Lavoro: Bce, con gli ''scoraggiati'' la
disoccupazione italiana sale di 4 punti
Crisi: nasce l'Esm, barriera efficace a difesa
eurozona
Crisi: premier sloveno, stabilizzare presto
conti pubblici
Geox: firmato accordo per realizzazione nuovo
stabilimento in Serbia
Monfalcone, oltrepadania. Monfalcone sotto
quota 28mila Gli stranieri salgono al 17%
Lavoro: Bce, con gli ''scoraggiati'' la
disoccupazione italiana sale di 4 punti
08 Ottobre 2012 -
17:13
(ASCA) - Roma, 8 ott
- In Italia il tasso di disoccupazione potrebbe essere piu' alto di quello
ufficiale. Lo scrive la Bce nel rapporto ''Il mercato del lavoro dell'Eurozona
e la crisi''. Il rapporto considera anche gli ''scoraggiati'', cioe' persone
disponibili a lavorare ma che hanno smesso di cercare occupazione perche'
convinti di non trovarla. Si tratta di un esercito che, a causa della crisi,
aumenta costantemente il numero delle reclute. ''L'Italia e' un chiaro esempio
di come le cifre ufficiali sulla disoccupazione possano sottostimare la
sottoutilizzazione della forza lavoro'', e' scritto nel rapporto della Bce.
Guardando ai dati del 2010, quando il tasso di disoccupazione era intorno
all'8,4%, ''l'inclusione dei lavoratori scoraggiati renderebbe il tasso di
disoccupazione italiano il sesto piu' elevato dell'Eurozona al 12,5%, 4,1 punti
in piu' del tasso ufficiale di disoccupazione'', scrive la Bce. Per
l'Eurotower, in Italia i lavoratori scoraggiati sono concentrati nel Sud e
nelle isole, ''probabilmente riflettendo le poche prospettive di lavoro in
quelle aree''. La Bce ricorda come l'Istat abbia recentemente iniziato a
rilevare gli scoraggiati che, pur non essendo inclusi nel calcolo del tasso di
disoccupazione, offrono una fotografia delle persone che, pur disponibili a
lavorare, hanno rinunciato a cercare una occupazione in quanto convinti di non
riuscira a trovarla. Secondo i dati Istat, l'esercito degli scoraggiati contava
1.287.000 persone nel 2007, prima della scoppio della crisi economica e
finanziaria, per poi salire a 1.504.000 nel 2007 e a 1.664.000 nel secondo
trimestre di quest'anno. Insomma gli scoraggiati, 1.664.000 nel secondo
trimestre del 2012, sono un numero piuttosto considerevole in rapporto ai
disoccupati che ad agosto erano circa 2,7 milioni. Se le due grandezze fossero
sommate si raggiungerebbero cifre ancor piu' preoccupanti. men/mau
Crisi: nasce l'Esm, barriera efficace a difesa
eurozona
ultimo aggiornamento:
08 ottobre, ore 17:20
Lussemburgo, 8 ott.
- (Adnkronos) - Battesimo per l'Esm a Lussemburgo. Il Meccanismo europeo di
stabilita' e' stato formalmente inaugurato oggi con una riunione del board dei
governatori che ha preceduto l'incontro dei ministri delle Finanze
dell'eurozona. Nell'annunciarlo, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude
Juncker ha sottolineato come ora, grazie all'Esm, "l'area euro sia dotata
di un muro antifuoco permanente ed effettivo, componente cruciale della nostra
strategia complessiva per assicurare la stabilita' finanziaria dell'area
euro".
Crisi: premier sloveno, stabilizzare presto
conti pubblici
Jansa accusa governo
precedente per grave situazione economica
08 ottobre, 15:20
(ANSAmed) - LUBIANA,
8 OTT - Il governo sloveno ha un margine molto ristretto di azione per
contrastare la presente crisi economica, ed e' costretto in un tempo molto
breve a fare tutta una serie di complesse riforme strutturali e mettere in
ordine la spesa pubblica. Lo ha dichiarato in un discorso il primo ministro
sloveno, Janez Jansa.
''Se entro la fine di quest'anno non
riusciremo a stabilizzare le casse dello Stato, allora nei prossimi anni saremo
costretti a tagli molto piu' radicali, simili a quelli fatti in Portogallo e in
Lettonia'', ha spiegato Jansa, dando la colpa per la grave situazione in cui
versa la Slovenia al precedente governo di centro-sinistra, guidato dal
socialdemocratico Borut Pahor, ora tra i favoriti per le elezioni presidenziali
del mese prossimo.
Difendendo la decisione del suo governo di
ridurre gli stipendi degli impiegati pubblici di almeno il 5 per cento e di
licenziare una parte di loro, Jansa ha affermato che ''il settore pubblico deve
adattarsi alla situazione nell'economia reale, che dal 2009 ha perso circa 60
mila posti di lavoro, mentre il numero dei dipendenti statali continuava a
crescere''.
(ANSAmed).
Geox: firmato accordo per realizzazione nuovo
stabilimento in Serbia
08 Ottobre 2012 -
16:22
(ASCA) - Roma, 8 ott - Oggi il primo ministro
serbo, Ivica Da?i? e il presidente della Geox Mario Moretti Polegato hanno
firmato un accordo per la realizzazione di un impianto produttivo nella citta'
di Vranje.
Con questo accordo, Geox ''mira ad avvicinare
una parte della produzione ai suoi principali mercati europei al fine di
incrementare la qualita' dei servizi forniti ai suoi clienti. Dall'impianto
serbo, l'azienda potra' inoltre esportare senza dazi doganali le sue calzature
tecnologiche elaborate per i paesi dell'Est Europa e in particolare per le
Repubbliche russe dove Geox sta registrando risultati in costante crescita''.
Con questo nuovo insediamento, sottolinea Geox, ''l'azienda, presente in 103
paesi con 1.200 negozi monomarca e 11.000 punti vendita in negozi multimarca,
rafforza ulteriormente la sua strategia di espansione internazionale''.
com-fgl/
Monfalcone, oltrepadania. Monfalcone sotto
quota 28mila Gli stranieri salgono al 17%
I bangladeshi sono
l’etnia più numerosa, quasi il 6% della popolazione Il 9,1% dei residenti
proviene dall’Est europeo. Saldo attivo dell’immigrazione
di Laura Borsani
È arrivata a quota 27.910 la popolazione
monfalconese, con caratterizzata dalla preminenza del sesso femminile, 14.002
unità, rispetto ai 13.908 maschi. E gli stranieri aumentano e rappresentano ora
il 17,12%, pari a 4.779 unità (2.003 femmine e 2.776 maschi). Ciò significa che
un monfalconese su 5 non è bisiaco. Gli italiani sono quindi 23.131 (11.999
femmine e 11.132 maschi) in una città in cui sono rappresentate, pur con le
dovute proporzioni, ben 89 nazionalità da tutto il mondo. Sono questi i primi dati
disponibili dell’ultimo censimento, aggiornati al 31 agosto 2012.
Monfalcone, dunque, rimane sostanzialmente
stabile in fatto di cittadini residenti. Nonostante quindi la crisi economica,
non risultano “fughe” significative dalla città, pur considerando che la
difficoltà economica rimane comunque un fattore importante e trasversale, che
coinvolge tutti i cittadini monfalconesi senza distinzione di provenienza. Ciò
vale anche per la comunità straniera più rappresentativa, quella bengalese,
che, con i suoi 1.662 residenti (625 femmine e 1.037 maschi), rimane in testa
alla classifica delle etnie, pari al 5,95%. A buona distanza seguono le altre
etnie. Tra le più significative, al secondo posto con 628 residenti (300
femmine e 328 maschi), pari al 2,25%, si assesta quella rumena, seguita dalla
croata (390, di cui 102 femmine e 288 maschi), dalla bosniaca (389, di cui 129
femmine e 260 maschi) e dalla macedone (339, di cui 136 femmine e 203 maschi).
Guardando agli immigrati provenienti dall’area dell’Est europeo, il numero dei
residenti complessivo è pari a 2.546 unità, rappresentativo del 9,1% della
popolazione. In pratica, un “monfalconese” su dieci viene dall’Est. Tra le
curiosità, la presenza di cinesi che resta invece limitata: 70 residenti di cui
40 femmine e 30 maschi. La comunità straniera conferma il suo grado di
radicamento in città. Tra il cantiere navale ed il settore dell’edilizia, ma
comprendendo anche la variegata presenza delle attività produttive che pongono
Monfalcone al quinto posto in regione, per importanza e peso specifico, si
mantiene l’appeal occupazionale, nonostante la difficile situazione economica.
E questo si conferma anche per la comunità bengalese, sfatando pertanto la
sensazione di un rientro in massa nel Paese di origine vista la delicata situazione
del cantiere navale.
«La comunità bengalese - osserva l’assessore
Cristiana Morsolin - conferma il loro radicamento in città. I loro progetti di
vita sono quelli di una permanenza stabile. La crisi economica, stando ai primi
dati forniti dal censimento, non sembra aver costituito un fattore di fuga. Di
fronte alle difficoltà, la tendenza piuttosto rimane quella di far rientrare
nel Paese di origine le donne e i bambini, in attesa di tempi migliori».
Una popolazione, dunque, stabile. Questo
quadro si ripropone con un altro indicatore, il saldo tra immigrati e emigrati.
Nel periodo tra gennaio e giugno del 2012, gli
immigrati complessivi sono stati 866 (475 maschi e 391 femmine), mentre gli
emigrati sono stati 781 (429 maschi e 352 femmine). Tra questi, gli immigrati
stranieri sono stati 431 (254 maschi e 177 femmine) e i comunitari 160 (87
maschi e 73 femmine), mentre gli emigrati stranieri sono stati 270 (161 maschi
e 109 femmine) e i comunitari che hanno lasciato la città sono stati 66 (35
maschi e 31 femmine).
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