venerdì 23 settembre 2011

Federali.mattino_23.9.11. Puglia (http://www.statoquotidiano.it), Piero Ferrante: Foggia, ‘bye bye’ porta a porta. Comune spende 100 mila euro per 150 cassonetti.----Bari, Giannicola De Leonardis: Consoliamoci allora con manifestazioni di alto livello e prestigio, nella speranza che ‘passi la nottata’ e ci si possa risvegliare presto in una realtà finalmente e completamente diversa” l’amara conclusione.----Bari, Michele Losappio: Ieri, quando i trasporti erano garantiti dall’accordo Puglia-Campania e sottoposti a controlli puntuali e rigorosi, Sala, Chiarelli e Lospinuso inveivano contro Vendola”. “Oggi, che un fiume di rifiuti senza limite arriva a Statte in assenza di accordo e senza i preventivati controlli al punto da far temere l’intenzione della Campania di ‘chiudere’ il ciclo scaricando gli RSU in Puglia, oggi che la vicenda è all’attenzione perfino della Procura Antimafia di Lecce quei Consiglieri non si agitano, non protestano, non fanno conferenze stampa né guidano rivolte. Questa si che è coerenza!”.

Foggia, ‘bye bye’ porta a porta. Comune spende 100 mila euro per 150 cassonetti
Bari. De Leonardis: “Per il Mezzogiorno deve passare la nottata”
Bari. Rifiuti campani, Losappio e Lospinuso bisticciano: “a Taranto nel silenzio del Pdl”. “Silenzio”
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Più latte, ma il prezzo non sale
LA NUOVA SARDEGNA - Politica: Fulco Pratesi: «È un assalto mascherato ai litorali»


Foggia, ‘bye bye’ porta a porta. Comune spende 100 mila euro per 150 cassonetti
Scritto da Piero Ferrante il giorno 22 settembre 2011 @ 18:43 categoria: In prima
Foggia – 20 luglio. Capitanata Futura monta l’impalcatura attorno al sindaco di Foggia, Gianni Mongelli. L’associazione afferente al consigliere Peppino D’Urso, ufficialmente, vuole festeggiare i due anni da primo cittadino dell’Ingegnere stappando una bottiglia di democrazia. La location, il chiostro della scuola elementare Santa Chiara, a due passi due dall’uscita posteriore del Comune dauno. Si era, allora, nel cuore dell’emergenza rifiuti. Il dibattimento Gianni-città si era aperto con un gesto senza equivoci. Sul palco, dinanzi alla sedia del sindaco, Vincenzo Rizzi, Eco-dem, Centro Studi Naturalistici onlus, crociato della difesa del Parco regionale dell’Incoronata, aveva fatto trovare una busta di spazzatura raccolta da terra nei pressi di un vicino cassonetto.
 “Entro la fine dell’anno partirà una prima fase di raccolta differenziata porta a porta”, la risposta di Mongelli. Un progetto virtuale e teorico che, due mesi dopo, è fermo al palo. Nell’iter mentale del sindaco, al 31 dicembre sarà coperta dal porta a porta un terzo della città. Per sua ammissione: “60 mila cittadini”. Poco o nulla, al contrario, sulla chiusura del ciclo. Che, invece, punta dritto verso l’incenerimento. O, meglio, verso la “produzione energetica tramite termodistruzione”. A confermarlo a Stato, candidamente, un uomo forte del Partito Democratico, allineato e coperto dalla longa manus di Emma Marcegaglia.
 A dare riprova che il Comune di Foggia proceda in senso di marcia opposto rispetto alla promessa estiva, la determina dirigenziale resa pubblica, questa mattina (22 settembre), da Corso Garibaldi. Si tratta, per la precisione, di un avviso pubblico per l’acquisto di 150 cassonetti, ognuno da 1700 litri. Un investimento, tutto compreso, da 99 mila euro. Conti alla mano, un quinto del totale della somma messa a disposizione da Lungomare Nazario Sauro con Delibera di Giunta n.1503 del 5 luglio 2011 (oggetto: “Criteri per la disposizione ed utilizzo dei fondi ecotassa di cui alla L. 549/95 e della L.R. 5/97”). Niente male, dunque. Se si tiene conto che, nelle intenzioni iniziali di Mongelli e Pasquale Russo, ci sarebbe dovuto essere il rifacimento dell’intero parco automezzi e, tra le richieste ufficiali della Regione, figura una non proprio evanescente dicitura: “potenziamento delle quote di raccolta differenziata”.
 Potenziamento che, al momento, appare quanto mai distante. La somma stanziata infatti, sebbene dal Comune giungano rassicurazioni addirittura riguardo una possibile riattivazione delle isole ecologiche interrate, servirà ad acquistare (ci sarà gara a base d’asta 82,5 mila euro) i più classici dei cassonetti. Quelli, tanto per intendersi, in lamiera d’acciaio e coperchio in plastica utilizzabili per gli Rsu. Per spiegare la misura, a quanto pare chiesta espressamente dalla direzione di Amica, Palazzo di Città scarica la croce sulle teste degli operatori di Amica e della popolazione, attribuendo la fatiscenza degli attuali contenitori carreggiabili a disposizione all’ “incuria da parte degli utilizzatori” e “al fatto che sono oggetto di atti vandalici”.
 Dall’aggiudicazione dei lavori, la società assegnataria (per ribasso, con la speranza che non vada a finire come nel caso di Aipa/Gema) avrà a disposizione trenta giorni “naturali, successivi e continui” per rifornire la città dei nuovi contenitori.
 Ma la delibera suscita qualche inquietudine nelle associazioni ambientaliste. Michele Solazzo, portavoce e promotore del Comitato contro gli inceneritori di Foggia, parte all’assalto del fortino: “Forse all’amministrazione serve un otorino. Continua a non sentire le invocazioni che giungono dai movimenti di tutta Italia. Noi abbiamo chiesto e continueremo a chiedere, senza sosta, che parta immediatamente il porta a porta. È il modo migliore per stimolare la sensibilità di differenziata e, nel contempo, risolevere l’emergenza mai passata”. E se Mimmo Di Gioia (Verdi Ambiente e Società) prende tempo e aspetta di vedere cosa accadrà, Giorgio Cislaghi si limita a tracciare la strada: “Separare secco e umido”. Come dire, tutto il resto è vano, cassonetti compresi.

LA SCHEDA TECNICA DEI CASSONETTI – TIPOLOGIA. Contenitore carreggiabile per la raccolta dei rifiuti avente capacità nominale da 1.700 litri, realizzato con vasca avente struttura in lamiera di acciaio di qualità prestampata e saldata, zincato a caldo; coperchi piani (1/3 – 2/3) con apertura a libro del coperchio grande. realizzati in polietilene.

CARATTERISTICHE. semplicità di aggancio e movimentazione;
 - durata nel tempo agli agenti atmosferici;
 - semplicità di movimentazione;
 - aspetto gradevole;
 - estrema facilità di pulizia e lavaggio;
 - compatibilità con l’azione di agenti chimici per la disinfezione;
 - praticità d’uso da parte dell’utenza;
 - silenziosità d’impiego;
 - sicurezza d’uso;
 - igienicità, sicurezza e tenuta stagna.

 Materiali, spessori, nervature, rinforzi ed assemblaggio sia del contenitore che dei coperchi devono
 essere tali da garantire l’utilizzo senza deformazioni in condizioni gravose e con temperature da –
 25° a + 60° c.

SISTEMI DI ATTACCO: Gli agganci di presa dovranno essere del tipo a perno maschio a norma DIN 30700, situato nella mezzeria delle testate del cassonetto, dovranno essere in grado di resistere alle condizioni di
 sollevamento e svuotamento previsto dalle norme UNI 10571, con largo margine di sicurezza. Dovranno inoltre essere trattati in modo da resistere all’urto e all’abrasione.

CARATTERISTICHE GENERALI. I contenitori devono essere realizzati in conformità alle norme UNI EN 840, (corredate del certificato di conformità) e antinfortunistiche con assenza, in particolare, di spigoli vivi. La bordatura superiore deve essere opportunamente raccordata. Il fondo del contenitore, imbutito, deve essere raccordato con le superfici laterali con angoli ampiamente raggiati in modo da rendere agevole lo svuotamento totale nonché il lavaggio del cassonetto. La capacità effettiva del cassonetto deve essere pari a 1.700 litri ± 5% come norma, documentato a mezzo rapporto di prova rilasciato da ente terzo legalmente riconosciuto, il peso complessivo non deve essere superiore a ca. 170 Kg. Le saldature devono essere effettuate a filo continuo, con cordone continuo ed uniforme di entità tale da non costituire, dopo il trattamento superficiale, punti di minor resistenza strutturale onde garantire la durata del manufatto.

VASCA. La vasca del contenitore deve essere realizzata in acciaio di qualità con assemblaggi a perfetta tenuta stagna. In particolare il fascione centrale, le testate laterali ed il fondo devono essere realizzate in lamiera di acciaio di qualità dello spessore non inferiore a 1,5 mm stampate e nervate a caldo con attacchi a perno (maschio) in acciaio di qualità saldati allo scudetto della vasca. La vasca deve essere protetta contro la corrosione mediante processo di zincatura a caldo per immersione. Saldature e zincature a caldo secondo norme UNI EN ISO 1461. Riporto in metallo non inferiore a 325 g./mq. Spessore zinco non inferiore a 45 micron. Le pareti interne della vasca dovranno essere prive di sporgenze che possano impedire il perfetto svuotamento e la perfetta pulizia del contenitore e del coperchio. Alla vasca devono essere applicate n. 4 maniglie in tubolare, diametro 20 mm, per la agevole movimentazione, in posizioni ergonomiche. Su una delle testate laterali, in posizione di tangenza del fondo, o sul fondo stesso, deve essere realizzato un bocchettone di scarico con chiusura ermetica a mezzo di tappo antiacido.

COPERCHI. I coperchi dei contenitori dovranno essere piani. Le dimensioni dei coperchi dovranno essere -
 Coperchio grande pari a 2/3 delle dimensione superiore del cassonetto – Coperchio piccolo pari a 1/3 delle dimensione superiore del cassonetto. L’apertura dovrà essere a libro a 270°. Realizzazione in polietilene HDPE opportunamente nervato, realizzati con sistema a doppio guscio resistente agli agenti atmosferici ed ai raggi U.V. I coperchi devono essere incernierati alla vasca mediante asta metallica in pezzo unico con adeguate protezioni antinfortunistiche. I coperchi devono essere realizzati in modo da impedire le infiltrazioni di acqua o degli agenti atmosferici e di facile sostituzione. Le cerniere devono essere realizzate ed assemblate in modo tale da resistere alle sollecitazioni derivanti dalla movimentazione del cassonetto, tali da non necessitare di particolari interventi manutentivi. I cassonetti dovranno essere forniti di pedaliera frontale a tutta larghezza per l’apertura del coperchio di dimensioni maggiori. La pedaliera deve essere realizzata in tubolare di acciaio sagomato Ø 25 mm c.a., zincato a caldo, con sistema a spinta con aste dotate di rotellina in nylon o atro materiale idoneo. Il coperchio deve essere munito di dispositivo con molla a gas o equivalente che consenta di minimizzare lo sforzo per l’apertura del coperchio, impedisca il ribaltamento a 270° per azione del vento, consenta la chiusura ammortizzata dello stesso. Il dispositivo deve consentire la più ampia apertura del coperchio in fase di svuotamento del cassonetto senza costituire ostacolo ai rifiuti in fase di scarico ed in modo che nono vi siano interferenze tra il cassonetto e gli organi in movimento della tramoggia di carico o di lavaggio. Il dispositivo deve essere rimovibile in caso di manutenzione per consentire l’apertura fino a 270°.

RUOTE. La movimentazione deve essere ottenuta tramite 4 ruote in acciaio gommate do mm. (200 x 50), con portata singola di 350 Kg, pivottanti a 360°, con pedalini di frenatura sulla coppia di ruote frontali del contenitore. Le ruote devono essere montate su appositi supporti posizionati al di sotto della vasca, realizzati in acciaio di qualità, spessore 4 mm, stampati e saldati alla stessa vasca. Il sistema di rotazione supporto (pivottamento) è realizzato in maniera protetta in modo da mantenere il grasso lubrificante iniziale e da impedire l’entrata di polvere e di acqua.

SEGNALETICA. Sui quattro spigoli della vasca dovranno essere applicati i pannelli segnaletici d’ingombro, secondo la C.M. n. 1270 del 22 apr. 1985 e s.m.i. con disegno a “gradi di caporale” con vertice rivolto verso il basso e colori bianco – rosso, come previsto e indicato dalle norme UNI con indice normale di rifrangenza. Dimensioni del singolo pannello mm.(400×200) Adesivi con divieto di sosta e adesivi riportanti slogan, così come sarà indicato dall’Azienda.

VERNICIATURA. I cassonetti dovranno essere forniti verniciati con i seguenti colori:
 - vasca: beige
 - coperchio: marrone chiaro
 con riferimento RAL che sarà comunicato alla ditta aggiudicataria al momento dell’affidamento. La verniciatura dovrà essere seguita con prodotti di prima qualità, prevedendo per la stessa le seguenti fasi di lavorazione:
 - fosfosgrassaggio
 - lavaggio
 - asciugatura in forno
 - verniciatura a polvere
 - cottura in forno
p.ferrante@statoquotidiano.it
Articolo stampato da Stato Quotidiano: http://www.statoquotidiano.it

Bari. De Leonardis: “Per il Mezzogiorno deve passare la nottata”
Scritto da Redazione il giorno 22 settembre 2011 @ 14:15 categoria: Cultura Bari – “RIEMPE d’orgoglio sapere che Foggia è stata scelta dal Cnr e dall’Associazione Festival della Scienza come una delle tappe rientranti nel progetto ‘150 anni di scienza’ promosso in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. E che tanti ragazzi e studenti potranno seguire, fino al prossimo 25 settembre, l’articolato programma delle attività di ‘Made in Italy-Agroalimentare’ , le mostre, i laboratori, le conferenze, gli eventi speciali e gli spettacoli organizzati con la collaborazione della Regione Puglia”.
 Per Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, “la scelta di Bari e della città dauna in particolare come riferimento a livello nazionale per un comparto così significativo per storia, tradizione e capacità di innovazione è l’ennesimo riconoscimento agli sforzi e agli investimenti in formazione, tecnologie e risorse umane compiuti da un intero territorio, cui è stato inopinatamente scippata l’Authority nazionale per la sicurezza alimentare da un Governo nazionale paralizzato dall’ostracismo della Lega nord”.
 “Nonostante le proteste, la mobilitazione trasversale, le timide aperture, le interrogazioni, la lotta legittima per dotare il nostro Paese di una struttura necessaria e indispensabile per garantire ai cittadini sicurezza e informazione, la situazione è ancora e sempre in stand – by” continua “e l’avvicendarsi dei ministri al Ministero dell’Agricoltura in questa travagliata legislatura è un’ulteriore dimostrazione della considerazione che il comparto (non) riscuote, e della marginalità del Mezzogiorno e della Puglia nelle politiche di crescita, sostegno e sviluppo; con gravi ripercussioni per la nostra economia, per la nostra credibilità e per la stessa immagine all’estero del nostro Paese. Consoliamoci allora con manifestazioni di alto livello e prestigio, nella speranza che ‘passi la nottata’ e ci si possa risvegliare presto in una realtà finalmente e completamente diversa” l’amara conclusione.
 Redazione Stato

Bari. Rifiuti campani, Losappio e Lospinuso bisticciano: “a Taranto nel silenzio del Pdl”. “Silenzio”
Scritto da Redazione il giorno 22 settembre 2011 @ 14:05 categoria: Regione-Territorio | No Comments
Bari – “QUANTO è strano il silenzio dei Consiglieri regionali ionici del Pdl sulla vicenda rifiuti campani La vicenda - ha detto in una nota il Presidente del Gruppo consiliare Sel, Michele Losappio – Ieri, quando i trasporti erano garantiti dall’accordo Puglia-Campania e sottoposti a controlli puntuali e rigorosi, Sala, Chiarelli e Lospinuso inveivano contro Vendola”. “Oggi, che un fiume di rifiuti senza limite arriva a Statte in assenza di accordo e senza i preventivati controlli al punto da far temere l’intenzione della Campania di ‘chiudere’ il ciclo scaricando gli RSU in Puglia, oggi che la vicenda è all’attenzione perfino della Procura Antimafia di Lecce quei Consiglieri non si agitano, non protestano, non fanno conferenze stampa né guidano rivolte. Questa si che è coerenza!”.
Lospinuso (PDL): “Sui rifiuti campani, Losappio guardi in casa sua”. Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso risponde: “L’Amico e Collega Losappio, non avendo evidentemente molte ragioni per esternare su questioni che riguardano il suo Partito ed il suo Governo regionale, si consola spesso onorandoci di graditissime lezioni su quel che dovremmo fare noi. Con riferimento alla questione-rifiuti campani, è appena il caso di ricordargli che Vendola si è molto pavoneggiato, nei suoi quotidiani shows televisivi, per aver dato, a differenza di altre Regioni, il suo assenso all’accoglimento di tali rifiuti, salvo poi – a pasticcio combinato- andare a perdere, come sempre, una causa presso la Giustizia Amministrativa rivelatasi un autentico boomerang; che il Governo-Berlusconi aveva varato un decreto che subordinava tale accoglimento all’intesa con le Regioni interessate, proteggendo di fatto soprattutto la Puglia: tale decreto è naufragato per resistenze bipartisan, guidate da una compattissima sinistra; che i rifiuti campani sono in realtà napoletani, e continueranno inesorabilmente ad inondarci per il rifiuto cinico ed irresponsabile del compagno De Magistris di dotare la sua Città di impianti di smaltimento, blindando con una corazza ideologica una iattura che finora era stata soltanto conseguenza del malgoverno bassoliniano e jervoliano”.
 “Losappio farebbe pertanto bene a prendersela: A) con Vendola; B) con chi ha boicottato il decreto-Berlusconi; C) con De Magistris ed i suoi predecessori, che non hanno saputo ed oggi non vogliono smaltire i loro rifiuti in casa loro. Losappio impari una volta tanto a guardare davanti a sé. Anche perché altrimenti rischia di farsi male.”
 Redazione Stato

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Più latte, ma il prezzo non sale
22.09.2011. CAGLIARI. Non è l’anno zero, ma poco ci manca: della crisi della pastorizia scrivevano i giornali del 1913 e nel 2011 del «prezzo ridicolo del latte» si scrive ancora. Da un’epoca all’altra è cambiato quasi nulla: il mercato della trasformazione è rimasto nelle mani di pochi industriali, quelli che producono e sanno vendere il formaggio. Non c’è nulla da fare: sono ancora loro, com’era un tempo per i latifondisti col grano, a fare il listino della materia prima. In Sardegna, quello del latte, è inchidodato sui 0.65 centesimi al litro, mentre produrlo costa un euro e 5 centesimi. Dunque, i pastori lavorano sottocosto, gli industriali, dicono gli allevatori, invece ci guadagnano. È questo uno dei dati contenuti nella prima rilevazione sulle produzioni del comparto ovicaprino isolano, condotta da Laore e presentata dall’assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi e dal direttore generale di Laore, Antonello Usai. «Sappiamo che quanto gli allevatori producono non basta a coprire le loro spese - ha detto l’assessore - In Toscana un litro di latte è pagato 89 centesimi, nel Lazio 81, mentre in Sardegna siamo inchiodati tra i 65 centesimi di Cagliari e i 63 di Sassari. Mengtre, come è stato rilevato dall’Agenzia Laore, i costi dei mangimi sono cresciuti del 30 per cento dal 2010 al 2011 e quello dei prodotti energetici almeno del 5». Un adeguamento del prezzo del latte dovrà pur esserci. «Per ritornare almeno intono agli 80 centesimi - ha detto Usai - oggi bisognerebbe mettere i consorzi delle cooperative in condizioni di ricalibrare la produzione. E per questo vogliamo puntare a una verifica, azienda per azienda, della qualità del latte. Perché se la qualità diventerà alta, il prezzo dovrà per forza salire e gli industriali non avranno più alibi». I numeri. L’Agenzia ha censito nell’isola 3 milioni 600 mila capi nel settore ovi-caprimo, due milioni dei quali pecore, con più due per cento rispetto al 2010. Anche le aziende sono in crescita - oggi sono 11 mila, secondo lo studio - ma ad aumentare sono stati soprattutto i microallevamenti, quelli con massimo trenta capi. Mentre per essere più competitivi - ha detto Usai - è indispensabile che passi la filosofia economica delle aggregazioni, ma in Sardegna sappiamo che non è sempre un concetto accettato. La produzione. È un 2011 da record per l’isola, con una produzione del latte annuale stimata intorno ai 3 milioni 300 quintali, in aumento rispetto all’ultimo quadriennio. Ma il boom di produzione in passato ha già provocato un brutto effetto collaterale: l’immediata sovraproduzione di formaggio. Soprattutto del Pecorino Romano, che vale da solo il 91 per cento dei derivati del latte, ma il cui listino è crollato sul mercato americano, trascinandosi dietro anche il prezzo della materia prima. «Con il crollo delle esportazioni - ha detto Usai - anche il latte è andato a picco. Facendo un raffronto con altre regioni, la Sardegna è scesa dagli 84 centesimi del 2009 ai 65 attuali, mentre nel Lazio e in Toscana il calo è stato molto più contenuto. Purtroppo l’isola continua a essere un’anomalia, come se davvero vivessimo nel passato». Perché alla fine le cooperative, ha detto l’assessore, lavorano ben il 60 per cento del latte, ma il più delle volte non hanno un settore commerciale e cedono gran parte del prodotto agli industriali, che invece lo sanno vendere. E così il tempo ritorna a fermarsi.

LA NUOVA SARDEGNA - Politica: Fulco Pratesi: «È un assalto mascherato ai litorali»
22.09.2011
SASSARI. Da ambientalista vecchio stampo, a 77 anni Fulco Pratesi non ricorre a eufemismi: «Preparano un disastro: in Sardegna come altrove ormai non si sente discutere che di piani casa, condoni, speculazioni edilizie». «La revisione degli strumenti urbanistici nell’isola s’inserisce in un processo folle che ci porta tutti su un baratro», aggiunge Pratesi, giornalista, saggista, fondatore e anima del Wwf Italia (di cui è presidente onorario). In Sardegna si è occupato di temi naturalistici sin dal 1968. «Ma allora era diverso: le coste e l’interno di questa meravigliosa regione erano un paradiso - sottolinea lui, per molto tempo collaboratore di quotidiani e riviste - Guardate adesso com’è stata ridotta, dopo tanti danni, a cominciare da quelli prodotti dalla grande industria in posti come Ottana». - Quasi inutile ribadire allora che lei è del tutto contrario a un cambiamento del piano paesaggistico? «Sono d’accordo su ciò che esiste già e che è stato realizzato dalla precedente giunta guidata da Renato Soru. Quell’intervento ha rappresentato una boccata d’ossigeno per un’isola da decenni vittima dell’aggressione di speculatori senza scrupuli». - Eppure oggi, soprattutto nel centrodestra, si dice che con qualche eccezione ai progetti generali siano stati costruiti parecchi metri cubi anche durante il governo del centrosinistra. «Intendiamoci: nessuno è perfetto. E io personalmente non sono a conoscenza di casi specifici. Osservo però che c’è una profonda differenza tra chi sostiene il valore della difesa dell’ambiente e chi invece pensa soltanto all’edilizia vedendo uno sfogo per il mercato nella devastazione dei litorali e delle zone interne». - Quindi dubita del fatto che la Giunta Cappellacci possa agire, come dichiara anche nei messaggi pubblicitari, nella logica di rispettare comunque il paesaggio e il territorio? «Non è questione di avere sospetti. Constato semplicemente che tutte le volte nelle quali si parte dal presupposto di allentare i vincoli in favore della supposta esigenza di snellire le procedure ritorna prepotente il richiamo del dio mattone». - Lei insomma, più che facilitazioni per i costruttori, intravede attentati alla natura. «Non posso che rilevare un massiccio assalto del cemento, mascherato sotto le forme più diverse. L’ex governatore Soru, sotto questo profilo, aveva invece segnato un’inversione di tendenza importantissima facendo un discorso giusto in termini di prospettiva e di tutela». - Che cosa pensa del maggior potere previsto per l’autonomia dei sindaci nella bozza di riforma che domani sarà presentata dall’assessore Rassu alla giunta regionale? «Evidentemente, significa peggiorare la situazione: in genere più si danno poteri diffusi più s’indeboliscono gli amministratori locali rispetto ai gruppi di pressione che operano nel loro territorio. Come farebbe un primo cittadino a negare l’autorizzazione a un vicino che gli chiede di più rispetto a ciò che lui da sindaco può permettere osservando la legge? Difficoltà che un centro decisionale collocato altrove nella regione invece non avrebbe problemi a superare». - Intanto si parla di 25 nuovi campi di golf e di altri 10 porti turistici con residenze e servizi annessi... «In buona sostanza, c’è davvero poco da aggiungere: mi sembrano tutti specchietti per le allodole. Dietro la dichiarata volontà di sviluppo turistico, spesso si celano soltanto progetti per nascondere nuovi interventi edilizi allarmanti».

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