Tra il 2008 e il 2009 – sottolinea l'Istat - il numero delle imprese è diminuito dell'1% mentre la relativa occupazione è scesa del 2%. Nell'industria si riducono tutte le attività manifatturiere (-4,5% le imprese e -5,4% l'occupazione). Aumenta solo il comparto delle utilities, le imprese che forniscono energia elettrica, gas, vapore e ariacondizionata (+19,6% le imprese e +1% l'occupazione) e le imprese di fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (+3,6% sia le imprese che l'occupazione). Anche nelle costruzioni la diminuzione delle imprese e dell'occupazione è consistente (rispettivamente -1,8% e -5%). In calo appare anche il commercio (-2,6% le aziende e -1,1% l'occupazione) e molti settori dei servizi come iltrasporto e magazzinaggio (-3,5% e -2,6%). Tra le eccezioni, si segnalano le attività finanziarie e assicurative (+9,6% per le imprese e +0,6% per l'occupazione) e quelle immobiliari (+4,1% per ambedue).Si riducono le imprese individuali (-1%) e le società di persone (-1,9%). Le società di capitali sono le uniche in moderata crescita (circa 3 mila in più rispetto al 2008), anche se il lieve incremento si accompagna a una contrazione di quasi 162 mila addetti.
Nel 2009 il numero delle imprese e la relativa occupazione diminuiscono rispetto al 2008 in tutte le ripartizioni geografiche. Il Sud e il Nord-est assorbono oltre il 60% della diminuzione nazionale in termini di imprese (rispettivamente -1,9% e -1,1%), mentre quasi due terzi della diminuzione degli addetti si concentra nel Nord (-2,6 nel Nord-est e -2,1 nel Nord-ovest). Il sistema produttivo italiano è caratterizzato, dalla forte presenza di micro imprese: quelle con meno di 10 addetti sono quasi 4,3 milioni (il 95% del totale) e occupano il 47% degli addetti. Il 21% degli addetti (circa 3,6 milioni di individui) lavora nelle piccole imprese (da 10 a 49 addetti) e il 12,4% (quasi 2,2 milioni) in quelle di media dimensione (da 50 a 249 addetti).
Soltanto 3.718 imprese (0,08%) impiegano 250 addetti e più, assorbendo, tuttavia, il 20% dell'occupazione complessiva (circa 3,6 milioni di addetti).L'occupazione si concentra nel settore manifatturiero, con oltre il 23% degli addetti totali, nel commercio all'ingrosso e al dettaglio (20% dell'occupazione totale) e nelle costruzioni (poco meno dell'11%).
“Purtroppo la lunga e pesante crisi economica mondiale, aggravata in Italia da un debito pubblico stratosferico, da un fisco tra i più elevati d’Europa e da una burocrazia che frena tutti i processi, crea danni profondi e di lungo periodo, con la chiusura di molte imprese e con la perdita di posti di lavoro, con la conseguente frenata della crescita economica, sottozero negli ultimi anni ed a crescita lenta ed insufficiente quest’anno.
Per Confesercenti servono interventi urgenti di rianimazione del mercato, con il taglio della pressione fiscale compensato da ampie riduzioni di spesa pubblica ed in particolare di sprechi”.
Notizia del 01/06/2011
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