giovedì 27 giugno 2013

XXVII.VI.MMXIII — Fallimenti, piu’ o meno ordinati.===Angela Merkel parla dell’Eurozona ma pensa ai Länder dell’est.===Le previsioni di metà anno del centro studi di Confindustria rivedono "nettamente al ribasso" le stime sul Pil, indicando un calo dell'1,9% per il 2013 (da -1,1%). ===A pagare per le banche che falliscono non saranno più gli stati, che si occupano di tutelare solo i depositi fino a centomila euro: la responsabilità passa ora, in quest’ordine, agli azionisti, agli obbligazionisti, ai depositanti di grandi imprese, ai depositi sopra i 100 mila euro.===Corte dei conti, Arrigoni: «Viceversa, se l’obiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale, non pare appropriato un intervento sulle agevolazioni che, in assenza di una loro riconduzione ad un quadro complessivo e generale di riforma, rischiano di pregiudicare, anziché favorire, gli equilibri distributivi».

L'UNIONE SARDA - Economia: Nuove aziende crescono in ateneo
Istat. Prezzi alla produzione dei servizi
Istat. Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese
Pil 2013 al ribasso persi 700mila posti
Corte dei Conti, pressione fiscale troppo alta
Banche, se falliscono ecco chi paga: dagli azionisti ai conti oltre 100 mila €
Germania: disoccupazione scende al 6,8%
Crisi: Merkel apre a futuro fondo di solidarieta' per Eurozona
Gb: Pil primo trimestre, +0,3%
Croazia in Europa, l'identikit dell'Eurostat
Fiat Serbia prima esportatrice gennaio-maggio 2013
Ungheria, Consiglio d'Europa dice no a sorveglianza speciale

L'UNIONE SARDA - Economia: Nuove aziende crescono in ateneo
27.06.2013
UNIVERSITÀ. Anche a Cagliari è stato realizzato il progetto “ContaminationLab” Sta per nascere a Cagliari uno spazio che è una via di mezzo tra un laboratorio universitario e un incubatore di impresa: un luogo di incontro, fisico e virtuale, in cui studenti provenienti da facoltà diverse mettono a confronto le proprie idee con l'obiettivo di creare nuove proposte imprenditoriali. Il progetto si chiama “ContaminationLab Cagliari” ed è stato lanciato dal ministero dello Sviluppo Economico che ha scelto l'università di Cagliari, e altri 9 atenei, come sedi della sperimentazione. Entro domani sul sito www.unica.it sarà pubblicato il bando per la selezione di 72 studenti: il progetto è rivolto a coloro che sono iscritti a un corso di laurea magistrale, quelli che frequentano un dottorato o un master, e i laureati da non più di 12 mesi. Entro luglio si svolgeranno le selezioni attraverso un test online («non occorre avere un progetto di impresa»), quindi a ottobre prenderà il via “ContaminationLab”, e durerà sei mesi.
L'INIZIATIVA «Il progetto riguarda la creazione, all'interno dell'università, di uno spazio in cui si incontrano persone provenienti da diverse aree scientifiche con la stessa vocazione di fare impresa», ha spiegato il prorettore Paolo Fadda. «Molto spesso, infatti, affinché un'idea si sviluppi occorrono le competenze di diverse discipline». Compito di “ContaminationLab”, quindi, è quello di avvicinare gli studenti alla cultura imprenditoriale e abituarli all'interazione tra discipline diverse. «Si tratta di una straordinaria opportunità di crescita per gli studenti», ha detto il rettore dell'università di Cagliari Giovanni Melis, «che non soltanto può aiutare i giovani a “trovare” lavoro, ma insegna anche a “creare” occupazione attraverso innovazione e capacità imprenditoriale».
LE FASI Il progetto di ContaminationLab è organizzato in tre fasi: una prima, di tipo formativo (durata 6 settimane), volta a sviluppare le prime idee innovative; una seconda (2 settimane) che servirà per imparare a presentare l'idea (ovvero riuscire a raccontare in 5-7 minuti il proprio progetto imprenditoriale a un investitore e convincerlo che si tratti di un'idea vincente); la terza, infine, (4 mesi) in cui si trasforma l'idea in un progetto vero e proprio. A ContaminationLab guardano con favore anche gli industriali «perché» , ha concluso Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, «contribuisce a creare una nuova mentalità imprenditoriale».

Istat. Prezzi alla produzione dei servizi
A partire dai dati riferiti al primo trimestre 2013 gli indici concatenati dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso e dei servizi di telecomunicazione sono diffusi nella nuova base di riferimento 2010=100; di conseguenza i dati già diffusi, relativi agli anni 2006-2012, calcolati in base 2006=100, vengono adesso espressi nella nuova base. Ulteriori informazioni sul passaggio alla nuova base sono riportate nella nota metodologica allegata.
Gli indici concatenati dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto marittimo e dei servizi di trasporto aereo, pubblicati per la prima volta a marzo 2013, vengono calcolati sin dall'inizio nella base di riferimento 2010=100.
Nel primo trimestre del 2013 l'indice dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso, con base 2010=100, è aumentato dell'1,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,2% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Nello stesso periodo del 2013 l'indice totale dei prezzi alla produzione dei servizi di telecomunicazione, con base 2010=100, è diminuito in termini congiunturali del 3,0% e in termini tendenziali del 9,0%.
Nel primo trimestre del 2013 l'indice dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto marittimo, con base 2010=100, è aumentato del 10,5% rispetto al trimestre precedente e del 6,2% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Sempre nel primo trimestre del 2013, l'indice totale dei prezzi alla produzione dei servizi di trasporto aereo, con base 2010=100, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dell'1,2% rispetto al primo trimestre del 2012.

Istat. Lavoro e retribuzioni nelle grandi imprese
Ad aprile 2013 l'occupazione nelle grandi imprese segna (in termini destagionalizzati) una flessione dello 0,1% rispetto a marzo, sia al lordo sia al netto dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig).
Nel confronto con aprile 2012 l'occupazione nelle grandi imprese diminuisce dell'1,4% al lordo della Cig e dell'1,3% al netto dei dipendenti in Cig.
Al netto degli effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (al netto di quelli in Cig) aumenta, rispetto ad aprile 2012, dello 0,3%.
L'incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 34,3 ore ogni mille ore lavorate, in aumento di 0,9 ore ogni mille rispetto ad aprile 2012.
Ad aprile la retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) registra un calo dell'1,9% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l'indice grezzo diminuisce del 2,8%.
Rispetto ad aprile 2012 la retribuzione lorda e il costo del lavoro per dipendente (al netto di quelli in Cig) registrano entrambi un aumento dello 0,1%.
Considerando la sola componente continuativa, la retribuzione lorda per dipendente aumenta, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, del 2,1%.

Pil 2013 al ribasso persi 700mila posti
27/06/2013
Le previsioni di metà anno il centro studi di Confindustria rivedono "nettamente al ribasso" le stime sul Pil, indicando un calo dell'1,9% per il 2013 (da -1,1%).
 Le previsioni di metà anno il centro studi di Confindustria rivedono "nettamente al ribasso" le stime sul Pil, indicando un calo dell'1,9% per il 2013 (da -1,1%). Per il 2014 viale Astronomia lima le stime di crescita, da +0,6% a +0,5%. "La ripresa è attesa nel IV trimestre di quest'anno" e non più in estate, con "un debole recupero".
IN 700 MILA HANNO PERSO LAVORO - Da fine 2007 ai primi mesi 2013 "le persone che hanno perso l'impiego ammontano a 700mila". Numero che salirà a "817mila per la fine del 2014". Il calo del dato statistico delle "unità di lavoro", con Cig e riduzioni orarie, "sfiorava 1,7 mln nel primo trimestre 2013 e sfiorerà 1,8 milioni nel secondo 2014". Così il CsC Confindustria.
FISCO INSOSTENIBILE, RECORD 44,6% PIL - "La pressione fiscale tocca un picco storico nel 2013, 44,6% del Pil, e rimane insostenibilmente elevata nel 2014, specie quella effettiva (53,4% sottratto il sommerso dal denominatore)". Lo stima il Centro studi di Confindustria nel rapporto di giugno sulle previsioni economiche.
LA CRISI HA TOCCATO IL FONDO, SEGNI DI FINE CADUTA  - Abbiamo "toccato il fondo", ma al 6/o anno di crisi, per il CsC Confindustria, ci sono "nell'economia italiana qua e là segni di fine caduta e, più aleatorie, indicazioni di svolta": un "mazzo misto di evidenze sparse" che "lascia solo intravedere l'avvio della risalita" e "non costituisce solide fondamenta per prevederla".

Corte dei Conti, pressione fiscale troppo alta
 27 giugno 2013
Roma - La pressione fiscale in Italia resta alta, ma la riduzione è difficile se si vuole coniugare con il rispetto degli obiettivi europei. Lo ha detto oggi la presidente di sezione della Corte dei Conti, Rita Arrigoni, parlando nel corso della presentazione del Rendiconto generale dello Stato per il 2012.
La pressione fiscale italiana è superiore di tre punti alla media dei Paesi dell’area euro ma, ha fatto notare Arrigoni, «la possibilità di una riduzione non è facile da coniugare con il rispetto degli obiettivi europei che permangono severi».
«Una maggiore equità distributiva potrebbe selezionare combinazioni di tributi che, a parità di gettito, siano in grado di preservare i pur necessari impulsi alla crescita e alla competitività», dice la Arrigoni.
«Viceversa, se l’obiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale, non pare appropriato un intervento sulle agevolazioni che, in assenza di una loro riconduzione ad un quadro complessivo e generale di riforma, rischiano di pregiudicare, anziché favorire, gli equilibri distributivi».

Banche, se falliscono ecco chi paga: dagli azionisti ai conti oltre 100 mila €
 Pubblicato il 27 giugno 2013 12.40 | Ultimo aggiornamento: 27 giugno 2013 12.59
BRUXELLES – Banche, se falliscono ecco chi paga: dagli azionisti ai conti oltre 100 mila €. A pagare per le banche che falliscono non saranno più gli stati, che si occupano di tutelare solo i depositi fino a centomila euro: la responsabilità passa ora, in quest’ordine, agli azionisti, agli obbligazionisti, ai depositanti di grandi imprese, ai depositi sopra i 100 mila euro. E’ un passo importante per giungere all’unione bancaria, dopo l’accordo sulla vigilanza unica affidata alla Bce (per le banche sistemiche con asset superiori ai 30 miliardi), dopo che all’Esm, il fondo salva stati, è stato conferito il mandato a ricapitalizzare direttamente le banche.
Ci sono volute due notti di negoziati ma alla fine i ministri delle finanze della Ue hanno raggiunto un accordo (dopo lo stop di tre giorni fa) sul meccanismo di “fallimento ordinato” delle banche che consente di evitare che a pagare per le banche in difficoltà siano gli Stati, spesso rischiando il collasso come nel caso di Cipro.
“E’ un buon compromesso nella direzione dell’unione bancaria, contribuisce a spezzare il circolo vizioso tra rischio sovrano e rischio bancario”, ha commentato su twitter il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni al termine dell’Ecofin. L’accordo “aumenta la stabilità finanziaria in Europa”, ha detto il collega francese Pierre Moscovici. Il ministro Saccomanni spiega come il meccanismo definito oggi sia “un sistema di tutela dei risparmiatori che combina un quadro armonizzato con flessibilità necessaria a tener conto di specificità nazionali”.
In pratica si è trovato un compromesso tra chi come Francia e Gran Bretagna volevano più flessibilità, cioè la possibilità di scegliere da soli a chi far pagare il conto delle banche che falliscono, e quelli come la Germania che invece volevano regole uguali per tutti. Secondo il ministro irlandese Micheal Noonan, l’accordo”‘ci porta dal ‘bailout’ al ‘bail-in’”, ovvero dal salvataggio da parte degli Stati alla suddivisione delle perdite all’interno della banca stessa, “tutelando così i contribuenti”.
In base al meccanismo definito, quando una banca fallisce, a rimetterci saranno in prima battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i centomila euro che sono garantiti da una direttiva europea. Soddisfatto anche il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, autore della direttiva originale, che ora vuole anche il via libera del Parlamento Ue entro l’anno.

Germania: disoccupazione scende al 6,8%
Totale disoccupati cala di 12.000 unita'
27 giugno, 10:07
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - In Germania il tasso di disoccupazione e' sceso al 6,8% a giugno ed anche il dato di maggio e' stato limato al 6,8% dal 6,9% della prima lettura. Lo comunica l'Agenzia federale del lavoro. Il numero dei disoccupati e' diminuito di 12.000 unita' a 2,94 milioni, contro attese di un aumento di 8.000 unita'.

Crisi: Merkel apre a futuro fondo di solidarieta' per Eurozona
13:19 27 GIU 2013
(AGI/AFP) - Berlino, 27 giu. - La cancelliera tedesca Angela Merkel si dice disponibile a prendere in considerazione un futuro "fondo di solidarieta'" per i paesi europei in difficolta', non appena l'Eurozona potra' disporre di una consolidata politica economica e finanziaria. Tuttavia la Merkel ribadisce anche che l'Europa ha soprattutto bisogno di riforme strutturali e deve investire in scuola e ricerca, per diventare piu' competitiva. La priorita' dei paesi dell'area euro, secondo la cancelliera e' quella di concordare "i contenuti e la sostanza" di una governance finanziaria ed economica comune, la quale dovra' anche essere approvata dai parlamenti nazionali. "Definito questo contesto - spiega Merkel - posso immaginare un meccanismo di solidarieta', strettamente legato a certe condizioni, che per esempio abbia la forma di un fondo per l'Eurozona". Tuttavia, precisa subito che il fondo non dovra' oscurare la necessita' di una maggiore capacita' competitiva dei vari paesi europei. "Lo dico con chiarezza: ogni volta che in Europa si parla di un meccanismo di solidarieta', immediatamente questo meccanismo si accresce e si amplia e nessuno parla piu' di parametri per la competitivita', ma solo delle nuove fonti di finanziamento, e questo e' qualcosa che la Germania non sopporta". Noi, spiega, "insistiamo che i problemi in Europa e nell'Eurozona vanno affrontati alla radice e risolti volta per volta, in modo che l'Unione monetaria possa finalmente diventare un'unione stabile". Per questo, aggiunge, "in Europa abbiamo bisogno di una solida politica finanziaria capace di favorire la crescita attraverso le riforme strutturali e piu' investimenti nella scuola e nella ricerca". (AGI) .

Gb: Pil primo trimestre, +0,3%
27 giugno, 10:40
(ANSA) - ROMA, 27 GIU - In Gran Bretagna il Pil nel primo trimestre 2013 resta confermato a +0,3%, in base alla lettura finale, dopo il -0,3% del trimestre precedente. Il dato e' in linea con le attese del mercato. Su base annua, invece, il dato sul Pil e' stato rivisto al ribasso a +0,3% dal +0,6%, della lettura precedente.

Croazia in Europa, l'identikit dell'Eurostat
Parametri economici e sociali disegnano ritratto 28esimo membro
26 giugno, 13:27
(ANSA) - TRIESTE - Eurostat, l'agenzia statistica dell'Unione europea, ha pubblicato un sintetico rapporto sulla Croazia, mettendo a confronto alcuni parametri statistici riguardanti il futuro 28/esimo membro dell'Unione con quelli della media dell'Ue a 27.
 Secondo quanto evidenzia Eurostat, l'aspettativa di vita alla nascita in Croazia e' di 73,9 anni per gli uomini e di 80,4 per le donne, contro i 77,4 e gli 83,2 della media dell'Ue a 27. La popolazione con meno di 15 anni e' in Croazia del 14,9% (Ue a 27: 15,6%), mentre la percentuale degli over 65 e' del 17,3% (Ue a 27: 17,8%). Zagabria, segnalano le statistiche, ha una tasso di fertilita' inferiore (1,40 di figli per donna) rispetto all'Ue (1,57) e una mortalita' infantile leggermente superiore a quella europea (4,7 su 1000 nati contro 3,9). Il numero di matrimoni ogni 1000 abitanti corrisponde quasi perfettamente alla media Ue (4,4 contro 4,6), mentre il numero di divorzi e quello delle nascite di bambini al di fuori del matrimonio e' inferiore. Per i divorzi, Zagabria registra un tasso di 1,3 divorzi ogni 1000 abitanti contro l'1,9 dell'Ue a 27, mentre le nascite fuori dal matrimonio sono il 14% del totale (39,5% la media Ue). Sul fronte macroeconomico, Eurostat sottolinea che il Pil pro capite in Croazia arriva al 61% della media Ue, mentre la disoccupazione e' molto piu' alta (18,1%, 51,8% quella under 25) rispetto al resto del Vecchio Continente (11,0%, 23,7% quella giovanile). Forte incidenza sull'economia croata, ricorda poi il rapporto, ha l'agricoltura (10,9% degli occupati, 5% nell'Ue). Va infine evidenziato che quasi il 60% delle esportazioni di Zagabria e' diretto verso l'Ue. (ANSA).

Fiat Serbia prima esportatrice gennaio-maggio 2013
Export auto prodotte a Kragujevac vale quasi 500 milioni di euro
24 giugno, 09:45
(ANSA) - BELGRADO - Fiat Automobili Srbija si colloca al vertice delle prime quindici aziende per valore dell'export in Serbia. Lo ha annunciato il ministero dell'Economia e delle Finanze di Belgrado.
 Nei primi quattro mesi del 2013, specifica una nota del dicastero, le esportazioni serbe sono cresciute del 24% rispetto allo stesso periodo del 2012, in particolare grazie all'impatto del settore automotive, contribuendo significativamente alla ripresa economica in Serbia. Fiat ha esportato dalla Serbia verso l'estero per un valore di 498,1 milioni di euro. Al secondo posto, molto distante, Nafta Industrija Srbije (Nis), colosso dell'energia controllato da Gazprom, con 110,8 milioni di euro. Al terzo posto, la produttrice di pneumatici Tigar Tyres con 96 milioni di euro di prodotti esportati. Da segnalare anche le buone performance di Golden Lady-Valy (37,9 milioni).

Ungheria, Consiglio d'Europa dice no a sorveglianza speciale
Ma assemblea seguira' attentamente evolversi situazione
26 giugno, 13:45
(ANSA) - STRASBURGO - L'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha votato contro l'apertura della procedura di monitoraggio nei confronti dell'Ungheria. Tuttavia date le ''profonde preoccupazioni'' sollevate dai cambiamenti apportati attraverso la nuova costituzione e le leggi cardinali l'assemblea ha deciso di ''seguire attentamente'' la situazione nel Paese e guardare ai progressi che verranno fatti nell'implementare le numerose raccomandazioni contenute nel rapporto redatto dalla parlamentare svedese dell'alleanza liberale democratica europea, Kerstin Lundgren. Tra le richieste dell'assemblea alle autorita' ungheresi, quella di eliminare dalla Costituzione il divieto per la Corte costituzionale di fare riferimento alla sua giurisprudenza antecedente al primo gennaio 2012, ma anche di sottrarre alle competenze del presidente dell'ufficio nazionale di giustizia la possibilita' di riassegnare le cause da un tribunale ad un altro o di annullare l'esito di un concorso per la nomina di un giudice. L'assemblea ha chiesto inoltre cambiamenti nella legislazione sui media e in quella sulla liberta' di religione e lo status delle chiese. (ANSA).


Nessun commento: