mercoledì 12 ottobre 2011

Federali.mattino_12.10.11. Susanna Curci: Siamo tutti degli imbecilli, non c’è altra spiegazione. Altrimenti quei 200.000 euro raccolti in meno di 48 ore non si riescono a comprendere; e non si riescono a comprendere per una ragione semplicissima: proprio noi utenti del web conosciamo alla perfezione il funzionamento della rete, in cui la gratuità delle prestazioni è all’ordine del giorno; in cui l’informazione è basata sull’orizzontalità, e non sulla verticalità; in cui ci si deve far strada a suon di click, di posizionamenti su google o di visualizzazioni su youtube.----Barletta, Giovanni Alfarano: La nostra città non è certo quella descritta. Bisogna fare attenzione a non perdere di vista il fulcro del problema. La presenza di lavoratori non regolarmente assunti, a Barletta e in tutta Italia, non ha alcuna attinenza con le cause reali del crollo di via Roma/via Mura Spirito Santo. La tragedia consumatasi lunedì scorso va rappresentata con realtà, lealtà e onestà intellettuale. Il problema vero sul quale interrogarsi sta nel crollo della palazzina.

Crollo Barletta, Alfarano: “descritta in modo deviato la città di Barletta”
Il popolo bue e l’obolo a Santoro. Almeno non toccate Pasolini!
Tremonti al lavoro al Ministero per l'esame dei dossier per la Legge di Stabilità Nessuna ragione politica di nessun tipo
Grecia: ispettori favorevoli al nuovo prestito
Slovacchia: si allunga il dibattito sul fondo “salva-Stati”
Slovacchia: scacco all'euro, bocciato il fondo salva stati
Sbloccati i fondi alla Grecia


Crollo Barletta, Alfarano: “descritta in modo deviato la città di Barletta”
Barletta – INTERVENTO del consigliere regionale e comunale PdL Giovanni Alfarano in merito al crollo della palazzina di Barletta: “Credo che all’inizio fosse doveroso il silenzio come forma di rispetto nei confronti delle 5 vittime del crollo e dei loro familiari. Ora è giunto il momento di accertare le responsabilità di chi non ha compiuto il proprio dovere. Ciò che più mi rammarica è che la nostra amata città oltre al danno ha subito anche la beffa.
 Alcuni giornalisti e cronisti si sono avventurati nel descrivere in modo deviato quanto accaduto. La nostra pluridecorata Barletta, città della Disfida, medaglia d’oro al valor militare e al merito civile, non merita tutto il linciaggio mediatico alla quale è stata sottoposta. Barletta, difatti, vanta la presenza di illustri aziende sul mercato italiano ed estero e che garantiscono migliaia di posti di lavoro”.
 “La nostra città non è certo quella descritta. Bisogna fare attenzione a non perdere di vista il fulcro del problema. La presenza di lavoratori non regolarmente assunti, a Barletta e in tutta Italia, non ha alcuna attinenza con le cause reali del crollo di via Roma/via Mura Spirito Santo. La tragedia consumatasi lunedì scorso va rappresentata con realtà, lealtà e onestà intellettuale. Il problema vero sul quale interrogarsi sta nel crollo della palazzina. E’ di questo che bisognerebbe parlare! Non si può accettare l’atteggiamento poco diligente di chi, seppur informato di quanto stava accadendo, è rimasto fermo senza dare la giusta importanza alle segnalazioni di quei concittadini allarmati. Ecco spiegato perché tutti quanti parlano di tragedia annunciata. Non si è trattato di una calamità naturale sopravvenuta, tale da trovarsi impreparati, ma di una tragedia denunciata a più riprese dai residenti agli organismi competenti. Questi ultimi hanno sottovalutato o trascurato? Un modus operandi ben collaudato? Nella vicina Andria, il sindaco Giorgino ha sospeso i suoi dirigenti per scarso rendimento amministrativo, bisogna farlo anche a Barletta? Nella nostra città, sindaco e assessori “a tempo” controllano il loro operato? Eppure, il loro lavoro è ben retribuito alla fine del mese proprio perché di vitale importanza per l’intera collettività.
 Oggi è più che doveroso guardare al futuro con proposte concrete. Dirigenti e tecnici, ben pagati, sono tenuti ad eseguire uno screening totale sullo stato di salute delle innumerevoli palazzine di vecchio corso presenti in città. A Trani, seppur in via Alvarez la tragedia sia stata soltanto sfiorata, l’assessore Di Savino ha ordinato sopralluoghi continui. Barletta si adegui! Non è Giovanni Alfarano a chiederlo ma un libero cittadino che, come me e come tutti, potrebbe trovarsi da un momento all’altro sotto le macerie. L’altra proposta da tenere presente sta nella realizzazione di un “luogo del ricordo” in memoria della strage rosa. Barletta ed il suoi amministratori hanno spesso la memoria corta. E’ giusto che nessuno, negli anni, dimentichi quanto accaduto come fatto in passato. Un modo che potrebbe essere utile a responsabilizzare di più cittadini e amministratori futuri della nostra città”.
 Redazione Stato

Il popolo bue e l’obolo a Santoro. Almeno non toccate Pasolini!
Autore: Susanna Curci
Pubblicato: 11 ott 2011
Siamo tutti degli imbecilli, non c’è altra spiegazione. Altrimenti quei 200.000 euro raccolti in meno di 48 ore non si riescono a comprendere; e non si riescono a comprendere per una ragione semplicissima: proprio noi utenti del web conosciamo alla perfezione il funzionamento della rete, in cui la gratuità delle prestazioni è all’ordine del giorno; in cui l’informazione è basata sull’orizzontalità, e non sulla verticalità; in cui ci si deve far strada a suon di click, di posizionamenti su google o di visualizzazioni su youtube.
Lo sappiamo tutti perfettamente, per esperienza personale. Conosciamo tutti il significato di una notte passata a scrivere un articolo che non sarà pagato, semplicemente perché la logica del web non lo prevede. Perché abbiamo imparato a pensare all’informazione come a qualcosa al plurale, che si costruisce piano piano e personalmente, selezionando ciò che riteniamo insufficiente ed approfondendo le notizie che invece troviamo particolarmente interessanti e rilevanti.
Siamo degli imbecilli perché accettiamo senza battere ciglio di “donare” dieci euro a testa a Michele Santoro perché lui ci “venda” (per sua bocca) la “sua” informazione di stampo televisivo e perché lo faccia invadendo il web (ci sono già due siti e il canale youtube all’attivo, senza contare la disponibilità offerta dall’Idv a ospitare generosamente il format sui propri blog), le tv locali, il canale “eventi” di Skytg24. Siamo degli imbecilli perché riteniamo perfettamente logico che Sky ospiti il programma gratuitamente – dunque ricavandone solo profitti – mentre noi si debba riuscire a finanziare ben 250.000 euro a puntata (che sulle prime otto puntate previste diventerebbero due milioni di euro) di tasca nostra e senza avere alcuna reale possibilità di azione sul programma.
Santoro, in parole povere, fa leva sulla nostra stupidità. E lo fa spudoratamente, paragonandosi senza ritegno alcuno a quel «commerciante tunisino che va con il suo carrettino in piazza per vendere frutta e verdura e quando gli impediscono di vendere i suoi prodotti si dà fuoco». Chi gli impedisca di vendere i suoi prodotti non è ancora chiaro, visto che ci ripropone i suoi comizi sempre uguali da oltre vent’anni, ma quel che è certo è che lui non si darà fuoco, anzi: «noi questa volta continueremo a tenere accese le nostre telecamere dovunque sarà possibile». Ovviamente, con i nostri dieci euro.
A contornare perfettamente l’ipocrisia di un Michele Santoro che elemosina soldi e l’incoerenza di un pubblico che, se per strada contratta giornalmente sugli spiccioli con il marocchino di turno, non si fa invece problemi a “donare” al milionario ex conduttore di Annozero i propri soldi «per il bene della collettività e dell’informazione»», ci pensa il titolo del programma. “Comizi d’amore”, in omaggio a Pier Paolo Pasolini, o almeno questa è la spiegazione che viene propagandata dai media. Non si può fare a meno di domandarsi come possa essere considerato un omaggio a Pasolini la riproposizione esatta di tutto quello che lui più detestava: la verticalità dell’informazione, il fascismo insito nell’uso del mezzo televisivo, il vippismo mediatico.
Comizi d’amore di Pasolini è un film-documentario d’inchiesta che si pone il fine di indagare il pensiero degli italiani degli anni ’60 (di ogni estrazione sociale e grado culturale), specialmente riguardo la propria confidenza con l’argomento sessuale, i tabù e la morale imposti dalla società. Sono gli italiani i protagonisti, ed è a loro che Pasolini augura, attraverso lo strumento dello sposalizio ricostruito nell’ultimo episodio, «che al vostro amore si aggiunga la coscienza del vostro amore». Ma chissà se questo Santoro lo sa.

Tremonti al lavoro al Ministero per l'esame dei dossier per la Legge di Stabilità Nessuna ragione politica di nessun tipo
A poche ore dalla presentazione della Legge di Stabilità il Ministro Tremonti era al Ministero impegnato con gli uffici di Gabinetto nella valutazione dei dossier relativi a ciascun Ministero. In aula in rappresentanza del Ministero erano presenti i Sottosegretari. Appena ricevuta notizia dall'Aula il Ministro ha interrotto i lavori e si è recato a Montecitorio. Nessuna ragione politica ,di nessun tipo.
Roma, 11 ottobre 2011

Grecia: ispettori favorevoli al nuovo prestito
11/10 17:57 CET
La troika dà il via libera alla concessione della sesta tranche di aiuti alla Grecia. Al termine della loro visita, gli ispettori hanno comunicato che Atene otterrà molto probabilmente gli 8 miliardi di euro all’inizio di novembre, dopo che l’Eurogruppo e il Consiglio esecutivo del Fondo Monetario Internazionale avranno approvato il loro rapporto.
Una buona notizia per il governo, che pur di evitare la bancarotta, è disposto a nuovi tagli a pensioni e stipendi.
“Su una cosa – puntualizza il ministro delle finanze Evangelos Venizelos – non c‘è l’intenzione di negoziare, né da parte nostra, né dei nostri partner: la Grecia è e sarà sempre un membro dell’Eurozona, dell’euro.”
Ma il piano di austerità imposto ad Atene dalle istituzioni internazionali incontra le resistenze di molti cittadini. Gli scioperi bloccano attività che vanno dalla raccolta dell’immondizia alla raffinazione del carburante. Saranno quindi estremamente impopolari le ulteriori misure che il Fondo Monetario e l’Europa chiedono alla Grecia per il 2013 e 2014.

Slovacchia: si allunga il dibattito sul fondo “salva-Stati”
Si prolunga in Slovacchia il dibattito per la ratifica del fondo “salva-stati”. Il paese è l’ultimo dei 17 dell’Eurozona a non aver ancora approvato l’accordo, deciso il 21 luglio.
Il partito Libertà e Solidarietà, di minoranza nella coalizione di centro destra al potere, chiede
che il paese possa esercitare il diritto di veto in caso di ulteriori prestiti di emergenza e vuole anche l’opzione di uscita dall’accordo.
I suoi 22 seggi sono decisivi per far approvare il rafforzamento del fondo, ma anche per non far cadere il governo.
La premier Iveta Radicova ha unito il voto sul fondo a quello di fiducia sul suo esecutivo.
Il rafforzamento in questione aumenta da 250 a 440 miliardi la disponibilità finanziaria del fondo salva-Stati, a fronte di garanzie per 750 miliardi di euro di cui quasi otto da parte di Bratislava.
Un voto contrario della Slovacchia potrebbe bloccare l’avvio della nuova operatività del fondo.

Slovacchia: scacco all'euro, bocciato il fondo salva stati
BRATISLAVA - La Slovacchia dice "no" all'estensione del fondo salva-Stati europeo e mette a rischio l'intero progetto di soccorso finanziario ai paesi dell'Eurozona aggravando così la crisi del debito. Il Parlamento slovacco ha bocciato ieri sera la proposta avanzata dall'esecutivo di centro-destra e insieme sfiduciato il governo guidato dal premier Iveta Radicova. La conclusione era apparsa già chiara nel dibattito del pomeriggio e il voto l'ha confermata: dei 124 deputati presenti hanno votato contro 9 deputati, 55 hanno votato a favore, ma 60 deputati si sono astenuti.Dopo il voto positivo di Malta, la Slovacchia era l'ultimo paese dei 17 a procedere al voto sul fondo ed è ora l' unico paese a non averlo ratificato. Di fatto il verdetto negativo potrebbe avere solo un effetto di rallentamento per l'estensione del fondo Efsf, perché una nuova votazione potrebbe tenersi già la prossima settimana.I deputati slovacchi si erano riuniti per ratificare l'estensione del fondo salva-Stati ieri nel primo pomeriggio. In seguito a disaccordi manifestatisi nelle ultime settimane dentro la coalizione quadripartita, dovuti all'atteggiamento negativo del partito Libertà e Solidarietà (Sas), il voto in Parlamento era unito al voto di fiducia al governo.Con il voto negativo del Parlamento unicamerale è caduto anche il governo quadripartita di centro destra, formato dall'Unione slovacca dei cristiani democratici (Sdku), Libertà e Solidarietà (Sas), Movimento dei cristiani democratici (Kdh), e dal partito della minoranza magiara Most-Hid. La coalizione era uscita vincente dalle elezioni del giugno 2010 ed aveva sostituito l'esecutivo di centro sinistra del premier Robert Fico.Una delle prime decisioni del governo della Radicova era un "no" al prestito alla Grecia e un "si" preliminare alla creazione del fondo salva-Stati, al quale allora la Slovacchia avrebbe dovuto contribuire con 4,37 miliardi di euro. A riforma avvenuta il contributo slovacco è salito a 7,7 miliardi di euro (circa il 10% del Pil), cosa ritenuta inammissibile dai liberali del Sas.Di fatto, il Paese con un esborso di questa entità rischia di indebitarsi a sua volta. A dirlo è stato anche il leader del Sas Richard Sulik. Ha sostenuto che la Slovacchia è troppo povera per pagare gli errori degli altri paesi più ricchi. Per questo aveva chiesto che la Slovacchia fosse dispensata dall'obbligo di pagare il suo contributo all'Efsf, che avesse il diritto di veto sui futuri stanziamenti dell'Efsf e che si potesse disimpegnare dal Meccanismo europeo di stabilità permanente (Esm).
ATS

Sbloccati i fondi alla Grecia
Via libera della "troika" (Ue, Bce e Fmi) alla nuova tranche di aiuti per la Grecia: 8 miliardi di euro, disponibili da novembre. Per il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, è urgente iniettare fondi nelle banche per evitare rischi sistemici. Un piano di ricapitalizzazione delle banche europee sarà presentato oggi. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, José Barroso. No del Parlamento slovacco al fondo Efsf: un nuovo voto positivo è atteso però a giorni.

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