Istat. Prezzi alla produzione dei servizi
Istat. Lavoro e retribuzioni nelle grandi
imprese
Pil 2013 al ribasso persi 700mila posti
Corte dei Conti, pressione fiscale troppo alta
Banche, se falliscono ecco chi paga: dagli azionisti
ai conti oltre 100 mila €
Germania: disoccupazione scende al 6,8%
Crisi: Merkel apre a futuro fondo di
solidarieta' per Eurozona
Gb: Pil primo trimestre, +0,3%
Croazia in Europa, l'identikit dell'Eurostat
Fiat Serbia prima esportatrice gennaio-maggio
2013
Ungheria, Consiglio d'Europa dice no a
sorveglianza speciale
L'UNIONE SARDA - Economia: Nuove aziende
crescono in ateneo
27.06.2013
UNIVERSITÀ. Anche a
Cagliari è stato realizzato il progetto “ContaminationLab” Sta per nascere a
Cagliari uno spazio che è una via di mezzo tra un laboratorio universitario e
un incubatore di impresa: un luogo di incontro, fisico e virtuale, in cui
studenti provenienti da facoltà diverse mettono a confronto le proprie idee con
l'obiettivo di creare nuove proposte imprenditoriali. Il progetto si chiama
“ContaminationLab Cagliari” ed è stato lanciato dal ministero dello Sviluppo
Economico che ha scelto l'università di Cagliari, e altri 9 atenei, come sedi
della sperimentazione. Entro domani sul sito www.unica.it sarà pubblicato il
bando per la selezione di 72 studenti: il progetto è rivolto a coloro che sono
iscritti a un corso di laurea magistrale, quelli che frequentano un dottorato o
un master, e i laureati da non più di 12 mesi. Entro luglio si svolgeranno le
selezioni attraverso un test online («non occorre avere un progetto di
impresa»), quindi a ottobre prenderà il via “ContaminationLab”, e durerà sei
mesi.
L'INIZIATIVA «Il
progetto riguarda la creazione, all'interno dell'università, di uno spazio in
cui si incontrano persone provenienti da diverse aree scientifiche con la
stessa vocazione di fare impresa», ha spiegato il prorettore Paolo Fadda.
«Molto spesso, infatti, affinché un'idea si sviluppi occorrono le competenze di
diverse discipline». Compito di “ContaminationLab”, quindi, è quello di
avvicinare gli studenti alla cultura imprenditoriale e abituarli
all'interazione tra discipline diverse. «Si tratta di una straordinaria
opportunità di crescita per gli studenti», ha detto il rettore dell'università
di Cagliari Giovanni Melis, «che non soltanto può aiutare i giovani a “trovare”
lavoro, ma insegna anche a “creare” occupazione attraverso innovazione e
capacità imprenditoriale».
LE FASI Il progetto
di ContaminationLab è organizzato in tre fasi: una prima, di tipo formativo
(durata 6 settimane), volta a sviluppare le prime idee innovative; una seconda
(2 settimane) che servirà per imparare a presentare l'idea (ovvero riuscire a
raccontare in 5-7 minuti il proprio progetto imprenditoriale a un investitore e
convincerlo che si tratti di un'idea vincente); la terza, infine, (4 mesi) in
cui si trasforma l'idea in un progetto vero e proprio. A ContaminationLab
guardano con favore anche gli industriali «perché» , ha concluso Maurizio De
Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, «contribuisce a
creare una nuova mentalità imprenditoriale».
Istat. Prezzi alla produzione dei servizi
A partire dai dati
riferiti al primo trimestre 2013 gli indici concatenati dei prezzi alla
produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso e dei
servizi di telecomunicazione sono diffusi nella nuova base di riferimento
2010=100; di conseguenza i dati già diffusi, relativi agli anni 2006-2012,
calcolati in base 2006=100, vengono adesso espressi nella nuova base. Ulteriori
informazioni sul passaggio alla nuova base sono riportate nella nota
metodologica allegata.
Gli indici concatenati
dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto marittimo e dei servizi di
trasporto aereo, pubblicati per la prima volta a marzo 2013, vengono calcolati
sin dall'inizio nella base di riferimento 2010=100.
Nel primo trimestre
del 2013 l'indice dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle
attività di corriere espresso, con base 2010=100, è aumentato dell'1,7%
rispetto al trimestre precedente e dello 0,2% rispetto al corrispondente
periodo del 2012.
Nello stesso periodo
del 2013 l'indice totale dei prezzi alla produzione dei servizi di
telecomunicazione, con base 2010=100, è diminuito in termini congiunturali del
3,0% e in termini tendenziali del 9,0%.
Nel primo trimestre
del 2013 l'indice dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto
marittimo, con base 2010=100, è aumentato del 10,5% rispetto al trimestre
precedente e del 6,2% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Sempre nel primo
trimestre del 2013, l'indice totale dei prezzi alla produzione dei servizi di
trasporto aereo, con base 2010=100, è aumentato dello 0,2% rispetto al
trimestre precedente e dell'1,2% rispetto al primo trimestre del 2012.
Istat. Lavoro e retribuzioni nelle grandi
imprese
Ad aprile 2013
l'occupazione nelle grandi imprese segna (in termini destagionalizzati) una
flessione dello 0,1% rispetto a marzo, sia al lordo sia al netto dei dipendenti
in cassa integrazione guadagni (Cig).
Nel confronto con
aprile 2012 l'occupazione nelle grandi imprese diminuisce dell'1,4% al lordo
della Cig e dell'1,3% al netto dei dipendenti in Cig.
Al netto degli
effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (al netto di
quelli in Cig) aumenta, rispetto ad aprile 2012, dello 0,3%.
L'incidenza delle
ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 34,3 ore ogni mille ore
lavorate, in aumento di 0,9 ore ogni mille rispetto ad aprile 2012.
Ad aprile la
retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) registra un calo
dell'1,9% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l'indice grezzo
diminuisce del 2,8%.
Rispetto ad aprile
2012 la retribuzione lorda e il costo del lavoro per dipendente (al netto di
quelli in Cig) registrano entrambi un aumento dello 0,1%.
Considerando la sola
componente continuativa, la retribuzione lorda per dipendente aumenta, rispetto
allo stesso mese dell'anno precedente, del 2,1%.
Pil 2013 al ribasso persi 700mila posti
27/06/2013
Le previsioni di
metà anno il centro studi di Confindustria rivedono "nettamente al
ribasso" le stime sul Pil, indicando un calo dell'1,9% per il 2013 (da
-1,1%).
Le previsioni di metà anno il centro studi di
Confindustria rivedono "nettamente al ribasso" le stime sul Pil,
indicando un calo dell'1,9% per il 2013 (da -1,1%). Per il 2014 viale
Astronomia lima le stime di crescita, da +0,6% a +0,5%. "La ripresa è
attesa nel IV trimestre di quest'anno" e non più in estate, con "un
debole recupero".
IN 700 MILA HANNO
PERSO LAVORO - Da fine 2007 ai primi mesi 2013 "le persone che hanno perso
l'impiego ammontano a 700mila". Numero che salirà a "817mila per la
fine del 2014". Il calo del dato statistico delle "unità di lavoro",
con Cig e riduzioni orarie, "sfiorava 1,7 mln nel primo trimestre 2013 e
sfiorerà 1,8 milioni nel secondo 2014". Così il CsC Confindustria.
FISCO INSOSTENIBILE,
RECORD 44,6% PIL - "La pressione fiscale tocca un picco storico nel 2013,
44,6% del Pil, e rimane insostenibilmente elevata nel 2014, specie quella
effettiva (53,4% sottratto il sommerso dal denominatore)". Lo stima il
Centro studi di Confindustria nel rapporto di giugno sulle previsioni
economiche.
LA CRISI HA TOCCATO
IL FONDO, SEGNI DI FINE CADUTA - Abbiamo
"toccato il fondo", ma al 6/o anno di crisi, per il CsC
Confindustria, ci sono "nell'economia italiana qua e là segni di fine
caduta e, più aleatorie, indicazioni di svolta": un "mazzo misto di
evidenze sparse" che "lascia solo intravedere l'avvio della risalita"
e "non costituisce solide fondamenta per prevederla".
Corte dei Conti, pressione fiscale troppo alta
27 giugno 2013
Roma - La pressione
fiscale in Italia resta alta, ma la riduzione è difficile se si vuole coniugare
con il rispetto degli obiettivi europei. Lo ha detto oggi la presidente di sezione
della Corte dei Conti, Rita Arrigoni, parlando nel corso della presentazione
del Rendiconto generale dello Stato per il 2012.
La pressione fiscale
italiana è superiore di tre punti alla media dei Paesi dell’area euro ma, ha
fatto notare Arrigoni, «la possibilità di una riduzione non è facile da
coniugare con il rispetto degli obiettivi europei che permangono severi».
«Una maggiore equità
distributiva potrebbe selezionare combinazioni di tributi che, a parità di
gettito, siano in grado di preservare i pur necessari impulsi alla crescita e
alla competitività», dice la Arrigoni.
«Viceversa, se
l’obiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale, non pare appropriato un
intervento sulle agevolazioni che, in assenza di una loro riconduzione ad un
quadro complessivo e generale di riforma, rischiano di pregiudicare, anziché
favorire, gli equilibri distributivi».
Banche, se falliscono ecco chi paga: dagli azionisti
ai conti oltre 100 mila €
Pubblicato il 27 giugno 2013 12.40 | Ultimo
aggiornamento: 27 giugno 2013 12.59
BRUXELLES – Banche,
se falliscono ecco chi paga: dagli azionisti ai conti oltre 100 mila €. A
pagare per le banche che falliscono non saranno più gli stati, che si occupano
di tutelare solo i depositi fino a centomila euro: la responsabilità passa ora,
in quest’ordine, agli azionisti, agli obbligazionisti, ai depositanti di grandi
imprese, ai depositi sopra i 100 mila euro. E’ un passo importante per giungere
all’unione bancaria, dopo l’accordo sulla vigilanza unica affidata alla Bce
(per le banche sistemiche con asset superiori ai 30 miliardi), dopo che
all’Esm, il fondo salva stati, è stato conferito il mandato a ricapitalizzare
direttamente le banche.
Ci sono volute due
notti di negoziati ma alla fine i ministri delle finanze della Ue hanno
raggiunto un accordo (dopo lo stop di tre giorni fa) sul meccanismo di
“fallimento ordinato” delle banche che consente di evitare che a pagare per le
banche in difficoltà siano gli Stati, spesso rischiando il collasso come nel
caso di Cipro.
“E’ un buon
compromesso nella direzione dell’unione bancaria, contribuisce a spezzare il
circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario”, ha commentato su
twitter il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni al termine dell’Ecofin.
L’accordo “aumenta la stabilità finanziaria in Europa”, ha detto il collega
francese Pierre Moscovici. Il ministro Saccomanni spiega come il meccanismo
definito oggi sia “un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro
armonizzato con flessibilità necessaria a tener conto di specificità
nazionali”.
In pratica si è
trovato un compromesso tra chi come Francia e Gran Bretagna volevano più
flessibilità, cioè la possibilità di scegliere da soli a chi far pagare il
conto delle banche che falliscono, e quelli come la Germania che invece
volevano regole uguali per tutti. Secondo il ministro irlandese Micheal Noonan,
l’accordo”‘ci porta dal ‘bailout’ al ‘bail-in’”, ovvero dal salvataggio da
parte degli Stati alla suddivisione delle perdite all’interno della banca
stessa, “tutelando così i contribuenti”.
In base al meccanismo
definito, quando una banca fallisce, a rimetterci saranno in prima battuta gli
azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi, fatti
salvi quelli sotto i centomila euro che sono garantiti da una direttiva
europea. Soddisfatto anche il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier,
autore della direttiva originale, che ora vuole anche il via libera del
Parlamento Ue entro l’anno.
Germania: disoccupazione scende al 6,8%
Totale disoccupati
cala di 12.000 unita'
27 giugno, 10:07
(ANSA) - ROMA, 27
GIU - In Germania il tasso di disoccupazione e' sceso al 6,8% a giugno ed anche
il dato di maggio e' stato limato al 6,8% dal 6,9% della prima lettura. Lo
comunica l'Agenzia federale del lavoro. Il numero dei disoccupati e' diminuito
di 12.000 unita' a 2,94 milioni, contro attese di un aumento di 8.000 unita'.
Crisi: Merkel apre a futuro fondo di
solidarieta' per Eurozona
13:19 27 GIU 2013
(AGI/AFP) - Berlino,
27 giu. - La cancelliera tedesca Angela Merkel si dice disponibile a prendere
in considerazione un futuro "fondo di solidarieta'" per i paesi
europei in difficolta', non appena l'Eurozona potra' disporre di una consolidata
politica economica e finanziaria. Tuttavia la Merkel ribadisce anche che
l'Europa ha soprattutto bisogno di riforme strutturali e deve investire in
scuola e ricerca, per diventare piu' competitiva. La priorita' dei paesi
dell'area euro, secondo la cancelliera e' quella di concordare "i
contenuti e la sostanza" di una governance finanziaria ed economica
comune, la quale dovra' anche essere approvata dai parlamenti nazionali.
"Definito questo contesto - spiega Merkel - posso immaginare un meccanismo
di solidarieta', strettamente legato a certe condizioni, che per esempio abbia
la forma di un fondo per l'Eurozona". Tuttavia, precisa subito che il
fondo non dovra' oscurare la necessita' di una maggiore capacita' competitiva
dei vari paesi europei. "Lo dico con chiarezza: ogni volta che in Europa
si parla di un meccanismo di solidarieta', immediatamente questo meccanismo si
accresce e si amplia e nessuno parla piu' di parametri per la competitivita',
ma solo delle nuove fonti di finanziamento, e questo e' qualcosa che la
Germania non sopporta". Noi, spiega, "insistiamo che i problemi in
Europa e nell'Eurozona vanno affrontati alla radice e risolti volta per volta,
in modo che l'Unione monetaria possa finalmente diventare un'unione
stabile". Per questo, aggiunge, "in Europa abbiamo bisogno di una
solida politica finanziaria capace di favorire la crescita attraverso le
riforme strutturali e piu' investimenti nella scuola e nella ricerca".
(AGI) .
Gb: Pil primo trimestre, +0,3%
27 giugno, 10:40
(ANSA) - ROMA, 27
GIU - In Gran Bretagna il Pil nel primo trimestre 2013 resta confermato a
+0,3%, in base alla lettura finale, dopo il -0,3% del trimestre precedente. Il
dato e' in linea con le attese del mercato. Su base annua, invece, il dato sul
Pil e' stato rivisto al ribasso a +0,3% dal +0,6%, della lettura precedente.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/06/27/Gb-Pil-primo-trimestre-0-3-_8935797.html
Croazia in Europa, l'identikit dell'Eurostat
Parametri economici
e sociali disegnano ritratto 28esimo membro
26 giugno, 13:27
(ANSA) - TRIESTE -
Eurostat, l'agenzia statistica dell'Unione europea, ha pubblicato un sintetico
rapporto sulla Croazia, mettendo a confronto alcuni parametri statistici
riguardanti il futuro 28/esimo membro dell'Unione con quelli della media
dell'Ue a 27.
Secondo quanto evidenzia Eurostat,
l'aspettativa di vita alla nascita in Croazia e' di 73,9 anni per gli uomini e
di 80,4 per le donne, contro i 77,4 e gli 83,2 della media dell'Ue a 27. La
popolazione con meno di 15 anni e' in Croazia del 14,9% (Ue a 27: 15,6%),
mentre la percentuale degli over 65 e' del 17,3% (Ue a 27: 17,8%). Zagabria,
segnalano le statistiche, ha una tasso di fertilita' inferiore (1,40 di figli
per donna) rispetto all'Ue (1,57) e una mortalita' infantile leggermente
superiore a quella europea (4,7 su 1000 nati contro 3,9). Il numero di
matrimoni ogni 1000 abitanti corrisponde quasi perfettamente alla media Ue (4,4
contro 4,6), mentre il numero di divorzi e quello delle nascite di bambini al
di fuori del matrimonio e' inferiore. Per i divorzi, Zagabria registra un tasso
di 1,3 divorzi ogni 1000 abitanti contro l'1,9 dell'Ue a 27, mentre le nascite
fuori dal matrimonio sono il 14% del totale (39,5% la media Ue). Sul fronte
macroeconomico, Eurostat sottolinea che il Pil pro capite in Croazia arriva al
61% della media Ue, mentre la disoccupazione e' molto piu' alta (18,1%, 51,8%
quella under 25) rispetto al resto del Vecchio Continente (11,0%, 23,7% quella
giovanile). Forte incidenza sull'economia croata, ricorda poi il rapporto, ha
l'agricoltura (10,9% degli occupati, 5% nell'Ue). Va infine evidenziato che
quasi il 60% delle esportazioni di Zagabria e' diretto verso l'Ue. (ANSA).
Fiat Serbia prima esportatrice gennaio-maggio
2013
Export auto prodotte
a Kragujevac vale quasi 500 milioni di euro
24 giugno, 09:45
(ANSA) - BELGRADO -
Fiat Automobili Srbija si colloca al vertice delle prime quindici aziende per
valore dell'export in Serbia. Lo ha annunciato il ministero dell'Economia e
delle Finanze di Belgrado.
Nei primi quattro mesi del 2013, specifica una
nota del dicastero, le esportazioni serbe sono cresciute del 24% rispetto allo
stesso periodo del 2012, in particolare grazie all'impatto del settore
automotive, contribuendo significativamente alla ripresa economica in Serbia.
Fiat ha esportato dalla Serbia verso l'estero per un valore di 498,1 milioni di
euro. Al secondo posto, molto distante, Nafta Industrija Srbije (Nis), colosso
dell'energia controllato da Gazprom, con 110,8 milioni di euro. Al terzo posto,
la produttrice di pneumatici Tigar Tyres con 96 milioni di euro di prodotti esportati.
Da segnalare anche le buone performance di Golden Lady-Valy (37,9 milioni).
Ungheria, Consiglio d'Europa dice no a
sorveglianza speciale
Ma assemblea
seguira' attentamente evolversi situazione
26 giugno, 13:45
(ANSA) - STRASBURGO
- L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha votato contro l'apertura
della procedura di monitoraggio nei confronti dell'Ungheria. Tuttavia date le
''profonde preoccupazioni'' sollevate dai cambiamenti apportati attraverso la
nuova costituzione e le leggi cardinali l'assemblea ha deciso di ''seguire
attentamente'' la situazione nel Paese e guardare ai progressi che verranno
fatti nell'implementare le numerose raccomandazioni contenute nel rapporto
redatto dalla parlamentare svedese dell'alleanza liberale democratica europea,
Kerstin Lundgren. Tra le richieste dell'assemblea alle autorita' ungheresi,
quella di eliminare dalla Costituzione il divieto per la Corte costituzionale
di fare riferimento alla sua giurisprudenza antecedente al primo gennaio 2012,
ma anche di sottrarre alle competenze del presidente dell'ufficio nazionale di
giustizia la possibilita' di riassegnare le cause da un tribunale ad un altro o
di annullare l'esito di un concorso per la nomina di un giudice. L'assemblea ha
chiesto inoltre cambiamenti nella legislazione sui media e in quella sulla
liberta' di religione e lo status delle chiese. (ANSA).
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