martedì 3 aprile 2012

am_3.4.12. Effetto panico. - Ottavo mese consecutivo di contrazione per il settore manifatturiero italiano a marzo, con un indice Pmi generale che si mantiene sui livelli di febbraio, abbondantemente sotto la soglia chiave dei 50 punti pur superando leggermente le attese e registrando il massimo degli ultimi sei mesi.---Il numero dei disoccupati a febbraio é di 2,354 milioni. Si tratta del numero più alto dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero da gennaio del 2004.---Tempi sempre duri per il mercato del lavoro in provincia di Bergamo. Dopo una breve schiarita, il ritorno di fiamma della crisi sta facendo aumentare in maniera esponenziale il numero dei licenziamenti in provincia, cresciuti quasi del 30% rispetto al 2011.

Per i due marò altri 14 giorni di carcere
India:maro',Delhi, decisione spetta corte
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Rifiuti a Palermo 30 roghi nella notte. Immondizia davanti scuola, niente lezione
Rifiuti a Palermo, un centinaio di netturbini indagati
Disoccupazione al 9,3%, top da 2004. Tra giovani 31,9%
Fabbisogno: marzo chiude bene, primo trimestre 2012 meglio dell'anno precedente
Italia, Pmi: manifatturiero giù anche a marzo
Londra rifugio dei ricchi italiani e greci
Croazia, crescita pil 2011 pari a 0  
Serbia: Italia seconda per export dopo Germania
Bergamo, padania. Licenziati di massa sono un 30% in più
Bozen, oltrepadania. Scontro sulle esenzioni Imu ai contadini

Per i due marò altri 14 giorni di carcere
ultimo aggiornamento: 02 aprile, ore 13:14
Nuova Delhi, 2 apr. (Adnkronos) - Sono stati disposti altri 14 giorni di carcerazione giudiziaria per Salvatore Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri del Reggimento San Marco accusati dalla magistratura dello stato indiano di Kerala di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati. Secondo quanto rendono noto fonti locali, il magistrato indiano ha anche autorizzato la polizia ad interrogare i due marò.
"Il governo di Kerala ha agito correttamente ordinando la custodia dei due marò italiani, la Corte deciderà come risolvere questa situazione di impasse", ha dichiarato il ministro degli Esteri indiano, SM Krishna, dopo aver incontrato oggi a Kochi il chief minister dello stato di Kerala, Oommen Chandy. Il capo della diplomazia indiana ha voluto poi aggiungere che questa vicenda "non influisce sulle cordiali relazioni con l'Italia", si legge ancora sui media locali.
L'Alta Corte dello stato di Kerala ha intanto rinviato ancora la decisione sulla giurisdizione del caso dei due marò italiani. La pronuncia dei giudici dello stato indiano era ritenuta scontata, sottolineano fonti locali, dal momento che venerdì scorso, il giudice P.S. Gopinathan, chiamato a pronunciarsi sul ricorso italiano, aveva chiesto che venisse presentata oggi dallo stato del Kerala una memoria in cui fossero sintetizzate le tesi a favore dell'applicazione della legge indiana all'incidente avvenuto in acque internazionali.
Contro la richiesta dell'Italia, che chiede che i due marò vengano giudicati nel nostro Paese, si è espresso il primo ministro del Kerala Chandy, che ha dichiarato che i due marò italiani devono essere giudicati In India. "La nostra posizione è molto chiara, molto aperta.. i due soldati italiani hanno commesso un reato nell'ambito della legge indiana.. devono affrontare questo processo", ha detto Chandy.

India:maro',Delhi, decisione spetta corte
Stop a chief minister Kerala che escludeva processo in Italia
02 aprile, 13:52
(ANSA) - NEW DELHI, 2 APR - La soluzione della vicenda in cui sono implicati due maro' italiani spetta al tribunale. Lo ha dichiarato a Trivandrum, in Kerala, il ministro degli Esteri indiano S.M. Krishna, dopo un incontro di 30 minuti con il 'chief minister' del Kerala, Oommen Chandy che ieri aveva insistito sul fatto che il processo ai due militari, accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati, debba essere celebrato in India.
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Rifiuti a Palermo 30 roghi nella notte. Immondizia davanti scuola, niente lezione
Nonostante l'aumento dei turni di raccolta da parte dell'Amia, sono ancora parecchie le situazioni d'emergenza.
Alla scuola La Masa, nella zona del porto, molti genitori, per protesta, non hanno fatto entrare i figli
PALERMO. Stanotte i vigili del fuoco di Palermo sono intervenuti per spegnere i roghi di una trentina di cassonetti dell'immondizia. Nonostante l'aumento dei turni di raccolta da parte dell'Amia, sono ancora parecchie le situazioni d'emergenza. Stamani sono stati rimossi i rifiuti davanti alla scuola La Masa (circa 500 alunni tra materna ed elementare), nella zona del porto, ma molti genitori, per protesta, non hanno fatto entrare i figli, soprattutto i bambini della materna che usano le aule al pianterreno. I dipendenti della scuola hanno pulito strada e marciapiede con candeggina e disinfettanti.
L'Amia ha finora raccolto 1.200 tonnellate dei rifiuti che si sono accumulati in città la scorsa settimana a causa dello sciopero degli addetti. E' la stima del direttore generale dell'azienda, Nicolò Gervasi. I rifiuti extra dovuti al blocco della raccolta erano stati valutati in oltre 2.500 tonnellate. Le zone dove l'emergenza è più rilevante sono nell'area ovest della città, dove stanno operando pale meccaniche.

Rifiuti a Palermo, un centinaio di netturbini indagati
Coinvolti nell’inchiesta sull’emergenza dipendenti di Amia e Amia Essemme. Avrebbero determinato il blocco delle attività impedendo ai colleghi di lavorare
PALERMO. Sono un centinaio le persone iscritte nel registro degli indagati dai pm di Palermo, nell'ambito dell'inchiesta sull'emergenza rifiuti nel capoluogo siciliano. Si tratta dei dipendenti dell'Amia e dell'Amia Essemme, le ditte che gestiscono la raccolta dell'immondizia e lo spazzamento delle strade in città, che avrebbero determinato il blocco delle attività nei giorni scorsi impedendo ai colleghi di lavorare. I magistrati gli contestano l'interruzione di pubblico servizio. 
Lo stop della raccolta ha causato gli accumuli dei rifiuti che hanno fatto scattare l'emergenza. A identificarli è stata la Digos, intervenuta durante i picchettaggi che hanno impedito agli automezzi dell'Amia di uscire dal deposito di Brancaccio. La procura indaga anche per violenza privata e frode in pubbliche forniture e sta valutando eventuali danni alla salute dopo le denunce di malori presentate da alcuni cittadini.

Disoccupazione al 9,3%, top da 2004. Tra giovani 31,9%
ROMA – Il tasso di disoccupazione a febbraio é al 9,3%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su gennaio e di 1,2 punti su base annua. E’ il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo rileva l’Istat su stime provvisorie. Guardando alle serie trimestrali è il più alto dal IV trimestre 2000.
Il numero dei disoccupati a febbraio é di 2,354 milioni. Si tratta del numero più alto dall’inizio delle serie storiche mensili, ovvero da gennaio del 2004. Se si fa riferimento alle serie trimestrali diventa il più alto dal terzo trimestre del 2000. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a febbraio e’ al 31,9%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a gennaio e di 4,1 punti su base annua. Lo rileva l’Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, aggiungendo che e’ il tasso piu’ alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Nel quarto trimestre del 2011 il tasso di disoccupazione dei 15-24enni tocca un picco del 49,2% per le giovani donne del Mezzogiorno. Lo rileva l’Istat in base a dati non destagionalizzati.
Il tasso di disoccupazione nel quarto trimestre del 2011 risulta pari al 9,6%. Lo rileva l’Istat in base a dati non destagionalizzati. Si tratta del tasso più alto dal quarto trimestre del 1999. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni sale al 32,6% nel quarto trimestre del 2011. E’ il tasso più alto dal quarto trimestre del 1992, ovvero dall’inizio delle serie storiche.
 A febbraio tra le donne il numero di occupate scende di 44 mila unità rispetto a gennaio, quindi in un solo mese. Lo rileva l’Istat in base a dati provvisori e destagionalizzati, aggiungendo che nel complesso si contano a febbraio, su base mensile, 29 mila occupati in meno. Infatti, il calo riguarda solo la componente femminile. Un gruppo di precari dell’Istat, circa una quarantina, è entrato nella sala stampa dell’Istituto di statistica, poco prima delle 09,30, ovvero dell’inizio del briefing sui dati relativi a occupati e disoccupati. E’ così slittato il comunicato stampa previsto per le 10,00 Dai precari, che hanno riempito la sala stampa, è stato presentato un sorta di ‘contro comunicato’, intitolato ‘Precari: occupati o pre-disoccupati?’, in cui viene riportato che: “L’Istat si avvale del contributo di 419 tra ricercatori, tecnologi e collaboratori tecnici a tempo determinato, assunti a seguito di una procedura concorsuale analoga a quella prevista per l’assunzione a tempo indeterminato”.
 Redazione Stato

Fabbisogno: marzo chiude bene, primo trimestre 2012 meglio dell'anno precedente
Nel mese di marzo 2012 si è realizzato un fabbisogno del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 17,5 miliardi di euro, in calo rispetto allo stesso mese del 2011 in cui si registrò un fabbisogno di 20,6 miliardi.
Nel primo trimestre del 2012 si è realizzato complessivamente un fabbisogno di circa 28,2 miliardi, a fronte di un fabbisogno del primo trimestre 2011 di circa 31 miliardi.
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Roma, 2 aprile 2012

Italia, Pmi: manifatturiero giù anche a marzo
Ottavo mese consecutivo di contrazione per il settore manifatturiero italiano a marzo, con un indice Pmi generale che si mantiene sui livelli di febbraio, abbondantemente sotto la soglia chiave dei 50 punti pur superando leggermente le attese e registrando il massimo degli ultimi sei mesi. A renderlo noto l'indagine mensile sui direttori acquisto di categoria a cura di Markit e Adaci, che evidenzia l'ennesima contrazione dei capitoli ordini, produzione e occupazione.
Ennesima contrazione. Dopo il 47,8 di febbraio e a fronte di una stima pari a 47,5, l'indice generale il mese scorso si è attestato a 47,9. A livello disaggregato spicca la voce produzione, passata dal 46,1 di febbraio al 48,7 dello scorso mese, unica in risalita, visto il decimo mese di contrazione sia per la voce nuovi ordini, sia per quella occupazione.
 Lo scorso giovedì, inoltre, il Centro studi di Confindustria ha stimato per la media del primo trimestre 2012 un rallentamento congiunturale della produzione industriale italiana del 2,2% dopo il -2,1% dei tre mesi al 31 dicembre 2011.
Eurozona e Cina. L'indagine 'flash' sul manifatturiero dell'intera eurozona pubblicata il 22 marzo scorso ha risaltato una discesa a 47,7 dopo il 49,0 di febbraio. Il Pmi ufficiale della Cina, invece, a marzo è balzato ad un massimo di 11 mesi di 53,1, in aumento rispetto alla lettura di 51 di febbraio e sopra le attese di 50,5. Il dato è stato diffuso oggi, con le borse europee che sembrano aver ben gradito i risultati messi a segno dall’economia del Dragone.
M.N.

Londra rifugio dei ricchi italiani e greci
Gli italiani, dall’inizio del 2012, sono diventati i primi acquirenti di case a Londra, seguiti dai russi. Assieme ai greci sono in fuga dalle tasse imposte nei loro paesi.
I Russi erano fino a poco tempo fa imbattibili. Per cinque anni sono stati, preceduti dagli inglesi, i principali acquirenti di abitazioni nel centro di Londra. Ma nel 2012 se la dovranno vedere con gli Italiani e i Greci.
Gli Italiani rappresentano, secondo uno studio dell’agenzia immobiliare Knight Frank, il 7,3% degli acquisti dall’inizio dell’anno, battendo i Russi fermi al 7,2%. Il loro giro di acquisti, soprattutto nei quartieri di Fulham, Chelsea, South Kensington e Notting Hill, arriva in media a 2,4 milioni di euro, una cifra meno spettacolare di quella dei russi, con una media di 5,8 milioni di euro. Ma i più numerosi ad acquistare sono stati senz’altro gli Italiani. Nel 2011, sono stati i Greci a sfondare nel mercato immobiliare londinese. Italiani e greci l’anno scorso hanno investito nel mattone a Londra 406 milioni di euro, contro i 290 milioni del 2010. Insieme, italiani e greci rappresentano il 10% degli acquisti da parte di stranieri a Londra.
Ciò che fa la differenza, oggi, non sono gli stranieri residenti a Londra – i cui investimenti sono stabili – ma i ricconi che investono il loro denaro al di fuori della zona euro, per sfuggire alle tasse incalzanti del loro paese di origine.
Secondo Liam Bailey, responsabile delle indagini di mercato presso l’agenzia immobiliare di lusso Knight Frank “da quando è iniziata la crisi finanziaria, molti ricchi Italiani cercano di investire il loro denaro al di fuori della zona euro. E Londra sembra per loro un luogo sicuro”. Secondo gli italiani, è stato l’arrivo al potere di Mario Monti in Italia, nel novembre del 2011, a far scattare la molla.
“Con Monti”, spiega Gian Luca Verzelli, vice presidente di Banca Akros “siamo passati ad una tassazione del patrimonio immobiliare più incisiva. All’improvviso, dato che in Italia i prezzi sono già molto alti, questo ha provocato la reazione degli Italiani, che già da diversi anni acquistavano in Europa, a New York o a Miami. ”
Raid fiscali
Con l’attuazione di misure mirate direttamente contro di loro, Mario Monti ha creato un “effetto panico” tra i ricchi: tasse sulle barche, sugli aerei privati, raid fiscali nelle stazioni sciistiche al confine con la Svizzera.
L’annuncio di nuove tasse sui capitali rimpatriati dall’estero ha causato una vera e propria crisi di fiducia: “La gente ha cominciato a chiedere alle banche il rimborso dei propri capitali, la situazione è diventata così assurda che i ladri sono andati a derubarli a casa loro”, racconta Gianluca Verzelli.
I Greci benestanti non fanno eccezione. Nel 2011, nel pieno della crisi, quelli che non erano ancora espatriati si sono affrettati ad investire i propri risparmi all’estero, in Svizzera o a Londra.
Pronto a scovare i soldi degli italiani, ovunque si nascondano, Mario Monti ha creato una tassa immobiliare sulle proprietà degli italiani all’estero. Spera di recuperare sugli acquisti immobiliari non dichiarati, spesso realizzati attraverso società off-shore. Alcune voci di corridoio parlano anche di una tassa sugli acquisti dei residenti stranieri, una misura che sarebbe estremamente difficile da realizzare a livello europeo, specialmente a Londra.
A Londra, i prezzi sono aumentati dell’11%
La capitale britannica ha voltato pagina e superato la crisi immobiliare. Nel febbraio 2012, il prezzo medio di un immobile a Londra è salito dell’11% su base annua, con livelli di vendita in aumento fino all’85%.
I prezzi sono saliti del 43% dal marzo 2009, il loro punto minimo raggiunto a seguito del fallimento della banca Lehman Brothers.
Questo recupero durerà? Si interrogano gli esperti.
Per ora, Londra va ben oltre dal resistere alla crisi. Secondo le previsioni della agenzia immobiliare Knight Frank, i prezzi nel centro di Londra dovrebbero aumentare di oltre il 5% nel 2012.
Gli assi nella manica della capitale sono molti: “Una sterlina debole, una elevata resa degli affitti e il rispetto per la proprietà privata”, afferma Laurent Lakatos, Direttore del Finabury Properties Ltd. (FPL). “A differenza della Francia o dell’Italia, l’equilibrio dei poteri non è favorevole al locatario…”, spiega.
Ma c’è un punto oscuro: la “mansion tax”, questa nuova tassa sulla proprietà che il governo vuole imporre sulle case che valgono più di 2,3 milioni di euro. “Questa misura danneggerebbe la posizione di Londra come una delle migliori nel settore,” si lamenta il Center for Policy Studies. “Londra incasserebbe meno imposte, perché i ricchi non verrebbero più per stabilirsi in città”.
[Articolo originale "Londres, refuge des riches Italiens et Grecs" di Rose Claverie]

Croazia, crescita pil 2011 pari a 0  
Lo scorso anno il PIL in Croazia ha registrato una crescita pari a 0. Il dato, reso pubblico dall’Istat croato, è riportato sui maggiori quotidiani nazionali.
 A fine febbraio l’Istituto di statistica aveva invece erroneamente stimato una crescita dello 0,2%. Nei primi tre mesi del 2011 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il PIL era crollato dell’1%. Negli ultimi tre mesi il dato aveva fatto registrare una caduta dello 0,4% rispetto all’anno precedente.
 Gli ultimi dati dell’Istituto mostrano chiaramente la stagnazione dell’economia croata, la mancanza di ripresa e i profondi problemi strutturali causati anche dalle condizioni dei Paesi circostanti e dalle questioni interne, quali bassa concorrenza e basso valore delle esportazioni.

Serbia: Italia seconda per export dopo Germania
Dati ultimi due mesi. Russia prima per import
02 aprile, 19:54
(ANSAmed) - BELGRADO, 2 APR - Negli ultimi due mesi l'Italia e' risultata al secondo posto fra i principali partner della Serbia in fatto di export, precedduta da Germania e seguita da Bosnia-Erzegovina.
 Come ha reso noto oggi a Belgrado l'Ufficio nazionale di statistica, negli ultimi due mesi la Serbia ha esportato in Germania beni per un ammontare di 191,9 milioni di dollari. Al secondo posto l'Italia con 154,4 milioni di dollari di beni esportati, e la Bosnia-Erzegovina con 119,3 milioni di dollari.
 I principali paesi per l'import serbo, sempre negli ultimi due mesi, sono stati la Federazione russa, con beni importati dalla Serbia per 431,3 milioni di dollari, seguita da Germania (273,8 milioni di dollari) e Cina (214,5 milioni di dollari).
(ANSAmed)

Bergamo, padania. Licenziati di massa sono un 30% in più
Ripresa della mobilità nel primo trimestre
03 aprile 2012 | economia
Tempi sempre duri per il mercato del lavoro in provincia di Bergamo. Dopo una breve schiarita, il ritorno di fiamma della crisi sta facendo aumentare in maniera esponenziale il numero dei licenziamenti in provincia, cresciuti quasi del 30% rispetto al 2011. Tra parentesi, a sua volta l’anno scorso aveva fatto segnare un +4,9% annuo di espulsioni dal lavoro, ma il trend negativo sembrava essersi invertito proprio in marzo, con una discesa del 21% a 496 unità: per trovare numeri più piccoli, dobbiamo tornare al giugno del 2009 (428 unità). I numeri della crisi si riferiscono ai decreti di mobilità approvati il 29 marzo scorso, quando nel mondo della disoccupazione hanno fatto ingresso altri 714 cittadini; erano stati 1.165 in gennaio e 893 in febbraio, per un totale di 2.772 casi nelprimo trimestre 2012. A febbraio, il dato è rimasto in pratica identico tra 2011 e 2012; gennaio è aumentato del 50,3% e marzo del 44%. Se può essere di consolazione, il +28,9% di mobilità si colloca leggermente al di sotto della media regionale (+32,2%) riferita a 21.294 licenziamenti nel trimestre. Un altro dato che emerge, riguarda la classe dimensionale delle aziende che espellono manodopera: le mobilità adottate in provincia ai sensi della legge 223/91 (aziende che occupano più di 15 dipendenti) in questo primo scorcio del 2012 sono arrivate a quota 703 unità: 368 a gennaio, 263 a febbraio e 72 il mese scorso, con un calo medio del 2,1%. Viceversa, i provvedimenti adottati ai sensi della legge 236/93 (piccole aziende che occupano fino a 15 dipendenti) sono stati 2.069, il triplo: 797 a gennaio, in crescita del 79,5%; 630 a febbraio, praticamente stabili; e 642 a marzo (+82% annuo). E’ ancora presto per tracciare un bilancio definitivo ma, in prospettiva, ricordiamo che l’anno 2011 si era chiuso con 7.004 procedure di mobilità. Uno studio della Camera di commercio diffuso ieri (vedi sotto) sull’andamento del lavoro nel 2011, conferma sostanzialmente questo trend con una perdita stimata in -1.000 posti nelgiro dell’anno scorso; decisamente migliore alla media l’andamento del tasso di disoccupazione, pari al 4,1%: nel 2010 però i disoccupati erano solo il 3,7 per cento.

Bozen, oltrepadania. Scontro sulle esenzioni Imu ai contadini
Sindacati e imprese attaccano gli sconti. Ma l'assessore Berger difende la scelta
imu, esenzioni, contadini, polemiche
BOLZANO. Giorni decisivi per la definizione delle norme per regolare in sede locale l'Imu, la nuova tassa comunale sugli immobili. Ed è scontro aperto fra le diverse categorie economiche che si vedono riservati trattamenti assai diversi in materia di esenzioni o di agevolazioni sulle aliquote da applicare. Critici anche i sindacati.
In Alto Adige Südtirol, la giunta provinciale - che discuterà anche questa mattina gli ultimi aggiustamenti varati in sede romana - ha scelto di predisporre un disegno di legge che dovrebbe essere approvato in aula nella prossima tornata di lavori del consiglio provinciale. Naturalmente sono stati confermati trattamenti speciali per il settore agricolo. «Dobbiamo renderci conto - sottolinea in merito l'assessore provinciale Hans Berger - delle difficoltà dell'agricoltura di montagna e del suo grande valore anche per la tutela ambientale e la salvaguardia degli equilibri sociali nelle valli.
E' evidente, proprio per questo, che si tratta di un comparto economico che non può essere sottoposto ai medesimi trattamenti fiscali previsti per tutte el altre categorie produttive. Anche a Roma su questo tema devo dire è emersa grande sensibilità». Ma quali sono nel dettaglio gli interventi più favorevoli che avete previsto per l'applicazione dell'Imu per i contadini?
«Abbiamo previsto l'esenzione per gli immobili strumentali, e quindi stalle e fienili, ma solo agevolazioni per le abitazioni e le strutture di cooperative e consorzi; agevolazioni anche per le case affittate come prima casa
anche se non beneficeranno della detrazione dei 200 euro così come per tutti i masi sottoposti a tutela delle belle arti. Per questi ultimi casi spetterà ai Comuni scegliere quale strumento adottare anche in base, evidentemente, alle loro necessità di cassa». Durissime le reazioni delle altre categorie economiche e produttive intenzionate a porre anche negli incontri in programma per oggi con la giunta provinciale tutte le loro richieste per "una tassazione equa e uguale per tutti che non sia destinata a strozzare le piccole e medie imprese".
«Abbiamo elaborato una proposta - conclude l'assessore Berger - che è sostanzialmente in linea con quanto avviene in sede nazionale e che discuteremo già questa settimana in commissione legislativa per arrivare in aula si spera entro il mese in modo da non creare ritardi e disservizi in vista del primo versamento in acconto della tassa comunale previsto per metà giugno. Ci siamo confrontati con tutti e lo faremo ancora, ma non credo vi siano margini per discostarsi in maniera significativa».

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