lunedì 2 maggio 2011

Federali Mattino-3 maggio 2011. Bozen, la giuria: sul duce a cavallo abbiamo evitato i progetti integralisti.----Bozen, Durnwalder parla dei terroristi degli anni '60: Coloro che agirono in quegli anni lo fecero anche perché l'opinione pubblica internazionale prendesse coscienza della situazione nella quale si trovava la popolazione altoatesina.

San Marino, Ufficio Industria: sono 1.134 su 5.810 le licenze sospese
Inflazione, Federconsumatori e Adusbef: governo immobile
Monfalcone, stranieri passati al setaccio: tutti in regola
Ventimiglia, sciopero della fame tra i tunisini
Bolzano, la giuria: sul duce a cavallo abbiamo evitato i progetti integralisti
Bozen. Alto Adige, Durnwalder parla dei terroristi degli anni '60: "Agirono per sensibilizzare l'opinione pubblica"
San Marino, Ufficio Industria: sono 1.134 su 5.810 le licenze sospese
 Lunedì 02 Maggio 2011
Numeri in continuo movimento, numeri che fluttuano, in fieri. Quante sono le licenze sospese nella Repubblica di San Marino? Il dato complessivo che l’Ufficio Industria ci ha fornito alle ore 10.15 di mercoledì 27 aprile è di 1.134 unità. Nello specifico, le licenze individuali sospese del settore industria sono 27, 23 invece quelle dell’artigianato, produzione e servizi. Per quel che concerne il comparto commerciale, il numero si erge sino a 87 unità. Questo numero, spiega l’Ufficio Industria, “comprende sia le licenze individuali che le società”. In attesa di entrare tra le maglie di questa estrazione – inoltrarsi cioè nei dettagli – mettiamo a pettine il numero totale delle imprese sul Titano e il numero delle licenze sospese. L’Upeceds (Ufficio Programmazione Economica, Centro Elaborazione Dati e Statistica), al 28 febbraio 2011, contava 5.810 licenze. E le 1.134 licenze sospese rappresentano circa il 20% (19,52% per la precisione). “Sono dati preoccupanti – commenta l’ANIS -, che testimoniano uno stato di affaticamento, di crisi”. La normativa che disciplina le licenze per l’esercizio delle attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali è la n. 129 del luglio 2010. Se per due anni consecutivi l’esercizio della licenza è interrotto, dopo il termine ultimo per la riattivazione, l’Ufficio Industria, Artigianato e Commercio invierà formale comunicazione dell’avvenuto superamento del periodo di due anni, e indicherà all’Operatore economico la possibilità di riattivare la licenza entro 30 giorni lavorativi dal ricevimento della suddetta comunicazione pagando 3.000 euro entro 10 giorni lavorativi dal ricevimento della stessa, 5.000 euro entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento, 9.000 euro entro 30 giorni lavorativi dal ricevimento. Trascorso tale termine la licenza stessa si intende rinunciata, salvo restando l’obbligo di pagare la tassa annuale per tutto detto periodo anche nel caso in cui non sia stata esercitata. “Dal 2010 – commenta il Segretario all’Industria Marco Arzilli – la normativa è cambiata. Attraverso il DL 129 infatti è stato contrastato il fenomeno delle ‘licenze cassetto’, un fenomeno molto pericoloso”. Sul numero delle sospensioni delle licenze, Marco Arzilli non sempre sorpreso: “I dati sono molto interessanti: ogni mese infatti vengono monitorate. L’auspicio è che questo numero si comprima. Certo che è che con le Legge 129 si è avviato un cambio radicale: prima infatti si poteva aprire la mattina e chiudere la sera. Oggi invece, per la sospensione della licenza è necessario che l’attività rimanga aperta almeno un mese”.

Inflazione, Federconsumatori e Adusbef: governo immobile
Roma, 29 apr (Il Velino) - “La conferma della crescita del tasso di inflazione al +2,6% (ai livelli massimi dal 2008) che arriva oggi dall’Istat è inspiegabile oltre che ingiustificabile, e descrive – si legge in una nota congiunta Federconsumatori-Adusbef - una tendenza più che preoccupante: i consumi, infatti, sono in continua contrazione (del -6,5% negli ultimi 3 anni), e l’indice armonizzato al consumo aumenta dell’1,1% rispetto al mese precedente. Tutti dati negativi che trovano riscontro nel crollo del -5,3% (consuntivo 2010) del credito al consumo. Ad incidere fortemente sulla determinazione del tasso d’inflazione è soprattutto la notevole crescita dei costi dei carburanti (10,9% su base annua), che denunciamo costantemente e per la quale rivendichiamo da tempo l’adozione di urgenti misure, ormai necessarie per alleggerire il peso che grava sui consumatori. Purtroppo, tale crescita dell’inflazione risulta ancora sottostimata rispetto alle previsioni dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che anche alla luce della crisi petrolifera e delle ricadute su prodotti energetici e prodotti di largo consumo, i cittadini rischiano una stangata 2011 di ben 1.897 euro”.

 “Di fronte a questa situazione, il Governo appare immobile, e quando decide di far qualcosa è per aumentare ulteriormente l’accisa sui carburanti!” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. I cittadini, che quotidianamente si lamentano presso i nostri sportelli, vogliono risposte serie e azioni responsabili. A tal fine è urgente disporre al più presto interventi determinati: realizzando un serio piano di verifiche e controlli per contrastare severamente ogni tipo di speculazione, ricorrendo se necessario ad vero e proprio blocco di prezzi e tariffe; avviando uno spostamento delle risorse, anche attraverso operazioni solidaristiche, dai grandi patrimoni e dagli alti redditi verso quelli più bassi, esclusivamente per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati; riequilibrando la tassazione sui carburanti attraverso il meccanismo dell’accisa mobile e per calmierarne i prezzi con l’attuazione delle misure previste dal protocollo con la filiera petrolifera”.
(com/glv) 29 apr 2011 13:45

Monfalcone, stranieri passati al setaccio: tutti in regola
 Vasta operazione della polizia anche con l'impiego di pattuglie del reparto di prevenzione della criminalità di Padova.
 Le strade di Monfalcone e Staranzano letteralmente passate al setaccio. Un centinaio di persone identificate e dozzine di accertamenti in negozi etnici, alimentari, rivendite di kebab e phone-center, con capillari verifiche nei punti di ritrovo dei cittadini stranieri. Bengalesi, ma non solo. È il bilancio dei controlli a tappeto avvenuti nelle zone "calde" dei due comuni isontini. Servizi predisposti dalla Questura nell'ambito di un rafforzamento della vigilanza, che ha coinvolto decine di poliziotti tra agenti delle volanti e uomini del Commissariato, insieme a tre pattuglie del reparto di Prevenzione del crimine di Padova, appositamente giunte in città per le operazioni.

 L'attenzione su Monfalcone (e dintorni), meta di massiccia migrazione extracomunitaria per la presenza dei cantieri navali, resta dunque alta. I controlli a tappeto sono iniziati nel pomeriggio di venerdì e si sono protratti fino a sera, senza tuttavia portare alla segnalazione di alcuna irregolarità. Nessun arresto, niente denunce, zero segnalazioni. Tutto, a Monfalcone e Staranzano, è risultato a posto. Una circostanza, questa, che «rassicurerà senz'altro i cittadini» (parole di Andrea Locati, dirigente del Commissariato di Polizia). Le verifiche a tutto campo, soprattutto su strada, si sono concentrate in alcuni punti: in via Garibaldi ("sorvegliata speciale" dopo l'ultimo, grave episodio dell'accoltellamento di un 53enne in pieno giorno), via Grado, il cuore storico, via Duca d'Aosta e il centro di Staranzano.

 Un "occhio di riguardo" anche per via Sant'Ambrogio, arteria spesso oggetto di lamentele da parte dei residenti. I poliziotti hanno scandagliato le aree per ore. L'intervento non è stato circoscritto alla sola piazza della Repubblica, ma si è esteso alle periferie. Le forze dell'ordine hanno analizzato documenti di identità, permessi di soggiorno, licenze, cartelli affissi, scontrini e ricevute. Un tanto per tacitare quanti negli ultimi giorni avevano puntato il dito contro la carenza di uomini in divisa sulle strade cittadine. «Si è trattato - ha spiegato il dirigente Locati - di attività assolutamente normali, esercitate in raccordo con i colleghi del reparto di Prenvenzione del crimine di Padova, competente per il Triveneto. Sono state controllate circa 90 persone, italiane e straniere, tutte risultate in regola. Periodicamente la Polizia effettua questo tipo di interventi. Del resto, i servizi preventivi vengono implementati anche attraverso tali strategie».

 «È una risposta - ha concluso Locati - che si dà ai cittadini, per far vedere che le forze dell'ordine sono presenti e lavorano in un'ottica di rafforzamento dei controlli». L'operazione non ha però mancato di sollevare perplessità, specie da parte delle comunità straniere che oggi si incontreranno con la Consulta immigrati per stendere una relazione. «Simili interventi non costituiscono una novità - ha commentato Muhammad Hossain Muktar, detto Mark, presidente dell'organismo - e noi non abbiamo alcun problema in merito, anzi siamo sempre pronti a collaborare con la giustizia. Tuttavia ci piacerebbe che una tale, puntuale attenzione fosse indirizzata anche verso i furti e le rappresaglie che abbiamo denunciato alla Polizia un anno fa e dei quali non abbiamo più saputo nulla. Per contro noi restiamo costantemente sotto controllo, come se i ladri fossimo noi».

Ventimiglia, sciopero della fame tra i tunisini
 02 maggio 2011
Imperia - Sciopero della fame tra i migranti tunisini al confine di Ventimiglia. Da questa mattina, un centinaio di stranieri, sta protestando alla stazione ferroviaria con slogan e striscioni. «Sciopero della fame»: è la scritta che campeggia all’ ingresso dell’ex sala delle dogane francesi, il corridoio adibito ad accogliere i migranti che non trovano posto nel centro di accoglienza della cittadina ligure di confine.
«Permesso umanitario per fare cosa?», recita un altro slogan dei migranti, che considerano «strumentali», i requisiti richiesti dalle autorità francesi per passare il confine.
La protesta riguarda, in particolare, i requisiti economici: la necessità di possedere almeno 62 euro, motivo per il quale negli ultimi giorni si sono registrati diversi respingimenti, viene considerato un fattore discriminante.

Bolzano, la giuria: sul duce a cavallo abbiamo evitato i progetti integralisti
BOLZANO. Dopo giorni di polemiche, proteste, e persino minacce di ricorso da parte degli esclusi, la giuria che ha selezionato i 5 progetti finalisti per il "depotenziamento" vistazione del «Duce a cavallo» di piazza Tribunale spiega in una nota i motivi della scelta.
"La commissione - si legge in una nota firmata da Wolfgang Piller, Letizia Ragagli, Hans Karl Peterlini, Nadia Moroder e Giorgio Mezzalira - si è orientata verso progetti che proponevano un approccio meno "integralista" alla copertura dell'opera di Piffrader, ma nello stesso tempo perfettamente rispondenti ai criteri del bando.
Una copertura del bassorilievo avrebbe sicuramente impedito la sua immediata visibilità, ma non necessariamente permesso una visita consapevole. O meglio, sarebbe stata permessa solo attraverso costruzioni aggettanti costose, di non certa copertura finanziaria e architettonicamente problematiche".
Con questa presa di posizione la Commissione "non intende produrre un atto di difesa per le proprie scelte, anche perchè non rientra nelle competenze di una giuria". "Più semplicemente - conclude la nota - abbiamo pensato di mettere in chiaro il percorso che le ha guidate, anche per garantire la maggiore trasparenza possibile".2 maggio 2011

Bozen. Alto Adige, Durnwalder parla dei terroristi degli anni '60: "Agirono per sensibilizzare l'opinione pubblica"
A giugno un convegno a 50 anni dalla "notte dei fuochi" del 1961. Per il governatore si tratta di "una pagina di storia che va studiata ed elaborata". Gli Schuetzen altoatesini hanno chiesto la grazia per i terroristi
BOLZANO. Ricorre quest'anno il cinquantesimo anniversario della 'notte dei fuochi' del 1961, quando i separatisti sudtirolesi fecero saltare in aria una serie di tralicci dell'alta tensione in Alto Adige.
Per l'occasione la giunta provinciale ha deciso di dedicare un convegno al terrorismo separatista sudtirolese. Come ha spiegato il governatore Luis Durnwalder, il terrorismo degli anni '60 costituisce una pagina della storia altoatesina, che va studiata ed elaborata.
''Coloro che agirono in quegli anni - ha sottolineato - lo fecero anche perché l'opinione pubblica internazionale prendesse coscienza della situazione nella quale si trovava la popolazione altoatesina''. Il convegno si svolgerà il 9 giugno di quest'anno e vi sono stati invitati eminenti studiosi dei tre gruppi linguistici che convivono in Alto Adige.
Nei giorni scorsi gli Schuetzen hanno nuovamente chiesto la grazia per i terroristi coinvolti nei drammatici fatti di quegli anni. 2 maggio 2011

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