sabato 17 settembre 2011

Mister Bamboccione - (post su questo blog: The President of U.S. of Italy, Mr. Bamboccione, di domenica 12 settembre 2010) - misura delle mie palle, sei pieno di migliaia di milioni da pilotare per il Mo.S.E., nella tua Venexia. Tranquillo gioia, arrivera' Corte dei Conti a endoscopizzarvi il culetto.

Brunetta a Bossi e Tremonti: «Se votiamo ora finisce male»
Il ministro a Cortina: «Dobbiamo andare a votare a scadenza naturale. Sogno una bellissima campagna nel 2013»


CORTINA D'AMPEZZO (Belluno) - Il ministro Renato Brunetta lancia un messaggio al partner di Governo Umberto Bossi perché il Governo finisca la sua legislatura nel 2013. «Dobbiamo andare a votare alla scadenza naturale - ha detto Brunetta - primo perché non si capitalizzano le perdite. Abbiamo bisogno di questo tempo per far ripartire l'economia e riaccendere la luce a metà del guado». Per Brunetta i prossimi 18 mesi servono «per la ripresa dell'economia» e se si andasse alle elezioni anticipate «non solo perderemo, ma perderemo male. Lo dico a Bossi, a Tremonti e a chi pensa di andare a elezioni prima della primavera 2013». Brunetta ribadisce che si dovrebbe andare alle urne solo «dopo aver completato il programma di governo. Andremo ad elezioni con risultato unico, con il pareggio di bilancio.

Sto sognando una campagna elettorale nel 2013 in tutte le piazze, raccontando di aver raggiunto in 5 anni, gli anni più difficili della storia d'Italia, il pareggio di bilancio, cosa mai accaduta dal 1875 del governo Minghetti, il governo della destra storica». Usando poi una metafora, e citando il Palio di Siena, il ministro è tornato a criticare quelli che ha definito gli «antiitaliani»: «"Non importa vincere, ma l'importante è che il tuo avversario perda». Questa è purtroppo la cultura prevalente dell'Italia degli antiitaliani. Oggi pur di battere la coalizione di chi sta governando, si chiama il nemico all'esterno, o si gioca al massacro. Quello che ha fatto Bersani, che sta facendo la Cgil della Camusso, che ti fa lo sciopero generale. Non è solo lotta politica, che sarebbe fisiologica. Qui è la lotta storica di un'Italia minoritaria di mettere sotto l'Italia minore». (Ansa)

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