di Roland Preuss – 9 maggio 2011
Pubblicato in: Germania
Traduzione di ItaliaDallEstero.info
[Articolo originale "Das Elend am Mittelmeer " di Roland Preuss]
Paesi come la Germania vogliono rimandare i profughi africani in Italia, paese dove sono sbarcati per raggiungere l’Unione Europea. Ora però i tribunali li tutelano dall’espulsione – poiché l’Italia li abbandona nella povertà.
Il viaggio di Mustafa Harun verso la Germania inizia nelle strade di Mogadiscio. Il giornalista sta girando un film su come i combattenti della milizia islamica di Al-Shabab violentano e feriscono gravemente una ragazza.
Il documentario sarà uno dei suoi ultimi lavori. Gli islamici non amano le critiche. Lo hanno condannato a morte, dice Harun. Lascia la Somalia e raggiunge l’Italia in nave.
Nonostante ciò il continente sognato si rivela un inferno: dopo un paio di settimane [trascorse] in un centro di accoglienza, le autorità italiane gli mettono in mano un permesso di soggiorno temporaneo e lo mandano via. D’ora in poi è abbandonato se stesso, dorme per strada o in case abbandonate, non percepisce sussidi dallo stato. Un anno dopo il 26enne fugge in Germania passando per l’Olanda.
Per le autorità tedesche Harun è un caso chiaro: deve tornare in Italia così come migliaia di altri profughi in cerca di asilo che entrano in Europa attraverso altri paesi membri. Questo prevede la legge.
Ma la situazione non è così chiara: una buona dozzina di corti costituzionali stanno bloccando questo tipo di espulsioni verso l’Italia, attualmente ogni settimana vengono fuori nuove sentenze. Motivo: Roma abbandona gli stranieri in balia della povertà. “L’Italia non soddisfa le norme minime previste dall’UE in buona parte dei casi”, ha scritto per esempio la corte costituzionale di Gießen, quando nel mese di marzo ha bloccato l’espulsione di Harun.
Una seconda Grecia
Anche nel caso della Grecia la vicenda era iniziata con sentenze di questo tipo, proprio dal tribunale tedesco era stata accertata una violazione delle norme minime. Dopo che la corte costituzionale tedesca si è finalmente occupata delle espulsioni, il ministero degli interni federale nel mese di gennaio è stato costretto a sospenderle per un anno.
Da allora i profughi che arrivano in Germania passando per la Grecia possono restarvi per fare domanda di asilo, dal mese di gennaio la cosa ha interessato già 2000 persone. Ora gli avvocati sperano di avere tra i clienti i profughi, che vogliono arrivare qui passando per l’Italia. Si tratta “di una seconda Grecia”, dichiara l’ex rappresentante legale alla corte costituzionale, l’avvocato Reinhard Marx.
Davvero? La Germania tiene blocca le espulsioni verso Italia, secondo il ministero per gli esteri tedesco. Secondo l’opinione della Camera dei deputati “in Italia viene osservata la normativa che regola il diritto di asilo in Europa”. Così i profughi sono di nuovo in balia degli stati membri dell’UE.
La strategia italiana dell’impoverimento
Il governo italiano tenta da anni di condurre una campagna di spartizione dei profughi verso i paesi dell’UE – o spingere le persone per lo meno a migrare; vedi ultimamente la vicenda delle centinaia di profughi dalla Tunisia. “Le autorità italiane puntano, con la strategia dell’impoverimento, a costringere le persone a migrare verso altri paesi europei”, dichiara Dominik Bender, avvocato del somalo Harun.
Bender ha recentemente pubblicato un rapporto sulle condizioni pietose di molti profughi in Italia. Secondo il rapporto in Italia migliaia di loro vivono per strada, in baraccopoli o in case occupate. Senza una residenza fissa però non possono godere di assistenza medica e in Italia non esiste un’assistenza sociale come quella tedesca.
Mustafa Harun spera di poter restare in Germania. Ma se il tribunale dovesse alla fine decretare la sua espulsione, in nessun caso vorrebbe tornare in Italia. “Perfino la Somalia è mille volte meglio”.
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