giovedì 20 settembre 2012

(1) XX.IX.MMXII/ Silvia Godelli: Ed eccoci puntuali a settembre con nuove imbarazzanti rivelazioni: esponenti baresi di Federalberghi, facendo sponda a un giornale nazionale malignamente interessato a screditare politicamente la Puglia e benché privi di strumenti di analisi superiori alle proprie percezioni, si sono affrettati in queste ore a raccontare alla stampa - e quindi anche ai mercati - proprie valutazioni centrate su proprie personali opinioni o sul fatturato delle proprie aziende, con la pretesa che queste debbano rappresentare le sorti del turismo in Puglia.


«Puglia, crolla il turismo». L'assessore Godelli a Federalberghi Bari: dilettanti allo sbaraglio
Ecco il Napo, la nuova moneta partenopea
Sisma: Ue annuncia aiuto record 670 mln a Emilia Romagna
Crisi: Slovenia; premier, ce la faremo senza aiuti da Ue

«Puglia, crolla il turismo». L'assessore Godelli a Federalberghi Bari: dilettanti allo sbaraglio
 “Un antico adagio popolare vuole che la prima gallina a cantare abbia fatto l'uovo. Chi si occupa di turismo lo sa da sempre: nel nostro Paese i dati ufficiali giungono l'anno successivo per l'anno precedente, e nel frattempo sono sempre numerosi gli attori che, nel tentativo più o meno goffo di accreditare le proprie ipotesi, diffondono dati privi di fondamento scientifico, nella migliore delle ipotesi umorali, non di rado strumentali" E' la risposta dell’assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Silvia Godelli ai dati di Federalberghi che sottolineavano il crollo degli andamenti turistici nella nostra regione.
"E' stato il caso, in questa estate 2012 ricca di ostacoli e di attese, di un'associazione di categoria che già a metà luglio aveva preteso di tirare le somme sulla stagione balneare, diffondendo ai sette venti dati parziali che hanno creato un clima di allarme ed un generale scoramento degli operatori che affidano al mese di agosto le proprie fortune - sottolinea la Godelli -. Ed eccoci puntuali a settembre con nuove imbarazzanti rivelazioni: esponenti baresi di Federalberghi, facendo sponda a un giornale nazionale malignamente interessato a screditare politicamente la Puglia e benché privi di strumenti di analisi superiori alle proprie percezioni, si sono affrettati in queste ore a raccontare alla stampa - e quindi anche ai mercati - proprie valutazioni centrate su proprie personali opinioni o sul fatturato delle proprie aziende, con la pretesa che queste debbano rappresentare le sorti del turismo in Puglia".
"In un mercato che cambia rapidamente di scenario e di prospettive,- continua l’assessore Godelli - i dati utilizzati e diffusi appaiono non soltanto del tutto parziali, ma addirittura autolesionisti. Parziali perchè non comprendono la massa di turisti presenti nelle tipologie ricettive diverse dagli alberghi, e autolesionisti perché non fanno che aumentare in senso negativo la percezione collettiva, oggi sempre più “internauta” e sempre più lontana dalle agenzie di viaggio e dall’offerta tradizionale di camere di albergo".
"La flessione di cui si parla, sulla base di questi dati parziali, frettolosi e campionari, sarebbe del 6%. Mi si permetta di considerare che questo dato, seppur fosse confermato, risulterebbe fisiologico in tempi di crisi, a maggior ragione in una terra come la nostra - la Puglia - che ha visto lo scorso anno un vero e proprio boom e che nell'ultimo decennio, unica in Italia, è cresciuta di circa il 30%!
”Un dato, quello diffuso dagli esponenti di Federalberghi Bari, che manca di qualsiasi parametrazione. E' del tutto inverosimile il confronto con la situazione della Campania e della Sicilia, regioni che in questi anni hanno registrato grandi difficoltà e che quest'anno, buon per loro, hanno visto segnare una lieve ripresa. Il paragone con l'Emilia Romagna poi, oggetto degli interventi straordinari del Governo a seguito del terremoto, si commenta da solo per la superficialità e l'ingenerosità del commento offerto".
”Suona davvero strano che chi interviene in questi termini ben si guardi dal fare proposte. Ovvero che l'unica proposta giunta in questi mesi sia stata quella di scatenare una 'guerra santa' nei confronti dei Bed and Breakfast, individuati tout court come 'nemici' a prescindere dalla loro funzione e dall'indice di gradimento dei turisti. Viene quasi il sospetto che oggi si voglia confortare questa tesi con una sorta di resa dei conti nei confronti della concorrenza degli operatori extra-alberghieri, “colpevoli” di aver sollevato le sorti di una stagione dal segno negativo per le strutture alberghiere. Si badi bene: sono questi stessi esternatori, che accusano a gran voce i B&B di evasione fiscale e concorrenza sleale, ad attaccarmi con violenza quando mi trovo ad affermare quanto sia necessario combattere il nero e il sommerso. E che inoltre, rincarando la dose, mettono sotto processo gli sforzi fatti dalla Regione in questi mesi per conquistare progressivamente nuove fette di mercato estero, a partire dalla Russia".
"C'è da dire che gli esternatori dicono tutto e il contrario di tutto. E soprattutto che il loro intento principale non appare quello di promuovere il turismo pugliese ma di affossarlo, dichiarandolo fallito a prescindere, enfatizzando oltre ogni ragionevolezza una possibile flessione certamente non catastrofica e comunque oggettivamente prevedibile nel drammatico scenario di difficoltà economica dell'intero Paese.
”Senza attendere gli Osservatori nazionali, ma anche senza affidarsi ai facili profeti di sciagure di casa nostra,- conclude l’assessore - già nelle prossime settimane la Regione diffonderà e analizzerà i dati veri della stagione, rilevati da un serissimo istituto di ricerca nazionale e non da 'dilettanti allo sbaraglio'.
”In questi mesi, e questo è l’importante, attraverso la costruzione del distretto produttivo del turismo abbiamo aperto un tavolo di concertazione con l'intera filiera per definire assieme, in un contesto collaborativo e di partenariato e non a colpi di comunicati stampa, gli investimenti concreti e le proposte da mettere in campo a breve e a medio termine per lo sviluppo del sistema turistico pugliese”.

Ecco il Napo, la nuova moneta partenopea
È un buono sconto comunale del 10%
Stampato da Palazzo San Giacomo funziona così:
una spesa di 20 euro può essere pagata con 18 euro
e 2 Napo. È un'idea dell'assessore Marco Esposito
NAPOLI - Mentre la crisi economica continua a tenere alto il dibattito sull’Euro, Napoli si dota di una moneta tutta sua. Si chiama il «Napo» e sarà stampato seguendo il progetto grafico di Luca Mosele, architetto e graphic designer napoletano, che ha vinto il concorso «Disegna tu il Napo», indetto dal Comune, proprio per dare forma alla nuova moneta locale. La grafica gioca sul claim «Il Napo sempre è buono» e raffigura la città attraverso i suoi monumenti disegnati al tratto, ognuno con un tono di colore diverso.
L'ASSESSORE - «Il Napo è un gesto d’amore verso la nostra città», sottolinea l’assessore al commercio e alle attività produttive, Marco Esposito spiegando «che verrà distribuito a chi fa qualcosa di buono per Napoli: dai cittadini che pagano le tasse ai turisti che visitano i nostri quartieri. Il suo valore» chiarisce l'assessore «è tutto nella passione che metteremo insieme nel realizzare una città migliore”.
COME FUNZIONA - In pratica, il Napo garantisce, negli esercizi che aderiranno al circuito, uno sconto del 10%. Ad esempio, a fronte di una spesa di 20 euro i clienti potranno pagare 18 euro e 2 Napo. Il commerciante potrà a sua volta mettere in circolazione i Napo, consegnandoli come resto a chi non ne possiede, in modo da premiare e fidelizzare la clientela che spende in città. La proclamazione del vincitore si è tenuta negli studi di Napoli tivvù, nel corso della trasmissione “Arriva il Napo”, trasmessa a reti unificate anche da Telecapri, Canale 34, Denaro tv e in streaming su Denaro.it, Napoli tivù.it e su sito di Palazzo san Giacomo.
LA GIURIA - I giurati che hanno valutato le dodici diverse proposte dei creativi erano esponenti del mondo delle banche, della comunicazione, del giornalismo, delle associazioni dei consumatori e del commerci. Il vincitore, Luca Mosele, riceverà un premio dal valore simbolico, il Napo d'oro, che sarà consegnato il prossimo 29 settembre nel corso dell’evento “Vomero Notte”. Inoltre, avrà diritto a firmare i Napo e ne riceverà un pacchetto di 500. Ai concorrenti successivamente classificati andrà invece un pacchetto di 200 Napo e la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune delle relative proposte grafiche.

Sisma: Ue annuncia aiuto record 670 mln a Emilia Romagna
Fondi saranno erogati entro fine anno dopo ok Pe e Consiglio
19 settembre, 14:40
Sisma: Hahn annuncia aiuto record 670 mln a Emilia Romagna
BRUXELLES - La Commissione europea ha proposto ufficialmente oggi la cifra record di 670 milioni di euro per contribuire a fare fronte ai gravi danni causati dai terremoti che hanno colpito nel maggio e nel giugno scorsi l'Emilia Romagna e, in misura minore, aree confinanti in Veneto e Lombardia. Lo ha annunciato il commissario europeo alla politica regionale Johannes Hahn. Gli aiuti dovrebbero essere erogati entro fine anno-inizio 2013 dopo che la proposta della Commissione avra' ottenuto il via libera del Parlamento e del Consiglio Ue.
 L'obiettivo del sostegno europeo alle aree terremotate (il 92% in Emilia Romagna), è coprire i costi di ripristino delle infrastrutture essenziali e di fornitura di alloggi e di servizi di soccorso nonché proteggere il patrimonio culturale della Regione. "Dobbiamo aiutare questa Regione altamente produttiva a rimettersi in piedi'' ha detto Hahn. ''L'ammontare dell'aiuto è il maggiore mai erogato dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea dalla sua istituzione nel 2002. Esso riflette l'entità dei danni provocati dal terremoto a migliaia di famiglie, alle loro case, ai loro mezzi di sostentamento e all'economia della Regione in generale. La priorità - ha sottolineato Hahn - è ridare un alloggio e sostenere le decine di migliaia di persone che hanno perso la casa in seguito a questo disastro epocale''.
 Bruxelles non si e' invece ancora pronunciata sugli aiuti chiesti dall'Italia in seguito ai disastri provocati dalle pesanti nevicate dell'inverno scorso in diverse regioni italiane, tra cui Emilia Romagna, Umbria e Marche. Ma Hahn ha lasciato poche speranze su una risposta positiva: ''Stiamo per esaminare quella situazione - ha detto - ma come si suole dire, la neve poi si scioglie''.

Crisi: Slovenia; premier, ce la faremo senza aiuti da Ue
Jansa, certo che cittadini accetteranno riforme governo
19 settembre, 15:56
(ANSAmed) – LUBIANA, 19 SET – Il primo ministro sloveno, Janez Jansa, ha affermato oggi di essere convinto che la Slovenia riuscira' a uscire dalla crisi del sistema bancario senza l'aiuto delle istituzioni internazionali, soprattutto senza un intervento del fondo salva-stati europeo e del Fondo monetario internazionale (Fmi). ''Nel caso la Slovenia fosse costretta a ricorrere ai fondi anti-crisi dell'Ue e di altre istituzioni internazionali, le condizioni per usufruire di un simile aiuto ridurrebbero il governo di Lubiana ad un ufficio contabilita' al servizio dei creditori stranieri'', ha affermato Jansa in una lunga intervista a una stazione radio.
 Tale situazione, sostiene il premier sloveno, arresterebbe le possibilita' di un futuro sviluppo del Paese. ''Sono convinto che gli sloveni accetteranno le riforme strutturali proposte dal mio governo, per evitare questo scenario negativo'', ha aggiunto, indicando la riforma del sistema pensionistico e del mercato del lavoro come le due riforme chiave da mettere in atto entro la fine del 2012.
 Secondo Jansa la responsabilita' per la forte crescita del debito pubblico - che ha raggiunto il 60 per cento del Pil nazionale - e che nella presente crisi dell'euro incide sugli alti tassi di interesse richiesti sulle emissioni dei titoli di stato, risiede nella politica del precedente governo guidato dal socialdemocratico Borut Pahor. ''E' vero pero' che la situazione e' molto grave anche a causa di comportamenti criminali di alcune grandi banche'', ha aggiunto, riferendosi alle analisi che indicano come circa il 12 per cento dei prestiti concessi sia ''malato'' per i molti crediti da ritenere inesigibili. Per far fronte alla crisi dell'insolvenza delle finanze pubbliche e delle maggiori banche, lo Stato non sara' in grado di avviare un ciclo di investimenti pubblici nelle infrastrutture, e di conseguenza l'unico capitale che resta a disposizione per far ripartire l'economia e' quello privato.
''Entro la fine dell'anno il governo lanciera' un'asta internazionale per dare in concessione le autostrade slovene'', ha annunciato Jansa. (ANSAmed).

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