mercoledì 16 marzo 2011

Mezzogiorno-Sera. 16 marzo 2011.

Per il porto 10 milioni di euro Il Pdl: grande soddisfazione

L'UNIONE SARDA - Politica: «Il Governo risarcisca la Sardegna»

La Basentana è morta

Istat: inflazione, a febbraio +0,3% su mese e +2,4% su anno

Sparita una tela di Luca Giordano dall'ufficio del sindaco Iervolino

Per il porto 10 milioni di euro Il Pdl: grande soddisfazione
Mercoledì 16 Marzo 2011 08:32 Redazione desk
VIBO VALENTIA - «Abbiamo appreso con grande soddisfazione dalla vicepresidente della Giunta regionale, Antonella Stasi, che ha la delega ai Porti, che sono stati assegnati 10 milioni di euro per il Porto di Vibo Marina. E’ la conferma della sensibilita’ e dell’attenzione del governo regionale, guidato dal presidente Giuseppe Scopelliti, verso il territorio vibonese e della predisposizione di azioni concrete volte ad avviare e rafforzare un processo di sviluppo stabile e duraturo. Siamo convinti che, grazie alle serie risposte che l’esecutivo di centrodestra riesce a fornire per mezzo di uno straordinario impegno e di un lavoro costante e produttivo, le possibilita’ di questa regione di crescere dal punto di vista economico e sociale si possano moltiplicare in breve tempo e che i cittadini possano guardare al futuro con maggior fiducia ed ottimismo». Lo affermano, in una nota, il presidente della Commissione regionale Sanita’, Nazzareno Salerno, ed il senatore Francesco Bevilacqua, entrambi del Pdl. «Dieci milioni di euro - aggiungono - rappresentano una cifra considerevole e devono essere spesi bene per la realizzazione di opere funzionali. E’ importante al riguardo ascoltare le associazioni di categoria e gli imprenditori del settore anche al fine di dare sfogo ad una sinergia positiva che costituisce la premessa per il successo di quei progetti che mirano a creare progresso e benessere. Queste risorse - spiegano - rappresentano un’occasione rilevante che deve essere sfruttata per conseguire quel riscatto che il nostro territorio attende da troppo tempo. Ora, sembra essere giunto il momento di dare inizio ad un cammino che porta ad una stagione con meno incertezze».

L'UNIONE SARDA - Politica: «Il Governo risarcisca la Sardegna»
16.03.2011
Mozione dei parlamentari del Pdl sugli svantaggi dell'insularità
I parlamentari sardi del Pdl chiedono che il governo riconosca alla Sardegna gli svantaggi legati all'insularità. Dopo la lettera del deputato Mauro Pili al presidente Giorgio Napolitano, è stata presentata una mozione che impegna il governo a emanare un decreto che riequilibri sotto gli aspetti delle infrastrutture - strade, ferrovie e reti energetiche - il divario che separa la Sardegna dal resto del Paese. Oltre quella di Pili, nel documento presentato alla Camera ci sono le firme di Bruno Murgia, Carmelo Porcu, Paolo Vella, Piero Testoni e Settimo Nizzi. I contenuti della mozione saranno illustrati domani a Montecitorio dal deputato Pili e da alcuni dei firmatari. Domani, giorno della festa dell'Unità d'Italia, scelto non a caso: «La Sardegna ha ben poco da festeggiare», queste le prime parole della lettera inviata da Pili al capo dello Stato e al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Sempre più distante dal resto d'Italia, svantaggiata rispetto alle regioni del Centro sud, per la prima volta la Sardegna riceve una spinta verso il Continente con questa richiesta ufficiale di ri-annessione .
I TRE PUNTI La mozione dei parlamentari del Pdl ha un obiettivo: impegnare il Governo a pronunciarsi in tempi brevi sul gap che penalizza l'Isola sotto il profilo delle infrastrutture, economia e fisco. Una serie di riequilibri che possano far diminuire sensibilmente il divario messo in evidenza dal deputato Pdl nelle cifre allegate al documento. La proposta è innovativa, dal punto di vista procedurale, perché non era mai arrivata al Governo una richiesta formulata in questi termini. Per quanto riguarda la rete stradale, secondo Pili il Centro sud ha un'indice di 87, mentre la Sardegna ha 45,59, quasi la metà. Incredibile il divario legato alla rete ferroviaria: nel Mezzogiorno d'Italia l'indice è 87,81, la Sardegna vale 15,06. Sotto il profilo delle reti energetiche, lo svantaggio è pesantissimo: 64,54 è il dato del Centro sud, 35,2 è quello sardo. L'indice generale colloca la Sardegna ben più in basso (56,16) rispetto al Mezzogiorno, valutato dall'istituto di ricerca che ha realizzato lo studio ben 84,4 punti percentuali.
LA PROPOSTA «Nessuna festa senza il riequilibrio insulare», scrive Pili al presidente della Repubblica, provocazione epistolare a cui, però, fanno seguito la mozione e la proposta di legge Paris, di prossima presentazione. «La riforma del federalismo fiscale volge al termine ed entro il 6 maggio dovranno essere predisposti i decreti attuativi», sottolinea il deputato, «la Sardegna rischia di essere emarginata da un processo di ridistribuzione di poteri e risorse. La specificità insulare, inserita su mia proposta nella legge di riforma federale fiscale, deve trovare concreta risposta in un decreto attuativo del Governo in grado di definire parametri di misurazione del divario e la relativa compensazione fiscale e finanziaria».
I PARLAMENTARI Il vice coordinatore regionale del Pdl, Settimo Nizzi, è sicuro: «La nostra mozione non soltanto è corretta nei contenuti e nelle intenzioni, ma ha stimolato anche i deputati della Sicilia: con loro, stiamo lavorando perché il principio dell'insularità venga riconosciuto dal Governo alle due regioni, seppure su diversi livelli. Dal tavolo tecnico-politico arriverà la delibera che sancirà il principio di “insularità”, quindi la conferenza Stato-Regioni prenderà atto del riconoscimento e quindi sarà il governo a licenziare il decreto». Secondo il deputato nuorese Bruno Murgia «questa è una battaglia storica dei parlamentari del centrodestra, lo Stato deve riconoscere in fretta questa disparità e dare il via a una nuova fase di crescita per la Sardegna». ENRICO PILIA

La Basentana è morta
16/03/2011 GARAGUSO SCALO - L'interruzione della strada statale Basentana all'altezza del ponte denominato “Calciano 2”, che ha ceduto a seguito dell'alluvione fluviale di quindici giorni fa, ha gettato nello sconforto i tanti utenti della carreggiata che abitualmente attraversano il territorio lucano passando da una provincia all'altra. Non è facile doversi sobbarcare 21 chilometri in più di strada “sostitutiva”, consistenti nel percorrere la vecchia strada Grassano-Tricarico, prima di rivedere la Basentana. Ma oltre al disagio in termini di tempo, al dispendio di energie ed al maggior consumo di carburante, pneumatici ecc, il “dramma” della Basentana interrotta è certamente molto sentito dagli imprenditori del “triangolo” degli scalo di Garaguso, Grassano e Salandra. Meno persone sostano alle varie stazioni di servizio. La gente ha fretta di raggiungere, visto l'aumento dei chilometri, il capoluogo di regione, Potenza, o viceversa, dopo la “parentesi” nell'alta collina, il proprio luogo di destinazione in direzione Metaponto. Ci siamo recati sul posto per vedere da vicino in che maniera il disagio ha colpito i privati e le attività produttive e commerciali. C'è tutta un economia che ne risente. Gli automatismi di una volta, dati per scontato, ora non lo sono più. L'Hotel ristorante 407 sito a Garaguso Scalo, sulla vetrata di ingesso espone un necrologio: “E' venuta a mancare all'affetto dei suoi cari lucani, il Ponte “Calciano 2” SS 407 Basentana, di anni 40, ne danno il triste annuncio, automobilisti, camionisti, commercianti e pendolari. E i lucani tutti”. Poi la chiosa sarcastica. “I funerali sono già iniziati, e non è prevedibile la fine a causa dei problemi di trasporto della salma”. Non c'è che dire. Il cedimento del pilone che reggeva il ponte è vissuto come un lutto in piena regola. “Il decremento degli incassi - ha detto Mimmo Di Corleto, titolare della struttura ricettiva - lo notiamo, eccome. Per queste ragioni sto dando una mano a raccogliere le firme al titolare del Motel Basentum di Salandra scalo”. La petizione è chiara. “I pendolari, gli autotrasportatori, gli albergatori, i ristoratori - citiamo testualmente - gli operatori socio-sanitari, i turisti, i viaggiatori, i lucani, i pugliesi, i calabresi ecc., evidenziano che la Basentana non è una strada, ma la “strada” più importante della regione, che collega le due province, che avvicina parte della Puglia e della Calabria a Napoli e Roma, che è transitata quotidianamente da centinaia di autoarticolati; esprimono forte preoccupazione per le indagini giudiziarie volte ad accertare le responsabilità sui lavori di manutenzione della struttura; sull'approssimazione delle notizie circa i fondi da reperire per ripristinare il ponte, sui tempi di realizzazione delle opere viarie in regione. Pertanto chiedono, l'immediata riapertura della SS 407, rendendo transitabile almeno la carreggiata in direzione Nord, non interessata dal cedimento del pilastro o realizzando un percorso alternativo che costeggi o attraversi il fiume”. Il disagio è notevole, se si considera che le Autolinee Marozzi hanno comunicato che le corse “Matera-Pisa” e “Ferrandina-Torino” sono state deviate e pertanto le fermate di Ferrandina, Salandra Scalo, Grassano Scalo e Campomaggiore sono state sostituite temporaneamente. “Speriamo che come si festeggia l'Unità d'Italia - ha detto al Quotidiano, Francesco Loscalzo, un imprenditore di Potenza che a Garaguso scalo ha un capannone di distribuzione ingrosso alimentare nella zona Pip di Garaguso Scalo- si possa festeggiare presto “l'unità della Basilicata” tagliata in due dall'interruzione della Basentana”. Problemi anche per Giuseppe Daraio di Grassano, titolare “MisFlex2” sempre a Garaguso scalo, che produce materassi e guanciali e che si rivolge mercato nazionale. “Ho molti problemi - ha ammesso - la Basentana era una certezza. Ora è venuta meno”. Una cosa è doverci solo passare, anche se tutti i giorni, e l'altra viverci.
Pierantonio Lutrelli

Istat: inflazione, a febbraio +0,3% su mese e +2,4% su anno
16 marzo 2011. ROMA (ITALPRESS) – Nel mese di febbraio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’, comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% rispetto al mese di gennaio 2011 e del 2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno
precedente (era +2,1% a gennaio 2011). Il dato definitivo conferma la stima provvisoria. L’inflazione acquisita per il 2011 e’ pari all’1,5%. L’inflazione di fondo, secondo i dati Istat , calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi,
e’ pari all’1,7%, in accelerazione rispetto all’1,4% di gennaio 2011. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo sale all’1,8% dall’1,5% di gennaio 2011. Sul piano tendenziale, la crescita dei prezzi dei beni sale al 2,6% dal 2,5% del mese precedente, mentre quella dei prezzi dei servizi si porta all’1,9%, con un’accelerazione di quattro decimi di punto percentuale rispetto a gennaio 2011 (+1,5%). Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi si riduce. L’accelerazione dell’inflazione registrata a febbraio risente in primo luogo delle tensioni sui prezzi dei servizi, in particolare di quelli relativi ai Trasporti. Un effetto di sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva anche dall’andamento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e dei beni alimentari. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,4% su base congiunturale e del 3,1% rispetto all’anno precedente, con una accelerazione di quattro decimi di punto percentuale rispetto a gennaio 2011 (+2,7%). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 2,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, (era +1,9% a gennaio 2011). L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, segna un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 2,3% rispetto a febbraio 2010. Aosta (+3,8%), Bari (+2,9%) e Roma (+2,7%) sono i capoluoghi di
regione in cui i prezzi registrano gli aumenti piu’ elevati rispetto a febbraio 2010. Le variazioni piu’ moderate riguardano le citta’ di Palermo (+1,5%), Campobasso (+1,9%) e Trento (+2%). Sul piano tendenziale i maggiori tassi di crescita interessano le divisioni Trasporti (+5,3%), Abitazione, acqua, elettricita’ e
combustibili (+4,4%) e Altri beni e servizi (+3,0%). Quelli piu’ contenuti le divisioni Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%) e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,6%). In flessione risultano i prezzi delle Comunicazioni (-0,6%).
(ITALPRESS)

Sparita una tela di Luca Giordano dall'ufficio del sindaco Iervolino
È stata sostituita da una copia. Dubbi anche sulla collezione presepiale del Settecento: mancano venti pezzi
NAPOLI - Una tela del ’600, di Luca Giordano, trafugata dalla stanza del sindaco di Napoli e sostituita con una copia. Il furto è stato scoperto - come riferisce Luigi Roano su «Il Mattino» - nella notte del 2 marzo, quando la Iervolino pensava di dover lasciare il suo incarico con qualche settimana di anticipo a causa delle dimissioni di massa di 31 consiglieri. Lo scioglimento dell’amministrazione poi non c’è stato, ma in quelle ore, nel clima di imminente abbandono del suo studio, il sindaco e gli assessori (tra i quali alcuni intenditori d’arte) hanno concentrato l’attenzione sul dipinto alla parete, accorgendosi che qualcosa non andava. Successive verifiche con esperti hanno confermato il blitz dei soliti ignoti, denunciato alla polizia. Non si sa, ovviamente, quando la sostituzione sia avvenuta, e ciò complica le indagini.
IL SANTO IN ASCENSIONE - Il quadro sottratto dall'abile ladro (che quasi sicuramente ha goduto di una «talpa» interna) è un Luca Giordano che raffigura un «santo in ascensione» e che non ha un titolo vero e proprio. Ma si tratta di un goiellino che viene immortalato in molte immagini istituzionali e che faceva bella mostra di sé nello studio del sindaco, al secondo piano di Palazzo san Giacomo
MANCANO I PASTORI - Sono in corso controlli per verificare se siano stati asportati anche altri oggetti dallo studio al secondo piano di palazzo San Giacomo: dubbi ci sono anche su una collezione di statuine presepiali del ’700, da cui mancherebbero una ventina di pezzi rispetto all’inventario ufficiale.

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