mercoledì 25 agosto 2010

La discrasia sulla valutazione dei maturandi italioti

Uno dei teatrini più finanziati dal governo brianzolo ha pubblicato tre articoli sull’annoso problema della discrasia sulla valutazione dei maturandi italioti, sfacciatamente generosa verso i giovani terroncelli, ed a scapito delle stelline padane.

Il Teatro Stabile ‘Corriere della Sera’ concorre – de facto – a produrre la seguente micro-farsa: Metodologia padana della lettura statistica.

Personaggi ed Interpreti, in ordine di entrata:
Stellina alpina: Penna del Teatro Stabile ‘Corriere della Sera’, Gabriela Jacomella.
Lettore terronico: grecanico.
Ex donna leccese: Penna del Teatro Stabile ‘Corriere della Sera’: Arachi Alessandra.
Presidi: Salariati della Stellina pedemontana.

- Stellina alpina: Anno nuovo, voti vecchi. Ottimi, per carità. Ma che portano con sé l’ombra di qualche dubbio. Il ministero di viale Trastevere ha elaborato i dati relativi alla maturità 2009-10 — qualche manciata di schede è ancora in dirittura d’arrivo, ma quelli che il Corriere è in grado di anticipare sono vicinissimi ai risultati definitivi — e quel che ne esce è, in pratica, un quadro-fotocopia degli esami di 12 mesi fa. La mappa dell’«Italia dei cento e lode» è, ancora, fortemente sbilanciata. Verso il Sud, soprattutto. Sono 4.037, allo stato, i diplomati cum laude negli istituti superiori italiani; di questi, 2.016 — quasi la metà esatta — provengono dalle Regioni meridionali e dalle isole. Più del doppio di quelli del Nord.
Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla, orsù: Vendetta, tremenda Vendetta, Vendetta, tremenda Vendetta, Tremenda.

- Lettore terronico: Esimia Penna del Teatro Stabile, ha commesso errori madornali: il primo è la mancata citazione dei dati di struttura dell’universo di riferimento, il secondo riguarda il peso percentuale del nord sud e centro sul suddetto universo. Per cui, la conclusione è che la Sua Eminente penna canna, per via dell’inesistenza di analisi tecnica nel Suo memorabile articolo. Ella potrà condividere con il Suo Redattore del Corriere della Sera codesto infimo riconoscimento professionale.

- Ex donna leccese: Come dire? I conti negli esami di maturità decisamente non tornano. E anche Mariastella Gelmini, ministro dell’ Istruzione, lo ammette, palesemente: «Quei dati sui risultati degli esami di maturità, sia di quest’ anno sia dell’ anno passato, danno di che pensare. Fanno dire, in effetti: c’ è un problema da risolvere». Già, un problema di valutazione. Possibile che i ragazzi «cento e lode» stiano tutti concentrati nel Sud dell’ Italia? E, in particolare, in Calabria?

- Lettore terronico: Esimia Penna del Teatro Stabile, che Ella non conosca l’indirizzo web dell’ISTAT, lo ritengo plausibile, ma che Ella, emerita, non sappia che i dati statistici sulla popolazione scolastica vengono forniti, di anno in anno, all’ISTAT dal Ministero di cui è, meritevolmente, tenutrice l’Avvocato ex Calabria Maria Stella Gelmini, mi pare altrettanto normale, quasi scontato. Per cui Ella, emerita del Corriere della Sera, come si dice dalle Sue e dalle mie parti: non ci fa neanche ombra. Vada pure, auguri, ne ha bisogno. E non torni in Salento. Non è Terra Sua, dopo questa figura deiettiva La riconoscerebbero.
Carissimo On. Min. Avv. Gelmini, Ella commenta dati propinati ex abrupto, senza porsi il problema della loro vericidità statistica. Complimenti Ministro, i dati che darebbero vericidità alla puttanata del Suo Teatro Stabile sono quelli che potrebbero produrre i tecnici del Ministero dell’Istruzione, ai quali, evidentemente, non ha chiesto delucidazioni, forse perchè non sono padani. Lei ha bisogno di molti auguri, ci sta antipatica. Per sempre.

Presidi: Chi troppo, e chi (quasi) niente. Sulla mappa dell’ Italia da «cento e lode» ci sono, come anticipato ieri dal Corriere, aree sovrappopolate e zone semi-desertiche. Istituti dove gli studenti «eccellenti» si contano davvero sulle dita di una mano. «Quattro cento e lode, 6 cento. Su 114 ammessi», fa i conti Rosario Salamone, preside del classico Visconti di Roma. «Ma in quarta ginnasio erano partiti in 180. I nostri ragazzi sono oggetto di una selezione forte, lungo tutto il corso di studi. Questo, però, non è un fiore all’ occhiello di per sé: è il tipo di studi che è selettivo». Il problema, dunque, non sarebbe la manica più o meno larga nei voti, «ma la filiera formativa. Che purtroppo, nel nostro Paese, non c’ è». Da Milano gli fa eco il suo omologo al Berchet, Innocente Pessina. Anche qui, «solo due cento e lode. E se è vero che esistono differenze di valutazione fra classe e classe, figuriamoci tra Regione e Regione…». Nessuna sorpresa, dunque, «ma credo sia necessaria una riflessione sul tema. E non credo affatto alle coincidenze: non è possibile che tutti i ragazzi “bravi” siano al Sud».
Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla, Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla Bla, orsù: Vendetta, tremenda Vendetta, Vendetta, tremenda Vendetta, Tremenda.

- Lettore terronico: No ho voglia di riflettere sui Nulla.

Fonti:
http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_03/voti-maturita-record-lodi-scuole-sud_4d5aeb76-9ecb-11df-ad0c-00144f02aabe.shtml 
http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/04/Gelmini_duemila_lodi_Sud_rimedieremo_co_8_100804033.shtml 
http://archiviostorico.corriere.it/2010/agosto/04/presidi_del_Nord_Sono_troppo_co_8_100804032.shtml

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