lunedì 23 maggio 2011

Il porto di Gioia Tauro, la grande opera di Cetto la Qualunque



Porto di Gioia Tauro. Cisl: «La Regione e Mct trovino una soluzione alla crisi»
Dopo l'annuncio della Maersk del prossimo abbandono del porto di Gioia Tauro la Cisl interviene chiamando in causa la Regione e Mct chiedendo da parte loro l'impegno a risolvere la crisi
22/05/2011  “Auspichiamo che l’incontro di martedì tra Regione ed Mct possa sortire attese soluzioni per la salvaguardia del lavoro e, al tempo stesso, per dare impulso ad azioni mirate a valorizzare le potenzialit… di tutta l’area portuale, così come condiviso nell’ultimo incontro tra Regione e sindacati». Lo affermano in una nota congiunta il segretario generale della Cisl della Calabria, Paolo Tramonti, ed il segretario della Fit-Cisl Calabria Annibale Fiorenza. «L'ufficializzazione, da parte di Mct, che Maersk, già - aggiungono – dal prossimo 15 luglio, lascia il porto di Gioia Tauro, ci porta a dedurre che, pur a fronte di un sostanziale aumento dei volumi di merce trasportata e movimentata nei porti del Mediterraneo (+10% rispetto al 2009), il Porto di Gioia Tauro nel 2011, con i possibili 2.150.000 Teu che dovrebbe garantire Msc, è destinato a subire una flessione che sarà pari a (-25%) rispetto al 2010, a (-36%) rispetto al 2008 (3.467.824 Teu) ed al tempo stesso si ricorda che nel 2000 i Teu movimentati sono stati pari a 2.652.000. Una situazione allarmante che ci spinge a rivendicare interventi mirati ed immediati per rimuovere le ragioni che stanno penalizzando la nostra infrastruttura e che hanno indotto Maersk, pur in qualità di socio di Mct, a riorganizzare le proprie linee di prodotto, escludendo il terminal calabrese». «Una situazione delicata – proseguono i sindacalisti della Cisl – che, se non adeguatamente valutata e risolta, rischia di esplodere in una crisi occupazionale che, considerando le ricadute sull'indotto, rischia di generare oltre 600 esuberi di personale. È ora che l’attenzione e la tempestività dell’azione messa in atto, in questi mesi, dal Presidente e dalla Giunta Regionale, produca gli attesi risultati. Sollecitiamo una proficua quanto immediata utilizzazione delle risorse disponibili, a partire da quelle relative "All’Accordo di Programma Quadro" sottoscritto nel Settembre 2010». «Al management di Mtc – concludono – chiediamo di ricominciare a credere ed investire nelle potenzialità di questo Porto. Un porto in crisi anche per scelte imprenditoriali rivelatesi, ad oggi, inadeguate alle nuove esigenze degli armatori e, al tempo stesso, insufficienti per reggere la competitività con i porti nord-africani».

Porto di Gioia. Matteoli: «Il Governo non ha dimenticato questa struttura»
Il ministro Altero Matteoli in visita alla fiera nautica di Vibo Marina ha chiarito che in relazione al porto di Gioia Tauro «che è un punto di eccellenza il Governo qualcosa l'ha fatta»
21/05/2011  «Il porto di Gioia Tauro, che è un punto di eccellenza, vive oggi un momento difficile rispetto al quale molti chiamano in causa direttamente il Governo, che però qualcosa per questa struttura l’ha fatta». Lo ha detto il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, intervenendo a Vibo Valentia al convegno organizzato in occasione dell’inaugurazione della Fiera nautica delle Calabrie. «Basti pensare – ha aggiunto – alle leggi 413 e 166 che prevedono finanziamenti per 50 milioni tramite fondi Cipe. O ai tre milioni e 250 mila euro investiti nella manutenzione del porto. E, infine, alla diminuzione delle tasse di ancoraggio, decisa su interessamento del Governo stesso. Non è giusto dire, dunque, che non ce ne siamo occupati». Matteoli ha fatto riferimento anche al porto di Vibo Marina, “una struttura multifunzionale – ha detto – in cui sono presenti industria, commercio e turismo, fattori che lo rendono molto interessante anche in prospettiva di una realtà ancora poco sviluppata in Italia che sono le autostrade del mare. La nautica da diporto, dunque, anche a Vibo Marina può crescere molto. So che c'è un progetto che potrebbe portare i posti-barca dagli attuali 600 a più di mille, trasformandolo quindi in una realtà di primo piano in Italia. E non si parla solo di turismo di elitè, ma di un’intera filiera che può dare vita a quattro posti di lavoro per ogni posto barca. Un dato ancora non sfruttato in tutte le sue potenzialità solo se si pensa che la Francia, con la metà delle nostre coste, possiede il doppio dei posti barca dell’Italia».

Porto di Gioia, Laratta: «Scopelliti gira la testa dall'altra parte»
Il deputato del Pd Franco Laratta attacca il governatore regionale Scopelliti e il governo centrale di centrodestra sulla questione del Porto e sull'abbandono della struttura da parte della Maersk
21/05/2011  «Il più grande operatore di trasporto container del Mondo abbandona Gioia Tauro ed il Governo di centrodestra, la giunta regionale ed il suo Presidente Scopelliti girano la testa dall’altra parte». Lo afferma in una nota il deputato del Pd, Franco Laratta. «Dopo l’annuncio della danese Maersk – aggiunge – di trasferire le proprie attività verso altri porti, principalmente Genova, attendiamo ancora una severa presa di posizione contro il Governo Bossi-Berlusconi e proposte concrete da parte di Scopelliti. Oggi ascoltiamo solo generici appelli e tardive promesse di attivazioni di fondi, ancora bloccati però dal grande amico del Sud, il Ministro Tremonti. Eppure non pochi giorni fa Scopelliti lo ha elogiato affermando che il suo Piano del Sud è un modello vincente; guarda caso Maersk rafforzerà la propria presenza a Genova, lasciando a spasso migliaia di lavoratori a Gioia Tauro». «Incredibilmente la Vicepresidente Stasi – prosegue Laratta - ha affermato che 'abbiamo saputo ufficialmente solo da poche ore che Maersk abbandonerà il porto di Gioia Taurò evidentemente distratta come tutta la Giunta Regionale ed il suo Presidente a spartire poltrone e raccogliere voti clientelari quanto il Ministro Matteoli, la settimana scorsa a Reggio Calabria, aveva affermato che la Maesrk abbandonerà Gioia Tauro e così è effettivamente successo. L’Accordo di Programma Quadro per Gioia Tauro, di cui parla la Vicepresidente Stasi è ancora al palo; niente è stato attivato dei 459 milioni di euro. Dopo 8 mesi dalla sua firma, ci sono solo parole». «La Calabria di Scopelliti diventa la locomotiva del Sud - conclude – affermava il 28 settembre 2010 l’Assessore Mancini. La Calabria, oggi, è una locomotiva senza vagoni e binari, che perde anche l’unico fiore all’occhiello della logistica internazionale, perde il 50% del Pil privato calabrese, lascia sul lastrico migliaia di famiglie. Ecco la Calabria di Scopelliti»
 

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