mercoledì 7 settembre 2011

Federali.Sera_7.9.11. Belluno, oltrepadania. Proponiamo un credito a km zero. Daremo quindi ai bellunesi la loro banca, cominciando dai dipendenti di questi nostri sportelli, che saranno tutti bellunesi; il denaro che raccoglieremo resterà investito sul territorio; le strategie saranno al servizio dell'economia locale, potendo però contare, alle spalle, su una banca solida e sulla rete delle competenze delle Bcc, da Iccrea alla Cassa Centrale.----Cortina, oltrepadania. Autobus urbano gratis per giovani e anziani. Gli studenti e gli over 70 potranno utilizzare l'autobus urbano tutti i giorni a qualsiasi orario gratuitamente.

«I bellunesi avranno la loro banca»
Cortina (Belluno, oltrepadania). Bus gratis per giovani e anziani
Belluno, oltrepadania. «Basta tagli, servono investimenti»


«I bellunesi avranno la loro banca»
Intervista a Carlo Antiga, presidente del Credito Cooperativo delle Prealpi
di Stefano Vietina
BELLUNO. «Proponiamo un credito a km zero. E nessuna invasione di campo, noi non siamo una banca dei territori, ma delle persone».  Carlo Antiga, 47 anni, presidente dal 2008 della Banca di Credito cooperativo delle Prealpi con sede a Tarzo (Treviso), spiega con semplicità, ma anche con estrema chiarezza, la determinazione di allargare l'operatività alla provincia di Belluno, dove peraltro sono presenti nel capoluogo dal 1997.  Al progetto di costituire una Banca di Credito Cooperativo di Belluno e Feltre sono mancati i numeri. I promotori hanno allora individuato nella Prealpi il partner giusto per alimentare il disegno di avere nel Bellunese una rete di sportelli bancari al servizio del territorio.  «Riteniamo di essere proprio la banca capace di far vivere quel progetto, anche se sotto una diversa insegna. Stiamo già lanciando un messaggio chiaro, attraverso una campagna pubblicitaria in partenza a breve», spiega il presidente, di professione topografo, «ci presentiamo cioè come la Banca Prealpi della Valbelluna. Daremo quindi ai bellunesi la loro banca, cominciando dai dipendenti di questi nostri sportelli, che saranno tutti bellunesi; il denaro che raccoglieremo resterà investito sul territorio; le strategie saranno al servizio dell'economia locale, potendo però contare, alle spalle, su una banca solida e sulla rete delle competenze delle Bcc, da Iccrea alla Cassa Centrale».  La Banca Prealpi, oggi diretta da Girolamo Da Dalto, è nata nel 1970 dalla fusione di tre Casse rurali: Montaner costituita nel 1894, Revine (1896) e Tarzo (1963). Da allora una crescita esponenziale da 3 agli attuali 26 sportelli e un utile nel 2010 pari a 9,18 milioni di euro, «il quarto a livello nazionale fra le Bcc», sottolinea con orgoglio Antiga. «E proprio questa esperienza di integrazione, che abbiamo portato avanti negli anni con successo, indica il cammino che vorremmo fare adesso. Noi puntiamo molto sulla persona e sulla valorizzazione del socio, che ha vantaggi differenziati rispetto ai clienti. Non a caso nell'ultimo triennio i soci si sono incrementati di oltre 2.500 unità, superando la soglia dei 5.700. A loro offriamo condizioni e opportunità importanti, come prestiti obbligazionari emessi ad ogni assemblea (quest'anno in appena un mese e mezzo abbiamo collocato ben 50 milioni di euro); poi mutui chirografari da 18.000 euro, senza alcuna altra garanzia che l'essere socio, che rappresentano una piccola riserva per le famiglie; e abbiamo distribuito 50.000 euro di borse di studio».  Ecco parliamo di soci: ma i bellunesi non vi hanno chiesto posti in consiglio di amministrazione per far convergere su di voi il loro progetto?  «Questo è un problema che non si pone. La scelta del cda spetta all'assemblea e noi puntiamo ad avere assemblee sempre più partecipate, dove si votano le persone per le loro capacità e la loro voglia di fare banca, non per la residenza».  Ma in cosa si differenzia il vostro modo di fare banca? Perché i 1.404 bellunesi che hanno creduto nella possibilità di avere una Bcc di Belluno e Feltre, ed hanno visto svanire il sogno a pochi metri (leggasi euro) dal traguardo, dovrebbero riporre proprio in voi la loro fiducia?  «Il nostro modello è quello della banca di tutti, altrimenti diventa un club: proponiamo un ben preciso approccio operativo, basato sulla comprensione delle esigenze del cliente, in particolare la famiglia e la piccolissima impresa artigianale e industriale, e sulla velocità di risposta. Vogliamo acquisire la fiducia dei bellunesi parlando e presentandoci, e poi ciascuno deciderà se darcela o meno. Ma sono certo che sapremo intenderci, perché abbiamo mentalità molto vicine, basate sul lavoro e sulla serietà. Perché è bene ricordarci sempre che l'etica del comportamento qualifica la persone e noi siamo orgogliosi di portare avanti i valori del mutualismo e del solidarismo delle Banche di credito cooperativo».  Un ultimo sguardo doveroso è imprescindibile dobbiamo darlo alla situazione economica, che ha avuto ricadute importanti e negative anche sul mondo delle Bcc. Voi non sembrate averne risentito più di tanto: come avete fatto?
«Abbiamo sempre ritenuto fondamentale un credito forte e con una copertura dei rischi sui finanziamenti, che rendesse possibile allargare la distribuzione delle risorse verso quanti più imprenditori possibile. Senza però focalizzarci solo su alcuni settori (vedi l'edilizia) in grado di garantire grandi risultati a breve, ma anche sgradite sorprese. La solidità la si conquista con una gestione oculata, soprattutto nell'attenzione ai processi di erogazione del credito e nell'organizzazione, e con un personale capace, e affidabile, ad iniziare dal nostro direttore Generale Girolamo Da Dalto, che conosce bene il territorio e assai bene i suoi uomini».  Siete anche fortunati che la zona di vostra operatività è una delle più ricche d'Italia...  «Senza dubbio, una ricchezza diffusa e conquistata a prezzo di grandi sacrifici. Ma nessuna attività economica oggi è al riparo dai morsi della crisi. Noi puntiamo molto allora sulla valorizzazione delle piccole produzioni locali, oggetto tra l'altro di un recente intervento di disciplina a livello regionale, che dovrebbe svincolare dai lacci burocratici tante piccole iniziative in grado di rilanciare la nostra agricoltura». 

Cortina (Belluno, oltrepadania). Bus gratis per giovani e anziani
L'iniziativa di Servizi Ampezzo per aiutare le famiglie
di Alessandra Segafreddo
 CORTINA. Autobus urbano gratis per giovani e anziani. In tempi di crisi a Cortina è la Servizi Ampezzo, la società municipalizzata che gestisce il servizio pubblico urbano, ad andare incontro alle famiglie. Gli studenti e gli over 70 potranno utilizzare l'autobus urbano tutti i giorni a qualsiasi orario gratuitamente.  Mentre la Provincia di Belluno aumenta le tariffe di DolomitiBus, che in alcuni casi sono state raddoppiate, la SeAm, di concerto con l'amministrazione comunale, rende gratuite tutte le corse urbane per coloro che più di altri utilizzano il servizio pubblico.  «Questa iniziativa», spiega l'amministratore unico della SeAm Marco Siorpaes, «è figlia di una volontà, condivisa dall'amministrazione comunale, in particolare dal sindaco Andrea Franceschi, di andare incontro alle famiglie e agli anziani. Un'iniziativa sicuramente in contro tendenza rispetto a quello che succede in provincia e in Italia in generale dove i rincari sono purtroppo all'ordine del giorno. Nei primi sei mesi del 2011, grazie ad una gestione oculata della società ed ai maggiori incassi abbiamo avuto un risparmio in bilancio. Così abbiamo deciso di utilizzare le maggiori entrate per la comunità. Il minor incasso preventivato dalle agevolazioni è sui 10 mila euro che su un bilancio di un milione e 700 mila euro potrebbe sembrare poca cosa», ammette Siorpaes, «in realtà è una bella prova anche per noi in quanto non verranno aumentati i costi degli abbonamenti, né dei biglietti. Solo si aiutano i residenti. Studenti e pensionati sono coloro che più di ogni altro a Cortina usufruiscono del servizio di trasporto pubblico. L'abbonamento scolastico per i giovani residenti era già gratuito ma da quest'anno ne abbiamo ampliato la validità. Giovani potranno salire gratuitamente sull'autobus non solo al mattino per recarsi a scuola, ma anche al pomeriggio, per raggiungere nuovamente la scuola se c'è il rientro, o la palestra, o i vari luoghi dove i giovani svolgono le attività extra scolastiche. L'abbonamento prevede inoltre la gratuità anche i sabati e le domeniche».  Anche gli anziani vengono agevolati. Resta attivato lo sconto sul biglietto per gli over 65 ed dal primo ottobre sarà disponibile una carta d'argento per gli over 70 che consente agli anziani di utilizzare l'autobus urbano gratuitamente su tutte le linee e in ogni orario. «Le corse», sottolinea Siorpaes, «non vengono ridotte, anzi negli ultimi anni le abbiamo implementate. Restano tutte le linee, in inverno verrà attivato il night bus che già durante l'estate ci ha dato notevoli soddisfazioni i a livello di passeggeri. Il servizio di night bus dopo due mesi di attività si è chiuso il 4 settembre ed ha visto 4 mila persone trasportate nella fascia serale, mille in più dello scorso anno». L'agevolazione per studenti ed anziani è vista dai residenti come un segnale importante, una una boccata d'ossigeno.

Belluno, oltrepadania. «Basta tagli, servono investimenti»
I sindacati chiedono un intervento non «depressivo» per l'economia
di Paola Dall'Anese
BELLUNO. «Per uscire dalla crisi servono investimenti, non manovre depressive dell'economia». E' il grido disperato lanciato dal segretario della Filca Cisl, Edy Toigo, ieri pomeriggio durante il presidio organizzato da Cisl e Uil davanti alla perfettura contro la manovra.  Un centinaio di persone hanno manifestato ieri, bandiere in spalla e fischietto in bocca. Dalle 18 hanno fatto sentire tutta la loro disapprovazione per «una manovra che va modificata, perchè altrimenti gli effetti saranno quelli di indurre un territorio come quello bellunese ancora più nella crisi». «Servono manovre eque»: questo lo slogan ripetuto da tutti, assieme a un appello all'unità tra tutti i sindacati.  Presente per l'occasione anche il segretario nazionale aggiunto della Cisl, Giorgio Santini.  Ma è dalle categorie che viene l'allarme per una situazione economica territoriale che rischia il tracollo se non si mette mano a una finanziaria che punti a investire. Lo dice Edy Toigo, segretario del settore edilizio, quello che negli ultimi tre anni ha conosciuto una crisi profonda, da cui sembra non riprendersi più.  «Il settore è fermo e dal pubblico manca ogni spinta verso gli investimenti. Anzi, il pubblico, già in difficoltà economica, sta ritardando di molto i pagamenti, creando non pochi problemi alle ditte che hanno realizzato le opere e che non riescono più a pagare i propri dipendenti. E lo stesso discorso si può fare anche nel settore privato, dove gli immobiliaristi hanno costruito, non tenendo presente le esigenze del territorio. Ora si trovano con alloggi realizzati, ma invenduti e ciò comporta un problema per le aziende edilizie che hanno elevato quelle costruzioni: queste ditte rischiano di chiudere se non vengono pagate».  Ma la questione è a più largo raggio. «Se non lavora l'edilizia», precisa Toigo, «allora non lavorano nemmeno i settori a lei collegati, come quello del legno o dell'impiantistica. Nel giro di un paio d'anni abbiamo perso le imprese più grandi, ora anche le piccole rischiano. Una ditta come Veneta Cucine (74 dipendenti), ha chiesto la cassa straordinaria. Insomma, credo che sia necessario fare squadra tra tutte le sigle sindacali e mettersi attorno a un tavolo per cercare di trovare una soluzione. Oggi più che mai il dialogo e il confronto sono fondamentali per uscire dall'empasse».  Che la crisi non sia passata lo dice anche Nicola Brancher della Femca Cisl: «Il settore dell'occhialeria sta reggendo, ma se guardiamo ad altri ambiti, come gomma, plastica e chimico, la situazione sta peggiorando. E questi sono settori che fino all'altro giorno non sembravano avere problemi».  Insomma, il quadro delineato dai sindacati è davvero fosco: «Soltanto una manovra che aiuti le imprese e che voglia investire sull'economica e il rilancio potrà essere vincente».  Ma i soldi mancano al governo e allora? Per il segretario Santini «la leva giusta è quella della lotta all'evasione fiscale, dei controlli sulle società di comodo e della tracciabilità dei pagamenti. Ma soprattutto va imposto a tutti un contributo di solidarietà, perchè è giusto che chi ha di più dia anche di più in un momento di emergenza». Su questo punto si dice d'accordo anche il segretario dei pensionati Cisl, Gianvittore Maccagnan: «Solo se tutti iniziano a dare qualcosa, potremo uscire da questa situazione. Ma l'importante è che ognuno faccia la propria parte». 

Nessun commento: