Bari. Il 2011 del Governatore: “Raggiunti tutti target spesa dei fondi comunitari”
Napoli. Dall'Olanda parte la nave della monnezza
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Pacchetti vacanza in calo, Capodanno si festeggia a casa
Fondi europei, in Sicilia spesi 436 milioni nel 2011
Crisi: Grecia, chiude il secondo quotidiano del Paese
Crisi: Grecia, costo elettricita' aumenta del 12,2%
Spagna, deficit all'8% anziché al 6%. Rajoy vara nuove misure di austerity
Spagna, +2,3% anno su anno inflazione armonizzata dicembre
Il Parlamento ungherese riforma la Banca centrale, Commissione Ue preoccupata
Serbia: Tadic, solo strada UE garantisce stabilita’
Russia: inflazione al 6,1% nel 2011, minimo dal 1991
Bari. Il 2011 del Governatore: “Raggiunti tutti target spesa dei fondi comunitari”
Bari – “UN anno durissimo per la Puglia, così come lo è stato per tutta Italia e tutta Europa (..). Oggi però la Regione Puglia porta risultati di bilancio del 2011 che sono incredibili”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a conclusione di un’affollata e “prismatica”conferenza stampa di fine anno, svoltasi a Bari questa mattina presso Villa Romanazzi Carducci, nel corso della quale sono stati illustrati (dal Presidente e dagli assessori regionali) i risultati conseguiti nel corso del 2011 e anticipate alcune tra le priorità di lavoro 2012 per il governo regionale. “Abbiamo lavorato in un anno tremendo – ha aggiunto Vendola – e si prospetta un anno ancora più difficile. L’Italia è gia in recessione, attualmente non lo è ancora la Puglia, regione nella quale, secondo i dati dell’Ufficio studi di Confindustria, il Pil aumenta, seppure dello 0,3%. Ecco noi vogliamo essere premiati per le cose buone che facciamo e vogliamo imparare a non fare cose sbagliate. Abbiamo voluto portare in trasparenza tutto, dal nostro modello operativo a tuttii i dossier che sono stati lungamente imboscati. Non c’è un mestiere più faticoso di questo – ha detto Vendola – ma quando si riesce a contribuire al miglioramento, anche di un millimetro, della qualità della vita dei cittadini, non c’è mestiere più gratificante di questo”.
Disoccupazione e barriere di genere. Per quanto riguarda il dato relativo alla disoccupazione, “eravamo partiti nel 2005 – spiega Vendola – da un dato che era oltre il 15% e l’avevamo portato nel 2008 all’11%. Fu un risultato incoraggiante, ma effimero perché dopo pochi mesi cominciò a percepirsi il terremoto. Oggi, con il dovuto realismo, possiamo puntare all’obiettivo storico che ci eravamo dato di far scendere la disoccupazione al di sotto del 10%. Abbiamo già oggi una disoccupazione maschile che è sotto il 10% e una disoccupazione femminile che è al 14.8%. Questo ci incoraggia a continuare nella scrittura di bandi mirati sull’abbattimento della barriera di genere”. Secondo Vendola, infatti, “intervenire per rimuovere le barriere sociali e culturali che impediscono l’accesso alle donne nel mercato del lavoro e nella conquista di ruoli dirigenti nel sistema d’impresa non è soltanto un problema di discriminazione di genere, ma è un problema di penalizzazione economica”.
L’obiettivo del biennio. Questo dunque, secondo Vendola l’obiettivo fondamentale del biennio: “portare la disoccupazione sotto il 10% e puntare a questo traguargo incrociando tutte le politiche del governo regionale. Non sarà un obiettivo di un singolo assessorato, ma sarà il traguardo di tutte le politiche poste in essere dal governo regionale”.
Sviluppo Economico. “Abbiamo investito tanto – ha proseguito Vendola – non solo economicamente, ma politicamente sulla modernizzazione e sul cambio di passo del sistema d’impresa”. Questo cambio di passo, secondo il Presidente, si è sostanziato soprattutto “nel rapporto tra noi, erogatori di finanziamenti pubblici, e il sistema d’impresa. Ma noi siamo anche erogatori di politiche pubbliche per l’impresa, per l’economia e per lo sviluppo. Alle imprese abbiamo fatto un discorso che riguarda la qualità e il futuro. Non è soltanto considerevole il pacchetto di 800 milioni di euro a sostegno delle nostre aziende, ma è altrettanto rilevante la trasformazione del contributo, che smette di essere un intervento a pioggia e diventa un contributo finalizzato allo sviluppo dei distretti produttivi di filiera, indirizzato alla crescita di un sistema d’impresa moderno e capace di cooperare”.
Diritti a scuola. Non elemosina, ma education. “Se nel 2005 – ha spiegato Vendola – la Puglia era, dal punto di vista dei livelli di apprendimento scolastico, al di sotto della media meridionale, e se nel 2011, secondo gli indicatori dell’Ocse e del Ministero, siamo saliti sopra la media nazionale, vuol dire che è merito anche del progetto “Diritti a scuola”. Si tratta di 30 milioni di euro che noi investiamo non solo per impedire a duemila insegnanti e amministrativi precari di precipitare per strada, ma anche perchè quel recupero di forza lavoro venga mirata su un tema tipico dell’epoca di crisi che è la mortalità scolastica”.
“Vogliamo combattere la povertà – ha continuato Vendola – non con l’elemosina, ma con l’education, producendo il recupero di pezzi di infanzia a rischio dentro l’attività di formazione”.
Fondi comunitari. Una regione virtuosa. Raggiunti tutti i target di spesa. “Siamo una regione virtuosa perché in maniera costante, più di qualunque altra regione d’Italia, abbiamo abbattuto il debito strutturale da circa 3 miliardi a circa 1,5 miliardi di euro. Siamo una regione virtuosa perché abbiamo approvato il Bilancio coprendo tutto ciò che, dalle Finanziarie dei governi nazionali era stato tagliato, provando a salvaguardare tutta la platea delle vulnerabilità sociali. Siamo una regione virtuosa perché abbiamo raggiunto tutti i target di spesa dei fondi comunitari.” Nel complesso l’avanzamento della spesa ha raggiunto il 27,4% del totale delle risorse a disposizione, superando di 183 milioni di euro gli obiettivi previsti per l’intero anno e registrando un aumento del 121% rispetto ai valori del 2010.
L’anno dei cantieri. Il 2012 sarà l’anno dei cantieri, delle opere da inaugurare. “Abbiamo messo in piedi in questi anni – ha continuato Vendola – la più avanzata politica di governo del territorio delle città che sia in campo oggi in Europa”. “I Pirp (Progetti di Riqualificazione delle periferie) – ha continuato Vendola – che sono il cuore della nostra politica di riqualificazione urbana, hanno avuto una lunghissima gestazione, ma ci hanno consentito di sperimentare un modello di coopianificazione unico, che ha messo insieme gli attori del territorio, i residenti, le imprese e la pubblica amministrazione. Abbiamo così finanziato per 350 milioni di euro la più grande opera di riqualificazione delle periferie delle nostre città sviluppando interventi da parte dei privati per oltre un miliardo e 200 milioni di euro.
Risorse Agroalimentari – Una brutta Europa. Secondo Vendola, se “invece di intervenire finanziariamente sulle produzioni, si interviene sul mero ettaraggio delle aziende, non ci sarà mai un incentivo a produrre, ma solo ad ingrandire”. “Questa è una brutta Europa, che si tinteggia di verde, ma con grande ipocrisia. Una brutta Europa, della premiata coppia Merkel-Sarkozy che impone regole che sono passate anche per la debolezza del nostro Paese sulla scena internazionale”.
Trasporti – Infrastrutture: diritto alla mobilità, diritto alla cittadinanza. “Il Presidente della Regione Puglia ha anche annunciato che “nel corso del 2012 si avvieranno opere per circa un miliardo di euro legate alla modernizzazione del trasporto ferroviario, aeroportuale e portuale in Puglia”.
Dissesto idrogeologico. Il Presidente Vendola ha anche informato i giornalisti che nei primi mesi del 2012 si potrà chiudere la delibera Cipe che contiene sia i primi finanziamenti alle bonifiche che sono attese dalla Puglia, sia i finanziamenti a importanti interventi di riassetto idrogeologico. “Si tratta di una delibera – ha detto Vendola – in cui potrebbero essere destinati oltre 100 milioni di euro per la Puglia e può rappresentare l’inizio di una fase nuova: non solo chiudere i rubinetti dell’inquinamento, ma provvedere alla bonifica di ciò che il territorio pugliese ha finora assorbito in termini di inquinamento delle acque e del terreno”.
Più solarizzazione strutturale delle città, più raccolta differenziata. Per ciò che attiene la raccolta differenziata, Vendola ha ribadito “che dopo le norme approvate nella manovra di Bilancio, non ci sono più alibi. Il comportamento dei cittadini e delle amministrazioni comunali nel 2012 avrà un effetto economico a partire dal 1° gennaio 2013. Ora non abbiamo più alibi. Il 2012 sarà l’anno in cui non soltanto dovremo portare a regime il ciclo dei rifiuti, ma dovremo mettere al centro di questo ciclo la raccolta differenziata”.
Tragedia di Barletta, lotta al lavoro nero e ai caporali. “La Puglia è stata la scena di una delle tragedie più dolorose che la cronaca abbia narrato, la tragedia di Barletta, una tragedia emblematica per tutte le sue implicazioni, dalla questione della messa in sicurezza degli stabili al tema cruciale del lavoro nero”. Vendola ha voluto ricordare il lavoro che la Regione, proprio nei giorni della tragedia, stava portando avanti sui due temi cruciali della lotta al lavoro nero e della lotta al caporalato. “Una lotta senza quartiere attraverso le liste di prenotazione e gli indici di congruità, una lotta – ha proseguito Vendola – che continuerà ad essere per il 2012 un impegno di tutto il governo regionale”. Vendola poi ha annunciato l’idea messa in campo “grazie alla passione dell’assessore Elena Gentile” di individuare un’area industriale, una grande fabbrica dismessa, ristrutturarla, qualificarla e consentire a tutti coloro che operano di lavorare in condizioni di legalità. “Occorre – ha detto Vendola – rendere conveniente la legalità e affrontare la radice dei problemi”.
Il 2012, anno del rilancio della sanità pugliese. “La lotta contro la mobilità passiva è un punto cruciale della nostra battaglia ed è un punto di verifica della qualità delle nostre politiche”. Per Vendola è inconcepibile “spendere 250/300 milioni di euro all’anno per pagare i sistemi sanitari delle regioni del nord perché i cittadini non trovano un’offerta adeguata nella loro regione”. Così facendo “noi abbiamo finanziato i sistemi sanitari del nord”. Il dato della mobilità passiva è in perenne crescita dal 1995. Dal 2008 al 2010 invece la mobilità passiva passa da 920mila ricoveri fuori regione a 820mila ricoveri. E’ un abbattimento del 6% della mobilità passiva. “È un indicatore – ha detto Vendola – sul quale fare un investimento politico, legato al tema del risparmio che non si fa con i tagli bensì con gli investimenti. I risparmi con i tagli non ci sono”. Altro dato sottolienato da Vendola che aiuta “una lettura globale del lavoro che stiamo facendo di riordino ospedaliero e di rientro dal disavanzo” è quello relativo al 50% dei ricoveri (effettuati nel corso del 2010) in soli 12 ospedali mentre l’altro 50% è distribuito in 90 ospedali. “La domanda di qualità dell’offerta sanitaria – ha detto quindi Vendola – chiede di mettere in campo ospedali grandi e tecnologici. Da questo punto di vista l’offerta di salute deve essere nella complementarietà tra i servizi socioassitenziali territoriali e gli ospedali grandi e medio grandi che consentono la risposta più tecnologicamente evoluta”. Poi Vendola ha parlato “di ciò che viene messo” quando si chiude un piccolo ospedale “che può invece mettere a rischio la vita del paziente”. Altro capitolo, gli investimenti cantierizzati per la sanità territoriale che ammontano a 173 milioni di euro e quelli per le strutture sociosanitarie che ammontano a 89 milioni di euro.
“Questi interventi sono concentrati in maniera percentualmente più alta – ha sottolineato Vendola – nelle aree piu svantaggiate. La parte del leone la fanno cioè due province, Taranto e Foggia perché sono le due province più caratterizzate da fenomeni densi di povertà”. Quindi i macrolivelli di assistenza, secondo gli standard nazionali del Patto della salute. La divisione della spesa sanitaria dovrebbe avere questa caratteristica: il 51 per il territorio, il 44 per gli ospedali e il 5 per la prevenzione. “Noi non siamo messi male – ha detto Vendola – perché siamo al 46% di spesa sul territorio, al 50% sugli ospedali e al 3,5% per quanto riguarda la prevenzione. Ma in quel 5/6% di differenziale si gioca una partita rilevante. È inappropriato dunque spendere troppo per gli ospedali mentre è appropriato spendere di più sul territorio. Per il 2012 noi ci poniamo l’obiettivo del raggiungimento dei target nazionali perchè questo significa non vivere il piano di rientro e il riordino ospedaliero come una scure piombata sul collo, bensì come occasione per rigenerare il sistema di offerta della salute”.
Napoli. Dall'Olanda parte la nave della monnezza
Arriverà tra 10 giorni per caricare rifiuti
Rossi (presidente uscente di Asìa): può caricare fino a 5.000 tonnellate. Partenze anche 2 volte la settimana
NAPOLI - È partita dall'Olanda la nave che approderà a Napoli per fare il carico di spazzatura. Arriverà tra 10 giorni. Grazie all'intesa con l'azienda Avr, Napoli «potrà superare i problemi legami all'emergenza rifiuti» afferma il presidente uscente di Asìa, Raphael Rossi. «In città 1.000 tonnellate di rifiuti per terra costituiscono l'emergenza: le navi di Avr possono caricare fino a 5.000 tonnellate di rifiuti e l'accordo prevede partenze da Napoli anche 2 volte la settimana. Ne consegue che dal 2012, senza emergenza, non ci saranno code agli Stir e il personale oggi bloccato in code inutili alle discariche - per mezzo turno di lavoro - potrà essere occupato per la raccolta differenziata, a esempio creando progetti ancora più puntuali per le utenze speciali: scuole, ospedali, chiese, aziende e commercianti».
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Pacchetti vacanza in calo, Capodanno si festeggia a casa
30.12.2011
Le agenzie di viaggio segnalano una crisi senza precedenti La disperazione dei tour operator: «La crisi avanza» IGLESIAS. Natale con i tuoi e Capodanno pure. I cittadini iglesienti non viaggiano più. O meglio, soprattutto nell’ultimo anno risulta essere davvero vertiginoso il crollo delle richieste dei pacchetti viaggio relativi alla notte di San Silvestro e dintorni. Insomma, soltanto la crisi economica continua a viaggiare a gonfie vele e a dimostrazione di un fenomeno preoccupante e che dovrebbe far riflettere, non sono soltanto le agenzie di viaggio desolatamente vuote in questi giorni di festa. C’è da registrare anche la cancellazione di diversi pacchetti preposti alle vacanze natalizie da parte dei tour operator. Pertanto le sale senza clienti delle agenzie di viaggio non sono soltanto la conseguenza dell’avvento delle possibili prenotazioni aeree via web, ma rappresentano una situazione già in profonda crisi lo scorso anno e addirittura peggiorata in questo: «Dal 2008 ad oggi - spiegano dall’agenzia di viaggi Plaisant, in pieno centro di Iglesias - il crollo delle richieste assume proporzioni fenomenali e clamorose. Tanti operatori sardi si sono visti costretti ad annullare tantissime destinazioni per via della mancanza di richiesta. Rispetto allo scorso anno, con il settore già in crisi, questo Natala va addirittura peggio, nonostante i costi dei voli e dei pacchetti siano stati abbattuti per essere maggiormente competitivi sui mercati». Uguale il parere dei titolari dell’agenzia di viaggio Sardinia Collection: «Ogni anno è sempre peggio. La crisi è profonda ed i pacchetti viaggio per le vacanze natalizie non si vendono più come un tempo». Per un settore in crisi, ne esiste un altro che pare perlomeno non avere subito clamorose flessioni rispetto allo scorso anno: ristoranti e locali che organizzano cene e veglioni, hanno mantenuto grosso modo lo stesso numero di prenotazioni del Capodanno 2010. Quasi tutti i locali che dispongono di ampie sale hanno organizzato la cena ed il veglione e forti della scarsa tendenza degli iglesienti ad andare fuori città, contano di riempire i tavoli e cercare nella notte di San Silvestro una boccata di ossigeno nella clamorosa cappa di crisi economica che avvolge la città e l’intero territorio. Persino i botti e i petardi nelle strade e nelle piazze cittadine ormai si sentono di rado, un altro fenomeno che rappresenta il termometro di un malessere che stavolta non accenna ad attenuarsi.(a.se.)
Fondi europei, in Sicilia spesi 436 milioni nel 2011
«Gli uffici hanno raggiunto un ottimo risultato assicurando il totale impegno delle risorse programmate». È il commento del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo
PALERMO. È stata certificata dall'Autorità di gestione la spesa di 436 milioni di euro sul Fondo sociale europeo per l'anno 2011. «Gli uffici hanno raggiunto un ottimo risultato assicurando il totale impegno delle risorse programmate». È il commento del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, alla notizia della certificazione delle risorse Fse, che è stata trasmessa al ministero del Tesoro e alla Commissione europea. Soddisfazione hanno espresso l'assessore regionale per l'Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino e il direttore generale, Ludovico Albert, autorità di gestione del fondo stesso. «È una risposta a illazioni, dubbi e ipotesi negative - ha detto Centorrino - che ci hanno accompagnato durante quest'anno senza alcun fondamento».
Crisi: Grecia, chiude il secondo quotidiano del Paese
Elefterotipia aveva cominciato le pubblicazioni nel 1975
30 dicembre, 12:26
(ANSAmed) - ATENE, 30 DIC - Dopo la stazione televisiva privata greca Alter, che ha interrotto definitivamente le trasmissioni pochi giorni fa, pure l'autorevole quotidiano Elefterotipia (Stampa Libera), secondo per diffusione nel Paese, chiude i battenti, ultima vittima della crisi economica che ha duramente colpito anche il settore dei mezzi d'informazione ellenici. Lo riferiscono oggi i media di Atene secondo cui la societa' X. K. Tegopoulos, proprietaria del quotidiano, ha fatto ricorso all'articolo 99 del Codice Fallimentare presentando la domanda al competente Tribunale della capitale. Il quotidiano Elefterotipia aveva cominciato le pubblicazioni il 21 luglio del 1975 ed e' sempre stato un giornale indipendente e critico nei confronti dei diversi governi greci succedutisi da allora.(ANSAmed).
http://www.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/economia/2011/12/30/visualizza_new.html_19323252.html
Crisi: Grecia, costo elettricita' aumenta del 12,2%
Lo annuncia il ministro dell'ambiente greco Giorgios Papacons
30 dicembre, 13:41
(ANSAmed) - ATENE, 30 DIC - Il ministro dell'ambiente e dell'energia greco Giorgios Papaconstantinou ha annunciato la decisione del suo dicastero di aumentare, a partire dal primo gennaio 2012, la bolletta dell'energia elettrica del 9,2%. Ma l'aumento totale tocchera' il 12,2% con l'aggiunta del 3% per le energie rinnovabili. Dure le reazioni all'annuncio venute dai partiti politici che non partecipano al governo di salvezza nazionale guidato dal premier Lucas Papadimos. Il Partito Comunista (Kke) in un comunicato denuncia "il governo nero (di destra) che rende nera la vita delle famiglie greche con il nuovo aumento delle bollette dell'energia elettrica soltanto per i primi sei mesi dell'anno e le altre tasse in piu' per la casa" e chiede "la riduzione delle bollette per i disoccupati e coloro che hanno stipendi bassi". "I nuovi aumenti delle bollette dell'energia elettrica - si legge nel comunicato di Syriza, l'altro partito di sinistra in Grecia - vogliono soddisfare obiettivi concreti e non sono giustificabili in nessun modo. Dal momento in cui l'azienda elettrica e' in attivo, gli aumenti della bolletta sono in rapporto anche con la politica dei governi che in sostanza consegnano tutto ai privati". Il partito di Alleanza Democratica, dal canto suo, ha chiesto la privatizzazione della compagnia elettrica e sostiene che "gli aumenti sono al di fuori di ogni realta' e contro le famiglie e le piccole e medie imprese". (ANSAmed).
Spagna, deficit all'8% anziché al 6%. Rajoy vara nuove misure di austerity
Secondo il nuovo Governo spagnolo il rapporto deficit-Pil 2011 sarà dell'8% circa, invece del 6% previsto dall'esecutivo socialista di Zapatero. Lo ha indicato la vicepremier Soraya de Santamaria. «Il deficit è superiore in maniera sostanziale - ha detto - le cifre sono molto più elevate di quanto non fosse stato comunicato in precedenza e per le quali si era impegnato il Governo precedente».
«Situazione straordinaria e imprevista»
«Ci troviamo di fronte a una situazione straordinaria e imprevista, e occorrerà quindi adottare delle misure straordinarie e non previste», ha annunciato Santamaria. Il premier Mariano Rajoy aveva già annunciato un taglio di 16,5 miliardi di euro per il 2012 «per l'insieme delle pubbliche amministrazioni».
Nuovi tagli per quasi 9 miliardi
Il nuovo Governo guidato da Mariano Rajoy ha deciso una prima serie di tagli alla spesa pubblica per 8,9 miliardi di euro. Fra le misure adottate, il prolungamento del congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici, il congelamento del turnover degli statali nella maggior parte dei settori, una riduzione del 20% delle strutture amministrative, la soppressione di 30 direzioni generali, tagli ai contributi pubblici a partiti politici e sindacati.
Aumenti delle imposte su persone fisiche e immobili
Deciso un «aumento temporaneo di alcune imposte» nei prossimi due anni. Il ministro del Tesoro Cristobal Montoro ha precisato che gli aumenti riguarderanno l'Irpef, l'Ici e l'imposta sui redditi da capitale. Secondo Montoro l'aumento dell'Irpef sarà «progressivo ed equo».
Adeguamenti per le pensioni
Sbloccate invece le pensioni, che verranno rivalutate dell'1% dal primo gennaio del 2012. Erano state congelate nel 2011 nel quadro delle misure antideficit decise dal precedente Governo del premier socialista Josè Luis Zapatero.
30 dicembre 2011
Spagna, +2,3% anno su anno inflazione armonizzata dicembre
In Spagna l'inflazione armonizzata preliminare si è attestata al 2,3% a dicembre rispetto al mese precedente. Lo ha reso noto l'ufficio di statistica spagnolo.
Il Parlamento ungherese riforma la Banca centrale, Commissione Ue preoccupata
Il Parlamento ungherese ha approvato una legge che aumenta l'influenza del governo sulla Banca centrale del Paese con 293 voti a favore, 4 contrari e un astenuto. La legge è stata voluta dal governo conservatore di Viktor Orban, che conta su una maggioranza dei due terzi in Parlamento, nonostante le critiche avanzate da Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale.
La riforma prevede che la scelta degli "aggiunti" (che passano da due a tre) sarà fatta dal capo del governo. Il terzo e nuovo aggiunto è stato definito "commissario politico" dal governatore della Banca centrale ungherese (Mnb), Andras Simor, che non è gradito al premier per la sua politica monetaria con tassi di interesse elevati. Inoltre, il consiglio monetario della Mnb passa da sette a nove membri e i due nuovi, oltre ad altri quattro, saranno di nomina parlamentare.
La vigilanza europea
Bruxelles «ha espresso fino all'ultimo, alle autorità ungheresi, le sue preoccupazioni sulla riforma della Banca centrale approvata oggi e ora valuterà la base legale del provvedimento passato in Parlamento»: questo il commento della Commissione Ue dopo che il Parlamento ungherese ha votato la controversa legge sulla banca centrale.
Per Bruxelles, la legge - che in Parlamento è stata leggermente modificata - va contro le leggi Ue perché mette in discussione l'indipendenza della banca d'Ungheria.
30 dicembre 2011
Serbia: Tadic, solo strada UE garantisce stabilita’
Presidente serbo in conferenza di fine anno
30 dicembre, 14:50
(ANSAmed) - BELGRADO 30 DIC - Il Presidente serbo Boris Tadic ha detto oggi che soltanto la strada verso l' Unione europea garantisce la stabilità, un migliore tenore di vita, nuovi investimenti e un ammodernamento della Serbia. "Questo è un processo che non deve essere fermato, nonostante i problemi con i quali l' Ue si è confrontata attualmente", ha detto Tadic all'ultima conferenza stampa di quest'anno.
Il presidente serbo ha qualificato il referendum indetto dal Serbi del nord del Kosovo per 15 febbraio prossimo, con la domanda se accettano le autorità della Pristina sul tutto territorio del Kosovo, come una mossa contro Costituzione, che può approfondire la crisi e che e completamente inutile. Tadic ha detto che la Serbia ha una proposta per la soluzione della crisi kosovara e che lui sta parlando con i partner europei di questo piano.
"Devo finire questi colloqui e subito dopo uscirò con questo programma davanti parlamento e i cittadini Serbi", ha detto Tadic. Il presidente serbo ha detto che gli scopi centrali nel 2012. ridurrebbero la disoccupazione, attirerebbero investitori e solleverebbero il tenore di vita dei cittadini serbi.
"Nonostante l' ambiente sfavorevole, abbiamo raggiunto alcuni indicatori positivi come il fatto che le esportazioni sono aumentate per 15 per cento, Pil e arrivato al due per cento e l'investimenti stranieri nella sola Serbia sono di più che negli altri paesi della ragione presi tutti insieme", ha detto il Tadic.
"La ripresa economica dà al paese il potenziale economico di difendere i suoi interessi nazionali", ha concluso il presidente serbo Boris Tadic. (ANSAmed)
http://www.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2011/12/30/visualizza_new.html_19329979.html
Russia: inflazione al 6,1% nel 2011, minimo dal 1991
I prezzi al consumo in Russia sono cresciuti nel 2011 del 6,1%, il livello più basso da 20 anni, esattamente dal 1991. Lo rivelano i dati pubblicati oggi da Rosstat, l'ufficio di statistica della Federazione Russa. In dicembre i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,4% rispetto a novembre anche se per le cifre definitive occorrera' attendere il 10 di gennaio. Nel 2009 e nel 2010 l'inflazione si era attestata all'8,8%. A metà settembre il primo ministro Vladimir Putin aveva indicato di ritenere "poco probabile" che l'inflazione potesse superare il 7% nel 2011.
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