Debito:Bankitalia,giugno record 2.075mld
Statali, ecco il piano del governo per salvare
gli stipendi. Ministro D'Alia: «Troveremo soldi tagliando gli sprechi»
Trst, oltrepadania est. Maxi-ordine per
Fincantieri
Bozen, oltrepadania nord. Durnwalder: «Troppo
generosi sulla toponomastica»
L'UNIONE SARDA - Economia: Piccole imprese,
ecco gli aiuti
12.08.2013
OZIERI. Gli artigiani potranno avere
accesso a prestiti rimborsabili in cinque anni Cinquecento mila euro di
finanziamenti in arrivo dalla Regione OZIERI Con la pubblicazione del bando
regionale, parte la seconda fase per l'attuazione del Poic, il progetto
operativo per l'imprenditorialità comunale. Il Comune di Ozieri è stato
inserito in graduatoria con 500 mila euro di stanziamento che potranno essere
concessi alle imprese secondo il regolamento approvato. L'avviso fissa al 17
settembre il termine dal quale si possono inoltrare le domande on line. Fino a
quel giorno il Comune ha quindi stabilito di organizzazione del processo di
informazione. «Lo Sportello Impresa del Servizio attività produttive rimarrà
aperto per tutto agosto, compresa la giornata del 16 - assicura l'assessore Carmelo
Lostia - Nel programma sul POIC abbiamo infatti dato ampio spazio
all'informazione per consentire di sfruttare al meglio la misura di
finanziamento alle imprese». Le imprese operanti in città potranno accedere a
prestiti rimborsabili dai 15.000 ai 50.000 euro da restituire in 5 anni senza
interessi. È inoltre concessa l'opportunità di ottenere sgravi fiscali sui
tributi comunali, come la Tarsu, Imu, Cosap, e bonus assunzionali. I settori
oggetto di intervento sono le attività manifatturiere, il commercio al
dettaglio esclusi autoveicoli e motocicli e le attività di alloggio e di
ristorazione. Saranno favoriti i progetti presentati da donne e giovani. Le
domande di accesso al fondo potranno essere presentate dal 17 settembre al 31
dicembre utilizzando il modulo sul portale Sardegna Lavoro
(www.sardegnalavoro.it) e sul sito del comune.
Debito:Bankitalia,giugno record 2.075mld
E' cresciuto di 0,6 mld su maggio
12 agosto, 14:32
(ANSA) - ROMA, 12 AGO - Lieve aumento ma
nuovo record del debito a giugno, aumentato di 0,6 mld su maggio, a 2.075,1
mld.
L'aumento è dovuto all'incremento (13,9
mld) delle disponibilità liquide del Tesoro che ha più che compensato l'avanzo
della P.A. (13,5 mld). A fine del mese le disponibilità liquide del Tesoro
hanno raggiunto 76,3 miliardi, contro 46,1 a giugno del 2012.
Statali, ecco il piano del governo per salvare
gli stipendi. Ministro D'Alia: «Troveremo soldi tagliando gli sprechi»
Il ministro della Pa
vuole recuperare risorse con una sforbiciata del 20% ai costi di auto blu e
consulenze
ROMA - «Trovare le risorse per gli stipendi
degli statali, bloccati da 7 anni, è possibile. Anzi auspicabile. Si può fare
tagliando gli sprechi e le inefficienze. Ci stiamo già lavorando e a settembre
faremo il punto con i sindacati».
Gianpiero D’Alia, ministro della Pubblica
amministrazione, è ben consapevole dei sacrifici fatti finora dai travet. E
proprio per questo ha in mente un piano da attuare a settembre.
Il segretario della
Cisl Bonanni ha detto a chiare lettere che il blocco delle retribuzioni è uno
scandalo soprattutto se si pensa che il governo non è riuscito a tagliare gli
sprechi e le spese?
«Condivido lo stato d’animo dei dipendenti
pubblici. E condivido le preoccupazioni del segretario Bonanni. Ma questo
governo è da appena 100 giorni al lavoro e oggettivamente non si può fare
tutto».
La Cisl e altri
sindacati sono però pronti alla mobilitazione, allo sciopero generale, dopo un
congelamento delle retribuzioni che appare una vera ingiustizia e che ormai
dura da troppo tempo.
«Abbiamo ereditato questa situazione dal
precedente governo, che a sua volta aveva prorogato un vecchio provvedimento.
In tre mesi non è facile trovare i 7 miliardi che servirebbero per sbloccare
gli stipendi. Purtroppo, e mi rendo conto che la coperta è corta, ci sono state
altre emergenze da affrontare».
Ma gli statali non
sono mai una priorità?
«Abbiamo dovuto concentrare le risorse,
peraltro limitate come ben noto, sul fronte della cassa integrazione e
dell’emergenza legata alla disoccupazione giovanile. Fondi destinati a chi il
lavoro l’ha perso o non ce l’ha. Qualcosa per gli statali abbiamo comunque
fatto».
Si riferisce alla
ripresa del dialogo sui temi normativi della contrattazione?
«A settembre entreremo nel vivo del discorso
con le organizzazioni sindacali. Affronteremo la parte normativa, anch’essa
importante per dare slancio al settore del pubblico impiego. E che era ferma da
anni».
Esclude che si
possano trovare nuove risorse?
«Sono realista, bisogna andare con i piedi di
piombo. Ma condivido la proposta del sindacato sulla necessità di affrontare
sia il tema della contrattazione di secondo livello, sia di individuare nuove
risorse con la spending review».
Insomma, c’è un
piano?
«Il mio obiettivo è quello di recuperare
risorse tagliando gli sprechi. E a settembre il piano potrebbe vedere la luce».
Ci anticipi a grandi
linee come pensa di muoversi?
«Nuove risorse possono essere trovate, a mio
avviso, con un taglio lineare e corposo alle auto blu: penso ad una sforbiciata
dei costi, ora a quota un miliardo, del 20%. Non solo. Bisogna intervenire
anche su un altro fronte, quello molto ampio delle consulenze di Stato, Regioni
ed enti locali. Anche qui sarebbe necessario una taglio del 20% su un monte
spese che tocca 1,2 miliardi. Il terzo fronte su cui agire sono le società
partecipate e la ristrutturazione di alcune amministrazioni. Anche qui i
risparmi che si possono ottenere, insieme alle razionalizzazioni, sono
considerevoli. E possono essere individuate insieme ai sindacati».
Quando passerete
dalle parole ai fatti?
«Il governo si muoverà su questa strada.
Perché vogliamo incidere sui costi dei consumi intermedi e aumentare
l’efficienza complessiva di tutto il sistema degli acquisti pubblici, con una
centralizzazione ancora più funzionale. Del resto abbiamo già impegnato circa 1
miliardo per finanziare la cassa integrazione e 1,5 miliardi per sostenere
l’occupazione giovanile. Affronteremo anche la questione delle retribuzioni bloccate.
Potendo contare anche su risorse europee e su un circuito virtuoso di relazioni
sindacali».
Sui tagli agli
sprechi e alle ruberie non ci saranno certo problemi, ma al momento sono sul
piede di guerra i comparti chiave del pubblico impiego: dalla sicurezza alla
sanità, fino alla scuola. Si preannuncia un autunno caldo?
«Per quanto riguarda il comparto della
sicurezza abbiamo già bloccato delle norme sull’armonizzazione previdenziale
che sarebbero state penalizzanti e il 4 settembre avremo un tavolo con il
Cocer. Per la sanità e la scuola ci siamo impegnati a trovare risorse.
Manterremo la promessa».
Trst, oltrepadania est. Maxi-ordine per
Fincantieri
12
agosto 2013
Trieste - Fincantieri, attraverso la
propria controllata norvegese Vard, si è aggiudicata un ordine dalle joint
venture Dof Subsea-Technip per la realizzazione di quattro navi posatubi
offshore. Il contratto ha un valore complessivo di 1,1 miliardi di dollari ed è
il più importante acquisito finora da Vard e uno dei più importanti in assoluto
in questo settore.
Le quattro navi sono posatubi e natanti di
supporto alle costruzioni offshore (Plsvs - Pipe Lay Support Vessels). Due di
esse (Vard 3 05 design, da 151 m., larga 30, con un sistema di posa dei tubi di
capacità fino a 650 tonn), saranno consegnate nel secondo e nel terzo trimestre
2016; verranno costruite nel cantiere rumeno di Tulcea e allestite in quello
norvegese di Soviknes. Le altre due (Vard 3 16 design, lunga 140 m., larga 28,
sistema di posa dei tubi di capacità fino a 340 tonn) saranno realizzate nel
cantiere brasiliano di Promar, e consegnate nell’ultimo trimestre 2016 e nel
secondo del 2017.
Il design delle nuove navi è stato
sviluppato da Vard con Dof e Technip; l’equipaggiamento per la posa tubi sarà
realizzato dall’olandese Huisman. Il gruppo norvegese Dof Subsea è
specializzato in ingegneria per l’industria sottomarina. Technip,
multinazionale francese con 38.000 dipendenti, opera in 48 Paesi ed è leader
mondiale nel settore energia, ha una flotta di navi specializzate per
realizzare oleodotti e gasdotti e costruzioni sottomarine.
La norvegese Vard, quotata a Singapore, è
leader mondiale nella progettazione e costruzione di mezzi di supporto alle
attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale (Offshore
Support Vessel). Questo ordine ne rafforza la leadership come fornitore di
unità grandi e complesse in questo comparto offshore, altamente tecnologico.
«Estrema soddisfazione e orgoglio» per
«l’ordine record» nel settore offshore è il commento dell’A.d. di Fincantieri,
Giuseppe Bono, alla commessa da 1,1 mld dlr. Bono è convinto che anche in
Italia «si potrebbe avviare un cluster in grado di competere sul mercato
internazionale».
«L’offshore - ha spiegato l’ad Fincantieri
- settore sul quale, anche grazie al supporto del nostro azionista, abbiamo
deciso di puntare con determinazione nell’ottica della diversificazione, si
conferma con grandi potenzialità e prospettive di investimento». «Anche in
Italia - ha aggiunto - potendo contare su un campione della cantieristica come
Fincantieri, su importanti operatori a livello mondiale nel comparto
dell’oil&gas e su un network di piccole e medie aziende altamente
specializzate, si potrebbe attivare proficuamente un cluster in grado di
competere sul mercato internazionale con ricadute sull’economia italiana, per
aumentare il valore aggiunto delle nostre industrie e quindi i loro margini, e
ampliare la base occupazionale del Paese con competenze di altissimo livello»,
ha concluso.
Bozen, oltrepadania nord. Durnwalder: «Troppo
generosi sulla toponomastica»
Il governatore fa una critica velata a
Kompatscher: «Non sono contento: i risultati del tavolo tecnico vanno
ricontrattati»
«Siamo un pochino troppo generosi»: lo dice
il governatore Luis Durnwalder sulle trattative in corso con Roma per la
questione della toponomastica. Il presidente si riferisce ai risultati finora
ottenuti nel tavolo tecnico che - afferma - «dovranno essere ricontrattati».
«Non sono affatto contento», sottolinea Durnwalder e spesso ho l'impressione
che siamo noi stessi ad essere troppo generosi». Questa valutazione - che certo
non piacerà al gruppo linguistico italiano dell’Alto Adige - sembra una critica
velata al governatore in pectore Arno Kompatscher che siede nella commissione.
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