sabato 10 novembre 2012

(1) X.XI.MMXII/ Progetti «a pioggia», più al Nord che al Sud - Spulciando i dati riportati sul portale ministeriale «OpenCoesione» vien fuori una gustosa curiosità: i programmi monitorati e finanziati nell’intero Mezzogiorno, Sicilia compresa, sono circa 130 mila (per un importo medio di 307 mila euro). Nella sola Lombardia le iniziative registrate sul sito lanciato da Fabrizio Barca sono addirittura più di 236 mila. L’importo medio di finanziamento, in questo caso, supera di poco i 5 mila euro.---E' sempre la Lombardia la regione che registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. L'analisi della Cgil segnala infatti che sono 196.975.521 le ore registrate da inizio anno, che corrispondono a 112.945 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 116.132.561 ore di cig autorizzate per 66.590 lavoratori mentre terza è il Veneto con 81.069.523 ore e 46.485 lavoratori. Per il centro prima regione è il Lazio con 71.877.259 ore che coinvolgono 41.214 lavoratori. Infine nel Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si registra il maggiore ricorso alla cig con 56.157.479 ore per 32.200 lavoratori.---Trst, oltrepadania est, Marco Ballico: Roberto Molinaro fissa l’importo degli assegni di studio: si va da 1.360 a 2.640 euro. E, pure se in tempi di crisi, aumentano tutti gli scaglioni.

Fondi Ue, la corsa per spenderli tutti. Progetti «a pioggia» più al Nord che al Sud
Una lega Adriatica contro il petrolio
Cassa integrazione, boom di ore nel 2012 Entro fine anno oltre quota un miliardo
Trst, oltrepadania est. Gli assegni di studio ritoccati all’insù Si arriva a 2.640 euro

Fondi Ue, la corsa per spenderli tutti. Progetti «a pioggia» più al Nord che al Sud
La Campania che ha superato il target del 14,4 per cento
l'anno prossimo dovrà certificare quasi 1,2 miliardi
Fondi Ue: la lunga corsa per spenderli tutti  - Sette target centrati su dieci al 31 ottobre (Fondi Fesr e Fse per le 5 regioni: Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia). E due obiettivi fissati al 31 dicembre già superati, con buone possibilità di centrare anche gli altri otto. Ma se il 2012 passerà liscio, nel 2013 ci sarà da correre. La Campania, per esempio, ha deciso di rinviare la rendicontazione delle grandi opere riducendo il livello di spesa target per il 2012. Ma nel 2013 dovrà certificare, secondo il ministero, 1 miliardo e 177 milioni, 2 miliardi e 200 milioni nel 2014 e circa 1 miliardo e 800 milioni nel 2015.
Progetti «a pioggia», più al Nord che al Sud - Spulciando i dati riportati sul portale ministeriale «OpenCoesione» vien fuori una gustosa curiosità: i programmi monitorati e finanziati nell’intero Mezzogiorno, Sicilia compresa, sono circa 130 mila (per un importo medio di 307 mila euro). Nella sola Lombardia le iniziative registrate sul sito lanciato da Fabrizio Barca sono addirittura più di 236 mila. L’importo medio di finanziamento, in questo caso, supera di poco i 5 mila euro.
Il pollaio ideale è nel Tavoliere - Soddisfa il palato degli italiani e convince i giudici del Premio Good Chicken 2012, il riconoscimento assegnato da Compassion in World Farming, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali di allevamento. A salire sul podio è il marchio Amadori con il pollo «10+» e il pollo Campese, quest’ultimo prodotto in un centinaio di allevamenti, tutti dislocati in Puglia ed in particolare in provincia di Foggia, grazie a delle convenzioni siglate tra il gruppo romagnolo e decine di agricoltori ed allevatori del foggiano. I Good Chicken sono stati istituiti per premiare le aziende che si impegnano nel garantire condizioni di allevamento rispettose del benessere animale.

Una lega Adriatica contro il petrolio
di Giuseppe Armenise
Fedele al suo credo politico, l’onorevole leghista Angelo Alessandri, presidente della commissione Ambiente della Camera battezza la nascita di una Lega Adriatica in occasione della conferenza internazionale delle Regioni adriatiche e ioniche sulla salvaguardia delle regioni del Mediterraneo dall’estrazione di idrocarburi che si è tenuta ieri a Venezia. Una lega transnazionale nel nome della salvaguardia del mare bene comune e contro gli appetiti delle potentissime multinazionali del petrolio titolari di ben 70 richieste di autorizzazione alla prospezione sismica e potenziale coltivazione di idrocarburi sui fondali del mare Adriatico.
Puglia, Molise, Abruzzo, Veneto e Friuli Venezia Giulia insieme al Montenegro (la Slovenia ha dato la sua disponibilità, ma senza impegno formale) sono i «soci fondatori» di questo nuovo fronte le cui rivendicazioni si innescano a pieno titolo nel dibattito in atto in Italia sul nuovo piano energetico allo studio del governo, che parrebbe, al contrario, puntare molto sull’incremento del contributo del petrolio «made in Italy» alla percentuale di energia necessaria al fabbisogno nazionale.
Prima che sia troppo tardi (sperando che non sia già troppo tardi) lo stesso Alessandrì, insieme al presidente della commissione Ambiente al Senato, Antonio D'Alì (Pdl), hanno assunto ieri l’impegno a far approvare entro la fine della legislatura le proposte di legge alle Camere di moratoria (sospensione delle attività di ricerca ed estrazione del petrolio eventualmente in fase di autorizzazione) e precauzione. Proprio quest’ultimo concetto, quello di precauzione, ispira le parole di Francesco Tarantini (presidente Legambiente Puglia), il quale chiarisce: «Con la strategia energetica nazionale in discussione, che riapre la strada alla ricerca ed estrazione di idrocarburi in Italia, ponendo per il contributo dell’estrazione dal mare e da terra un obiettivo di crescita dal 7 al 14% del fabbisogno energetico, si sta operando una scelta insensata. Le ultime stime del ministero dello Sviluppo economico valutano nei nostri fondali marini la presenza di 10,3 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe, che, stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. Anche attingendo al petrolio presente nel sottosuolo, concentrato soprattutto in Basilicata, il totale delle riserve certe nel Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi. Il settore è destinato a esaurirsi in pochi anni. Il gioco non vale la candela visti i danni che gli idrocarburi già oggi provocano in mare Adriatico».
Alla conferenza di Venezia era atteso il ministro all’Ambiente, Corrado Clini, rimasto invece a Roma per il Consiglio dei ministri. Ma il contraddittore naturale sarebbe stato il ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera, cui si deve in qualche maniera la regia della politica energetica nazionale in via di predisposizione. «Da Venezia - commenta il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, che della conferenza è stato il promotore - si alza un grido forte e chiaro contro politiche di corto respiro in materia di energia. È chiaro che, essendosi espressi i cittadini contro il nucleare, bisogna puntare forte, in maniera radicale e con coraggio su contenimento dei consumi, energie rinnovabili, politiche sulla mobilità. La Puglia ha scelto e io credo che un piano energetico nazionale non si possa fare senza coinvolgere le Regioni».

Cassa integrazione, boom di ore nel 2012 Entro fine anno oltre quota un miliardo
ultimo aggiornamento: 10 novembre, ore 11:22
Roma, 10 nov. (Adnkronos) - Circa 900 milioni di ore di cassa integrazione da inizio anno a ottobre, con un trend di crescita che porterà il 2012 a sfondare a breve quota 1 miliardo di ore di cig. E' questo il quadro che emerge dalle elaborazioni dei dati Inps da parte dell'Osservatorio Cgil della Cgil nel rapporto di ottobre. Alla luce di questi dati, il 2012 viene ad essere come il secondo peggiore tra gli ultimi cinque dopo il 2010. Intanto sono ancora coinvolti, al momento, 510 mila lavoratori a zero ore per un taglio del reddito, al netto delle tasse, di 3,4 miliardi di euro, pari a 6.700 euro per ogni singolo lavoratore.
Novecento milioni di ore di cig in 10 mesi e oltre 100, evidenzia la confederazione di Corso d'Italia, nel solo mese di ottobre che si segnala come il terzo peggior mese dell'anno in termini di incremento della cig. Il rapporto della Cgil segnala come la richiesta di cassa nei primi dieci mesi dell'anno abbia superato la mole di ore concesse nello stesso periodo del 2011 per un totale pari a 895.876.683 (+10,16%), con una incidenza delle ore di cig per lavoratore occupato nel settore industriale da gennaio a ottobre pari a 124 ore per addetto. Per quanto riguarda il solo mese di ottobre, invece, le ore di cig richieste e autorizzate sono state 102.985.994, in aumento sul mese precedente del +19,26%.
Nel dettaglio dell'analisi di corso d'Italia, si rileva, inoltre, come la cassa integrazione ordinaria (cigo) diminuisca a ottobre sul mese precedente, dopo il forte aumento registrato a settembre, per un totale pari a 31.449.789 di ore, -4,81% sul precedente mese. Da inizio anno la cigo ha raggiunto quota 276.573.953 di ore per un netto +49,19% sui primi dieci mesi del 2011. La richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, è stata di 40.153.761, in aumento sul mese precedente del +63,69%, mentre il dato da inizio 2012, pari a 320.530.153 ore autorizzate, segna un -8,87% (''ma con riduzione in frenata'', si legge nel rapporto) sullo stesso periodo dello scorso anno. Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) ha registrato a ottobre un +9,01% su settembre per 31.382.444 ore richieste. Da inizio anno sono state autorizzate 298.772.577 di ore di cigd, in aumento del +8,20% sul periodo gennaio-ottobre del 2011.
Prosegue a ottobre la riduzione del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 4.863 per un -14,23% sullo stesso periodo del 2011 e riguardano 8.265 unità aziendali (-6,73%). Diminuisce il ricorso per crisi aziendale (2.681 decreti per un -19,95%) ma rappresenta una quota pari al 55,13% del totale dei decreti ma sono in aumento i contratti di solidarietà (1.252 per un +2,12%), sul totale dei decreti la percentuale è del 25,75%. Inoltre, aumentano le domande di ristrutturazione aziendale (199 per un +5,85%), pari al 4,09% del totale, mentre calano le domande di riorganizzazione aziendale che sono 211 per un -9,83%, ovvero il 4,34% del totale. Ma le ultime due voci, che prevedono percorsi di reinvestimento e di rinnovamento strutturale, sono una percentuale bassa sul totale dei decreti, pari all'8,43%.
E' sempre la Lombardia la regione che registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. L'analisi della Cgil segnala infatti che sono 196.975.521 le ore registrate da inizio anno, che corrispondono a 112.945 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 116.132.561 ore di cig autorizzate per 66.590 lavoratori mentre terza è il Veneto con 81.069.523 ore e 46.485 lavoratori. Per il centro prima regione è il Lazio con 71.877.259 ore che coinvolgono 41.214 lavoratori. Infine nel Mezzogiorno è la Puglia la regione dove si registra il maggiore ricorso alla cig con 56.157.479 ore per 32.200 lavoratori.
Quanto ai settori, è la meccanica il settore in cui si riscontra ancora una volta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate da inizio anno, la meccanica pesa per 285.219.546, coinvolgendo 163.543 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore del commercio con 141.544.478 ore di cig autorizzate per 81.161 lavoratori coinvolti e l'edilizia con 90.384.774 ore e 51.826 persone.
Considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (22 settimane), sono coinvolti da inizio anno 1.027.382 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 44 settimane lavorative, si determina un'assenza completa dall'attività produttiva per 513.691 lavoratori, di cui 180 mila in cigs e 171 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell'Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito oltre 3 miliardi e 400 milioni di euro, pari a 6.688 euro per ogni singolo lavoratore.

Trst, oltrepadania est. Gli assegni di studio ritoccati all’insù Si arriva a 2.640 euro
Nuovi importi fissati in giunta. In arrivo il bonus gestanti E Tondo fa ricorso in difesa del tribunale di Tolmezzo
di Marco Ballico
TRIESTE. Roberto Molinaro fissa l’importo degli assegni di studio: si va da 1.360 a 2.640 euro. E, pure se in tempi di crisi, aumentano tutti gli scaglioni. La giunta Tondo, su proposta dell’assessore all’Istruzione, delibera a favore degli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e ripartisce un milione di euro tra le quattro province: 69.237 euro a Gorizia, 322.187 euro a Pordenone, 126.317 euro a Trieste e 482.257 euro ad Udine.
Assegni di studio Gli importi sono divisi tra i 1.360 euro nella scuola primaria (l’anno scorso 1.300), i 1.880 (1.800) della secondaria di primo grado, i 2.640 (2.400) del secondo grado.
Aiuti alle gestanti Sempre nel sociale Molinaro ottiene il via libera alle direttive di indirizzo per l’attuazione degli interventi di sostegno alle gestanti in difficoltà (a disposizione ci sono 430mila euro). La somma massima che gli enti gestori del servizio sociale dei Comuni possono assegnare è pari a 3mila euro (cumulabili).
Ricorsi alla Corte
In giunta si lavora anche sul versante nazionale. E si decide di alzare le barricate, chiamando in causa la Corte costituzionale, contro due ricorsi del governo in merito ad alcuni passaggi delle leggi regionali 16/2012 (razionalizzazione e riordino di enti, aziende e agenzie della Regione) e 15/2012 (conservazione della fauna volatile selvatica).
Tribunale di Tolmezzo
Ricorso alla Consulta anche contro la decisione governativa di chiudere il tribunale di Tolmezzo. «Una decisione sbagliata – osserva Renzo Tondo – che si inserisce in un contesto di mancanza di dialogo con le autonomie».
Contributi allo sport
E ancora, su proposta di Federica Seganti, arrivano contributi (240mila euro) per 37 società sportive non professionistiche, con un riparto «fatto in base alla proposta formulata dal comitato regionale del Coni». Tra gli altri si prevedono 19mila per la Pallamano Trieste, 12mila per l’Interclub Muggia, 8mila per il New Team calcio a 5 Gorizia e 6.500 per la Nord Est basket in carrozzina. Elio De Anna, infine, distribuisce 32mila euro per manifestazioni e impiantistica sportive.



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