Oltrepadania. Trento capitale dello sport
RIMBORSI FISCALI 2011, CONTRIBUENTI.IT: NUOVO RECORD NEGATIVO PER L'ITALIA.
FISCO/CONTRIBUENTI.IT: EVADONO 3 CINESI SU 4, + 32,6% NEL 2011.
Oltrepadania. Trento capitale dello sport
Alto numero di praticanti, buoni risultati, impianti diffusi e di buon livello, forte sostegno dalle amministrazioni locali, Provincia autonoma in testa: ecco lo sport nel Trentino, il re nel 2011 per l'indice elaborato dal Gruppo Clas. Si mette in luce un territorio poliedrico. Nelle graduatorie di area, è primo per i tesserati, terzo per gli sport individuali, quarto per "sport e società", 22° per gli sport di squadra. Nelle 33 classifiche singole Trento va sette volte sul podio (ma nel calcio è lontana).
Campioni del mondo
Al primato sia come atleti sia come dirigenti, tecnici e giudici si aggiungono il secondo posto nel tennis, i terzi nell'atletica, negli sport della neve e del ghiaccio, nello sport per i bambini. Da notare la piazza d'onore alla voce "scudetti e promozioni", allargata ai risultati nelle coppe internazionali. A Trento c'è perfino un team che si è aggiudicato lo scudetto 2011 in uno sport di "ultranicchia", il cricket. Ma il massimo è la Itas Diatec Trentino di pallavolo maschile, che ha vinto tutto: campionato, Champions league e Coppa del mondo, «più due scudetti giovanili con l'Under 16 e l'Under 20», tiene a precisare il presidente Diego Mosna. «In generale – aggiunge – non sono stupito dalla supremazia del Trentino. Il nostro è uno dei movimenti sportivi più attivi e risente dei vantaggi dell'autonomia».
Gli interventi
I capitoli di spesa 2011 riservati allo sport dalla Provincia impegnano circa 9,5 milioni di euro: 3,7 per manifestazioni e promozione e 5,8 per impianti e immobili sportivi. «Interveniamo – spiega Marta Dalmaso, assessore allo Sport – per la realizzazione, la ristrutturazione o il completamento di impianti. Le società vengono aiutate anche con la copertura dei costi assicurativi e per l'organizzazione di eventi». Sul fronte giovanissimi, viene sottolineata una serie di collaborazioni con il Coni e con le società per portare nelle scuole elementari insegnanti di educazione motoria e specialisti delle varie discipline.
E poi c'è Trentino Marketing, Spa al 60% della Provincia e al 40% della Camera di commercio, presieduta dall'assessore provinciale al Turismo, Tiziano Mellarini: «La nostra area – dice – è una palestra a cielo aperto, con un progetto di vacanza attiva per tutte le fasce di età. Puntiamo a far conoscere il Trentino anche attraverso le sue eccellenze sportive». Si "affiancano" squadre (a partire dai campionissimi del volley) e atleti singoli (come la tuffatrice Francesca Dallapè). Il Trentino è anche una meta tradizionale per i ritiri estivi, ed ecco gli accordi commerciali con formazioni calcistiche di primissima fascia. Da una parte Trentino Marketing e la località interessata, dall'altra club di riferimento per milioni di tifosi: c'è l'invasione dei sostenitori che seguono la squadra e si crea un'onda lunga di notorietà. A Pinzolo, per esempio, dopo diverse estati con la Juve, quest'anno è stata "ingaggiata" l'Inter.
I successi
Grandi risultati nel passato (un nome per tutti, Francesco Moser nel ciclismo) e un turnover di affermazioni nel presente: fra le più recenti, i titoli mondiali di Jessica Tomasi nel tiro con l'arco a squadre e di Thomas Degasperi nello sci nautico. Sono invece di Cristian Zorzi (sci di fondo) e Matteo Anesi (pattinaggio di velocità) gli ultimi ori olimpici, a Torino 2006. «Abbiamo i campioni – osserva il presidente provinciale del Coni, Giorgio Torgler – perché c'è un sistema che contribuisce a farli diventare tali. Aiuti alle attività vengono anche dalle casse rurali, mentre il volontariato è fondamentale nelle numerosissime manifestazioni nazionali e internazionali. La capacità organizzativa è riconosciuta da tutti: pensi che per i Mondiali di arrampicata sportiva, che si sono svolti a luglio, la candidatura della nostra Arco ha vinto su quelle di Parigi e di Mosca». E gli impianti? «Si potrebbe sempre migliorare e la stretta si sente anche da noi. Ma quando dirigenti sportivi di altre parti d'Italia vedono le nostre strutture, sono sempre complimenti». Così il Trentino si è messo ufficialmente in corsa per ospitare le Universiadi invernali del 2017.
RIMBORSI FISCALI 2011, CONTRIBUENTI.IT: NUOVO RECORD NEGATIVO PER L'ITALIA.
ROMA - In Italia, quando si tratta di pagare le tasse il fisco non perdona. Basta anche un solo giorno di ritardo per far scattare sanzioni ed interessi da capogiro. Ma sul versante opposto, lo Stato, invece, si conferma un pessimo e tardo pagatore. Le Amministrazioni finanziarie in Italia impiegano mediamente 14,1 anni per rimborsare le imposte, contro una media europea di 12 mesi.
E' questa la sintesi della nuova inchiesta condotta da KRLS Network of Business Ethics per conto dell'Associazione Contribuenti Italiani, che sarà prossimamente pubblicata su "Contribuenti.it Magazine".
Secondo la classifica stilata da KRLS Network of Business Ethics, l'Italia si aggiudica il 'primato mondiale' per la lentezza nei rimborsi fiscali con 14,1 anni, seguita dalla Turchia (4,2 anni), dalla Grecia (3,8 anni), dalla Spagna (2,3 anni), dalla Francia (! 1,6 anni), dall'Inghilterra i (1,2), dalla Germania (0,8 anno), dall'Austria (0,4 anni), dagli Usa (0,2 anni) e dal Giappone (0,1).
In Italia, in cinque anni, il debito pubblico per i rimborsi fiscali si è quasi raddoppiato passando da 18,4 miliardi del 2006 a 36,4 miliardi del 2011, da rimborsare a 12,2 milioni di contribuenti.
Nel 2011, i contribuenti maggiormente penalizzati dai mancati rimborsi dei crediti fiscali sono quelli residenti in Campania, con +184,7%. Secondo e terzo posto spettano rispettivamente a quelli residenti nel Lazio con + 178,3% ed in Valle d'Aosta con +165,2%. A seguire nell'Emilia Romagna con +163,4%, nella Toscana con +161,1%,nella Liguria con +158,2%, nella Sicilia con +154,1%nelle Marche con +153,6%, nella Puglia con +151,3%, nell'Abruzzo con +149,6%, nel Piemonte con +142,7%, nel Veneto con +98,2%, ed in Lombardia con +91,0%.
Non fa sconti a nessuno, neanche ai terremotati dell'Abruzzo. Fa impressione il tempo il attesa dei terremotati ! italiani, 12,8 anni, contro il mese di attesa dei terremotati giapponesi.
Tutto questo accade perché le Amministrazioni finanziarie, dopo 11 anni, non ha ancora dato attuazione all'art. 8 dello Statuto del contribuente, in dispregio della Carta Costituzionale.
"Per esigenze di cassa non si può sempre far leva sui rimborsi fiscali - afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - I fondi recuperati dalla lotta all'evasione fiscale debbono essere utilizzati per ripianare i debiti che lo Stato ha nei confronti dei contribuenti".
"Agiremo innanzi alle Corti di giustizia europee per far valere i diritti dei contribuenti italiani - continua Carlomagno - Solo l'Europa forte, che metta al centro i diritti dei contribuenti, può far rinascere l'economia in Italia. Urge un'armonizzazione fiscale in modo che, quanto prima, in tutta Europa, la tassazione possa essere omogenea - conclude Carlomagno - e i rimborsi fiscali possano esse! re erogati con gli stessi tempi e modalità"
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani
L'ufficio stampa Infopress 3314630647
FISCO/CONTRIBUENTI.IT: EVADONO 3 CINESI SU 4, + 32,6% NEL 2011.
ROMA - L'Italia è al primo posto in Europa per evasione fiscale da parte dei cinesi. Tra le maggiori imposte evase dalla comunità cinese figurano l'IRES, IRAP, IRPEF, l'IVA, oltre alle imposte locali.
L'evasione fiscale da parte delle imprese cinesi è cresciuta nel 2011 del 32,6% rispetto al 2010.
A Prato, su un campione di 100 dichiarazioni dei redditi presentate da confezionisti cinesi per il 2010 è emerso che a fronte di 200mila euro di imposte da pagare, l'Agenzia delle entrate non ha riscosso nulla, mentre a Napoli, in un noto quartiere dove si combatte una faida di camorra, sono state rilevate ben 9.300 imprese, tra individuali e società di capitali, su un totale di 15.000 esistenti e la gran parte di queste sono riconducibili a imprenditori cinesi, che gestendole tramite prestanome, non pagano regolarmente le tasse.
In quasi tutte le ditt! e cinesi controllate nel primo semestre del 2011 sono state trovate irregolarità che hanno portato a sanzioni amministrative ed in mote di queste sono state riscontrate anche violazioni penali.
Questo è quanto risulta dalla nuova inchiesta condotta dal'Associazione Contribuenti Italiani, elaborando dati della Polizia tributaria, dell'Amministrazione finanziaria, delle Camere di Commercio e de Lo Sportello del Contribuente, presente nelle principali città d'Italia.
Le aziende cinesi operano in tutti i settori industriali, tra cui l'abbigliamento, la produzione di detersivi e giochi. Insomma, altro che tessile di Prato, meccanica fine di Vicenza e Treviso, mobile della Brianza.
'Le statistiche - spiega Vittorio Carlomagno, presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani - poi, fanno il resto. Analizzando i dati emerge che nei distretti dove la comunità cinese è maggiormente presente, e' stato rilevato un indice di evasione fino al 98%. Bisogna subito rafforzare i po! teri di verifica e controllo fiscali conferendo poteri di Polizia tributaria ai Vigili urbani ed ai Carabinieri. Da sola la Guardia di Finanza, che da tempo opera con successo sul fronte dell'evasione fiscale, non può fronteggiare un'evasione così diffusa'.
Per arginare tale fenomeno, l'Associazione Contribuenti Italiani propone di non rinnovare il permesso di soggiorno a tutti gli immigrati che non risultano in regola con il pagamento di imposte e contributi
Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani
L'ufficio stampa Infopress 3314630647
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