Commercio estero: giu' export settembre
Eurozona: surplus bilancia commerciale a 9,8
mld a settembre
P.A.: Patroni Griffi: "Esuberi destinati
ad aumentare"
Crisi: Governo, 'Spagna non ha bisogno del
danaro del Fmi'
All’Itrec di Rotondella14 anni per la bonifica.
Torna lo spettro scorie
dal nostro inviato
EMILIO OLIVA
ROTONDELLA - Nella
terra della rivolta antiscorie, nove anni dopo la marcia dei centomila contro
il sito nazionale di rifiuti nucleari che il Governo Berlusconi pretese di
localizzare a Scanzano Jonico, nelle miniere di salgemma di Terzo Cavone, senza
consultare le popolazioni locali, Sogin prova a riscuotere la fiducia di
istituzioni e forze sociali con messaggi di altro tenore. Le parole chiave sono
«sicurezza», «protezione» e «trasparenza». A pronunciarle è l’ing. Giuseppe
Nucci, amministratore delegato della spa dei Ministeri dell’Economia e delle
Finanze, per la bonifica di centrali e siti nucleari italiani, annunciando «la
più grande bonifica ambientale della storia del nostro Paese», in occasione del
Road Show 2012 ospitato alla Trisaia per illustrare i risultati dell’ultimo
biennio e il programma di decommissioning dell’impianto Itrec della Trisaia. Ma
le stesse parole riecheggiano in uno spot «artigianale» realizzato da tecnici
di Sogin, con una spesa di appena 200 euro, che potrebbe essere adottato dalla
società per lanciare la campagna informativa sull’opera - zione destinata a
riportare «a prato verde» i nostri siti atomici. Operazione sulla quale Sogin
vuole una accelerata. «Il 10 novembre – ha ricordato Nucci – avevamo detto che
avremmo attaccato il cuore del sistema».
Impegno mantenuto, a
detta dell’amministratore delegato, se è vero che quest’anno «il valore delle
attività di smantellamento è stato di 55,5 milioni di euro, il miglior
risultato da quando Sogin è stata costituita » e che si prevede una chiusura
dell’esercizio 2012 «con un volume di attività di smantellamento pari a oltre
60 milioni di euro, in crescita del 10 per cento rispetto al 2011, dei quali 8
milioni per l’im - pianto Itrec di Rotondella». Ad oggi però il valore delle
attività di smantellamento alla Trisaia è fermo a 6 milioni e riguarda
sostanzialmente la fossa irreversibile. Quello della bonifica richiederà complessivamente
una spesa di 320 milioni di euro.
Su Youtube circola
già un video, «un cartone animato», lo ha definito scherzosamente il direttore
di Confapi, Nicola Latorre, che illustra tutte le fasi di decommissioning. Le
attività in cantiere e quelle programmate nel 2013 riguardano «la bonifica del
deposito interrato 7.1, la progettazione dei cask per lo stoccaggio del
combustibile di Elk River, la realizzazione di una nuova cabina elettrica, la
costruzione del deposito per lo stoccaggio dei manufatti prodotti dall’impianto
Icpf e dei due cask che conterranno gli elementi di combustibile irraggiato
denominato Elk River, il trattamento della condotta a mare dismessa negli anni
scorsi».
Solo piccoli passi,
quelli compiuti finora, e giustificati con la complessità delle procedure e con
la necessità di acquisire autorizzazioni, indispensabili per poter raggiungere
un traguardo finale che è fissato nel lontano 2026. Per quella data Sogin
prevede di riportare l’area del Centro della Trisaia a prato verde, a
conclusione di operazioni condotte in condizioni di massima sicurezza, per i
lavoratori, per le popolazioni e per l’ambiente. Lo stesso futuro, seppure con
scadenze differenti, è immaginato per gli altri siti nucleari italiani, dove la
massa di scorie attualmente depositate, aggiunta ai rifiuti medicali e
ospedalieri prodotti annualmente, può essere contenuta in un campo di calcio
regolamentare, largo 50 metri e lungo 100, con un’altezza virtuale di 12 metri.
Dove contenere questa scomoda eredità del nucleare? Nucci non ha dubbi.
L’amministratore
delegato di Sogin auspica la costruzione di un «deposito nazionale dei rifiuti
radioattivi» che considera la «cassaforte» per la tranquillità degli italiani
o, meglio, la «Banca d’Italia delle scorie», destinata a custodire il
pericoloso fardello delle centrali dismesse. Un campo dove l’Italia, secondo
una efficace immagine evocata da Nucci, da ultimo vagone di un treno europeo si
ritrova oggi ad essere la testa, per l’esperienza e la competenza acquisite in
questi anni da Sogin e per il vantaggio accumulato sugli altri Paesi
nell’uscita dal nucleare. «La nostra azienda non nasce per fare business», ha
precisato Nucci, pur non negando interesse per le opportunità che potranno
aprirsi in campo internazionale con la bonifica di 89 centrali europee.
Nel frattempo sul
know how la Sogin continuerà a giocare la sua partita nel rispetto di una
strategia rivolta non solo al suo interno, a cominciare dalla qualificazione
del personale e dalla capacità progettuale, ma anche al territorio,
coinvolgendo le imprese e la manodopera interessate a forniture e servizi in
appalto. Quest’ultimo è un altro dei capitoli di cui Sogin va fiera. Da
percentuali del 34 per cento l’azienda ha raggiunto la soglia dell’81 per cento
di lavori affidati attraverso regolari gare di appalto. Ancora una volta in
ossequio ai principi della trasparenza.
Commercio estero: giu' export settembre
Istat, su mese
vendite -2%, giu' anche import (-10,6% annuo)
16 novembre, 10:39
(ANSA) - ROMA, 16
NOV - A settembre 2012 il commercio estero segna una battuta d'arresto, con le
esportazioni che scendono del 2,0% rispetto ad agosto e del 4,2% su base annua,
la peggiore flessione da dicembre 2009. Lo rileva l'Istat. Anche le
importazioni calano, cedendo il 4,2% a livello congiunturale e il 10,6% nel
confronto annuo.
Eurozona: surplus bilancia commerciale a 9,8
mld a settembre
16 Novembre 2012 -
12:13
(ASCA) - Roma, 16 nov - E' salito a 9,8
miliardi di euro il surplus della bilancia commerciale dell'Eurozona a
settembre, dagli 1,7 miliardi di settembre 2011. Sono le stime preliminari
dell'Eurostat, secondo cui il dato e' in aumento anche rispetto ai 5,2 mld di
agosto. fch/mau
P.A.: Patroni Griffi: "Esuberi destinati
ad aumentare"
Probabili altri
2000, ma è stima provvisoria
Il ministro Filippo
Patroni Griffi annuncia altre eccedenze nella Pubblica Amministrazione: "I
numeri definitivi delle persone in carne e ossa che verranno messe in mobilita'
- ha spiegato in una intervista a Radio Capital - li avremo a dicembre, il
numero di 4028 e' destinato ad aumentare perché alcune amministrazioni non
hanno ancora conteggiato le eccedenze. E'difficile dire esattamente quanti
saranno, a spanne potrei dire altri 2 mila ma non è ancora un numero seriamente
dato".
"Prima di mettere in mobilità
obbligatoria - ha proseguito Patroni Griffi - bisogna verificare i
pensionamenti, poi verificare gli strumenti di solidarietà come il part time o
la mobilita' volontaria. Il numero finale sarà quello degli esuberi effettivi,
da lì scatta la mobilità obbligatoria per due anni con riduzione dello
stipendio, tutto questo avverrà nella primavera del 2013. Questi posti
eliminati non verranno mai più coperti ma noi sapremo quale sarà il fabbisogno
reale della PA e su questo potremo preparare nuove assunzioni dal 2015, dopo lo
sblocco del turn over".
Crisi: Governo, 'Spagna non ha bisogno del
danaro del Fmi'
15 novembre, 16:29
(ANSA) - MADRID, 15
NOV - ''La Spagna non ha bisogno di nessun tipo di danaro del Fmi''. E' la
replica del ministro di economia, Luis de Guindos, alle domande sulle
indiscrezioni pubblicate oggi da alcuni media, secondo le quali il governo di
Madrid avrebbe intenzione di chiedere l'attivazione di un una linea di credito
all'organismo internazionale, alternativa al fondo di salvataggio europeo.
''Siamo sempre in contatto con il Fmi'', che ''sta facendo un lavoro
importante'', ha detto de Guindos, nella conferenza stampa con la portavoce del
governo, successiva all'odierno consiglio dei ministri. Per poi aggiungere:
''La Spagna non ha bisogno di nessun tipo di danaro dal Fmi''. Ieri il
vicepresidente e commissario europeo per gli Affari Economici, Olli Rehn, ha
ribadito che Bruxelles e' pronta a concedere gli aiuti, ma che la richiesta e'
una decisione del governo iberico. (ANSA) YK8
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