martedì 13 novembre 2012

(1) XIII.XI.MMXII/ Pomodorini d'oro, padani.===Roma, 13 nov. (Adnkronos/Ign) - Nuovo record storico per il debito pubblico dell'Italia, che avanza verso quota 2.000 miliardi. A settembre si è superata la soglia dei 1.995 mld, con un aumento di 19,5 miliardi rispetto al mese precedente.---(ASCA) - Roma, 13 nov - L'inflazione frena ma il carrello della spesa si svuota con un calo degli acquisti dei prodotti alimentari stimato in quantita' pari al 3 per cento, ma con punte del 5,5 per cento per la carne. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull'inflazione ad ottobre, sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi del 2012.---Trst, oltrepadania est. Mauro Manzin: Tanto tuonò che non piovve. Ieri il Parlamento italiano ha ripristinato i fondi per finanziare le associazioni degli esuli e la minoranza italiana in Slovenia e in Croazia.

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Nel cuore della crisi, dopo mesi i ministri arrivano nel Sulcis
Debito pubblico sale a 1.995 miliardi Nuovo record storico, +19,5 mld su agosto
Bankitalia: nei primi nove mesi entrate tributarie a 280 mld (+2,6%)
Inflazione frena a ottobre: +2,6% annuo e nessuna variazione rispetto a settembre
Inflazione: Coldiretti, carrello spesa frena ma si svuota (-3%)
Grecia: troika, altri 2 anni per rimettere in ordine i conti, costo 32,6 mld
Trst, oltrepadania. Salvi i fondi per gli esuli e i “rimasti”
Parma, padania. "Pomodorino d'oro" Mutti incorona quaranta produttori

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Nel cuore della crisi, dopo mesi i ministri arrivano nel Sulcis
13.11.2012
Oggi è il giorno atteso da mesi: l’arrivo nel cuore della crisi, il Sulcis-Iglesiente, di una autorevole delegazione governativa, composta dai ministri dello sviluppo economico (Corrado Passera), della Coesione Territoriale (Fabrizio Barca) e dal sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti. Appuntamento alla sala riunioni della Grande Miniera di Serbariu, già da ieri pomeriggio presidiata da polizia e carabinieri. I ministri arriveranno verso le undici e per quattro ore, con le dovute pause, ascolteranno i protagonisti e le vittime della crisi: sindacati, istituzioni, enti locali, lavoratori. Purtroppo l’organizzazione di questo vertice, in apparenza semplice, è diventata una corsa a ostacoli. Negli ultimi giorni ciascuno dei tanti partecipanti all’incontro ha chiesto più spazio, più visibilità, più attenzione, con il risultato di scatenare una vera guerra di tutti contro tutti: i sindaci del territorio, ieri riuniti a Villamassargia, arrabbiati con la Provincia per essere stati trascurati; i sindacati regionali infuriati con la Regione per una nota a firma del capo di gabinetto dello stesso Cappellacci giudicata offensiva; le Rsu delle fabbriche, Alcoa in testa, per nulla intenzionate e recitare un ruolo di secondo piano per una riunione, nata e convocata sì per discutere del rilancio del territorio, ma “provocata” dalla forte mobilitazione operaia a Roma. Alla fine il presidente della Provincia Cherchi, criticato per quello che i maligni interpretano come “eccessivo attivismo” ha cercato di mettere tutti d’accordo. Chissà se ci sarà riuscito. I 23 sindaci della provincia, ieri riuniti nel municipio di Villamassargia per ulteriore solidarietà con Franco Porcu, primo cittadino del piccolo centro dell’Iglesiente, e infaticabile promotore di marce, sit-in, cortei, e mille azioni di protesta di questi anni, hanno ribadito l’intenzione di partecipare al vertice, pur rimanendo scettici sulle conclusioni. «Ci vedremo alle 9 e 30 oggi e valuteremo chi parlerà a nome dei primi cittadini; l’importante è che l’incontro sia proficuo: spetta al governo fare le mosse». Se i sindaci sono prudentemente fiduciosi, il deputato del Pdl Pili è invece convinto che il governo oggi sarà protagonista di «una farsa mediatica, perché vengono senza soldi e senza alcun piano, e cercano di nascondere il fallimento delle loro politiche industriali». Di diverso avviso il suo collega di partito Salvatore Cicu, che parla invece della visita come «un’opportunità per tutti. Riflettere sullo schema di piano elaborato da Regione e Provincia è di sicuro un primo passo di confronto concreto». I sindacati saranno presenti a tutti i livelli, compresi i vertici nazionali, e avranno due momenti di confronto. A mezzogiorno, dopo un breve incontro con Regione e Provincia, la delegazione del governo vedrà le quattro Rsu di Alcoa, Eurallumina, Portovesme srl e Carbosulcis, a cui seguirà un dibattito che dovrebbe durare poco meno di due ore, e che dovrebbe concludersi con l’intervento del ministro Passera e la firma di un protocollo di intesa. Solo prima di partire per l’aeroporto la delegazione ministeriale farà un giro lungo le direttrici della zona industriale di Portovesme, passando davanti ai cancelli delle fabbriche e vedendo con mano la desolazione di quel territorio. Il sindacato, dopo un primo momento di stupore per i pochi minuti a esso riservato (cresciuti in serata sino ad arrivare a mezz’ora) sarà presente anche con i segretari regionali. «Oggi saremo a Carbonia – ha detto Mario Medde, Cisl – e attendiamo conferme sugli orari e sui programmi, altrimenti decideremo se entrare per il colloquio o astenerci». Guarda avanti Enzo Costa, Cgil, secondo il quale «la ricetta per affrontare i nodi che impediscono alla Sardegna di crescere è sbagliata; abbiamo capito che non ci sarà alcun tavolo di confronto Stato-Regione, ma i due ministri arrivano con un protocollo già scritto che parla del “benessere del Sulcis” e in un periodo in cui si annunciano solo tagli ben venga qualcosa di più, anche se il metodo non è quello giusto». Oggi si saprà se il lavorio notturno degli sherpa sul protocollo ha dato i suoi frutti e se il documento, di cui pubblichiamo a fianco i contenuti, sarà un vero momento di rilancio o rimarrà tra le promesse mai realizzate.

Debito pubblico sale a 1.995 miliardi Nuovo record storico, +19,5 mld su agosto
ultimo aggiornamento: 13 novembre, ore 11:36
Roma, 13 nov. (Adnkronos/Ign) - Nuovo record storico per il debito pubblico dell'Italia, che avanza verso quota 2.000 miliardi. A settembre si è superata la soglia dei 1.995 mld, con un aumento di 19,5 miliardi rispetto al mese precedente.
E' quanto emerge dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d'Italia. L'incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (11,6 miliardi), l'aumento delle disponibilita' liquide del Tesoro, detenute presso la Banca d'Italia e in impieghi della liquidita', (8,6 miliardi). Nei primi nove mesi dell'anno l'incremento del debito (88,4 miliardi) riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (61,9 miliardi), l'aumento delle disponibilita' liquide del Tesoro (21,7 miliardi) e l'emissione di titoli sotto la pari (5,2 miliardi).
Entrate tributarie a settembre sostanzialmente ferme rispetto allo scorso anno, a 22,6 miliardi. Nei primi nove mesi tali entrate sono ammontate a 280 miliardi, in aumento del 2,6% (7 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2011.
Nei primi nove mesi del 2012 infine, il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e' stato superiore di 0,9 miliardi a quello registrato nello stesso periodo del 2011 (61,0 miliardi). Escludendo le erogazioni in favore della Grecia (5,0 miliardi nel 2011), la quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati dall'European Financial Stability Facility (EFSF - 2,2 miliardi nel 2011 e 17,1 nel 2012) e le misure relative alla Tesoreria unica (che hanno comportato nel 2012 il riversamento nella Tesoreria centrale di 9,0 miliardi da parte degli enti decentrati), il fabbisogno del 2012 sarebbe in linea con quello del 2011.

Bankitalia: nei primi nove mesi entrate tributarie a 280 mld (+2,6%)
ultimo aggiornamento: 13 novembre, ore 10:39
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - A settembre le entrate tributarie sono state pari a 22,6 miliardi, sostanzialmente invariate rispetto allo stesso mese del 2011. Nei primi nove mesi tali entrate sono ammontate a 280 miliardi, in aumento del 2,6% (7 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2011. E' quanto emerge dal Supplemente al Bollettino Statistico di Bankitalia.

Inflazione frena a ottobre: +2,6% annuo e nessuna variazione rispetto a settembre
ultimo aggiornamento: 13 novembre, ore 10:33
Roma, 13 nov. (Adnkronos) - Nel mese di ottobre l'inflazione non aumenta rispetto al mese precedente mentre sale del 2,6% nei confronti di ottobre 2011 (era +3,2% a settembre). Lo comunica l'Istat il cui dato definitivo conferma la stima provvisoria.
Il rallentamento della crescita su base annua dei prezzi al consumo coinvolge gran parte delle diverse tipologie di prodotto, scontando sia effetti di riduzione congiunturale in diversi comparti dei beni e dei servizi, sia un favorevole confronto con ottobre 2011, mese caratterizzato da forti rialzi congiunturali dei prezzi, ai quali aveva in parte contribuito l'aumento dal 20% al 21% dell'aliquota Iva ordinaria.
L'Istat segnala poi come l'inflazione acquisita per il 2012 si conferma al 3%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende all'1,5% (dall'1,9% di settembre). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo rallenta all'1,7% (+2% nel mese precedente).
Rispetto a ottobre 2011 il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende al 3,4%, dal 4,1% del mese precedente, e quello dei prezzi dei servizi rallenta all'1,7% (era +1,9% a settembre). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi si riduce di cinque decimi di punto percentuale rispetto al mese di settembre. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori risultano invariati su base mensile e il tasso di crescita su base annua scende nettamente, passando al 4,0%, dal 4,7% di settembre.
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,3% su base mensile e del 2,8% su base annua, con una decelerazione della crescita di sei decimi di punto percentuale rispetto a settembre 2012 (+3,4%). Anche in questo caso, il dato definitivo conferma la stima preliminare.
L'indice Ipca a tassazione costante (Ipca-TC) aumenta dello 0,2% sul piano congiunturale e del 2,3% su quello tendenziale.L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, non varia su base mensile e aumenta del 2,7% su base annua.

Inflazione: Coldiretti, carrello spesa frena ma si svuota (-3%)
13 Novembre 2012 - 10:51
 (ASCA) - Roma, 13 nov - L'inflazione frena ma il carrello della spesa si svuota con un calo degli acquisti dei prodotti alimentari stimato in quantita' pari al 3 per cento, ma con punte del 5,5 per cento per la carne. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull'inflazione ad ottobre, sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi del 2012.
 Ad essere ridotti in quantita' - sottolinea la Coldiretti - sono anche gli acquisti di pesce (-1 per cento) e ortofrutta (-0,9 per cento), mentre salgono quelli di pane (+1,3 per cento) e pasta (+3,6 per cento). Per risparmiare la maggioranza degli italiani diventa un vero detective nel momento di fare la spesa, con il 56 per cento che fa lo slalom tra le corsie alla ricerca delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti, il 62 per cento che confronta con piu' attenzione del passato i prezzi e oltre la meta' (51 per cento) che va a caccia dei prodotti che costano meno, secondo l'indagine Coldiretti-Swg.
 Mai come nel passato - sottolinea la Coldiretti - fare la spesa e' diventata una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, tanto che oltre quattro italiani su dieci (43 per cento) fanno la spola tra diversi negozi per cercare la maggiore convenienza. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat su base annua ad ottobre prezzi dei beni alimentari sono aumentati del 2,7 per cento in media, al di sotto del tasso di inflazione, ma in particolare sono aumentati i prezzi dei vegetali freschi (+8,3 per cento), del cioccolato (+4,2 per cento), delle patate (+1,3 per cento), dei molluschi freschi (+1,0 per cento) e del pesce fresco di mare (+0,1 per cento) mentre sono calati quelli dei crostacei (-3,4 per cento) e dell'olio d'oliva (-0,3 per cento).
red/did/

Grecia: troika, altri 2 anni per rimettere in ordine i conti, costo 32,6 mld
ultimo aggiornamento: 12 novembre, ore 18:41
Bruxelles, 12 nov. - (Adnkronos) - Alla Grecia dovrebbero essere concessi due anni in piu' per rimettere in ordine le finanze pubbliche e questo a causa di "una recessione piu' profonda del previsto". E' quanto si legge nella bozza del rapporto della troika Ue-Bce-Fmi in discussione all'Eurogruppo in corso a Bruxelles. Ma concedere ad Atene altri due anni, avverte la troika, costerebbe 32,6 miliardi in piu' (15 miliardi per il 2014 e 17,6 per il biennio 2015-16).

Trst, oltrepadania. Salvi i fondi per gli esuli e i “rimasti”
Un emendamento ripristina 2,3 milioni per le associazioni di istriani, fiumani e dalmati e 3,5 milioni per la minoranza
di Mauro Manzin
TRIESTE. Tanto tuonò che non piovve. Ieri il Parlamento italiano ha ripristinato i fondi per finanziare le associazioni degli esuli e la minoranza italiana in Slovenia e in Croazia. «Agli esuli e alla minoranza italiana in Istria sono state riconosciute risorse fondamentali per il proseguimento delle attività, e questo è un fatto positivo», afferma il deputato del Pd Ettore Rosato, informando da Roma che «i relatori di maggioranza hanno mantenuto l’impegno assunto e hanno presentato un emendamento con cui si riassegnano 2,3 milioni di euro per le attività delle associazioni degli esuli e 3,5 milioni di euro alla minoranza italiana in Slovenia e Croazia». Secondo Rosato «dopo le gravi incertezze generate dal primo dispositivo della legge di stabilità, questo emendamento fa seguito a un tenace lavoro svolto dal Parlamento e rende effettive le apprezzabili aperture che erano state manifestate dal ministro degli Esteri Giulio Terzi. Il voto della Commissione questo (ieri ndr.) pomeriggio – conclude - sancisce lo scioglimento del nodo». «È una questione di giustizia storica e sociale per la quale la Lega Nord si è battuta con grande convinzione», affermano i deputati della Lega Massimiliano Fedriga, Massimo Bitonci e Roberto Simonetti, impegnati in Commissione Bilancio sulla Legge di stabilità. «La sinergia tra Parlamento e Governo ha portato i frutti sperati - ha detto invece l’eurodeputato del Pd Debora Serracchiani, evidenziando che «oltre all'opera fondamentale dei nostri parlamentari, anche il ministro Terzi ha fatto la sua parte, mettendo a disposizione le sue poste di bilancio». «Dopo un intenso lavoro l’obiettivo è stato raggiunto», afferma invece un visibilmente soddisfatto Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione italiana. «Una decisione - precisa - che ha un significato politico. Il rifinanziamento, rassicura la nostra comunità e gli esuli sul permanere dell’interesse strategico dell’Italia per questa realtà. Di ciò siamo grati al Ministero degli esteri e al ministro Terzi che sappiamo si è tanto impegnato, al Quirinale che ha perorato la causa e ovviamente ai deputati delle forze politiche che l’hanno formalizzato in Parlamento». «Quanto avvenuto in questi giorni - dichiara ancora Tremul - testimonia ancora una volta la necessità dell’approvazione della Legge di interesse permanente per gli italiani in Croazia e Slovenia e a questo punto ci attendiamo una risposta concreta dal nuovo Parlamento che uscirà dalle elezioni della prossima primavera». «Mi auguro - conclude - che si possa risolvere anche la questione legata ai finanziamenti a favore della minoranza slovena in Italia». «È estrema soddisfazione - commenta invece il presidente della Federazione degli esuli Renzo Codarin - sapere che in una situazione economica di questo genere il Parlamento tutto, assieme al governo e al Ministero degli esteri ha rispettato gli impegni». Si chiude così una vicenda che rischiava di afossare l’opera sociale e culturale di esuli e rimasti, black-out che sarebbe stato un colpo mortale per il ricordo di fatti storici dolorosi per molto tempo dimenticati dalla storiografia ufficiale e per la sopravvivenza dell’unica minoranza italiana autoctona fuori dai confini nazionali.

Parma, padania. "Pomodorino d'oro" Mutti incorona quaranta produttori
Pierluigi Dallapina
La qualità del prodotto deve essere raggiunta cercando di tutelare il più possibile l’ambiente. Anche perché per un’azienda che lavora i prodotti della terra, l’ambiente rappresenta un vero e proprio capitale da tutelare.
 E’ con questo spirito  che la Mutti - l’azienda alle porte di Parma che da oltre un secolo trasforma il pomodoro in sughi, polpe e concentrati – si appresta a organizzare la tredicesima edizione del Pomodorino d’Oro, il premio che ogni anno viene assegnato alle aziende agricole più attente all’eccellenza, alla qualità e alla sostenibilità nella produzione del pomodoro.
L’appuntamento è fissato per domani  alle 15.30 all’hotel Parma & Congressi, alla presenza di Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti spa, Gaetano Benedetto, direttore Politiche ambientali del Wwf Italia ed Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf Italia.
 L’evento servirà  anche per fare il punto rispetto alle sfide lanciate l’anno scorso per quanto riguarda la riduzione dell’impronta idrica e di carbonio in modo da rendere la coltivazione e la lavorazione del pomodoro sempre più ecosostenibile.
 Il programma della giornata prevede infatti un momento dedicato alle nuove metodologie per il risparmio idrico, con la presentazione dell’attività di monitoraggio con sonde avviata dalla Mutti in occasione della campagna di raccolta del pomodoro. Al termine degli interventi e delle relazioni, verso le 18.15, è prevista la premiazione dei 40 migliori produttori di pomodoro Mutti per la campagna 2012, scelti fra i circa duecento fornitori di cui si avvale l’azienda di Piazza.
 Dopo l’esperienza  della passata edizione, anche quest’anno il Wwf assegnerà la menzione speciale «idee per l’acqua» ad un’azienda agricola che ha realizzato un progetto concreto volto al risparmio idrico.

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