Imprese: Unioncamere, chiuse 26mila nel primo trimestre 2012
Crolla il settore delle costruzioni
Consumi, 2012 peggior anno dal dopoguerra. Con Imu crollo valore immobili del 20%
Crescono le sofferenze delle banche italiane: in un anno +16,5%. A febbraio sfiorata quota 108 miliardi
La crisi mangia i consumi delle famiglie
Cassa depositi prestiti, l'utile sale a 1,61 miliardi
Imprese: Unioncamere, chiuse 26mila nel primo trimestre 2012
ultimo aggiornamento: 18 aprile, ore 11:52
Roma, 18 apr. (Adnkronos) - ''Meno iscrizioni e piu' cessazioni: e' cosi' che, nel primo trimestre del 2012, si e' allargata la forbice della vitalita' delle imprese tra chi sceglie di entrare sul mercato creando una nuova attivita' (sono stati in 120.278 tra gennaio e marzo) e chi, al contrario, ne e' uscito (in tutto, 146.368). In particolare, rispetto allo stesso periodo del 2011, le iscrizioni sono diminuite di 5mila unita' mentre le cessazioni sono aumentate di ben 12mila unita', con il risultato di un saldo del periodo pari a -26.090 imprese. Praticamente il triplo rispetto ai primi tre mesi del 2011, quando erano mancate all'appello ''solo'' 9.638 imprese. In termini relativi, la riduzione dello stock delle imprese nel I trimestre e' stata pari al -0,43%, contro il -0,16% del 2011''.
Crolla il settore delle costruzioni
A febbraio calo di oltre il 20% sul 2011
Secondo gli ultimi dati forniti dall'Istat la flessione è stata clamorosa anche rispetto al mese di gennaio 2012: -9,9%. Si tratta di una brusca accelerazione verso il basso rispetto agli ultimi mesi, la peggiore dal gennaio del 2009. Censis: a fine anno l'Imu farà calare i prezzi delle case del 20-50%
MILANO - A febbraio 2012 il settore delle costruzioni è crollato del 20,3% rispetto allo stesso mese del 2011. Si tratta del dato peggiore da gennaio del 2009, quando si registrò un tonfo del 23,3%. Lo comunica l'Istat, precisando che il dato corretto per il calendario mostra un calo ancora peggiore, pari a -23%. In contemporanea, il Censis calcola che per effetto dell'Imu a fine anno il prezzo delle case si ridurrà del 20% con punte superiori al 50%.
Rispetto a gennaio la produzione è scesa di ben il 9,9%. A febbraio 2012, si legge nella nota dell'Istat, l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito, rispetto a gennaio 2012, del 9,9%. Nella media del trimestre dicembre-febbraio l'indice è sceso del 6,3% rispetto al trimestre precedente.
L'indice corretto per gli effetti di calendario a febbraio 2012 ha registrato una diminuzione del 23% rispetto allo stesso mese del 2011 (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di febbraio 2011). Nella media dei primi due mesi dell'anno la produzione è diminuita del 17,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
L'indice grezzo ha segnato infine un calo tendenziale del 20,3% rispetto a febbraio del 2011. Nella media dei primi due mesi dell'anno la produzione è diminuita del 14,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Seppur in una congiuntura da tempo negativa, la produzione del settore costruzioni ha
mostrato a febbraio un netto peggioramento rispetto ai mesi precedenti. A gennaio il calo tendenziale
grezzo era stato infatti del 7,4% e a dicembre del 6,7%.
Consumi, 2012 peggior anno dal dopoguerra. Con Imu crollo valore immobili del 20%
(Adnkronos)
ultimo aggiornamento: 18 aprile, ore 15:38
Roma - (Adnkronos) - Il rapporto Censis-Confcommercio prevede per quest'anno un calo dei consumi del 2,7%: ''Meno del 10% delle famiglie è riuscito a risparmiare, nel corso degli ultimi sei mesi''
Roma, 18 apr. (Adnkronos) - "Nel 2012 i consumi si ridurranno in un modo che non ha precedenti dal dopoguerra, con un calo del 2,7%". Lo ha affermato il direttore ufficio studi Confcommercio, Mariano Bella, durante la conferenza di presentazione dell'osservatorio sui consumi del Censis, aggiungendo come la situazione "non è fisiologica ma patologica e bisogna prendere provvedimenti più vigorosi".
Bella ha sottolineato come anche la percentuale degli "ottimisti sia ai minimi storici, con una diminuzione del 35%".
La presentazione dell'indagine sui consumi da parte del direttore generale Censis, Giuseppe Roma, ha rafforzato le dichiarazioni di Bella, mostrando come "essendo aumentate le spese obbligate, ovvero carburanti e bollette, a causa della maggiore tassazione, sono diminuiti i consumi d'altro genere e la capacità di risparmio delle famiglie si è dimezzata". Nel rapporto Censis-Confcommercio, infatti, si legge che "più del 70% delle famiglie ha dichiarato di avere incrementato le proprie spese per carburanti ed un ulteriore 70% lamenta maggiori spese per le utenze domestiche. Meno del 10% delle famiglie è riuscito a risparmiare, nel corso degli ultimi sei mesi, una parte delle entrate familiari. Il clima di ottimismo e di fiducia - conclude l'indagine - è ulteriormente deteriorato: il 61% degli intervistati ritiene che nel 2012 starà peggio rispetto al 2011".
"Le famiglie italiane da consumatori sono passate ad essere benefattori. Perché oltre a dover pagare le tasse dovute, devono anche sostenere tutto quello che lo Stato con le tasse non copre, tutti quei servizi sociali che lo Stato non riesce ad offrire", ha affermato il direttore generale del Censis. I consumi delle famiglie, secondo Roma, non ripartono in primo luogo "perché c'è lo Stato che assorbe tutti i risparmi attraverso la pressione fiscale" ed oltre a questo si aggiunge anche che "le famiglie devono sostenere tutto quello che lo Stato con le tasse non gli offre: le spese universitarie per i figli, il mutuo per la casa, l'assistenza a un congiunto non autosufficiente o senza lavoro. Ci sono un milione e 600 mila famiglie in difficoltà per queste spese". Proprio per dover supplire a queste spese di carattere "sociale", le famiglie, secondo l'indagine del Censis sui consumi, "rinunciano, per più di un terzo, a nuove spese per abbigliamento, viaggi, ristorante o cinema". Anche la previsione sui consumi durevoli è negativa: "Da qui a fine anno - ha detto Roma - i consumi durevoli si dimezzeranno. Dall'indagine è emerso che dall'inizio dell'anno ad oggi, la previsione delle famiglie dell'acquisto di un nuovo elettrodomestico è diminuita del -67%, dell'acquisto di nuovi mobili per la casa del 75%, dell'acquisto di una autovettura del 57%", ha detto il direttore.
"Non batto ciglio sul fatto che si introduca una tassa sulla casa, però sulla rivalutazione del 60% su tutti gli immobili e su tutti i locali dico no. E' questo il vero problema che peserà sugli italiani", ha aggiunto Roma. Il direttore, parlando dell'Imu, sottolinea come la tassa andrà a incidere ulteriormente su un mercato immobiliare in difficoltà: "Occorre che il governo prenda provvedimenti congrui alla situazione reale del paese. Nel 2012 per la prima volta il 41% delle famiglie dice che i prezzi degli immobili stanno calando, e a mio parere crollerà ancora. A fine anno la diminuzione potrebbe arrivare al 20% con punte di -50%". Secondo Roma, dunque, l'Imu graverà ancora di più sulla situazione delle famiglie che "perderanno tutto quello che hanno risparmiato in questi tre anni dal mancato pagamento dell'Ici".
"L'economia reale del nostro paese sta vivendo una condizione da allarme rosso", ha sottolineato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. "L'allarme - ha spiegato Sangalli - è quello della recessione, della disoccupazione, l'allarme delle aliquote Iva e l'allarme del credito".
Crescono le sofferenze delle banche italiane: in un anno +16,5%. A febbraio sfiorata quota 108 miliardi
Sale a 107,6 miliardi l'ammontare complessivo delle sofferenze lorde
registrate dalle banche italiane in febbraio. Il dato reso noto dall'Abi nel consueto rapporto mensile evidenzia crescite di 269 milioni rispetto a gennaio e di 15,3 miliardi da febbraio 2011 (+16,5% l'incremento annuo).
Cresce anche l'incidenza delle sofferenze sul totale degli impieghi, al 5,48% dal 4,69% di un anno prima. Le sofferenze nette, d'altra parte, si sono attestate a 54,9 miliardi, 2,5 miliardi in meno rispetto a gennaio ma 7 miliardi in più da febbraio 2011 (+14,8%). Il rapporto sofferenze nette/impieghi é al 2,87% (2,99% a gennaio e 2,49% a febbraio 2011).
L'allarme spagnolo
La notizia arriva nello stesso giorno in cui la banca centrale di Madrid fa sapere che le sofferenze delle banche iberiche a febbraio salgono al top dall'ottobre del 1994.
18 aprile 2012
La crisi mangia i consumi delle famiglie
Mercoledì 18 Aprile 2012 00:00 redazione
Bankitalia: dal 2008 le spese si sono ridotte del 5%
L’economia italiana continua a frenare. Secondo le stime diffuse ieri da Bankitalia, il Prodotto interno lordo è calato dello 0,7 per cento nel primo trimestre di quest'anno, in linea con la flessione registrata alla fine 2011.«Secondo nostre valutazioni - si legge nel bollettino economico di via Nazionale - nella media del primo trimestre di quest'anno la produzione industriale avrebbe registrato una nuova flessione rispetto al periodo precedente» da cui «discenderebbe un calo del Pil nell’ordine di quello del trimestre precedente.
Sono numeri e statistiche che ancora una volta fotografano un Paese in difficoltà costretto a tirare la cinghia e a spendere di meno per effetto di un mercato del lavoro che continua a contrarsi. La ripresa dell’occupazione, dopo i segnali di ripresa mostrati nel 2011, si è fermata negli ultimi sei mesi. Tutti gli indicatori economici segnalano ancora la debolezza della domanda interna, il motore inceppato dell’economia nazionale. Tuttavia da palazzo Koch arriva qualche piccolo segnale di ottimismo. Indicazioni moderatamente favorevoli derivano anche dai più recenti andamenti del clima di fiducia delle famiglie e di quello delle imprese. In ogni caso, sottolinea ancora Bankitalia,«le valutazioni sull'andamento dell'attività economica restano circondate da un elevato grado di incertezza. La possibilità che una ripresa prenda avvio dalla fine dell'anno e si rafforzi nel 2013 dipende soprattutto dagli andamenti dei mercati finanziari e dai rendimenti dei titoli di stato». Via Nazionale «per l’anno in corso prevede un ampio miglioramento dei conti pubblici, nonostante la caduta attesa del prodotto. Il rapporto tra debito e Pil dovrebbe cominciare a ridursi nel 2013: le misure di liberalizzazione e di semplificazione recentemente approvate possono stimolare la crescita del prodotto potenziale e incidere positivamente sulle aspettative» afferma ancora Bankitalia, sottolineando che «a dinamica dei redditi frena ancora i consumi». Insomma Bankitalia rileva che la spesa delle famiglie è ancora all’insegna della prudenza, frenata «dalla dinamica del reddito disponibile e dalle condizioni del mercato del lavoro». E così dal 2008 la spesa delle famiglie si è ridotta del 5 per cento. Numeri pesantissimi che potrebbero essere ancora più cupi. Federconsumatori e Adusbef, infatti, parlano di «ottimistiche analisi» da parte di Bankitalia e aggiungono: «Altro che “prudente”. “Disastroso” è l’unico aggettivo che possa definire l’andamento dei consumi in questo periodo». Le associazioni dei consumatori sostengono che «a farla da padrona è il crollo dei consumi» in tutti i settori.
Cassa depositi prestiti, l'utile sale a 1,61 miliardi
Gorno Tempini: "Studiamo dossier Snam e utility"
Il dividendo è pari a 371 milioni, 259 al Tesoro e 111 milioni alla Fondazioni bancarie. L'amministratore delegato ammette le trattative per la rete del gas e di guardare con attenzione ad operazioni con le ex municipalizzate
di LUCA PAGNI
MILANO - Da un lato ci sono i dati finanziari del 2011, che indicato come la società abbia dribblato la crisi. Dall'altro, ci sono le prospettive dei nuovi investimenti nelle società controllate dallo stato, per le quali si procede ancora con molta prudenza, da Snam alle controllate di Finmeccanica. Sono i due fronti sui quali si muove Cassa Depositi Prestiti, la storica società che tramite il deposito postale degli italiani presta fondi alle amministrazioni pubbliche, controllata al 70 per cento dal Tesoro e al 30 per cento dalle Fondazioni Bancarie.
Ieri, l'amministratore delegato di Cdp, Giovanni Gorno Tempini ha presentato i conti del 2011. Le risorse mobilitate l'anno scorso sono state superiori ai 16 miliardi, con un utile che ha raggiunti 1,16 miliardi. Senza la partita straordinaria da 1 miliardo grazie alla permuta delle azioni Eni-Enel con il Tesoro, gli utili sono in crescita del 18%. Il monte dividendi sarà di 371 milioni:
Oltre 259 milioni andranno al tesoro, socio al 70%, e poco più di 111 milioni alle fondazioni bancarie che detengono il residuo 30 per cento. L'anno scorso il dividendo fu di 700milioni (490mln al tesoro e 210mln alle fondazioni).
Inoltre, i dati patrimoniali di cassa mostrano attività totali per 273,5 miliardi (249,1 miliardi), crediti verso clientela e banche per 98,5 miliardi (91,95 miliardi) e un patrimonio netto che cresce a 14,46 miliardi (13,72 miliardi). La raccolta postale si incrementa di circa 11 miliardi a 218,4 miliardi. Le partecipazioni ammontano
a quasi 20 miliardi con un aumento dovuto all'acquisto
dell'89% del gasdotto tag e alla nascita del fondo strategico patrimonializzato con 540 milioni nel 2011.
Fino a qui i numeri. Ma l'ad Gorno Tempini ha parlato anche d'altro. E per la prima volta ha detto la sua pubblicamente sulle intenzioni della società, ma anche del Fondo strategico, cui Cdp ha girato 7 miliardi potenziali per la difesa di società finite nel mirino di gruppo stranieri. Tra queste ultime le controllate di Finmeccanica, a cominciare da Avio: Gorno Tempini ha conferma che il dossier è all'attenzione del fondo strategico: "Avio è una eccellenza italiana nei settori della tecnologia e della difesa". E potrebbe essere qusto il primo investimento del Fondo: "Entro l'estate vedreno i risultati del lavoro fatto fino ad ora".
Ma la partita più importante di Cdp riguarda la vendita di Snam da parte di Eni, di cui la Cassa potrebbe essere protagonista. Gorno Tempini ha detto che "stiamo studiando l'operazione Snam, saremo attentissimi a qualsisasi ipotesi, ma l'operazione dovrà avvenire nel rispetto dell'equilibrio patrimoniale, delle prospettive di redditualità e di cassa".
Il banchiere ha confermato anche l'interesse nei confronti di quanto si muove nel settore delle utility (da Acea ad A2a): "Un settore importante per il Fondo Strategico che ha un capitale per lo sviluppo, per nuove iniziative e progetti che portino alla crescita". Infine, il presidente della Cdp Franco Bassanini ha garantito l'impegno della Cassa per lo sviluppo delle reti tlc: Cassa depositi e Prestiti - ha detto - è pronta a fare la sua parte "per supportare il reperimento delle risorse necessarie" per il piano di investimenti di metroweb nella fibra ottica ma "siamo aperti ad altre ipotesi con una nostra partecipazione a progetti più ampi nei quali potrebbe confluire Metroweb".
(18 aprile 2012)
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