Luis.1 e’ il fratello maggiore del pittogramma di Indiana Jones:
Bozen. Durnwalder: 100 nomi italiani inutili
Fincantieri e’ figli’ezocc’l’:
Fincantieri ottiene l'appalto per la nuova ammiraglia Carnival
«Fincantieri costruirà le nostre prossime 12 navi »
Luis.2 e’ o’ frat’ piccirill’ e Hussein’ O’mericano:
Il sindaco De Magistris, I have a dream: «Vorrei Obama a Napoli per Natale»
Napoli, de Magistris: Vicesindaco sarà una giovane donna
Bozen. Durnwalder: 100 nomi italiani inutili
Segnali, lettera al ministro Fitto: l'elenco dei toponimi va rivisto
BOLZANO. «Sono davvero tanti i toponimi italiani in Alto Adige che non vengono utilizzati». Lo ha detto il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder annunciando che nelle prossime ore invierà al ministro Fitto la sua proposta per la regolamentazione del bilinguismo sui cartelli di montagna. «Nella proposta elaborata nei mesi scorsi dalla commissione d'esperti - ha dichiarato il presidente Durnwalder - ho trovato un centinaio di nomi italiani che veramente nessuno conosce. La cosa più sensata sarebbe indicare i toponimi effettivamente utilizzati dalla gente del posto». LE MODIFICHE. Come annunciato dopo l'incontro di metà aprile a Roma con il ministro per i Rapporti con le regionai Raffaele Fitto, Durnwalder sta dunque preparando la lista delle richieste per modificare l'accordo raggiunto dalla commissione Stato-Provincia sui 1526 toponimi tutti in tedesco installati dall'Alpenverein (in tutto 34 mila tabelle). Cosa non va? «I nomi», ha ripetuto più volte Durnwalder. Secondo la commissione il 10% delle indicazioni dovrebbe restare in tedesco, mentre un 45% dovrebbe essere interamente bilingue e un altro 45% contenere in italiano almeno l'indicazione generica come «rifugio» o «lago». Tutti in versione bilingue sarebbero anche i nomi dei rifugi. Ma Durnwalder non è d'accordo sui nomi bilingui dei rifugi che vorrebbe esclusivamente nel loro nome originario risalente spesso ai tempi asburgici. Che margini di manovra avrà il presidente della Provincia nel chiedere di ridurre il numero dei nomi bilingui? Il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini è chiaro: «Il lavoro della commissione è buono ed equilibrato».
LA COMMISSIONE. La commissione paritetica Stato-Provincia era formata da De Carlini e Guido Denicolò (per il ministero) e Karl Rainer e Ferdinand Willeit (per Palazzo Widmann) con l'aggiunta per i nomi ladini di Hugo Valentin. I commissari hanno fatto un lavoro certosino e non hanno inventato nulla, ma agito esclusivamente secondo i criteri enunciati nel protocollo d'intesa del 22 settembre scorso firmato dal ministro per i Rapporti con le regioni e dal governatore altoatesino. Quali? Sono valsi i criteri per il bilinguismo «delle denominazioni diffusamente utilizzate e delle informazioni generali» ed il «mantenimento dei nomi storici nella
sola lingua tedesca, in ogni caso con la traduzione dei termini aggiuntivi come malga, montagna o lago». I
PITTOGRAMMI. Nelle scorse settimane la giunta provinciale ha deciso la sostituzione dell'attuale segnaletica, in legno e deperibile, con cartelli gialli in alluminio. Nella nuova veste sui cartelli si vorrebbe dare spazio ai pittogrammi, i disegni che rappresentano le dizioni generiche come lago, malga, parcheggio. Il pittogramma verrebbe poi accompagnato dall'indicazione della località (una casetta più Huber per segnalare malga Huber, ad esempio). Durnwalder potrebbe sfruttare i pittogrammi per cercare di aggirare l'ostacolo del bilinguismo obbligatorio anche nelle località minori. «Ne parlerò con il ministro - ha detto a suo tempo Durnwalder - ma non credo che i pittogrammi siano un problema, si tratta di standard internazionali». Il Cai, che per primo ha sollevato il problema dei cartelli solo in tedesco, è contrario a qualsiasi escamotage e chiede che la segnaletica torni bilingue. (an.ma)
Fincantieri ottiene l'appalto per la nuova ammiraglia Carnival
Sarà l'ammiraglia della flotta di P&O Cruises e la più grande realizzata per il mercato britannico, La nave, che entrerà in servizio nel marzo 2015, ha una capienza di 3.611 passeggeri.
TRIESTE. Fincantieri si è aggiudicata un ordine dal gruppo crocieristico statunitense Carnival per la costruzione di una nave da crociera da 141.000 tonnellate di stazza lorda, destinata al brand inglese "P&O Cruises". La nave, che entrerà in servizio nel marzo 2015, ha una capienza di 3.611 passeggeri e sarà l'ammiraglia della flotta di P&O Cruises e la più grande realizzata per il mercato britannico.
L'imbarcazione sarà fornita di standard tecnologici elevati, la nave, un design innovativo e una vasta gamma di intrattenimenti a bordo. Le crociere P&O sono rivolte a un target di clientela particolarmente elevato e rivolto al mercato inglese, tra i più attivi e vitali al mondo.
Dal 1990 ad oggi Fincantieri ha realizzato 59 navi da crociera, delle quali 52 per diversi marchi del Gruppo Carnival, il più importante gruppo armatoriale al mondo, quotato alle borse di Londra e New York e presente in entrambi gli indici S&P 500 e FTSE 100. Ha una flotta in esercizio di 100 unità, che salirà a 108 nel 2015.
«Fincantieri costruirà le nostre prossime 12 navi »
01 giugno 2011 Alberto Quarati – il Secolo XIX
Genova - Protagonista di Coppa America con il team “Mascalzone Latino”, presidente della Moby Lines, la compagnia di navigazione dei traghetti per le isole, possibile nuovo proprietario di Tirrenia assieme ai più grandi armatori italiani. Non si contano i ruoli giocati nella vita di Vincenzo Onorato. La sua ultima impresa potrebbe essere quella di tenere in vita Fincantieri: lui il progetto ce l’ha già in mente. Tra poco metterà le mani su Toremar, una delle compagnie regionali della Tirrenia. La sua idea è quella di lanciare un patto con gli altri armatori che rileveranno le altre società regionali. Con queste, stipulare un contratto per la costruzione di 12 navi in serie, per rinnovarne la flotta. Ma le idee vanno oltre, anche se «per noi armatori la notte non è ancora finita: siamo ancora in crisi».
«Credo che la chiusura di Castellammare e di Sestri Ponente sarebbe una tragedia autentica», dice Onorato in questa intervista al Secolo XIX. Sì, il piano Fincantieri scuote il mondo dello shipping: 2.551 esuberi, due stabilimenti chiusi, uno dimezzato. Per questo Onorato cala l’asso: «Il discorso sulla privatizzazione non può non marciare con il rinnovo della flotta». C’è il progetto Toremar, ma in prospettiva, se la cordata Onorato-Aponte-Grimaldi risolverà il contenzioso con la Regione Sardegna, c’è da giocare la partita per la flotta di Tirrenia: «Alcune navi sono da sostituire. Si tratta di un fatto improrogabile».
Il sindaco De Magistris, I have a dream: «Vorrei Obama a Napoli per Natale»
Il primo cittadino sogna di ospitare il presidente Usa
In corso le consultazioni per formare la giunta
NAPOLI - Barack Obama tra i pastori del tradizionale presepe napoletano? Non è più solo un'invenzione dei mastri artigiani di San Gregorio Armeno, ma il desiderio del neo-sindaco de Magistris: «Ho un sogno che potrebbe concretizzarsi - ha spiegato l'ex pm - Portare il presidente degli Stati Uniti d’America per Natale in città. Negli States sono molto attenti a questo fenomeno napoletano del movimento civico che mi sostiene, i contatti sono frequenti». De Magistris, che si insedierà ufficialmente oggi a Palazzo San Giacomo con una cerimonia ufficiale fissata per le ore 13 a Castel Capuano, sogna già in grande per rilanciare il turismo del capoluogo partenopeo, colpito a morte dall'emergenza rifiuti e l'allarme criminalità. Non ultima la morte di un ex legislatore americano in vacanza in Italia, Antonio Oscar Mendoza, deceduto dopo aver subito lo scippo di un Rolex appena sbarcato da una nave da crociera.
LA SQUADRA DI GOVERNO - Il nuovo primo cittadino eletto al ballottaggio contro Gianni Lettieri col 65 per cento dei voti, ha dichiarato al Mattino che portare Obama nella sua città «sarebbe un modo per attivare i lavori per Napoli come avvenne per il G7 che ci diede Carlo Azeglio Ciampi. Dimostreremmo che sappiamo spendere bene i soldi». De Magistris parla del legame che lo unisce ai suoi concittadini. «C’è un innamoramento dei napoletani verso di me e non è un fuoco di paglia. Dipende da tanti fattori. Uno è la mia credibilità che viene da quello che ho fatto in passato, ovvero il magistrato, con coraggio, con umanità e senza disparità di trattamento. A questo - prosegue - si è aggiunto un modo di fare politica diverso, come stare in mezzo alla gente e non fare differenze sociali». De Magistris spiega poi al Corriere di non aver ancora deciso la squadra con cui governerà Napoli. «Sto valutando tutto in queste ore. Ho pensato solo a vincere le elezioni, ora mi pongo il problema della giunta».
DOVEVA COMPARIRE DAVANTI AL GUP - Per la concomitante cerimonia ufficiale di insediamento, l'ex pm oggi non comparirà davanti al gup di Roma, Barbara Callari. De Magistris, insieme al consulente informatico Gioacchino Genchi, è accusato di illecita acquisizione di tabulati telefonici di parlamentari. Secondo l’accusa Genchi e de Magistris avrebbero acquisito in maniera illecita, nell’ambito dell’inchiesta Why not, tabulati delle utenze telefoniche di alcuni deputati tra cui il presidente del Consiglio dell’epoca Romano Prodi. Per entrambi il pm Caterina Caputo ha chiesto il rinvio a giudizio per concorso in abuso d’ufficio. Durante la fase preliminare de Magistris ha spiegato di non sapere che i tabulati fossero stati acquisiti senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza dei parlamentari. Prima della proclamazione, sono in programma, per il neo sindaco, riunioni politiche con esponenti del centro sinistra.
Napoli, de Magistris: Vicesindaco sarà una giovane donna
Roma, 1 giu (Il Velino) - “Sto lavorando a un vicesindaco giovane e donna, vediamo se riusciamo a trovarla ma penso di sì”. Così il neosindaco di Napoli Luigi de Magistris, ospite a “24 Mattino” su Radio 24. “La Giunta verrà proclamata lunedì 13 - ha continuato de Magistris -, e metterò molte donne, vediamo se riusciamo ad arrivare al 50 per cento, e un profilo di persone giovani, oneste, competenti, credibili e coraggiose”. De Magistris poi ha confermato che sente Napoli una città liberata “ma non come a Milano, dove si fronteggiavano centrosinistra e centrodestra. Io ero certo un’alternativa al centro-destra ma anche al candidato di Bassolino. Liberare Napoli significa liberarla da un certo modo di fare politica, da un oligopolio, dal consociativismo trasversale. Napoli ha bisogno di libertà d’impresa, di libertà di cultura, di commercio, di liberazione dal rapporto tra camorra e politica. Liberazione in generale”. De Magistris ha confermato la volontà di coinvolgere in qualche modo Roberto Saviano: “Non ci siamo ancora sentiti perché so che non sta in Italia - ha detto il sindaco -, ma ci siamo mandati comunicazioni e voglio creare le condizioni perché lui possa tornare liberamente a Napoli. Un ruolo per lui? Voglio parlare con Saviano, non credo che debba essere tirato per la giacchetta ma voglio che si senta protagonista della rinascita napoletana. Lo vorrei ma l’importante è ciò che lui intende fare, le porte per lui sono aperte”. De Magistris poi esclude assolutamente di poter andare ad Arcore dal premier Berlusconi, come ha fatto il sindaco di Firenze Renzi: “Con Berlusconi ci vogliono incontri e contatti istituzionali, quello è stato un errore di cui Renzi si è reso conto”. Poi la stoccata al premier: “Credo che Berlusconi non sarà ancora per molto premier, lo vedo molto in declino, ma finché sarà l’interlocutore, il premier è lui”. E anche una replica a Giuliano Ferrara che ieri a Radio 24 aveva detto di voler “prendere a calci nel sedere personalmente tutti coloro che hanno votato de Magistris”: “Questo fa pendant al suo padrone, Silvio Berlusconi - ha detto il sindaco di Napoli - che mi ha fatto un spot elettorale quando ha detto ‘chi vota de Magistris è senza cervello’”.
“Ho già commissionato al mio pasticciere una torta per il premier a forma di cervello - prosegue de Magistris -. L’opinione di Ferrara non mi interessa, non è un personaggio di cui ho particolare stima, mi spiace l’offesa nei confronti dei napoletani perché lui mostra sprezzo e distacco dalla realtà e dalla società civile. Come Berlusconi che dice di non aver voluto candidare la Carfagna per non consegnarla alla camorra. Sono problemi loro, non replico”. Il sindco di Napoli ha confermato che si dimetterà presto dall’Europarlamento “per incompatibilità di legge” così come dalla carica di responsabile Giustizia e sicurezza dell’Idv, “perché la trovo una posizione inconciliabile per questioni di tempo e di opportunità. Fermo restando molto salda la mia collocazione nell’Idv e nel centro-sinistra”. Infine i primi due impegni formali, a parte la questione primaria dei rifiuti: “Sulla sicurezza, dopo l’ultimo episodio di un turista ucciso per una rapina, ho in mente un piano immediato con l’impiego della polizia municipale e voglio parlarne subito con il Prefetto. Poi un impegno sulle scuole e sugli insegnanti delle scuole elementari. Napoli ha problemi di agibilità delle scuole, ci sono interi quartieri senza asili nido con conseguenti problematiche nell’affidare i bambini per le donne che lavorano. Dunque voglio potenziare le politiche sociali, familiari e giovanili su questo e lo farò nei primissimi giorni”. Per concludere una battuta sulla bandana arancione sfoggiata: “Era una festa, ho vissuto uno dei giorni più belli della mia vita. L’arancione è diventato il colore della campagna elettorale, me ne hanno consegnata una e salendo sul palco l’ho messa in testa. Come Berlusconi? Prima Ferrara, poi Berlusconi, vabbè che sono la stessa cosa ma non concludiamo questa intervista con Berlusconi” ha detto sorridendo de Magistris.
(red) 1 giu 2011 10:52
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