Termini Imerese. Fiat chiude, il 23 novembre sarà l'ultimo giorno di produzione
Industriali e sindacati: un patto con Caldoro per battere la crisi
Unicredit taglia 5.200 dipendenti in Italia
Tremonti a Ue, taglio 300.000 posti lavoro pubblici entro 2014
Bozen, oltrepadania. Toponomastica, Durnwalder: scaduto l'accordo con Fitto sui nomi
Brennero, oltrepadania. Knoll: grazia subito agli ex dinamitardi
Missione Ue-Bce ancora a Roma
Merkel, sanzioni automatiche su Patto
Crisi: Merkel, la più dura dal secondo dopo-guerra
Merkel: per l’Europa è il momento storico più difficile
Germania, lavoratori industria +3,6%
Spagna, spread record a settimana da voto
Termini Imerese. Fiat chiude, il 23 novembre sarà l'ultimo giorno di produzione
La notizia arriva pochi giorni dopo l'accordo tra sindacati e Dr Motor sul futuro dello stabilimento
PALERMO - La Fiat smetterà di produrre auto a Termini Imerese a partire dal 23 novembre, ultimo giorno di produzione. Lo rendono noto fonti sindacali dopo la comunicazione ufficiale fatta dal Lingotto alle Rsu di Fim Fiom e Uilm. La notizia arriva pochi giorni dopo il raggiungimento dell'accordo tra i sindacati e Dr Motor sul futuro dello stabilimento. Il patto è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali ad eccezione della Fiom che chiede maggiori garanzie. Secondo i metalmeccanici di Corso d'Italia l'accompagnamento all'esodo è una questione fondamentale per poter arrivare ad un'intesa definitiva.
IL SUMMIT FINALE - È previsto per mercoledì 16 novembre il summit finale. L'accordo siglato infatti, riguarda solo i sindacati e Dr, ora l'intesa deve essere condivisa da tutti i soggetti coinvolti a partire dal Lingotto fino alla Regione siciliana. Di Risio si è detto «soddisfatto» per il risultato ottenuto e si è definito «fiducioso» sulla conclusione della trattativa.
Val. Cat.
Industriali e sindacati: un patto con Caldoro per battere la crisi
Confindustria e confederali siglano l'intesa in Regione
Il governatore: tenuta dei conti, equilibrio e sviluppo
NAPOLI - Un laboratorio anti crisi, uno «sforzo di coesione» delle parti sociali per realizzare un concreto programma di sviluppo in Campania. Questo è il patto sancito oggi a Napoli, a palazzo Santa Lucia, tra Confindustria, confederali e il coordinamento delle piccole imprese. Le parti, alla presenza del governatore della Regione Campania Stefano Caldoro, hanno condiviso un documento per la crescita e lo sviluppo dell'economia regionale.
OBIETTIVI E RISORSE FINANZIARIE - La dichiarazione d'intenti sottoscritta oggi a Napoli dalle 12 sigle che rappresentano le principali forze sociali della regione individua non solo gli obiettivi di sviluppo, ma anche le risorse per finanziare gli interventi.
CALDORO - «Nel documento ci sono insieme - dice il governatore Stefano Caldoro - la tenuta dei conti pubblici, l'equilibrio, la crescita e lo sviluppo. Siamo di fronte sicuramente alla necessità di un'azione di risanamento, per certi versi obbligata dopo una costante riduzione dei trasferimenti. Proprio la tenuta dei conti - conclude il presidente - è il presupposto fondamentale per avviare una fase di sviluppo».
CONFINDUSTRIA CAMPANIA - «È molto importante - ha detto il il presidente di Confindustria Campania, Giorgio Fiore - che in Campania si sia creato un clima di coesione visto il momento difficile che stiamo vivendo. E questo potrà portarci a ottenere i risultati necessari sul fronte dello sviluppo». Il presidente di Confindustria ha inoltre sottolineato lo spazio riservato nel documento alla innovazione ed alla ricerca ed in particolare il collegamento di quest'ultima con il sistema delle imprese. Fiore ha infine avanzato la proposta di realizzare a gennaio del prossimo anno gli Stati generali dell'economia della Campania.
I SINDACATI - «Questo documento - ha detto il segretario generale della Uil Campania, Anna Rea - non rappresenta un libro di sogni, ma indica una strategia di medio e lungo periodo, condivisa pienamente, attraverso soggetti che fanno sistema per affrontare i nodi che riguardano la regione». La sindacalista ha inoltre sottolineato come segnali positivi in tal senso siano arrivati dalle ultime vertenze, in particolare da Alenia e Fincantieri e si è augurata che ai prossimi stati generali della Campania possa partecipare anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Unicredit taglia 5.200 dipendenti in Italia
Maxi rosso e niente dividendo nel 2011
ROMA - Unicredit taglierà 5.200 dipendenti nei prossimi quattro anni. La riduzione del personale (complessivamente nel periodo 2010-2015 sarà di 6.500 unità, pari al 12%
della forza lavoro) rientra nelle misure adottate da Unicredit per migliorare l'efficienza del gruppo in Italia.
La banca milanese ha annunciato oggi un maxi-rosso da 10,6 miliardi nel terzo trimestre dell'anno (contro un utile di 321 milioni dello stesso periodo del 2010), dovuto a una serie di svalutazioni straordinarie, e l'approvazione di un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro.
Nel 2011 inoltre Unicredit non pagherà alcun dividendo. Previsto poi il raggruppamento di azioni ordinarie e di risparmio basato sul rapporto di 1 nuova azione ordinaria o di risparmio ogni 10 titoli esistenti.
Il piano industriale approvato oggi stima di raggiungere nel 2015 un utile netto di 6,5 miliardi di euro. I tagli al personale dovrebbero far scendre i costi dell'area commerciale Italia dell'1,4% medio annuo nel periodo 2011-2015.
Con il nuovo piano industriale Unicredit cambia pelle e intende diventare «una pura banca commerciale piuttosto che una vecchia banca universale», ha sottolineato Federico Ghizzoni, amministratore delegato del gruppo. «L'ambizione - ha aggiunto - è essere tra i migliori in Europa tra le banche commerciali. Credo fermamente che raggiungeremo questo obiettivo».
Lunedì 14 Novembre 2011 - 16:15
Tremonti a Ue, taglio 300.000 posti lavoro pubblici entro 2014
L'Italia aumenterà l'età pensionabile più velocemente rispetto agli altri paesi europei e pianifica un taglio di 300.000 posti di lavori pubblici entro il 2014. Lo si apprende dalla lettera inviata dal Governo italiano alla Commissione europea, nella quale si spiega quali sono i piani per aumentare l'efficienza del mercato del lavoro e si chiarisce che i procedimenti di revisione delle spese, fortemente incoraggiati dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sono giá stati configurati nei maggiori Ministeri.
Dato che l'Italia avrà presto un nuovo Governo, guidato dall'ex commissario europeo per l'antitrust, Mario Monti, i progetti di riforma economica del Paese rimangono incerti. Tuttavia il presidente del Consiglio incaricato ha dichiarato che intende muoversi velocemente affinchè i provvedimenti positivi già approvati siano effettivamente messi in opera.
La lettera, inviata dal ministro dell'Economia uscente, Giulio Tremonti, in risposta ai quesiti posti da Bruxelles sulle promesse fatte dall'Italia in precedenza, contiene una grande quantità di misure incluse nel budget del 2012, approvato precipitosamente dal Parlamento italiano sabato scorso e diventato ora legge. Inoltre in merito alle pensioni l'Italia ha introdotto un "meccanismo a finestre" che ritarda la ricezione dei contributi da 12 a 18 mesi, con la prospettiva di estendere questo periodo in futuro, se necessario.
Di conseguenza, l'età pensionabile sarà più alta di quella della Germania già entro il 2013, e la supererà di un anno intero prima del 2017. Entro il 2046 il pensionamento in Italia sarà maggiore di 19 mesi rispetto a quello della Gran Bretagna. La lettera ricorda che le misure adottate negli ultimi tre anni porteranno a un taglio dell'occupazione pubblica pari a 300.000 posti di lavoro entro il 2014. Il budget del 2012 contiene però ulteriori provvedimenti volti a ricollocare gli statali.
L'Italia ha poi approvato delle disposizioni che stabiliscono un tetto massimo dell'8% alla quantità di budget delle amministrazioni locali che può essere speso in pagamenti degli interessi sul debito, soglia che dovrebbe diminuire gradualmente. Un altro punto della lettera è quello che prevede il taglio per 3 anni delle tasse per le piccole aziende che programmano nuove assunzioni fino al 2016, e l'aumento dell'imposizione fiscale per le società che sfruttano troppo i contratti flessibili.
La comunicazione di Tremonti ha poi ribadito che il Governo "è preparato a intervenire sulle regole di licenziamento", dopo aver consultato i sindacati e le lobby dei datori di lavoro. L'intento è quello di facilitare l'uso delle liquidazioni al posto della normativa attuale che proibisce del tutto le dismissioni. Stando alla lettera inoltre la riforma "sui licenziamenti dovrebbe incentivare la propensione delle aziende alle assunzioni".
Bozen, oltrepadania. Toponomastica, Durnwalder: scaduto l'accordo con Fitto sui nomi
BOLZANO. "Per quanto riguarda i singoli nomi l'accordo con Fitto è scaduto", anche per la caduta del Governo. Lo ha detto il governatore Luis Durnwalder. Durnwalder ha però sottolineato che rimane la parte generale dell'accordo nella quale "per la prima volta" - ha sottolineato - si stabilisce che non tutti i nomi vanno tradotti e che i macrotoponimi debbono essere bilingui. Su Monti, Durnwalder ha detto che "è una personalità che gode della fiducia dei cittadini. Monti dovrà ora avere il coraggio di dire agli italiani la verità, anche se si tratterà di verità scomode". Per quanto riguarda i rapporti tra Governo e Provincia autonoma di Bolzano, Durnwalder ha auspicato l'instaurarsi di rapporti basati su realismo ed obiettività. Il presidente altoatesino ha annunciato che Bolzano si riserva di esaminare alcuni punti della legge di stabilità che potrebbero confliggere con l'autonomia speciale dell'Alto Adige. Nel provvedimento è previsto un taglio di 49 milioni dei finanziamenti da Roma alla Provincia autonoma14 novembre 2011
Brennero, oltrepadania. Knoll: grazia subito agli ex dinamitardi
Oltre 200 attivisti al Brennero per festeggiare i 50 anni dalla Notte dei fuochi. di Massimiliano Bona
BRENNERO. Venti di secessione, ieri, sul versante austriaco del Brennero. Oltre 200 attivisti di Südtiroler Freiheit, compresa l'ex terrorista Karola Unterkircher, si sono trovati per festeggiare il 50esimo anniversario della «Notte dei fuochi» e chiedere subito la grazia per gli ex dinamitardi. Poche teste rasate e molti ragazzi in Lederhosen (quasi tutti sotto i 35 anni), ieri mattina, per la manifestazione a pochi metri dal confine italiano, nella quale i consiglieri provinciali Sven Knoll e Eva Klotz - supportati dal rappresentante del Bundesrat austriaco Stephan Zangerl - hanno ribadito con forza le loro richieste: sì all'autodeterminazione e all'unificazione del Tirolo; sì alla doppia cittadinanza; sì alla richiesta di grazia immediata per gli ex terroristi Sepp Forer, Siegfried Steger, Heinrich Oberleiter, Peter Kienesberger e Erhart Hartung. Per Eva Klotz «più che salvare l'Italia, in questo momento, bisognerebbe fare tutti i passi necessari per separarsi dall'Italia». Ma il più determinato è parso Sven Knoll, con cui abbiamo fatto il punto. Signor Knoll, la richiesta di autodeterminazione nel 2011, a 93 anni dalla fine della prima guerra mondiale, non le sembra anacronistica? «No, affatto. Ritengo sia più che mai attuale. Chi avrebbe detto, tre mesi fa, che sarebbe stato ucciso Gheddafi e che si sarebbe conclusa l'era Berlusconi? La storia del Sudtirolo non finisce con l'autonomia». Lei ha ringraziato i «combattenti per la libertà», che gli altoatesini di lingua italiana chiamano terroristi o dinamitardi. Perché? «È doveroso ringraziarli per ciò che hanno fatto per il Tirolo. Poi mi sono appellato ai giovani tirolesi, che hanno partecipato numerosi a questo raduno, per invitarli a combattere democraticamente per arrivare all'autodeterminazione prima e all'unificazione del Tirolo poi. Il nostro movimento è più vivo che mai». Cosa le fa pensare che Südtiroler Freiheit sia in crescita? «I numeri. In 18 anni Union für Südtirol ha raggiunto quota 1.500 soci, mentre Südtiroler Freiheit in 4 anni è arrivato a 3.000 soci. E gran parte di questi ultimi ha meno di 35 anni. Le nuove generazioni credono in noi». Molti hanno criticato il vostro incontro a Bolzano con Heinz Christian Strache, leader dell'Fpö, partito dell'estrema destra austriaca. Nessun imbarazzo? «No, al contrario. Condividiamo alcuni temi importanti come la doppia cittadinanza». Non le sembra che Südtiroler Freiheit sia un po' ingrato con lo Stato italiano? «L'Italia ci ha rubato per anni l'energia elettrica e oggi ci chiede di pagare più tasse per ripianare i debiti. Siamo noi sudtirolesi ad essere in credito».14 novembre 2011
Missione Ue-Bce ancora a Roma
Mandato non cambia con cambiamento Governo
14 novembre, 13:38
(ANSA) - BRUXELLES, 14 NOV - La missione Ue-Bce e' ancora a Roma e ci restera' fino a nuovo ordine, perche' il suo mandato non cambia con il cambiamento del governo: lo ha detto il portavoce del commissario agli affari economici Olli Rehn.
Merkel, sanzioni automatiche su Patto
Cancelliera vuole anche possibilita'ricorso presso corte europea
14 novembre, 13:59
(ANSA) - BERLINO, 14 NOV - Dal congresso del partito cristianodemocratico Cdu, a Lipsia, la cancelliera Angela Merkel chiede l'introduzione di sanzioni automatiche per chi violi le regole dei patti di stabilita', anche con la possibilita' di presentare ricorso presso la Corte europea.
''Le regole del patto di crescita e stabilita' sono state infrante circa sessanta volte. E non e' successo nulla'', ha detto Merkel. ''Quante volte ancora vogliamo che succeda?''.
Crisi: Merkel, la più dura dal secondo dopo-guerra
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto oggi che la crisi del debito sovrano della zona euro ha fatto sprofondare l'Europa in quella che forse è la peggiore crisi dalla fine della Seconda guerra mondiale. In un discorso al suo partito, Merkel ha detto di temere che se l'euro fallisse sarebbe anche il fallimento dell'Europa, e ha assicurato che farà tutto il possibile per evitare che ciò accada.
Il cancelliere ha aggiunto che è tempo per una svolta verso una nuova Europa e che le misure di salvataggio sono necessarie per mantenere l'euro integro. Secondo Merkel, l'Unione europea ha bisogno di sviluppare nuove strutture, precisando che ciò si tradurrà in più Europa e non in meno. Per Merkel inoltre sono necessarie sanzioni automatiche per punire i paesi che violano le norme del Patto di stabilità. Il cancelliere ha poi ribadito la necessità di tasse sulle transazioni dei mercati finanziari e divieti sulle vendite allo scoperto almeno nella zona euro, se non a più vasto raggio.
Merkel: per l’Europa è il momento storico più difficile
14/11 18:23 CET
L’Europa sta vivendo uno dei momenti più complicati dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e il percorso per uscire dalla crisi è lungo e difficile. Queste le parole di Angela Merkel che, a Lipsia, ha aperto i lavori della due giorni dei Cristiano-democratici. Il cancelliere tedesco cerca l’appoggio dell’ala più conservatrice del suo partito.
“L’euro è molto più di una moneta. È il simbolo dell’unificazione europea ed è diventato il simbolo di mezzo secolo di pace, libertà e prosperità. E questo non deve essere dato per scontato se vediamo ciò che sta avvenendo altrove. Per questo continuo a dire che se l’Euro crolla, anche l’Europa crolla. E questo vogliamo impedirlo e lo impediremo.
Questo è ciò per cui stiamo lavorando. Perché è un progetto di portata storica”.
Il cancelliere deve far fronte a una continua emorragia di consensi nella coalizione di centrodestra. Una situazione che potrebbe portare alla caduta del governo federale e ad elezioni anticipate.
Germania, lavoratori industria +3,6%
Mai cosi' tanti da fine 2008.Prospettive positive anche per 2012
14 novembre, 16:45
(ANSA) - BERLINO, 14 NOV - Nonostante il calo negli ordinativi, anche a settembre il numero degli occupati nell'industria tedesca e' cresciuto del 3,6% su base annua, il miglior risultato dalla fine del 2008. A settembre ha occupato in totale 5,2 milioni di persone, +178mila rispetto all'anno precedente. Anche per l'anno venturo le previsioni rimangono ottimistiche: il 20% delle oltre 28mila aziende monitorate ha intenzioni di continuare ad assumere nel 2012, contro un 9% che invece prevede di ridurre il personale
Spagna, spread record a settimana da voto
Differenziale sale fino a 429 punti, massimo da avvio euro
14 novembre, 19:23
(ANSA) - MADRID, 14 NOV - A una settimana dalle elezioni politiche di domenica in Spagna il differenziale fra i 'bonos' a 10 anni spagnoli e il bund tedesco ha toccato oggi, trascinato dalle tensioni sul debito italiano, un nuovo record 'storico' a 429 punti. E' il livello piu' alto raggiunto in Spagna dall'avvio dell'euro. L'ultima volta era stato toccato 16 anni fa, quando nel paese circolava ancora la peseta.
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