lunedì 8 ottobre 2012

(2) VIII.X.MMXII/ Forza lavoro per Fincantieri.===Monfalcone, oltrepadania, Laura Borsani: Nel periodo tra gennaio e giugno del 2012, gli immigrati complessivi sono stati 866 (475 maschi e 391 femmine), mentre gli emigrati sono stati 781 (429 maschi e 352 femmine). Tra questi, gli immigrati stranieri sono stati 431 (254 maschi e 177 femmine) e i comunitari 160 (87 maschi e 73 femmine), mentre gli emigrati stranieri sono stati 270 (161 maschi e 109 femmine) e i comunitari che hanno lasciato la città sono stati 66 (35 maschi e 31 femmine


Lavoro: Bce, con gli ''scoraggiati'' la disoccupazione italiana sale di 4 punti
Crisi: nasce l'Esm, barriera efficace a difesa eurozona
Crisi: premier sloveno, stabilizzare presto conti pubblici
Geox: firmato accordo per realizzazione nuovo stabilimento in Serbia
Monfalcone, oltrepadania. Monfalcone sotto quota 28mila Gli stranieri salgono al 17%

Lavoro: Bce, con gli ''scoraggiati'' la disoccupazione italiana sale di 4 punti
08 Ottobre 2012 - 17:13
(ASCA) - Roma, 8 ott - In Italia il tasso di disoccupazione potrebbe essere piu' alto di quello ufficiale. Lo scrive la Bce nel rapporto ''Il mercato del lavoro dell'Eurozona e la crisi''. Il rapporto considera anche gli ''scoraggiati'', cioe' persone disponibili a lavorare ma che hanno smesso di cercare occupazione perche' convinti di non trovarla. Si tratta di un esercito che, a causa della crisi, aumenta costantemente il numero delle reclute. ''L'Italia e' un chiaro esempio di come le cifre ufficiali sulla disoccupazione possano sottostimare la sottoutilizzazione della forza lavoro'', e' scritto nel rapporto della Bce. Guardando ai dati del 2010, quando il tasso di disoccupazione era intorno all'8,4%, ''l'inclusione dei lavoratori scoraggiati renderebbe il tasso di disoccupazione italiano il sesto piu' elevato dell'Eurozona al 12,5%, 4,1 punti in piu' del tasso ufficiale di disoccupazione'', scrive la Bce. Per l'Eurotower, in Italia i lavoratori scoraggiati sono concentrati nel Sud e nelle isole, ''probabilmente riflettendo le poche prospettive di lavoro in quelle aree''. La Bce ricorda come l'Istat abbia recentemente iniziato a rilevare gli scoraggiati che, pur non essendo inclusi nel calcolo del tasso di disoccupazione, offrono una fotografia delle persone che, pur disponibili a lavorare, hanno rinunciato a cercare una occupazione in quanto convinti di non riuscira a trovarla. Secondo i dati Istat, l'esercito degli scoraggiati contava 1.287.000 persone nel 2007, prima della scoppio della crisi economica e finanziaria, per poi salire a 1.504.000 nel 2007 e a 1.664.000 nel secondo trimestre di quest'anno. Insomma gli scoraggiati, 1.664.000 nel secondo trimestre del 2012, sono un numero piuttosto considerevole in rapporto ai disoccupati che ad agosto erano circa 2,7 milioni. Se le due grandezze fossero sommate si raggiungerebbero cifre ancor piu' preoccupanti. men/mau

Crisi: nasce l'Esm, barriera efficace a difesa eurozona
ultimo aggiornamento: 08 ottobre, ore 17:20
Lussemburgo, 8 ott. - (Adnkronos) - Battesimo per l'Esm a Lussemburgo. Il Meccanismo europeo di stabilita' e' stato formalmente inaugurato oggi con una riunione del board dei governatori che ha preceduto l'incontro dei ministri delle Finanze dell'eurozona. Nell'annunciarlo, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker ha sottolineato come ora, grazie all'Esm, "l'area euro sia dotata di un muro antifuoco permanente ed effettivo, componente cruciale della nostra strategia complessiva per assicurare la stabilita' finanziaria dell'area euro".

Crisi: premier sloveno, stabilizzare presto conti pubblici
Jansa accusa governo precedente per grave situazione economica
08 ottobre, 15:20
(ANSAmed) - LUBIANA, 8 OTT - Il governo sloveno ha un margine molto ristretto di azione per contrastare la presente crisi economica, ed e' costretto in un tempo molto breve a fare tutta una serie di complesse riforme strutturali e mettere in ordine la spesa pubblica. Lo ha dichiarato in un discorso il primo ministro sloveno, Janez Jansa.
 ''Se entro la fine di quest'anno non riusciremo a stabilizzare le casse dello Stato, allora nei prossimi anni saremo costretti a tagli molto piu' radicali, simili a quelli fatti in Portogallo e in Lettonia'', ha spiegato Jansa, dando la colpa per la grave situazione in cui versa la Slovenia al precedente governo di centro-sinistra, guidato dal socialdemocratico Borut Pahor, ora tra i favoriti per le elezioni presidenziali del mese prossimo.
 Difendendo la decisione del suo governo di ridurre gli stipendi degli impiegati pubblici di almeno il 5 per cento e di licenziare una parte di loro, Jansa ha affermato che ''il settore pubblico deve adattarsi alla situazione nell'economia reale, che dal 2009 ha perso circa 60 mila posti di lavoro, mentre il numero dei dipendenti statali continuava a crescere''.
 (ANSAmed).

Geox: firmato accordo per realizzazione nuovo stabilimento in Serbia
08 Ottobre 2012 - 16:22
 (ASCA) - Roma, 8 ott - Oggi il primo ministro serbo, Ivica Da?i? e il presidente della Geox Mario Moretti Polegato hanno firmato un accordo per la realizzazione di un impianto produttivo nella citta' di Vranje.
 Con questo accordo, Geox ''mira ad avvicinare una parte della produzione ai suoi principali mercati europei al fine di incrementare la qualita' dei servizi forniti ai suoi clienti. Dall'impianto serbo, l'azienda potra' inoltre esportare senza dazi doganali le sue calzature tecnologiche elaborate per i paesi dell'Est Europa e in particolare per le Repubbliche russe dove Geox sta registrando risultati in costante crescita''. Con questo nuovo insediamento, sottolinea Geox, ''l'azienda, presente in 103 paesi con 1.200 negozi monomarca e 11.000 punti vendita in negozi multimarca, rafforza ulteriormente la sua strategia di espansione internazionale''.
com-fgl/

Monfalcone, oltrepadania. Monfalcone sotto quota 28mila Gli stranieri salgono al 17%
I bangladeshi sono l’etnia più numerosa, quasi il 6% della popolazione Il 9,1% dei residenti proviene dall’Est europeo. Saldo attivo dell’immigrazione
di Laura Borsani
 È arrivata a quota 27.910 la popolazione monfalconese, con caratterizzata dalla preminenza del sesso femminile, 14.002 unità, rispetto ai 13.908 maschi. E gli stranieri aumentano e rappresentano ora il 17,12%, pari a 4.779 unità (2.003 femmine e 2.776 maschi). Ciò significa che un monfalconese su 5 non è bisiaco. Gli italiani sono quindi 23.131 (11.999 femmine e 11.132 maschi) in una città in cui sono rappresentate, pur con le dovute proporzioni, ben 89 nazionalità da tutto il mondo. Sono questi i primi dati disponibili dell’ultimo censimento, aggiornati al 31 agosto 2012.
 Monfalcone, dunque, rimane sostanzialmente stabile in fatto di cittadini residenti. Nonostante quindi la crisi economica, non risultano “fughe” significative dalla città, pur considerando che la difficoltà economica rimane comunque un fattore importante e trasversale, che coinvolge tutti i cittadini monfalconesi senza distinzione di provenienza. Ciò vale anche per la comunità straniera più rappresentativa, quella bengalese, che, con i suoi 1.662 residenti (625 femmine e 1.037 maschi), rimane in testa alla classifica delle etnie, pari al 5,95%. A buona distanza seguono le altre etnie. Tra le più significative, al secondo posto con 628 residenti (300 femmine e 328 maschi), pari al 2,25%, si assesta quella rumena, seguita dalla croata (390, di cui 102 femmine e 288 maschi), dalla bosniaca (389, di cui 129 femmine e 260 maschi) e dalla macedone (339, di cui 136 femmine e 203 maschi). Guardando agli immigrati provenienti dall’area dell’Est europeo, il numero dei residenti complessivo è pari a 2.546 unità, rappresentativo del 9,1% della popolazione. In pratica, un “monfalconese” su dieci viene dall’Est. Tra le curiosità, la presenza di cinesi che resta invece limitata: 70 residenti di cui 40 femmine e 30 maschi. La comunità straniera conferma il suo grado di radicamento in città. Tra il cantiere navale ed il settore dell’edilizia, ma comprendendo anche la variegata presenza delle attività produttive che pongono Monfalcone al quinto posto in regione, per importanza e peso specifico, si mantiene l’appeal occupazionale, nonostante la difficile situazione economica. E questo si conferma anche per la comunità bengalese, sfatando pertanto la sensazione di un rientro in massa nel Paese di origine vista la delicata situazione del cantiere navale.
 «La comunità bengalese - osserva l’assessore Cristiana Morsolin - conferma il loro radicamento in città. I loro progetti di vita sono quelli di una permanenza stabile. La crisi economica, stando ai primi dati forniti dal censimento, non sembra aver costituito un fattore di fuga. Di fronte alle difficoltà, la tendenza piuttosto rimane quella di far rientrare nel Paese di origine le donne e i bambini, in attesa di tempi migliori».
 Una popolazione, dunque, stabile. Questo quadro si ripropone con un altro indicatore, il saldo tra immigrati e emigrati.
 Nel periodo tra gennaio e giugno del 2012, gli immigrati complessivi sono stati 866 (475 maschi e 391 femmine), mentre gli emigrati sono stati 781 (429 maschi e 352 femmine). Tra questi, gli immigrati stranieri sono stati 431 (254 maschi e 177 femmine) e i comunitari 160 (87 maschi e 73 femmine), mentre gli emigrati stranieri sono stati 270 (161 maschi e 109 femmine) e i comunitari che hanno lasciato la città sono stati 66 (35 maschi e 31 femmine).


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