Palazzo S. G. Immigrazione, nella tendopoli di Palazzo 483 persone
Taranto. Piano per il Sud, Taranto punta sulla logistica
Napoli avrà due piazze Iervolino
Napoli. Rifiuti, Iervolino convoca una giunta di emergenza e attacca Regione e provincia
Immigrati, Card. Bagnasco “Lampedusani esempio di accoglienza”
Regione, «spese pazze» in Basilicata 32mln in consulenze
A Lampedusa c’è tensione, in fiamme roulotte
Caruso: amianto a Kinisia? Quella data da Lombardo è una notizia falsa
Catania. Mineo, un terzo degli immigrati è già scappato dal campo
Enna, marcia per il lavoro: qui la più alta percentuale degli «scoraggiati»
Oli sardi nuovamente protagonisti al Premio nazionale Montiferru
Manduria, immigrato tenta di darsi fuoco
Sardegna. La Regione vara il piano-tendopoli
Napoli. A Napoli cassonetti pieni. Roghi e alte temperature. Napoli,
Lampedusa: Piano B per i trasferimenti, in campo la "S.Marco"
Nasce il movimento politico ‘SiciliaVera’
Palazzo San Gervasio. Nuovi arrivi al campo. Ritrovati gli immigrati fuggiti in mattinata
Ottanta migranti sbarcano a Favignana
Basilicata. Palazzo San Gervasio. Immigrazione, nella tendopoli di Palazzo 483 persone
Sono arrivati in nottata, nella tendopoli di Plazzo San Gervasio, 483 immigrati. L'apertura anticipata del campo - dopo un rincorrersi di notizie l'ultima delle quali voleva che gli immigrati arrivassero in Basilicata lunedì - si è resa necessaria per alleggerire la situazione venutasi a creare a Manduria
02/04/2011 E' trascorsa in un clima sereno la parte finale della notte nella tendopoli di Palazzo San Gervasio dove, in tre gruppi divisi, dalle ore 1 alle 3, sono arrivate 483 persone, la quasi totalità giovani tunisini.
Dopo l'arrivo, avvenuto con dieci pullman, agli immigrati è stata consegnata una cena a sacco e poi sono stati indirizzati nelle tende.
Piano piano il risveglio dopo la prima notte trascorsa nel centro allestito a Palazzo. Alcuni immigrati,o usciti dalle tende, la prima cosa cha hanno chiesto è stata quella di ricevere delle sigarette. Il campo - che è sotto la gestione della Croce Rossa e che è stato predisposto per ospitare 512 persone - è presidiato dalle forze dell'ordine, ma finora non si sono registrati momenti di tensione. Secondo quanto si è appreso, stamani dovrebbero cominciare le operazioni di identificazione degli immigrati che ieri erano arrivati a Taranto da Lampedusa a bordo della nave «Catania», rimasta nel porto pugliese diverse ore prima che le persone presenti fossero fatte sbarcare e divise nei pullman, dieci dei quali sono partiti per Palazzo San Gervasio
Taranto. Piano per il Sud, Taranto punta sulla logistica
Venerdì 01 Aprile 2011 13:32 TARANTO - Viabilità, logistica e trasporto ferroviario.
Si punta su queste direttrici per disegnare il futuro del capoluogo ionico.
La giunta regionale pugliese ha definito il quadro dei possibili interventi da finanziare nell’ambito del Piano per il Sud, relativamente ai settori trasporti ed infrastrutture.
“Per la Terra Ionica – commenta il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido – gli investimenti previsti sono di tutto rispetto. A partire dallo sviluppo della logistica ed in particolare delle aree portuali con riferimento al progetto della piastra logistica; previsto anche il potenziamento della rete ferroviaria nell’ambito della direttrice ad alta velocità Napoli-Bari-Taranto-Brindisi-Lecce e delle tratte da elettrificare lungo la direttrice Taranto-Martina Franca-Bari. La delibera di giunta, la numero 540 del 24 marzo scorso, riserva particolare attenzione anche al sistema viario con il finanziamento della Tangenziale Sud per il tratto Talsano-Pulsano est e l’inserimento del tratto successivo, Pulsano est-Ave-trana finanziabile tra le opere complementari al Piano regionale”.
E ancora: il finanziamen-to della Fran-cavilla-Man-duria e delle arterie stra-dali riconducibili alla direttrice Bra-danico-Sa-lentina nel tratto Manduria-San Marzano, nel nodo di Grot-taglie e, soprattutto, nel tratto coincidente con la proposta avanzata dalla Provincia di Taranto per la tangenziale nord di Taranto, dal seminario arcivescovile fino alla statale 106.
“Tante da opere da realizzare, quindi, per un territorio, quello ioni-co, che è riuscito finalmente a riscoprire il senso di appartenenza e lo spirito unitario delle sue classi dirigenti. In questo senso, emblemati- co è il lavo- ro che sta svolgendo la Consulta per lo sviluppo. Questi risultati, è doveroso ricordarlo, sono anche il frutto della collaborazione istituzionale – conclude il presidente Florido - avviata già da diversi anni con le Province di Brindisi e Lecce”.
Napoli avrà due piazze Iervolino
In onore dei costituenti, intitolate al padre e alla madre della sindaca. L'assessore: «Ma lei non voleva»
NAPOLI— Le strade del centro direzionale diventeranno un simbolo dell’Unità d’Italia, con ventisette aree di circolazione interne che avranno dei toponimi che sostituiranno la vecchia e odiatissima numerazione delle isole. Ci sarà «Viale della Costituzione» , Piazza dell’Unità d’Italia» e altre venticinque tra strade, vie e piazze che prenderanno il nome di altrettanti componenti l’Assemblea costituente. Tra loro, quindi, è prevista anche «Piazza Angelo Raffaele Jervolino» e «Piazza Maria Jervolino De Unterrichter» , cioè il papà la mamma dell’attuale sindaca di Napoli, Rosa Russo Iervolino (il cognome, in realtà, si scrive con «J» ), che furono appunto tra i padri della Costituzione.
La delibera, firma dell’assessore alla toponomastica Alfredo Ponticelli, è stata approvata dalla giunta il 25 marzo scorso anche se proprio la Iervolino avrebbe palesato qualche perplessità per evitare possibili critiche. «Ho dovuto convincere la sindaca che non avrebbe voluto, ho invece ritenuto giusto fare così» , ha spiegato l’assessore Ponticelli, che comunque non intende fare di questa iniziativa un atto politico «ma solo un atto concreto anche per onorare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia che hanno visto il Comune di Napoli molto attivo» . Sulla scelta di dedicare la toponomastica del centro direzionale 12 ottobre scorso si è espressa favorevolmente la Commissione consultiva per la disciplina della toponomastica cittadina presieduta dal professor Ernesto Paolozzi. La commissione, infatti, ha dato suo assenso affinché fosse il quartiere di Poggioreale ad ospitare i toponimi-simbolo dell’assemblea Costituente assegnando un primo gruppo di nomi di strade e piazze «ai politici componenti l’assemblea costituente eletti nel collegio di Napoli nonché nati o residenti a Napoli o comunque legati, per attività, a Napoli» .
«Si tratta di un’iniziativa che ha almeno quindici anni» , spiega proprio Ernesto Paolozzi, «ma per motivi tecnici e di difficoltà di abbinamento delle isole del centro direzionale con i nomi, questo progetto sembrava oramai essersi arenato. Ma siccome si trattava di un’iniziativa decisamente interessante per la città, la Commissione lo ha riproposto alla giunta che lo ha approvato» . Ma c’è anche una lettura di tipo sociale: finalmente, in presenza di nomi per strade, via, larghi e piazze, i tanti napoletani che quotidianamente affollano il centro direzionale sapranno come orientarsi. Finirà la domanda tipica: «Scusi, l’isola E.... dove si trova?» .
Paolo Cuozzo
Napoli. Rifiuti, Iervolino convoca una giunta di emergenza e attacca Regione e provincia
Palazzo san Giacomo: «Siamo di fronte a una sostanziale inerzia». Messa in campo la protezione civile comunale
NAPOLI - Per analizzare e fronteggiare la situazione dell'accumulo in città dei rifiuti urbani e ridurre i rischi, il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha convocato, per una riunione straordinaria, tutti gli assessori e i funzionari competenti. «In tale riunione - è stato riferito alla fine - si è preso ancora una volta atto della sostanziale inerzia degli organi regionali e provinciali i quali, secondo le norme vigenti, hanno il compito e la responsabilità del conferimento e dello smaltimento dei rifiuti, mentre il sindaco da mesi va esponendo al Governo, alla Regione ed alla Provincia la gravità della situazione e l'urgenza di una strategia efficace e duratura».
LUNEDI' ALTRA GIUNTA STRAORDINARIA - Nella riunione si è deciso di potenziare gli interventi di igiene, di disinfestazione e derattizzazione, interventi che, «grazie alla costante e incisiva operosità dell'Asl, sono stati ben 1947 nel solo mese di marzo, allo scopo di eliminare insetti, topi ed altre forme di infezione, riducendo i cattivi odori». Si è anche incaricata la Protezione civile comunale di monitorare le situazioni di maggiore difficoltà presso scuole, ospedali, strade, in modo che l'Asia possa compiere rapidi interventi mirati. Il sindaco ha rinnovato l'ordinanza con cui si invitano i cittadini alla massima collaborazione per ridurre la quantità di rifiuti e depotenziare il rischio delle prolungate giacenze; ha convocato inoltre una riunione straordinaria di giunta da tenersi nella giornata di lunedì per individuare le necessarie risorse, le possibili ulteriori iniziative e una decisa azione in tutte le sedi previste, dalle disposizioni vigenti, «nei confronti degli altri organi ai quali competono le decisioni relative allo smaltimento e ai siti di trasferenza e a quant'altro necessario per eliminare gli accumuli di rifiuti nella città».
CALDORO: CI VOGLIONO TRE ANNI - «Usciremo definitivamente dallo stato di crisi fra tre anni, prima dovremo soffrire, per 20 anni di follia nelle scelte delle politiche dei rifiuti». Lo ha detto il governatore della Campania, Stefano Caldoro, commentando la situazione dei rifiuti a Napoli, sottolineando a riguardo di «poter prendere un impegno e una promessa». «Devo essere sincero con i cittadini, non posso imbrogliarli - ha affermato a margine di un incontro di Forza del Sud a Napoli - Lo sforzo che ha fatto Berlusconi nel 2008 ci permette di avere delle fasi: ci sono momenti di crisi e momenti in cui si riesce a gestire in facilità». «Poi è successo che hanno chiuso due discariche, già ne abbiamo poche - ha aggiunto - e per realizzare gli impianti servono 3 anni». È un «grande lavoro», sottolinea Caldoro, quello che «ci aspetta, a causa di scelte sbagliate, che non ci hanno dato nulla per permetterci di gestire questo problema».
Immigrati, Card. Bagnasco “Lampedusani esempio di accoglienza”
di Redazione 2 aprile 2011 -
Circa la paura in Italia di vedere le proprie citta’ trasformarsi in tendopoli per accogliere gli immigrati, bisogna prendere esempio dalla capacità di accoglienza dei cittadini di Lampedusa. E’ il messaggio del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, intervenuto sul tema questa mattina a Genova a margine di un convegno su giustizia e carita’ in corso nella sala Quadrivium.
“Il messaggio – ha detto il cardinale – mi sembra che ce lo diano i lampedusani, perche’ sono stati e sono ammirevoli per l’esempio che danno di accoglienza, di umanita’, di attenzione verso questa povera gente, di grande rispetto e di grande amore verso la poverta’ e il bisogno di queste persone che arrivano, almeno in parte, disperate da paesi tormentati”.
(gc)
Regione, «spese pazze» in Basilicata 32mln in consulenze
di Giovanna Laguardia
POTENZA - Trentadue milioni di euro all’anno spesi in consulenze esterne (in totale 2500) tra Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Provincia di Matera, Comune di potenza e Comune di Matera. Più dell’Emilia Romagna, che spende 28 milioni all’anno. Questo e altri sprechi dell’amministrazione lucana sono stati denunciati ieri mattina dal Pdl regionale in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i consiglieri regionali del Pdl Nicola Pagliuca, Gianni Rosa, Mariano Pici, Michele Napoli, Franco Mattia, Mario Venezia ed Emilio Sarra. In Basilicata, hanno detto i consiglieri, «esiste una questione morale» in tutti i settori della vita pubblica, che deve essere «affrontata prima di tutto in Consiglio regionale» con «atti di trasparenza e con la correttezza delle procedure».
I consiglieri del Pdl, riferendosi all’azione del partito in Consiglio regionale hanno parlato di «collaborazione sui grandi temi che riguardano la Basilicata come la governance e il petrolio» e di «intensa azione di controllo sul piano degli atti, perché è necessario inviare un messaggio positivo alla popolazione in questi tempi così difficili».
Tra i casi emblematici denunciati dal Pdl, quello del videogioco «Verdino», finanziato «in tempi oltremodo brevi all’associazione Ameno, il cui presidente fa capo ad un partito di maggioranza dal quale è partita l’iniziativa che ha poi portato all’approvazione della delibera di Giunta». A tal riguardo il Pdl chiede «il ritiro dell’atto, altrimenti la questione sarà portata in Consiglio regionale».
Ma il «caso Verdino» non è l’unica ombra sollevata dal Pdl sulla gestione della cosa pubblica in Basilicata. Tra gli altri nodi indicati da Nicola Pagliuca, Gianni Rosa, Mariano Pici, Michele Napoli, Franco Mattia, Mario Venezia ed Emilio Sarra, la mancata istituzione di una Commissione d’inchiesta per quanto concerne le assunzioni nella pubblica amministrazione, la nomina dei vertici aziendali delle Asl, la questione tuttora irrisolta dell’ospedale unico di Lagonegro che sta solo comportando una lievitazione dei costi, il progetto Salute e Ambiente per la verifica dei danni da idrocarburi in Val d’Agri, oggi sospeso, avrebbe comportato un impegno di spesa di 2,5 milioni di euro, il buco di 910 mila euro nel bilancio di previsione dell’Arpab approvato dalla maggioranza in Consiglio regionale. «La stessa Corte dei Conti - è stato detto - ha evidenziato forti criticità per quanto riguarda gli organismi consultivi e gli enti strumentali della Regione».
I consiglieri del Pdl hanno sottolineato che il richiamo alla questione morale in politica «risponde ad un bisogno della comunità lucana che invoca un’azione amministrativa cristallina e rigorosa nella gestione quotidiana delle risorse». Un bisogno, è stato detto, particolarmente sentito dalle giovani generazioni, che sono costrette ad emigrare da una regione pur ricca di petrolio e di altre risorse naturali».
Sostegno all’iniziativa del Pdl è arrivato anche dalla Dc, che in un comunicato ha scritto: «Condividiamo la forte denuncia del Pdl perché in Basilicata esiste una questione morale in tutti i settori della vita pubblica, che tocca direttamente aspetti economici, produttivi, sociali, culturali e civili», e ancora: «La Giunta regionale e il centrosinistra dimostrino nei fatti che non ci sono corsie privilegiate, scelte discrezionali, favoritismi, sottoscrivendo un codice di comportamento etico rispetto al quale chiedere ai cittadini valutazioni e quindi verifiche, senza fermarsi all’anagrafe finanziaria degli eletti».
A Lampedusa c’è tensione, in fiamme roulotte
di Redazione 2 aprile 2011 -
Cresce la tensione fra i migranti presenti a Lampedusa. Una roulotte, utilizzata come biglietteria dalla Ustica Lines, è stata data alle fiamme. L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco mentre la polizia ha fermato un tunisino sospettato di essere l’autore del gesto.
Ci sono stati momenti di tensione con grida da parte degli immigrati che temono di rimanere anche oggi sull’isola. Le autorità confermano però che i migranti saranno trasferiti nelle prossime ore.
Caruso: amianto a Kinisia? Quella data da Lombardo è una notizia falsa
Il commissario: «Le tre aree dove sono state trovate tracce di amianto si trovano a un chilometro di distanza»
TRAPANI - «Risulta destituita di fondamento la notizia segnalata con una lettera inviata dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, al ministro degli Interni e a me secondo cui sarebbero state rinvenute grandi quantità di amianto nel sito prescelto per la realizzazione di una tendopoli destinata a ospitare i migranti in località Kinisia, a Trapani», dice il prefetto Giuseppe Caruso, commissario per l’emergenza immigrazione. «Le tre aree dove sono state trovate tracce di amianto e che sono già state sottoposte a sequestro - aggiunge - si trovano infatti a oltre un chilometro di distanza dal sito dove è stata allestita la tendopoli». La stessa Procura di Trapani che ha ordinato il provvedimento di sequestro ha svolto un sopralluogo con un sostituto procuratore il quale ha ribadito che non c’è alcuna attinenza con l’area attrezzata predisposta per la tendopoli. Il prefetto ha infine sostenuto che piccole tracce di amianto che erano state trovate nel sito sono già state rimosse e l’area è stata bonificata da un nucleo specializzato dei vigili del fuoco».
IL SEQUESTRO - I terreni sequestrati dalla polizia municipale di Trapani sono tre: due si trovano in prossima della stradina di accesso al campo, una terza sul retro dell’area militare che ospita la tendopoli. I controlli, che erano stati sollecitati dal sindaco, Mimmo Fazio, hanno appurato la presenza dell’ amianto sfaldato proveniente da vecchie cisterne, di copertoni, e ammassi di metalli. Le aree sottoposte a sequestro preventivo distano alcune centinaia di metri dalle «abitazioni» dei migranti. Il sindaco Fazio ha commentato: «Ho ricevuto una serie di esposti che denunciavano la presenza di amianto e, com’era mio dovere, oltre alla segnalazione in procura, ho disposto un sopralluogo da parte dei vigili urbani, per verificare la presenza di rifiuti speciali che in effetti ci sono». Il piano di massima prevede la sistemazione di 500 migranti provenienti da Lampedusa.
Catania. Mineo, un terzo degli immigrati è già scappato dal campo
Il sindacato dei poliziotti: «Manca una corretta gestione della sicurezza, ci sono solo 65 addetti»
CATANIA - Oltre 500 i migranti hanno lasciato il Villaggio della solidarietà di Mineo, scappando attraverso i campi. la stima arriva dal segretario provinciale del Sindacato lavoratori di polizia di Catania, Maurizio Pizzimento. «Utilizzare il "Residence degli aranci" di Mineo come centro per i richiedenti asilo, dove sono stati collocati già oltre 1800 extracomunitari e da dove oltre 500 sono fuggiti verso altre mete - afferma Pizzimento - non ha avuto come contraltare un'adeguata organizzazione della situazione di emergenza e disagio. Il Villaggio non è dotato delle idonee e necessarie strutture utili a garantire non solo i servizi minimi indispensabili, ma anche una corretta gestione della sicurezza interna ed esterna». Secondo il sindacalista, infatti, «il personale adibito alla sicurezza e alla vigilanza del Villaggio è insufficiente e non è in grado di garantire un adeguato controllo del suo perimetro». «A Mineo - ricorda Pizzimento - ci sono 20 poliziotti del reparto mobile e 25 aggregati costretti a turni estenuanti, mentre 20 militari sono impiegati all'esterno del Centro e alcune unità effettuano una saltuaria vigilanza interna». Il sindacalista sottolinea «la scarsa attenzione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che invece dovrebbe intraprendere azioni immediate volte a riportare, in maniera efficace e in tempi brevi, la sicurezza nel Centro con un incremento del personale destinato alla vigilanza».
Enna, marcia per il lavoro: qui la più alta percentuale degli «scoraggiati»
Si è svolta l'iniziativa regionale per il lavoro promossa dalla Cgil. La disoccupazione femminile in Sicilia è al 47%
ENNA (ITALPRESS) - «Reddito medio pro capite inferiore del 35% rispetto alla media italiana; tasso di disoccupazione al 13,3% contro il 7,6% nazionale: sono alcuni dati che illustrano la gravità della situazione in Sicilia. E il 20% degli «scoraggiati» italiani si trova nell'isola. E questa situazione si aggrava nelle zone interne». Lo rende noto la Cgil, spiegando in particolare che ad Enna, dove si è svolta la marcia regionale per il lavoro promossa dal sindacato, il tasso di disoccupazione delle giovani donne raggiunge il 47,5% e il valore aggiunto è appena lo 0,1% del Pil nazionale. «Chiediamo - ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia - che i nostri giovani non siano costretti ad andare via dalla Sicilia».
Richiamati nel comizio della sindacalista «i conti in rosso della regione, che certo non aiutano, così come non aiuta il bilancio provvisorio, se ragioniamo - ha sottolineato - nell'ottica degli investimenti indispensabili per creare occupazione». Maggio ha auspicato che «la legge sulla semplificazione amministrativa diventi subito operativa, per contribuire ad attrarre investimenti e per garantire la legalità nell'amministrazione». La Cgil chiede al governo Berlusconi "un fisco più giusto e più leggero per i lavoratori e i pensionati, la lotta all'evasione, investimenti in infrastrutture, per l'apparato produttivo e per la conoscenza e il diritto allo studio, ammortizzatori sociali estesi anche ai precari, incentivi pure per l'occupazione femminile».
E per creare lavoro sollecita il governo Lombardo a «essere conseguente rispetto alle posizioni espresse sul nucleare - ha sostenuto la Maggio - investendo sulle fonti rinnovabili, settore con grandi potenzialità anche occupazionali». Il lavoro, per la Cgil, può essere creato, inoltre, «attraverso un piano per la messa in sicurezza del territorio , con piani per il rilancio dell'apparato industriale e delle infrastrutture, e come occupazione collegata alle politiche sociali». «Noi - ha affermato la sindacalista - puntiamo a condizioni migliori delle attuali per la Sicilia. Migliori sotto il profilo dello sviluppo sostenibile, del lavoro e della legalità. Da Enna parte anche un forte appello a mettere in atto tutte le iniziative possibili a tutti i livelli per il ripristino della pace nel bacino del Mediterraneo. Anche un forte appello a mettere in atto tutte le iniziative possibili a tutti i livelli per il ripristino della pace nel bacino del Mediterraneo».
Oli sardi nuovamente protagonisti al Premio nazionale Montiferru
Partecipazione da record (219 oli iscritti provenienti da 141 aziende di tutta Italia) e una selezione altrettanto severa (appena 21 oli ammessi alle finali)
Fonte: © OR.CAMCOM.it - Pubblicata il 02/04/2011
SENEGHE - Vede riemergere al ruolo di protagonisti gli oli sardi, dopo alcuni anni di assenza, il Premio nazionale per l’olio extravergine d’oliva Montiferru che celebra il suo diciottesimo compleanno con una partecipazione da record (219 oli iscritti provenienti da 141 aziende di tutta Italia) e una selezione altrettanto severa (appena 21 oli ammessi alle finali). Degli 11 premi assegnati complessivamente sono 6 quelli che vanno a produzioni isolane e nella sezione Monocultivar da registrare addirittura una tripletta tutta nuorese che porta a Oliena, col primo classificato l’olio «Lunavera - Monocultivar Bosana» dell’azienda Fadda Sebastiano di Oliena, secondo classificato «Lunavera - Monocultivar Nera di Oliena» sempre dell’azienda Fadda Sebastiano di Oliena e terzo classificato «Shardana» dell’azienda Pinna Francesco di Oliena.
Guardando gli altri risultati, ufficializzati oggi con la cerimonia di premiazione svoltasi a Seneghe, nella sezione Dop – Igp un solo premiato, l’olio primo classificato «Canino Dop» dell’azienda De Parri Laura di Canino (in provincia di Viterbo), mentre nella sezione Biologico primo classificato l’olio «Rosso» dell’azienda Villa Zottopera di Ragusa, secondo classificato «Biologico Moraiolo dell’azienda agricola Buonamici di Fiesole (in provincia di Firenze) e terzo classificato «Ispiritu Sardu» dell’azienda Masoni Becciu di Deidda Valentina di Villacidro. Un solo premiato anche nella sezione Pluricultivar, in virtù ancora della selezione molto rigida che quest’anno ha escluso numerose produzioni dalle finali. Si tratta dell’olio «Serra di Mezzo» dell’azienda Serra di Mezzo di Castelbellino (in provincia di Ancona).
Da segnalare che per la prima volta quest’anno il Premio nazionale per l’olio extravergine d’oliva Montiferru riserva una valutazione specifica alle produzioni olearie proposte dai frantoiani, figure di estrema importanza nella filiera dell’olio. La sezione Frantoiani ha visto assegnare il Premio Frantoiano Biologico all’olio «Biologico Sant'Andrìa» dell’azienda Chisu Sandro di Orosei, il Premio Frantoiano Pluricultivar all’olio «Terre dei Baroni» ugualmente dell’azienda Chisu Sandro di Orosei e il Premio Frantoiano Dop all’olio «Primo Dop Monti Iblei» dell’azienda Frantoi Cutrera G & C di Chiaramonte Gulfi (in provincia di Ragusa).
Infine il riconoscimento per la miglior confezione: lo ha vinto l’olio «Monocultivar San Felice» dell’azienda Decimi di Bettona (in provincia di Perugia).
Nessun premio è stato assegnato nella sezione degli oli stranieri: le undici produzioni provenienti dalla Spagna purtroppo non hanno superato la selezione per l’accesso alla finale.
Da ricordare poi che quest’anno per la prima volta l’ammissione al Premio nazionale Montiferru degli oli prodotti in Sardegna è avvenuta attraverso il concorso Olio nuovo, promosso dal Comune di Gonnosfanadiga. A valutare gli oli in concorso, invece, è stata una qualificata giuria presieduta da Marco Mugelli, affiancato dai capi panel Pierpaolo Arca, dell’agenzia Laore, e Piergiorgio Sedda, dell’agenzia Agris.Ha organizzato la XVIII edizione del Premio nazionale per l’olio extravergine d’oliva Montiferru un Comitato composto dalla Camera di commercio di Oristano, dalla Provincia di Oristano, dal Comune di Seneghe, dall’Agenzia Laore Sardegna, dall’Agenzia Agris Sardegna e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Confermati i patrocini del Ministero per le Politiche Agricole e dell'Assessorato dell'Agricoltura della Regione Sardegna.
Manduria, immigrato tenta di darsi fuoco
02 aprile 2011
Manduria - Un immigrato ospite della tendopoli di Manduria ha tentato di darsi fuoco per protesta ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Nel caos provocato dall’episodio un funzionario della polizia, il dirigente dell’ufficio immigrazione della questura di Taranto, Antonio Calcagni, è rimasto colpito al volto dal cancello d’ingresso della tendopoli rimanendo ferito. Il funzionario è stato medicato nell’ospedale di Manduria dove gli sono stati praticati due punti di sutura.
E sono circa 200, secondo stime non ufficiali, i migrati fuggiti questa mattina in vario modo dalla tendopoli di Manduria. Per diverso tempo, peraltro, l’ingresso del campo è stato un continuo andirivieni di autobus e camionette di polizia e carabinieri rientrate nella tendopoli con a bordo decine di immigrati rintracciati per strada o nelle stazioni ferroviarie.
Intanto cresce la tensione sul molo del porto vecchio di Lampedusa dove i migranti hanno dato vita, e poi sospeso, a uno sciopero della fame. I migranti hanno fatto muro per bloccare il furgone di ‘Lampedusa accoglienza’ che trasportava i pasti per loro. Il mezzo si è allontanato in retromarcia sulla banchina del molo, dove capannelli di extracomunitari discutono sul da farsi, alternando calma e nervosismo. Sulla banchina sono presenti alcune decine di poliziotti e anche una ambulanza della Croce Rossa per eventuali emergenze.
E sui trasferimenti da Lampedusa il presidente del Consiglio Berlusconi è tornato ad assicurare che entro domani l’isola sarà completamente libera dagli immigrati. Pochi giorni fa nella sua visita a Lampedusa, il premeir aveva assicurato che l’isola sarebbe stata liberata entro 60 ore. Ma 60 ore sono passate e la situazione è ancora di emergenza.
«Per la crisi di democrazia nel nord dell’Africa c’è stato un afflusso di 21 mila migranti in Italia: 2 mila sono profughi e 19 mila sono `economici´, cioè in cerca di lavoro. Il governo si è mosso in maniera responsabile e io c’ho messo la faccia andando a Lampedusa» ha detto il premier intervenendo telefonicamente a Catania all’assemblea regionale del Movimento di responsabilità nazionale. Il premier ha annunciato che a coloro i quali avranno i requisiti sarà concesso un permesso temporaneo di soggiorno così potranno spostarsi negli altri Paesi dove ci sono famiglie che li aspettano. «9 mila potrebbero restare qui in Italia - ha aggiunto - e ciascun Comune italiano potrebbe trovare a uno di loro un posto di lavoro. Siamo stati emigranti e dobbiamo essere comprensivi e ospitali perché siamo un Paese civile e cattolico».
Sardegna. La Regione vara il piano-tendopoli
A Chilivani accolti mille migranti
Immigrati sul molo del porto vecchio di Lampedusa
Potrebbe essere ospitato all'interno dell'ex centro intermodale di Chilivani, un'area di 30 ettari di proprietà della Regione, l'unico campo profughi che sarà allestito nell'Isola per ospitare i rifugiati libici e nord africani.
La Regione avrebbe individuato quello spazio per realizzare una tendopoli con tende da otto posti per ospitare circa mille persone. Il sindaco di Ozieri, Leonardo Ladu, preferisce non rilasciare dichiarazioni sull'argomento. Il primo cittadino, su richiesta della Regione, aveva indicato - come tutti i sindaci dell'isola - i luoghi del suo territorio che potevano essere adibiti alla realizzazione del campo profughi. E proprio lo spazio dell'ex centro intermodale sarebbe l'area ritenuta più idonea dalla Regione. I sopralluoghi della Prefettura di Sassari continuano e qualcuno dei 200 abitanti della zona sostiene di aver già visto arrivare le attrezzature per la realizzazione del campo. "Abbiamo paura - dicono gli abitanti - l'ipotesi di ospitare 1000 persone tutte qui a Chilivani ci spaventa. Ci hanno tolto le Poste e le scuole e ora ci costringono anche ad ospitare tanta gente che in comunità così piccola come la nostra creerebbe certamente dei problemi".
Napoli. A Napoli cassonetti pieni. Roghi e alte temperature. Napoli, 02-04-2011
Il sole e le alte temperature aggravano la crisi rifiuti a Napoli. Nonostante a terra, questa mattina, vi sia meno spazzatura rispetto a ieri, la situazione resta grave. Nei cassonetti, sui marciapiedi e lungo le strade del capoluogo campano sono 1.650 le tonnellate di spazzatura non raccolte, mentre ieri le tonnellate erano 1.800. Il leggero `recupero', fa sapere l'assessore all'Igiene urbana del Comune, Paolo Giacomelli, è dovuto essenzialmente alla possibilità di conferire immondizia anche negli impianti di Pianodardine, in Irpinia, e nello stir di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Ieri sono state 1.356 le tonnellate sversate, di cui 155 nella discarica di Chiaiano, alla periferia di Napoli, ancora interessata da lavori di messa in sicurezza e dalle analisi scaturite dalle indagini avviate dalla Procura della Repubblica.
Attivi anche gli Stir di Caivano e di Giugliano, nel Napoletano. Nonostante il lieve miglioramento, la situazione resta pesante e i timori, anche per il proliferare di insetti, ratti e cattivi odori, sono tanti. Dal Comune fanno sapere che la "preoccupazione è alta" soprattutto per il caldo e per i cumuli, in alcuni casi, molto consistenti di rifiuti in diverse zone della città: non solo nelle periferie come la zona orientale o quella di Secondigliano, ma pure per la cosiddetta `city' o le aree collinari come il Vomero. Marciapiedi invasi e strade sporche sono presenti non solo lungo via Marina, ma anche nei pressi del palazzo comunale o in via Salvator Rosa.
Ieri nel quartiere Fuorigrotta, un gruppo di cittadini ha inscenato una protesta e questa mattina, anche la zona della Doganella ha subito ripercussioni per il traffico a causa dell'immondizia. Nella tarda serata di ieri, inoltre, alcuni abitanti delle strade a ridosso della Stazione centrale hanno spostato lungo la carreggiata stradale cassonetti pieni di spazzatura. Intanto cresce anche la preoccupazione per i cumuli di pattume dati alle fiamme. Nel corso della notte sono stati oltre 30 gli interventi dei vigili del fuoco chiamati per domare i roghi appiccati in diverse zone della città.
A Napoli riunione straordinaria per fronteggiare la situazione
L'incontro è servito per analizzare e fronteggiare la situazione dell'accumulo dei rifiuti urbani e ridurre i rischi. Il sindaco, Rosa Russo Iervolino, ha convocato tutti gli assessori e i funzionari competenti per discutere dell'emergenza in città. Nel corso della riunione, si legge in una nota, "si è preso, ancora una volta, atto della sostanziale inerzia degli organi regionali e provinciali i quali, secondo le norme vigenti, hanno il compito e la responsabilità del conferimento e dello smaltimento dei rifiuti, mentre il sindaco da mesi va esponendo al Governo, alla Regione ed alla Provincia la gravità della situazione e l'urgenza di una strategia efficace e duratura".
Nella riunione si è deciso di potenziare gli interventi di igiene, di disinfestazione e derattizzazione, interventi che, "grazie alla costante e incisiva operosità dell'Asl, sono stati ben 1947 nel solo mese di marzo, allo scopo di eliminare insetti, topi ed altre forme di infezione, riducendo i cattivi odori". Si è anche incaricata la Protezione civile comunale di monitorare le situazioni di maggiore difficoltà presso scuole, ospedali, strade, in modo che l'Asia (azienda che provvede alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, ndr) possa compiere rapidi interventi mirati.
Il sindaco ha, inoltre, rinnovato l'ordinanza con cui si invitano i cittadini alla massima collaborazione per ridurre la quantità di immondizia e depotenziare il rischio delle prolungate giacenze. E' stata, poi, convocata una riunione straordinaria di Giunta per il prossimo lunedì 4 per "individuare le necessarie risorse, le possibili ulteriori iniziative e una decisa azione in tutte le sedi previste, dalle disposizioni vigenti, nei confronti degli altri organi ai quali competono le decisioni relative allo smaltimento e ai siti di trasferenza e a quant'altro necessario per eliminare gli accumuli di rifiuti nella città".
Lampedusa: Piano B per i trasferimenti, in campo la "S.Marco"
Momenti di alta tensione dopo che il vento ha bloccato per giorni gli imbarchi. Il card. Bagnasco loda ospitalità degli abitanti
Roma, 2 apr (Il Velino) - Riprendono i trasferimenti degli immigrati da Lampedusa verso il continente. Da tre giorni il forte vento di maestrale impedisce attracchi e partenze, ma in una riunione operativa, le forze dell’ordine hanno comunque deciso di provare a giocare la carta “San Marco”. La nave militare, in rada nel porto dell’isola, dispone di mezzi da sbarco in grado di fronteggiare le difficili condizioni meteo e potrebbe riuscire a superare le avverse condizioni del mare, e a trasferire circa 500 clandestini a Napoli (e da qui a S.Maria Capua Vetere). La “Superba”, infatti, è ancorata fuori dal porto, impossibilitata ad attraccare e irraggiungibile dalle scialuppe. La decisione è stata presa anche per allentare una tensione che oggi è esplosa in alcuni episodi di protesta – dagli slogan a un improvvisato e temporaneo sciopero della fame -, che ha avuto il culmine nell’incendio di una roulotte della compagnia marittima Ustica Lines, sul molo del porto vecchio, per cui è stato fermato un giovane tunisino. Si moltiplicano, inoltre, le denunce di furti, scassi e atti vandalici ai danni degli isolani. Le forze dell’ordine stamattina assicuravano il trasbordo di duemila clandestini, cosa improbabile più passano le ore. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante un collegamento telefonico con Acicastello (Catania), dove era in corso una iniziativa promossa dal “responsabile” Domenico Scilipoti, ha garantito che “al massimo domani potremmo avere Lampedusa ridata completamente ai suoi cittadini”. Si attende però che cali il vento. Intanto da Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha espresso “ammirazione” ai lampedusani “per l’esempio che danno di accoglienza, di umanità, di attenzione verso questa povera gente”, invitando al tempo stesso a “distinguere ed individuare il vero bisogno”.
(red/ban) 2 apr 2011 17:48
Nasce il movimento politico ‘SiciliaVera’
di Redazione 2 aprile 2011 -
Presentato oggi Palermo il movimento politico SiciliaVera fondato dal deputato regionale Cateno De Luca. Alla manifestazione hanno preso parte circa duemila persone tra cui esponenti politici come Giuseppe Lupo (Pd) e Francesco Musotto (Mpa).
Il movimento SiciliaVera è composto gruppi territoriali municipali e rappresenta così ‘la Lega della municipalità.
Il coordinatore federale è Cateno De Luca e il presidente onorario è il sindaco di Ragusa Nello Di Pasquale.
Il partito intende partecipare alle amministrative del 29 e 30 maggio prossimi.
Palazzo San Gervasio. Nuovi arrivi al campo. Ritrovati gli immigrati fuggiti in mattinata
Altri migranti sono arrivati alla tendopoli su un pullman, ma si rifiutano di scendere in segno di protesta
02/04/2011 Un nuovo pullman con circa 40 immigrati è arrivato poco fa nell’area della tendopoli di Palazzo San Gervasio, ma fino a questo momento i nord-africani non sono scesi, probabilmente in segno di protesta. Dovrebbero essere immigrati fuggiti (e poi ritrovati) dal campo di Manduria: alcuni di loro pare avessero già i biglietti del treno per altre località, come Roma e Milano.
Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno rintracciato le persone che erano fuggite dal campo lucano, dove sono state riaccompagnate. In mattinata gli immigrati erano riusciti a scappare attraverso le finestre di alcuni bagni della tendopoli.
Ottanta migranti sbarcano a Favignana
di Markez 2 aprile 2011 -
Oggi pomeriggio, nonostante le condizioni avverse del mare, un barcone con ottanta migranti è sbarcato a Favignana, una delle isole Egadi.
Stavano tentando di fuggire ma sono stati bloccati dai carabinieri. I militari li hanno già identificati.
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