lunedì 16 aprile 2012

pm_16.4.12/ Fesso chi paga. - Salerno, Emanuele Imperiali: Ancora una volta due pesi e due misure. Perché le grandi infrastrutture strategiche del Centro Nord hanno avuto i soldi necessari, i cantieri sono stati aperti, gli operai lavorano, le opere potranno essere completate nei tempi previsti. Al Sud invece... Gli esempi si sprecano: il Mose a Venezia, l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano, la Pedemontana lombarda, il tunnel del Brennero, l'alta velocità in Val di Susa, dove, dopo le manifestazioni dei No Tav, il governo ha impegnato altri 30 milioni per la promozione del territorio e opere sussidiarie. La verità è che dei due miliardi e mezzo stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica il 23 marzo scorso, meno del 10% è andato al Sud.

Fondi congelati per la Salerno-Avellino
America's Cup: «Venezia non spenderà un soldo».
Export febbraio fermo su mese,+7,3% anno
Istat: vola export oro verso la Svizzera (+35,6%)
Bankitalia: debito -6,8 mld febbraio, cala a 1928,2 mld
Bce, 742,825 miliardi di euro depositi overnight banche
Germania:febbraio,+3,4% posti industria

Fondi congelati per la Salerno-Avellino
«Così vanno in fumo posti di lavoro»
Il comitato «Si-Sav» chiede: perché non è stata inserita nell'elenco delle grandi opere?
SALERNO - Una telenovela, che va avanti da oltre 15 anni, con finanziamenti che appaiono per poi dissolversi nel nulla. C’erano una volta 190 milioni, stanziati dal Cipe e destinati al raccordo autostradale Salerno-Avellino, strada in gestione all’Anas, che improvvisamente a gennaio del 2011 sono stati in buona parte dirottati altrove. Ne rimasero 123, insufficienti ad ammodernare e mettere in sicurezza quest’arteria strategica, che rientra nel corridoio tirrenico da Berlino a Palermo: si tratta, in particolare, di un raccordo che collega l’autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, nel quartiere di Fratte a Salerno, con la città di Avellino. Per di più questa tratta serve l’Università, il punto vendita dell’Ikea, l’allacciamento con l'autostrada A30. Era previsto che l'opera fosse ultimata entro il 2011. Invece, per mancanza di fondi, siamo ancora all'anno zero. Eppure sono trascorsi ben cinque anni dal lontano 6 giugno 2007, quando il consiglio d'amministrazione dell'Anas, presieduto da Pietro Ciucci, approvò il progetto preliminare per l'allargamento e ammodernamento del raccordo Salerno-Avellino, inserendo l'opera tra le infrastrutture strategiche per la realizzazione del primo corridoio europeo intermodale. Ancora una volta due pesi e due misure. Perché le grandi infrastrutture strategiche del Centro Nord hanno avuto i soldi necessari, i cantieri sono stati aperti, gli operai lavorano, le opere potranno essere completate nei tempi previsti. Al Sud invece... Gli esempi si sprecano: il Mose a Venezia, l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano, la Pedemontana lombarda, il tunnel del Brennero, l'alta velocità in Val di Susa, dove, dopo le manifestazioni dei No Tav, il governo ha impegnato altri 30 milioni per la promozione del territorio e opere sussidiarie. La verità è che dei due miliardi e mezzo stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica il 23 marzo scorso, meno del 10% è andato al Sud. Eppure proprio in questi giorni nel corso di un vertice governativo informale per mettere a punto il piano per la crescita è emerso con chiarezza che sono disponibili poco meno di 10 miliardi immediatamente spendibili per le infrastrutture meridionali. Intendiamoci, non che il Sud sia rimasto completamente all’asciutto. L’ultimo Cipe convocato dal governo Monti ha almeno sbloccato i 70 milioni necessari per la strada Lioni-Grottaminarda, che collega l'autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria all'A 16 Napoli - Bari. Con l'imminente apertura dei cantieri si creerà un migliaio di nuovi posti di lavoro per 5 anni. Nei giorni scorsi il direttore centrale della progettazione dell'Anas, l'ingegnere Massimo Averardi, ha confessato candidamente che l'inizio dei lavori della Salerno-Avellino potrà avvenire non prima di due anni e probabilmente l'arteria sarà sottoposta a pedaggio. I sindacati non sono d'accordo: «Abbiamo proposto di appaltare subito almeno la metà dell'opera, com’è stato fatto per la Salerno-Reggio Calabria — spiega Luigi Ciancio, segretario degli edili della Uil — aprendo un tratto alla volta. Si potrebbe mettere a gara metà del primo lotto funzionale della strada, tra Salerno e Mercato San Severino». Il comitato «Si Sav» e i sindacati hanno inscenato numerose e variopinte manifestazioni di protesta: domenica 1 aprile, nei pressi dello svincolo di Lancusi, dove c'è l'Ikea, hanno simbolicamente tagliato un nastro e posato la prima pietra per l'inaugurazione del cantiere fantasma. Alcune settimane prima avevano organizzato un vero e proprio corteo funebre in memoria della «morte del lavoro» che si è snodato per le strade di Salerno. Una opzione alternativa per far partire subito i lavori ci sarebbe, grazie alle norme contenute nel decreto liberalizzazioni approvato dal governo Monti: fare ricorso alla finanza di progetto, sollecitando l'ingresso di capitali privati nel finanziamento e nella successiva gestione dell'infrastruttura, come ha chiesto il parlamentare del Pd Tino Iannuzzi in una lettera ai ministri delle Infrastrutture Corrado Passera, della Coesione territoriale Fabrizio Barca e al governatore della Campania Stefano Caldoro. Ora si attende con ansia la prossima riunione del Cipe.
Emanuele Imperiali

America's Cup: «Venezia non spenderà un soldo».
Ideato un trofeo per la città
Il sindaco Orsoni del capoluogo veneto: 750mila euro investiti dagli imprenditori del Mose
NAPOLI — «Sto proprio prendendo l'aereo per venire a Napoli, a vedere di persona come stanno le cose. Per ora so solo che il cattivo tempo ha giocato un brutto scherzo alla città e all'organizzazione».
Giorgio Orsoni è il sindaco di Venezia, in occasione della Coppa America, sorella gemella della città di Partenope. Gemelle sì, ma eterozigote. La prossima tappa delle preregate si terrà proprio nella città lagunare: si parte l'11 maggio. Ma i due contratti siglati con gli americani sono molto diversi e ce lo spiega proprio Orsoni.
Sindaco, la città di Venezia quanto ha sborsato per l'evento?
«Nulla. I veneziani non spenderanno un euro. Il Comune si occupa solo degli aspetti organizzativi sul territorio, come la vigilanza. Si tratta di costi ordinari come per un qualsiasi evento».
Allora la Regione Veneto o la Provincia di Venezia quanto hanno stanziato per la Coppa America?
«Nulla».
Scusi, chi paga?
«Abbiamo avuto una sponsorizzazione importante del consorzio Venezia Nuova (il consorzio che costruisce il Mose) che si è assunto l'onere di coprire tutte le spese. Il pubblico non mette un euro».
Lo sa che a Napoli non è così? Lo sa che sono stati utilizzati fondi europei? Pare circa 10 milioni, anche se la delibera regionale parla di 22 milioni di euro?
«Non conosco il contratto napoletano, il nostro è questo».
Come se la spiega questa differenza?
«Guardi la Coppa America in Italia l'abbiamo portata noi. Io sono andato a Cascais per contattare gli organizzatori dell'evento. In un primo momento ci avevano chiesto una cifra spaventosa».
Poi?
«Io ho detto che avrebbero dovuto pagare loro per venire a gareggiare a Venezia. A quel punto ci siamo accordati».
In che modo?
«I privati spenderanno circa 750 mila euro l'anno per organizzare l'evento a Venezia».
Ci sono interventi urbanistici rilevanti?
«Ecco questo è il vantaggio della Coppa America. Ci saranno interventi in Arsenale per adeguarlo all'evento e questo significherà riqualificare un'area importante della città e restituirla ai cittadini».
In questo caso paga il pubblico?
«No, gli interventi vengono pagati dai privati».
Le regate cominceranno l'11 maggio, Venezia è pronta?
«Stiamo andando avanti. In gran parte il luogo dove sarà ospitato il villaggio tecnico è già predisposto, la nave dell'organizzazione entrerà direttamente in Arsenale e sulle rive antistanti verranno installate le strutture per il pubblico. Ripeto quello che mi ha convinto della Coppa America è che era un'opportunità per restituire alla città l'Arsenale».
Pensa che sia un evento che attrae molti turisti?
«La Coppa America dà un'immagine forte, ma francamente Venezia non insegue questi grandi eventi. Abbiamo già 22 milioni di turisti ogni anno che ci omaggiano della loro presenza. Diciamo che un evento come questo porta un turismo qualificato, mirato e questa può essere una nuova opportunità. Ma ora salgo in aereo. Tra un'ora ci vediamo a Napoli. Tempo permettendo».
In serata Orsoni ha partecipato al cocktail nel Village insieme al sindaco de Magistris.
Simona Brandolini

Export febbraio fermo su mese,+7,3% anno
Istat, import +0,7% congiunturale, +0,8% tendenziale
16 aprile, 10:02
(ANSA) - ROMA, 16 APR - A febbraio 2012 le esportazioni italiane restano pressoche' ferme rispetto a gennaio, segnando un incremento dello 0,1%, mentre in termini congiunturali le importazioni salgono dello 0,7%. Lo rileva l'Istat, aggiungendo che su base annua l'export segna un rialzo del 7,3%, decisamente piu' sostenuto a confronto con il +0,8% registrato per l'import.

Istat: vola export oro verso la Svizzera (+35,6%)
16 Aprile 2012 - 11:58
(ASCA) - Roma, 16 apr - A febbraio balzano le esportazioni di oro verso la Svizzera. E' quanto emerge dai dati diffusi dall'Istat sull'andamento del commercio estero. L'Istituto di statistica rileva ''consistenti aumenti dell'export'' verso la Svizzera che a febbraio segna un +35,6% ''per lo piu' imputabile alle vendite di oro greggio non monetario''. In linea generale a febbraio si rileva un aumento dello 0,1% delle esportazioni rispetto al mese precedente (+7,3% tendenziale) mentre le importazioni crescono dello 0,7% (+0,8% tendenziale). La crescita tendenziale delle esportazioni, rileva l'Istat, ''e' trainata dalle vendite di metalli di base e prodotti in metallo verso la Svizzera, di macchinari e apparecchi verso gli Stati Uniti e Germania, di prodotti petroliferi raffinati verso i paesi OPEC e di articoli farmaceutici, chimico- medicinali e botanici verso la Francia''. Per quanto riguarda le importazioni, la crescita viene dagli acquisti di petrolio greggio dai paesi OPEC, di gas naturale dai paesi OPEC, dalla Russia e dai Paesi Bassi e di prodotti petroliferi raffinati dalla Russia. Il disavanzo della bilancia commerciale nei primi due mesi dell'anno e' di 5,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al deficit di oltre 9 miliardi dell'anno precedente. Il saldo non energetico e' positivo e pari a 6,5 miliardi. fgl/

Bankitalia: debito -6,8 mld febbraio, cala a 1928,2 mld
16 aprile, 10:56
In febbraio il debito delle Amministrazioni pubbliche è diminuito di 6,8 miliardi rispetto al record assoluto del mese precedente, portandosi a 1.928,2 miliardi, un livello comunque più alto di quanto registrato negli anni passati. E' quanto emerge dal supplemento Finanza Pubblica al Bollettino Statistico della Banca d'Italia. Il debito di febbraio segna comunque un aumento di 31 miliardi rispetto alla chiusura di dicembre 2011, quanto lo stock si era attestato a 1.897,9 miliardi, a un livello pari al 120,1% del Pil. L'incremento percentuale dall'inizio dell'anno è dell'1,63%, segnando un progresso proprio mentre la crescita stenta. In confronto al record segnato a gennaio (1.934,9 miliardi) febbraio mostra comunque una inversione di tendenza, un calo. "Tale riduzione - spiega la Banca d'Italia - riflette la diminuzione delle disponibilità del Tesoro presso la Banca d'Italia (-16,0 miliardi), parzialmente compensata dal fabbisogno del mese (8,8 miliardi) e dall'impatto degli scarti di emissione e delle variazioni del cambio (0,5)". In febbraio il fabbisogno al netto delle dismissioni mobiliari è stato pari a 8,8 miliardi, inferiore di 1,4 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel complesso del bimestre il fabbisogno (12,7 miliardi) è stato in linea con quello registrato nel corrispondente periodo del 2011; esso ha beneficiato del versamento presso la Tesoreria statale della prima tranche delle risorse detenute presso il sistema bancario dagli enti in regime di Tesoreria Unica "pura" (previsto dal cosiddetto decreto 'liberalizzazioni').
BANKITALIA, +1% ENTRATE GENNAIO-FEBBRAIO - Le entrate fiscali del primo bimestre 2012 hanno segnato una crescita dell'1% rispetto ai primi due mesi dello scorso anno. E' quanto emerge dal supplemento Finanza Pubblica al bollettino statistico della Banca d'Italia. Nel mese di febbraio sono aumentate di 0,7 miliardi (+2,7 per cento) rispetto allo stesso mese del 2011. Gli incassi fiscali contabilizzati dalla Banca d'Italia risultano decisamente più bassi del +4% segnato invece dai dati diffusi nei giorni scorsi dal dipartimento per le politiche fiscali del ministero dell'Economia. La differenza è comunque spiegata dalla diversità di contabilizzazione. La Banca d'Italia utilizza un criterio di cassa relativo solo ai versamenti delle grandi imposte (tra cui anche l'Irap) che transitano quindi attraverso le proprie filiali; il ministero dell'Economia utilizza invece un criterio della competenza e considera tutte le imposte statali.

Bce, 742,825 miliardi di euro depositi overnight banche
Gli istituti di credito dell'Eurozona venerdì hanno effettuato depositi overnight presso la Banca centrale europea per 742,825 miliardi di euro, in rialzo rispetto ai 705,625 miliardi di euro del giorno precedente. Lo ha reso noto la stessa Bce, aggiungendo che, sempre venerdì, le banche hanno ricevuto liquidità in operazioni di rifinanziamento marginale per 1,993 miliardi di euro, in calo rispetto ai 2,04 miliardi di euro del giorno precedente.

Germania:febbraio,+3,4% posti industria
Poco meno di 5,2mln dipendenti, mai cosi' tanti da dicembre 2008
16 aprile, 12:02
(ANSA) - BERLINO, 16 APR - L'industria tedesca ha fatto registrare a febbraio una consistente crescita occupazionale: nel secondo mese del 2012 le industre con piu' di 50 dipendenti impiegavano poco meno di 5,2 milioni di persone, il 3,4% in piu' dello stesso mese del 2011 e mai cosi' tanti dal dicembre del 2008. Lo ha reso noto stamani l'Ufficio di statistica federale Destatis, specificando che rispetto a gennaio l'occupazione e' salita di 17.500 unita'.

Nessun commento: