domenica 6 marzo 2011

Mezzogiorno della Sera. 6 marzo 2011. Politica economica e finanza pubblica.

Evasione fiscale, beni sequestrati per 2,5 milioni.

Napoli: De Magistris candidato, gelo nel Pd.

Riparte nell'Isola l'assalto all'eolico. I "signori del vento" arrivano da Cesena.


Evasione fiscale, beni sequestrati per 2,5 milioni. Abitazioni, terreni e conti bancari nascosti a Equitalia: stop al raggiro. LANCIANO. Mobili e immobili per un valore di oltre 2 milioni di euro. Ci sono 25 quote-parti di vari terreni, 82 quote-parti di appartamenti alcuni in costruzione; 29 autoveicoli; 4 motocicli; un settore d'azienda e le quote di una società a responsabilità limitata. Il tutto frutto di un sistema fraudolento finalizzato ad evadere il fisco con società fittizie e l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.  Dopo l'arresto di due imprenditori, P.V., 45 anni, e C.C., 47 anni, e la denuncia di 8 titolari di aziende ai primi di dicembre, il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Chieti ha chiesto alla Procura di Lanciano e ottenuto dal Gip, Massimo Canosa, il sequestro preventivo dell'ingente quantitativo di beni. Il sequestro segue l'attività di accertamento patrimoniale e finanziario che ha messo in luce attività svolte per sottrarre i beni alle procedure esecutive erariali dopo l'avvio delle prime indagini. I beni, infatti, erano stati sequestrati da Equitalia per i debiti tributari.  L'attività della Finanza, con controlli incrociati e l'esame di documenti bancari, ha fatto scoprire un giro di fatture fasulle per un valore di circa 2,5 milioni di euro. Il sistema fraudolento consisteva nella emissione di fatture false da parte di società amministrate da prestanomi ma di fatto riconducibili a uno stesso soggetto, P.V., che operava, con delega dei prestanomi, su tutti i conti intestati alle imprese. Di contro, l'utilizzatore, C.C. e gli altri 8 imprenditori, annotavano le fatture fittizie in contabilità e le utilizzavano nella dichiarazione dei redditi per ottenere risparmi su imposte da versare all'erario. Le prestazioni fittizie erano "pagate" con somme di denaro tratte dai conti correnti intestati alle varie società. Le somme così ricevute, dopo essere state versate sui conti della società emittente, erano restituite in parte agli utilizzatori con l'emissione di assegni negoziati per cassa.  Il ricorso a questo sistema avrebbe consentito alla società utilizzatrice di ridurre gli utili da tassare e di creare un falso credito Iva; ai titolari delle società di acquisire ingenti disponibilità finanziarie e bancarie per creare fondi per l'acquisto di merce in nero e di accumulare ricchezza illecita grazie ai soldi in entrata con le fatture false.
Napoli: De Magistris candidato, gelo nel Pd. Gli altri, dice, «fanno ragionamenti ipotetici da politica di palazzo». Io, precisa, «ci metto la faccia». E va dritto avanti, sicuro di vincere. Luigi De Magistris inizia così la sua corsa, da candidato sindaco, verso il Comune di Napoli. «Ho deciso di candidarmi dopo che le primarie del Pd hanno buttato il centrosinistra in un pantano». E «indipendentemente da chi ci accompagna, vincerò». Chi lo sosterrà è, invece, un punto e non da poco. Non a caso oggi è stato anche il giorno degli appelli, tanto al Pd che a Sel. E se De Magistris, stamattina, prima dell’apertura della sua prima manifestazione pubblica da candidato, si diceva fiducioso di una convergenza del Pd e del centrosinistra («nessun gelo, il dialogo continua»), nel pomeriggio arriva la posizione del partito di Bersani. Con un’accusa: l’Idv straccia accordi. E così se il Pdl sembra ormai aver deciso su Gianni Lettieri, non c’è pace, invece, nel centrosinistra napoletano.
E De Magistris, in fondo, lo sa bene. È per questo che ribadisce il suo appello all’unità. «Caro Nichi, mettici la faccia anche tu, non capisco perché non sei qui. Queste battaglie si fanno insieme», dice a Vendola. «Si vuole la conservazione o il cambiamento? Io potrei essere un’occasione per il Pd che mi sembra diviso», dice al Pd. E di appelli ne ha fatti lo stesso leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. «È normale che i partiti politici considerino anche i loro specifici interessi - spiega - Sono però convinto, e credo che lo siano anche Bersani e Vendola, che la differenza tra una politica alta e una politica meschina stia proprio nel mettere al primo posto gli interessi comuni e quelli collettivi».
E soprattutto: «Sappiamo tutti chi comanda davvero nel Pdl di quella regione: vogliamo lasciare Napoli nelle mani di Nicola Cosentino?». Lo stesso Cosentino che è stato tirato in ballo anche in quanto `sponsor´ del candidato Lettieri: «Vuol dire che da una parte ci sarà la battaglia per la legalità, dall’altra i soliti sistemi», dice De Magistris. Ieri un tavolo del centrosinistra si era concluso con un appello congiunto di Pd, Idv, Sel, Verdi, Socialisti e Federazione della Sinistra: un candidato unico, anche con l’Idv. «Mi sembra un passo in avanti, sono contento», aveva commentato in mattinata De Magistris. Poi, ore dopo, la «risposta» del Pd, a firma del commissario provinciale Orlando e del segretario campano Amendola: «Abbiamo chiesto responsabilità e lavoro comune per dar vita ad un’alleanza che non fosse un semplice cartello elettorale.
Tutti i partiti, compresa l’Idv, hanno deliberato in tal senso. Oggi con l’autocandidatura di Luigi De Magistris apprendiamo, con profonda amarezza, che gli accordi presi ieri dagli esponenti dell’Idv al tavolo sono stati stracciati». E la chiusura, per niente soft: «Prendiamo atto che il partito di Antonio Di Pietro preferisce procedere con atti unilaterali, proponendo candidati che procedono fuori dall’alleanza. Per noi la parola data è un valore su cui costruire un lavoro comune. Ci siamo accorti che per altri non è lo stesso».
Riparte nell'Isola l'assalto all'eolico. I "signori del vento" arrivano da Cesena. Pale Eoliche. Dopo il via libera del Tar, "Sardinia rinnovabile srl" (una società con sede a Cesena) ha chiesto l'autorizzazione per un nuovo parco eolico a Sassari. L'Unione Sarda lo aveva già denunciato sull'edizione dello scorso 16 gennaio: l'annullamento delle delibere regionali anti-eolico del marzo 2010, da parte del Tar, poteva avere l'effetto (certamente involontario) di scatenare un nuovo assalto dei “signori del vento”. Magari con lo sbarco sul territorio isolano di società che, dietro nomi rassicuranti, nascondono imprenditori (onesti, fino a prova contraria) che sono stati lambiti dall'inchiesta della procura di Roma su P3 ed eolico.
LA SOCIETA’ - Un caso-limite sembra essere quello della “Sardinia rinnovabile srl”, società con sede legale a Cesena, che nei giorni scorsi ha richiesto alla Regione l'attivazione di una procedura di Via (valutazione d'impatto ambientale, l'ultimo step prima dell'ottenimento dell'autorizzazione unica) per la realizzazione di un parco eolico nella zona di “Cantone Baione”, a Sassari.

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