sabato 2 luglio 2011

Federali.Mattino_2.07.11. Fermata Dazio, limite tra Napoli e Pozzuoli. Una vista mare da invidiare. Loft a cielo aperto: materassi nel bel mezzo della strada. Storia triste di dodici famiglie che dall'altro ieri un tetto non lo hanno più. Pensionati, invalidi, disoccupati.----Arriva il bonus Idrocarburi: la carta prepagata, erogata dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai maggiorenni muniti di patente di guida residenti nelle regioni interessate dalle estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi.

A Bagnoli si dorme in mezzo alla strada
Palermo. Siti e custodi, Regione alla Corte dei conti: «Troppi dipendenti?No, sono solo 1288»
Per i lucani patentati arriva la «card» per sconti sulla benzina
Doppio passaporto, Vienna frena


A Bagnoli si dorme in mezzo alla strada
Sgomberati gli occupanti abusivi di Villa Medusa
Dodici famiglie si accampano alla fermata del Dazio
NAPOLI — Fermata Dazio, limite tra Napoli e Pozzuoli. Una vista mare da invidiare. Loft a cielo aperto: materassi nel bel mezzo della strada. Storia triste di dodici famiglie che dall'altro ieri un tetto non lo hanno più. Pensionati, invalidi, disoccupati. Quelli che dieci giorni fa avevano saputo di una villa del Comune, Villa Medusa, semi-abbandonata. Si lasciano alle spalle anfratti e posti di fortuna. Decidono di occuparla. Certo, occupare una struttura non rientra alla voce "legalità"ma la disperazione limiti ne conosce pochi. «Nessuno ha precedenti— racconta una donna tra gli accampati, madre di due figli —. Siamo gente onesta ma una casa non c'è la possiamo permettere. Io facevo pulizie, ma non trovo lavoro» . Erano felici per quella casa anche se cadeva a pezzi.
Ma il sogno dura poco. Ieri l'altro la Celere, assieme ai vigili, senza ambulanza, sfratta gli abusivi dalla struttura ufficialmente inagibile. Inizia il presidio. Da una parte loro coi letti "on the road", dall'altra la Municipale a piantonare, non senza il risentimento dei cittadini: «Qui la sera col traffico, gli scippi, le rapine che aumentano la polizia non si vede. E presidiano tre disperati senza casa?» . Si annuncia una raccolta di firme. Intanto gli "abusivi" lamentano: «La villa non è pericolante. Dentro ci vive l'ex custode che al Comune paga il fitto. E ci sono anche dei ricercatori che vi lavorano» . Intanto alla Municipalità il Presidente De Francesco spiega: «Se si occupa una struttura e ci informano non possiamo non segnalarlo. Poi mi dicono che la struttura non è agibile» . Ma la motivazione sembra altrove: una gara d'appalto in dirittura d'arrivo per ristrutturare l’immobile consegnarlo ad associazioni e Comune. «Domani sarò dal Sindaco e porterò l'istanza. Come Municipalità non disponiamo delle risorse per risolvere il problema ma mi adopererò per una soluzione» . Villa Medusa non è il posto dove vivere, ma neppure la strada lo è. Stanotte intanto si sta sotto le stelle.
Luca Mattiucci

Palermo. Siti e custodi, Regione alla Corte dei conti: «Troppi dipendenti?No, sono solo 1288»
Secondo l'assessore Missineo le cifre citate nella relazione dei giudici contabili contro gli sprechi sono «esagerate»
PALERMO - «Ho l'impressione che si sia generata una grande confusione sul numero dei custodi che lavorano nei siti dei Beni culturali siciliani e che, purtroppo, i giudici della Corte dei Conti abbiano mal interpretato la realtà dei fatti». Così l'assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, commenta la notizia del richiamo da parte del procuratore generale della Corte dei Conti, Giovanni Coppola, il quale ha sottolineato la sproporzione esistente, nei siti archeologici siciliani, fra il numero di custodi in servizio e quello di visitatori effettivi.

«FARE CHIAREZZA» - «Nel pieno rispetto delle indicazioni dei giudici contabili», commenta Missineo, «ritengo però che sia necessario fare chiarezza». Il gran numero di custodi in servizio presso i siti archeologici, per la Corte dei Conti, sarebbe anche una conseguenza diretta di un percorso di «stabilizzazione» previsto dalla legge regionale che, nel maggio dell’anno scorso, ha dato il via libera all'assunzione di 4.841 precari. Molti sarebbero finiti nei luoghi d’arte, con effetti talvolta assurdi. «La stabilizzazione di 4.841 precari riguarda tutta la Regione», spiega l'assessore, «e solo 129 di questi sono utilizzati dal nostro assessorato per la sorveglianza dei siti. I custodi dei beni culturali siciliani sono 1288, tra regionali e dipendenti della Beni culturali spa. Di questi, 220 hanno scelto la forma del part-time mentre altri 713, pur essendo passati a qualifiche superiori, hanno deciso di continuare a svolgere il servizio di controllo. Tutto ciò a fronte di un flusso di quasi tre milioni e mezzo di persone che nel 2010 hanno visitato i beni culturali siciliani. Non mi sembra, dunque, che il numero dei custodi sia poi così elevato considerato il servizio pubblico svolto e che la sicurezza deve essere garantita in tutte le nostre strutture museali e archeologiche».

UNA EREDITA' SCOMODA - Secondo Missineo «è giusto razionalizzare le risorse ed evitare gli sprechi per rendere più efficiente la gestione ma la missione principale del nostro assessorato è anche quella di offrire a scolaresche, studenti e anziani la possibilità di avvicinarsi gratuitamente ai luoghi della cultura. Ecco perché credo che sia un grave errore mettere in relazione il numero dei custodi con gli incassi e con le presenze nei musei. Come ho già detto, siamo consapevoli che esistono situazioni di esubero che si tramandano dal passato e che bisogna lavorare per eliminarle. Ma, questa volta, le cifre fornite sono esagerate e molti dei lavoratori che sono stati stabilizzati, in realtà sono stati dirottati ad altre amministrazioni, tra cui tribunali e procure».

Per i lucani patentati arriva la «card» per sconti sulla benzina
di LUIGIA IERACE
Arriva il bonus Idrocarburi: la carta prepagata, erogata dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ai maggiorenni muniti di patente di guida residenti nelle regioni interessate dalle estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi. Da oggi sul sito del Ministero dello sviluppo economico e su quello di Poste Italiane sono disponibili tutte le informazioni per richiedere la card finanziata con l’incremento delle royalty dal 7% al 10%, quel 3% aggiuntivo destinato ad alimentare il Fondo preordinato alla riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti per i residenti delle regioni interessate dalle estrazioni di idrocarburi. E così da lunedì 4 luglio fino al 10 settembre, i residenti in Basilicata, patentati, potranno inoltrare la richiesta della card agli uffici postali. Ci vorrà un mese di controlli e a novembre dovrebbero arrivare le card nelle case dei cittadini. Il fondo versato nel 2010 sulla produzione del 2009 in Basilicata ammonta a 32.929.972 di euro. L’intero fondo costituito con le royalty di Eni, Shell, Edison e Gas Plus Italiana è di 38,5 milioni. Le altre Regioni interessate dalle estrazioni riceveranno direttamente il beneficio perché inferiore o uguale a 30 euro a beneficiario (si va, infatti, da 87 mila euro delle Marche, a 214 mila del Molise, 365 mila dell’Emilia Romagna, 558mila della Calabria, 1,8 milioni della Puglia e 2,4 del Piemonte).

In base al numero dei patentati lucani, calcolati al dicembre 2010, su ogni card dovrebbe essere caricato l’importo di circa 90 euro. «Abbiamo pensato di ridurre al minimo i costi di gestione del sistema - ha sottolineato il direttore generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche del Dipartimento Energia del Ministero dello sviluppo economico, Franco Terlizzese - in modo che il più possibile del fondo vada nelle tasche dei cittadini lucani». Quindi nessuna comunicazione da inviare nelle case, nè una massiccia campagna di comunicazione, ma solo la scelta di utilizzare il sito del Ministero e di Poste italiane. Per questo l’ingegner Terlizzese anticipa alla Gazzetta le modalità di funzionamento della card, auspicando che i cittadini lucani si adoperino a richiederla e che si stemperino le polemiche che ci sono state fino ad oggi.

«Speriamo che l’informazione arrivi a tutti i lucani - aggiunge Terlizzese - Questo è molto importante perché l’importo destinato a ogni cittadino è in funzione della stima già effettuata sulla base dei dati relativi alla popolazione munita di patente di guida al 31 dicembre e residente in regione. Ma al termine del periodo di presentazione delle domande con decreto verrà determinato tale importo». In sostanza i circa 33 milioni del fondo attuale andranno divisi tra quanti effettivamente ne faranno richiesta. È per questo che ad oggi si parla di circa 90 euro e non è possibile ancora quantificare l’importo preciso. Come dire la somma è in funzione di quanti si recheranno alle poste in questi due mesi. Per chi non ritirerà il bonus (ipotesi che qualche associazione aveva avanzato in passato per protesta) la norma prevede le somme non prelevate vengano versate al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Insomma, l’invito è a recarsi alle Poste (nella scheda al lato ci sono tutte le informazioni). «Sperando che non si facciano file», ironizza Terlizzese, che insiste sulla collaborazione e sulla necessità di una informazione capillare in questi due mesi iniziali. Poi, dal prossimo anno si tratterà solo di ricaricare la card e questo potrebbe avvenire già i primi mesi dell’anno.

Versate le royalty ieri, il tempo di fare i conti e si può ripartire con la divisione della somma tra i patentati al 31 dicembre del 2010. E così sarà ogni anno. «Sarebbe un peccato per i lucani perdere una somma che è destinata a crescere nel tempo - conclude Terlizzese -. La produzione del 2010 ha avuto un leggero aumento, alto è stato anche il prezzo del greggio. Di conseguenza anche le royalty dovrebbero essere più alte. Anche per il 2011 il trend è favorevole. La produzione del primo semestre è stata in aumento, poi c’è stato il blocco per la fermata del Centro Olio di Viggiano, ma si va verso la ripresa». Si potrà arrivare ad avere sulla card anche 150-200 euro. Per ora 90. Un pieno per la vacanza di Natale.

Doppio passaporto, Vienna frena
Durnwalder in missione austriaca: autodeterminazione, ora non serve
di Francesca Gonzato
  BOLZANO. Ancora nulla di fatto sul doppio passaporto. Rilancio della richiesta di grazia agli ex terroristi sudtirolesi. Convinta frenata ad ogni discussione attorno all'autodeterminazione. La via maestra resta l'autonomia, finché l'Italia manterrà gli accordi. Questo il bilancio della giornata viennese di ieri del presidente provinciale Luis Durnwalder, accompagnato dall'assessore e Obmann Svp Richard Theiner. Nel primo pomeriggio Durnwalder ha incontrato il ministro degli esteri e vicecancelliere austriaco Michael Spindelegger. Nel tardo pomeriggio trasferimento di Durnwalder e Theiner nella residenza del presidente della Repubblica Heinz Fischer. A entrambi gli incontri ha partecipato il governatore del Tirolo Günther Platter. Colloqui cordiali, di cui Durnwalder si dichiara in serata «soddisfatto». Ma lo stesso presidente offre la giusta collocazione: «Non c'erano temi urgenti da discutere. Si tratta del consueto aggiornamento reciproco sulle vicende dell'autonomia». E dire che per rispettare questo impegno, «fissato da mesi», Durnwalder non ha partecipato alla seduta del consiglio dei ministri in cui sarebbero state discusse quattro norme di attuazione. Una scelta che ha messo di pessimo umore i deputati della Svp Siegfried Brugger e Karl Zeller, che si erano spesi con il governo per sbloccare le norme.  Schiettamente politico il dialogo con Spindelegger, a partire dagli aggiornamenti sugli «effetti dell'accordo di Milano e le ultime norme di attuazione». Il governo austriaco chiede tempo sulla questione del doppio passaporto. La visita a Vienna è servita per consegnare al vicecancelliere il parere giuridico del costituzionalista Walter Obwexer. Spindelegger ha spiegato che il governo sta raccogliendo «diverse relazioni per delineare la portata del doppio passaporto e capire soprattutto se è compatibile con la Costituzione austraica». Palazzo Widmann trova su questo tema una sponda tirolese. Platter ha ribadito «il sostegno di Innsbruck» sui temi affrontati ieri a Vienna, «con particolare riferimento al doppio passaporto». Per quanto riguarda la grazia agli ex terroristi degli anni Sessanta, la discussione viaggia tra Vienna e Roma. Così Durnwalder: «Spindelegger ne ha già accennato al suo omologo italiano Frattini. Il ministro ci ha detto che dopo questo nostro incontro intende affrontare di nuovo la questione con il collega italiano».  Infine il capitolo autodeterminazione, su cui la Svp sconta la campagna martellante della destra tedesca. Spindelegger e Durnwalder hanno convenuto, viene sottolineato, che «la sua applicazione immediata non può essere richiesta finché il contratto internazionale viene rispettato. L'autodeterminazione resta un diritto fondamentale dei popoli, ma non vi è alcun segnale che l'Italia non intenda rispettare gli accordi. La strada giusta è quella dell'autonomia».  Con il presidente Fischer l'incontro è stata la prosecuzione del colloquio del 10 giugno a Bressanone. Fischer ha ribadito che la presidenza e il governo austriaco seguono «con grande attenzione» le vicende legate all'autonomia altoatesina. Durnwalder ha informato Fischer «degli sviluppi intervenuti sull'asse Bolzano-Roma». 

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