lunedì 25 luglio 2011

Federali.Mattina_25.7.11. UE: La Corte di Giustizia ha stabilito che gli aiuti ricevuti da alcune regioni d'Italia, tra cui il Veneto, per le calamità del 2002 sono illegittimi. Dopo mesi di tira e molla, la sentenza dell'Alta Corte rompe gli indugi: l'Italia dovrà recuperare fino all'ultimo centesimo di quanto stanziato per le eruzioni dell'Etna, il terremoto a Campobasso ma anche, appunto, le inondazioni in nord Italia e nel Veneto. La Corte conferma il giudizio dato dalla Commissione europea nel 2005: questi aiuti di stato sono incompatibili con il mercato comune e danneggiano la concorrenza.

Taranto, è il caos al Pronto soccorso mancano 18 medici
Italia condannata per gli aiuti elargiti anche in Veneto
Grecia, Moody's taglia ancora il rating


Taranto, è il caos al Pronto soccorso mancano 18 medici
TARANTO - Caos nei pronto soccorso. Troppo pesante l’assenza di quei 18 medici che insieme ai loro colleghi degli altri reparti – sono 51 in totale – sono stati “licenziati” dopo esser stati stabilizzati attraverso norme regionali che la Corte Costituzionale ha giudicato illegittime. Ed ora l’Asl, per non incorrere nel reato di interruzione di pubblico servizio, corre ai ripari. In attesa di mettere su le nuove graduatorie del personale da assumere comunque, sia pure a tempo determinato, per garantire i livelli essenziali di assistenza, l’Asl cerca infatti urgentemente le reperibilità immediate di personale tra i medici che hanno presentato istanza di disponibilità per eventuali incarichi a tempo determinato. Insomma, Asl tra incudine e martello. Medici tra beffa e danno. Pazienti tra sofferenze e disperazione.
Non sono certamente giorni facili per la sanità jonica e pugliese in generale. In piena estate, con un’emergenza organici che si fa più grave dovendo assicurare copertura dei turni, reperibilità e ferie estive, la vicenda dei 51 medici ex precari, stabilizzati e ora tornati senza lavoro e retribuzione, ma in attesa di rifare concorsi e colloqui per tornare a fare quello che hanno fatto per lunghi anni, ha ormai assunto il tono della beffa. Eppure, il risparmio di spesa sul personale nel 2009 c’è stato, ha dichiarato l’Asl, tanto da poter altrettanto chiedere alla Regione una deroga al blocco del turn-over. In attesa di questa risposta e diventando sempre più urgente il bisogno di garantire i livelli di assistenza, l’azienda sanitaria ha indetto nuove procedure concorsuali per titoli ed esami-colloquio, per rifare le graduatorie da cui attingere nella ricerca di medici di tutte le branche specialistiche. Una via che richiederà, comunque, i suoi tempi. Ma, vista l’emergenza, per i medici dei pronto soccorso occorre fare ancor prima.
Intanto, scendono in campo i vertici regionali della Cgil. “Saremo impegnati, a partire dalle prossime ore, - scrivono la segretaria Cgil Puglia, A. Morga, il segretario Spi Puglia, Beppe Barletta, ed il segretario generale della Fp Puglia, Biagio D’Alberto - in una forte azione di mobilitazione e coinvolgimento dei cittadini in tutti i territori pugliesi. Il primo passo sarà la richiesta d’incontro con i Prefetti per rappresentare loro lo stato di forte criticità in cui versa tutto il sistema sanitario regionale. Ai Prefetti verrà richiesto di farsi interpreti e sollecitatori presso il Governo Nazionale di immediati e urgenti provvedimenti attraverso lo strumento della deroga. Strumento già ampliamente utilizzato in tutte le altre regioni impegnate nei Piani di Rientro rispetto al blocco totale delle assunzioni di personale”.
m.r.g.

Italia condannata per gli aiuti elargiti anche in Veneto
 BRUXELLES. Sentenza della Corte di giustizia
 La scure dell'Europa cala sui fondi distribuiti dopo una serie di calamità registrate durante il 2002
Alessio Pisanò
BRUXELLES
La Corte di Giustizia ha stabilito che gli aiuti ricevuti da alcune regioni d'Italia, tra cui il Veneto, per le calamità del 2002 sono illegittimi. Dopo mesi di tira e molla, la sentenza dell'Alta Corte rompe gli indugi: l'Italia dovrà recuperare fino all'ultimo centesimo di quanto stanziato per le eruzioni dell'Etna, il terremoto a Campobasso ma anche, appunto, le inondazioni in nord Italia e nel Veneto. La Corte conferma il giudizio dato dalla Commissione europea nel 2005: questi aiuti di stato «sono incompatibili con il mercato comune» e «danneggiano la concorrenza». A quanto pare il decreto legge italiano del 2002, che prevedeva una proroga della legge Tremonti-bis a favore dei Comuni colpiti da disastri naturali, concedeva aiuti superiori in valore economico ai danni causati, con relativa distorsione del mercato interno. L'indagine avviata dalla Commissione non ha infatti incontrato una forte opposizione delle autorità italiane, che avevano già iniziato a recuperare quanto elargito, ma troppo lentamente, secondo Bruxelles. La Commissione, infatti, riferisce che «oltre quattro anni dopo le autorità italiane devono ancora recuperare più del 25% degli aiuti erogati e per i quali è stata inviata un'ingiunzione di pagamento e devono ancora comunicare alla Commissione l'ammontare degli aiuti versati ai beneficiari che non avevano diritto ad avvalersi del regime».
Con la sentenza della Corte di questi giorni, non ci sono più scuse: «Il recupero dei fondi costituisce un vero e proprio obbligo di risultato, effettivo ed immediato e lo Stato membro non può limitarsi, come fatto finora, ad appellarsi alle difficoltà giuridiche, politiche o pratiche». Insomma, «non può essere accolta la giustificazione basata sulle difficoltà di quantificare gli importi dovuti» avocata dall'Italia.
Certo adesso mettere mano a finanziamenti già stanziati e sicuramente già spesi non è cosa facile, anche perché si tratta di una spesa inattesa e ingente per quelle imprese che ne hanno beneficiato nel 2002. A meno che, la Regione Veneto o direttamente Roma non decidano di mettere mani al portafoglio. Una cosa è sicura: non si può più prendere tempo, a meno che non si vogliano vedere fioccare le penali. Forse si poteva trovare una scappatoia, come si legge nella sentenza, ma ormai è troppo tardi: «L'Italia non ha mai chiesto alla Commissione modifiche della decisione 2005/315 per superare le difficoltà di recupero, né ai giudici dell'Unione è stata deferita alcuna questione di legittimità della decisione». Sicuramente non partiamo con il piede giusto in ottica dei fondi che il Veneto sta cercando di ottenere da Bruxelles per i danni causati dall'alluvione di novembre. Tra Fondo europeo di solidarietà, Fondo di sviluppo regionale e altri aiuti Ue, il Veneto sta cercando di ottenere il massimo per le oltre 500mila persone coinvolte nell'alluvione e le circa 500 aziende agricole colpite da gravi danni.

Grecia, Moody's taglia ancora il rating
E i mercati temono la crisi del debito Usa
Atene a un passo dalla soglia predefinita di default. In America non c'è accordo tra repubblicani e democratici
MILANO - Moody's ha tagliato ancora il rating sul debito della Grecia, a un passo dalla soglia predefinita di default: da «Caa1» a «Ca». Negli Stati Uniti intanto non c'è ancora un accordo tra repubblicani e democratici, che avanzano piani diversi per ridurre il deficit e il debito. Il presidente Barack Obama vede i leader democratici del Congresso, Harry Reid e Nancy Pelosi. Lo speaker della Camera, John Boehner, aggiorna i membri del suo partito sulle negoziazioni. Le parti sono ancora distanti, con i repubblicani che spingono per un accordo in due fasi e i democratici che si oppongono a un piano a breve termine. Il segretario di Stato americano Hillary Clinton si è detat «fiduciosa» circa il raggiungimento di un accordo a Washington sul debito Usa. Nel frattempo, l'oro vola a New York, sulla scia dell'impasse sull'aumento del tetto del debito che innesca la corsa degli investitori ai beni rifugio per ripararsi da una possibile crisi. Le quotazioni dell'oro salgono dello 0,9% a 1.616,50 dollari l'oncia.
Redazione online
25 luglio 2011 07:33

Nessun commento: