mercoledì 26 ottobre 2011

Federali.mattino_26.10.11. Orgoglio fuori posto: il brianzolo fa cucu’ ad Angela (a Trieste), poi dice che ha il posteriore inadatto ai suoi scopi, tratta Sarko’ (a Roma ed altre occasioni pubbliche) come fosse il suo avvocato a Parigi (e lo e’ stato), e il tutto passa, se ne va: si sa’, i padani brianzoli son cosi’, modello Bocconi. Il Presidente francese fa un mezzo sorrisino di scherno - alla francese, appunto - il Cancelliere increspa le labbra, strabuzza gli occhietti, non profferisce sillaba, e la stampa italo-padana grida all’onor di patria ferito e pugnalato. Idioti e Cazzari, de’ Milan’.----La Pompei dell’Italia padana.----Sardegna. La Regione può avvalersi di un articolo del suo statuto (il numero 51) per chiedere il blocco di una legge dello Stato che provoca un evidente danno ai sardi - aggiunge Pili - in attesa che la Regione adotti un provvedimento in tal senso, il Governo deve intervenire per evitare che nei prossimi mesi i bilanci di queste imprese debbano essere trasmessi ai Tribunali per un fallimento di massa.

Pompei cede ancora: giù due muri
Incontro Fitto-Hahn e conferenza stampa su Pompei
L'UNIONE SARDA - Economia: «L'Isola ipotecata da Equitalia»
Termini Imerese, Ars approva ddl per il rilancio dell'area industriale
World Pasta Day: cresce il successo (e il mercato) della pasta nel mondo
Eni, Porto Marghera: riunione a Palazzo Chigi con Letta
In ripresa il popolo dei co.co.pro.
Alunni stranieri nell’anno scolastico 2010-11
Grecia: no dell’opposizione a maggioranza allargata



Pompei cede ancora: giù due muri
Nuovi crolli: si tratta di manufatti d'epoca moderna e domani arriva il commissario europeo Hahn
NAPOLI - Nuovi crolli agli Scavi di Pompei. Anche se stavolta a cedere sono «solo» due muri di epoca moderna. A riferirlo è l'ufficio stampa del sottosegretario ai Beni culturali Riccardo Villari. Più precisamente, si tratta di un muro nell'area fuori Porta Ercolano lungo la via dei Sepolcri e di un altro nella zona occidentale del sito. Al momento, la soprintendente Teresa Cinquantaquattro e i carabinieri stanno effettuando un sopralluogo, in stretto contatto con il ministero.
LO SBLOCCO DEI FONDI - Un nuovo caso, dunque, dopo lo sfarinamento dell'opus incertum in zona Porta di Nola avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì scorso, che ha indotto la Procura di Torre Annunziata ad aprire un fascicolo per crollo colposo. Tra l'altro, il nuovo episodio capita a 24 ore dalla visita del commissario europeo Hahn, l'uomo che deve decidere sul destino dei 105 milioni di finanziamenti comunitari per investimenti finalizzati alla salvaguardia di uno dei siti più visitati al mondo.
ASSUNZIONI IN STAND BY - Altro fattore di scontro sono le assunzioni dei tecnici promesse appena sette giorni fa. «È sconcertante che l'assunzione straordinaria di personale tecnico nella soprintendenza di Pompei, annunciata con soddisfazione nei giorni scorsi non si farà subito» ha tuonato Antonio Irlando, presidente dell'Osservatorio Patrimonio Culturale. «Il comma che ne prevedeva l'immediata esecutività è stato stralciato al Senato dal disegno di legge di Stabilità, perchè incompatibile, e dovrà essere approvato con una procedura autonoma dai tempi incerti».
L'SOS DI CORRADO PASSERA - Il 20 ottobre scorso anche il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, intervenne sulla situazione poco felice del sito nell'ambito di un convegno: «In Italia lasciamo morire Pompei, lasciamo cadere i pezzi di Pompei. C'è qualcuno al mondo che spiega come questo sia possibile? Esiste una discrasia tra i fatti importanti per la gente ed il comportamento di chi dovrebbe occuparsi del bene comune».
Alessandro Chetta

Incontro Fitto-Hahn e conferenza stampa su Pompei
25 Ottobre 2011
Il Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto domani, mercoledì 26, alle ore 10.30, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,  incontrerà il Commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, e i presidenti della Regione Toscana, Enrico Rossi, del Lazio, Renata Polverini, e della Campania, Stefano Caldoro, per  discutere del futuro della politica di coesione comunitaria e presentare la proposta di nuovi regolamenti 2014-2020.
Successivamente, alle ore 13 presso la sala stampa di Palazzo Chigi,  il Ministro Fitto insieme al Commissario Hahn, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, al Ministro per i Beni e le attività Culturali, Giancarlo Galan e al Presidente Caldoro incontreranno i giornalisti per illustrare  nel dettaglio gli interventi immediatamente cantierabili per gli scavi di  Pompei finanziati con fondi comunitari  e nazionali.

L'UNIONE SARDA - Economia: «L'Isola ipotecata da Equitalia»
25.10.2011
Interrogazione di Pili: subito una moratoria per decreto
Prima una proposta di legge (sottoscritta da una novantina di deputati) e ora un'interrogazione urgente, con un allarme ultimativo: «La Sardegna è a un passo dal tracollo economico. Oltre 70 mila imprese sono gravemente indebitate nei confronti di Equitalia per più di 4 miliardi di euro (tra multe, tasse non pagate, oneri, more e sanzioni), mentre 2351 sono quelle fallite e con un debito verso lo Stato e altri enti per un totale di 1,2 miliardi di euro». Così il parlamentare del Pdl, che denuncia una situazione che presto rischia di esplodere: «Si sta rischiando il fallimento di un'intera regione, occorre subito la dichiarazione dello stato di crisi e la sospensione di tutti quei provvedimenti inficiati da evidenti profili di illegittimità».
L'INTERROGAZIONE Così Pili, con lo strumento parlamentare dell'interrogazione rivolta al premier Berlusconi (e, tra gli altri, ai ministri Tremonti e Fitto), reintroduce i temi che già nei giorni scorsi avevano caratterizzato la sua azione parlamentare: «La situazione complessiva dell'indebitamento delle imprese sarde non ha precedenti nel resto del Paese - ha sostenuto l'ex presidente della Regione nel documento depositato ieri alla Camera - e il quadro che emerge dall'analisi dei dati rischia di travolgere l'intero sistema economico della Sardegna». È innegabile che, in assenza di provvedimenti concreti, la situazione rischi di precipitare. Tanto che il deputato ha chiesto al governo di ricorrere allo strumento della decretazione d'urgenza.
I NUMERI «Il debito è di oltre 4 miliardi, gravato da aggi e accessori di riscossione per quasi il doppio, e rischia di mettere in ginocchio tutti i comparti produttivi dell'Isola - sostiene il deputato il Pdl - il drammatico fallimento di 2.351 ha già provocato un duplice effetto: la perdita di produzione e occupazione e l'impossibilità di recuperare oltre un miliardo che quelle stesse imprese non riuscivano a pagare».
ECONOMIA IN GINOCCHIO Posto che far morire un'impresa ottiene l'effetto di far perdere produttività all'intero sistema, e che in questo modo Stato ed enti locali si trovano nella condizione di perdere gran parte dei crediti vantati, trovare una soluzione a breve scadenza è sempre più urgente: «La Regione può avvalersi di un articolo del suo statuto (il numero 51) per chiedere il blocco di una legge dello Stato che provoca un evidente danno ai sardi - aggiunge Pili - in attesa che la Regione adotti un provvedimento in tal senso, il Governo deve intervenire per evitare che nei prossimi mesi i bilanci di queste imprese debbano essere trasmessi ai Tribunali per un fallimento di massa».
NO A EQUITALIA Dallo studio del parlamentare emerge la conferma di alcune incongruenze che, da sempre, vengono denunciate dalle associazioni anti-Equitalia: «Nella determinazione dell'aggio a favore dell'agenzia che si occupa della riscossione (il 9%) non si è tenuto in alcun modo conto della situazione sociale ed economica dei singoli territori. Questo è un elemento gravemente discriminatorio, che va eliminato senza perdere tempo. La parametrazione economica, sociale e territoriale è indispensabile per proporre una riscossione fondata su ragionevolezza e buon senso». ( a. mur. )

Termini Imerese, Ars approva ddl per il rilancio dell'area industriale
I fondi interesseranno anche lo stabilimento Fiat al centro
di trattative tra la Dr Motor dell'imprenditore Di Risio
PALERMO - L'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge per il rilancio dell'area industriale di Termini Imerese, dove si trova anche lo stabilimento della Fiat al centro di trattative tra la Dr Motor dell'imprenditore Di Risio interessato alla fabbrica e i sindacati dei metalmeccanici.
Il ddl prevede finanziamenti per 350 milioni di euro: 100 milioni per gli aiuti alle aziende, altri 100 che saranno versati dalle imprese e 150 milioni per le infrastrutture finanziati con i Fondi Fas. L'aula è stata aggiornata all'8 novembre alle 16.

World Pasta Day: cresce il successo (e il mercato) della pasta nel mondo
ROMA - Pasta protagonista in un futuro sempre più globale e con la certezza di essere già oggi il patto preferito nel mondo nei 50 Paesi dove viene consumata. E' questo il messaggio che viene lanciato da Paolo Barilla, presidente di Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) in occasione delle celebrazioni della Giornata mondiale della pasta.  Secondo i dati Aidepi, anche quest’anno l’industria italiana della pastificazione si conferma la prima nel mondo con 3.247 milioni di tonnellate prodotte. Un piatto di pasta su quattro mangiato nel mondo viene prodotto in Italia e sono addirittura sette su dieci quelli consumati in Europa, con la Germania che da sola assorbe il 19,3% dell’export.
 Ma cresce la domanda dei mercati emergenti: +53,9% in Russia rispetto al 2009, +61% in Cina, +36% in India ed è autentico boom tra gli sceicchi, con un +135,6% di pasta italiana in Arabia Saudita nell’ultimo anno.  L’Italia guida anche la classifica dei consumatori di pasta, con 26 chili pro-capite annui, davanti a Venezuela (13 kg) e Tunisia (11,9 kg). Si segnala il caso svedese, divenuto sesto Paese consumatore con 9 kg pro capite e una crescita del 63% sul 1998. Più pasta in tavola anche in Germania dove il consumo di spaghetti e maccheroni è salito dai 3,5 kg pro capite del 1972 ai 7,9 del 2010.  Nella giornata mondiale della pasta, Aidepi non si scorda dell’emergenza fame nel mondo e consegna alla Caritas 14 tonnellate di pasta. Altre iniziative analoghe sono in programma nel mondo, coordinate dalla International Pasta Organisation. A Roma le celebrazioni culmineranno con le interpretazioni sul tema di grandi chef come Antonello Colonna, Ciccio Sultano e Mario Uliassi che presenteranno tre ricette dove si fondono tradizione e innovazione. Per lo chef siciliano Sultano, italiani e pasta sono «una sola cosa». «Ma ognuno - sottolinea ancora – è fatto di una pasta diversa. Questo prodotto, con le sue forme, i suoi nomi e le sue consistenze, comunica l’appartenenza alla cultura e alla terra delle varie regioni del nostro Paese» .

Eni, Porto Marghera: riunione a Palazzo Chigi con Letta
25 Ottobre 2011
Si è svolta oggi a Palazzo Chigi una riunione sulla situazione della raffineria Eni di Porto Marghera. L’incontro è stato presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Hanno partecipato Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo economico ed i rappresentanti dei ministeri del Lavoro e Ambiente. Presenti anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, Francesca Zaccariotto, presidente della Provincia di Venezia, Giorgio Orsoni, sindaco del Comune di Venezia, Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni ed i rappresentanti dei sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem- Uil.
Durante l’incontro, i rappresentanti degli enti locali hanno sottolineato che la chiusura dell’impianto di Porto Marghera impatta su un’area già fortemente colpita da altre crisi industriali e hanno richiesto che il governo si faccia carico di esaminare misure per la reindustrializzazione dell’area.
L’Eni ha illustrato la situazione del settore della raffinazione a livello europeo ed ha offerto un quadro del proprio sistema di raffinazione e le criticità che sta affrontando a partire dal 2009 con le pesanti ricadute sul conto economico. L’azienda ha quindi confermato la volontà di applicare l’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali di categoria nazionali ed ha ribadito la scelta di riavviare le produzioni della raffineria a partire 1 maggio 2012. Nonché di assicurare gli attuali livelli retributivi, anche ai lavoratori in cassa integrazione.
I rappresentanti dei sindacati di categoria hanno chiesto, tra l’altro, al governo di farsi garante degli impegni relativi al riavvio, a partire da maggio, della raffineria da parte dell’Eni e di attivare le iniziative utili al rilancio della competitività del settore.
A tal fine, nel pomeriggio di oggi si è aperto un tavolo di confronto presso il ministero dello Sviluppo economico. Durante la riunione, il governo ha assicurato ai rappresentanti degli enti locali e del sindacato che si farà garante degli impegni assunti dall’Eni per l’area di Porto Marghera, per quanto riguarda in particolare il riavvio dei processi di raffinazione.

In ripresa il popolo dei co.co.pro.
Dopo anni di flessione nel 2010 si registra una crescita del 3,6% , ma rallenta il reddito medio.
Le elaborazioni sull’Osservatorio dei lavoratori parasubordinati dell’Inps mostrano, in sintesi, che:
I lavoratori parasubordinati nel 2010 sono in leggera crescita rispetto al 2009 (+1%, poco più di 14 mila) ma ancora distanti dai livelli del 2008 (-6%, -92 mila circa).
I redditi medi sono quasi tutti in diminuzione: in generale -1,1%, per i collaboratori a progetto -2,2% sul 2009 (circa 600 euro).
Parlando delle collaborazioni a progetto, la crescita rispetto al 2009 è del 3,6%, ma l’aumento è fortemente localizzato al Centro Nord, mentre il Sud perde terreno.
Oltre il 35% dei co.co.pro. ha meno di 30 anni, una incidenza aumentata di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2009. Se si aggiungono anche quelli dai 30 ai 39 anni si supera abbondantemente il 60%.

Alunni stranieri nell’anno scolastico 2010-11
Sono state pubblicate ieri sul sito dell’Ismu, le anticipazioni del rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana. A.s. 2010/2011”, curato dal Miur e dalla Fondazione Ismu.
Comunicato del 25/10/2011
Il rapporto di Vinicio Ongini della Direzione generale dello studenti del Miur e Mariagrazia Santagati del Settore educazione della Fondazione Ismu, è stato presentato ieri a Milano, al convegno “Gli studenti con cittadinanza non italiana nell’istruzione tecnica e professionale”.
Dal documento emergono i risultati principali del monitoraggio della presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane realizzato annualmente dal Miur. Appare evidente come negli ultimi tre anni si sia verificato un rallentamento della crescita degli iscritti stranieri, quasi dimezzata rispetto agli anni precedenti. Se dal 2002/03 al 2007/08 l’incremento è stato di 60-70mila unità per ciascun anno, nell’anno scolastico 2010/11 l’incremento degli alunni con cittadinanza non italiana è stato inferiore alle 38mila unità.
Nel sistema scolastico italiano gli alunni stranieri corrispondono oggi al 7,9% degli studenti iscritti. A crescere sono gli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia che nell’a.s. 2007/08, rappresentavano il 34,7% degli alunni stranieri, e nell’ultimo anno hanno raggiunto il 42,1%. In particolare gli studenti stranieri in Italia si concentrano nelle scuole dell’infanzia (78,3%) a dimostrazione del consolidamento della presenza delle cosiddette seconde generazioni.
Tra le nazionalità più presenti nella scuola italiana, quella rumena si conferma la più numerosa con 126.452 presenze. Seguono gli albanesi (99.205) e i marocchini (92.542). Cresce soprattutto la presenza degli alunni provenienti dalla Moldavia, aumentati in tre anni di quasi 8.000 unità, ma importante è anche l’incremento del numero degli studenti provenienti dall’India e dall’Ucraina.
La Lombardia fa registrare il maggior numero di iscritti stranieri (173.051 studenti), seguita da Veneto ed Emilia Romagna, regione, quest’ultima che presenta la più alta (14%), seguita da Umbria (13,3%) e Lombardia (12,5%). Tra le province, Milano (64.934), Roma (52.599), Torino (33.920), Brescia (30.605) e Bergamo (20.961), sono le prime cinque per quanto riguarda il numero assoluto di studenti stranieri. Mentre sono le province di media e piccola dimensione come Piacenza (18,1%), Prato (18%), Mantova (17,8%), Asti (16,1%), Reggio Emilia (16%) che fanno registrare la maggior incidenza.
L’incidenza maggiore degli studenti stranieri si registra nella scuola primaria (9%) anche se l’aumento più significativo nell’ultimo decennio ha riguardato le scuole secondarie di secondo grado. Nell’anno scolastico 2010/11, gli stranieri iscritti a questo ordinamento sono 153.513, 10.289 in più rispetto all’anno precedente per un’incidenza pari al 5,8%. In particolare gli studenti stranieri si concentrano nell’istruzione tecnica (58.340) e professionale (62.080). Negli istituti professionali addirittura l’11,4% degli iscritti presenta cittadinanza non italiana, mentre sicuramente minore è la loro presenza nei licei (28.675) e nell’istruzione artistica (4.418). L’istruzione liceale e artistica viene seguita maggiormente dalle studentesse straniere, dove rappresentano rispettivamente il 70,3% e il 66,7% degli iscritti con cittadinanza non italiana.

Grecia: no dell’opposizione a maggioranza allargata
Giannis Michelakis, il portavoce di Nea Dimocratia, il principale partito dell'opposizione (centro-destra) in Grecia, ha oggi duramente attaccato il governo del premier socialista Giorgio Papandreou il quale vorrebbe che il nuovo accordo con i Paesi creditori (che dovrebbe essere raggiunto domani al vertice europeo di Bruxelles) fosse approvato da parte di due terzi dei parlamentari, cioè 180 su 300.
Michelakis ha accusato il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos e il ministro della Sanità Andreas Loverdos “di cercare dei pretesti per sfuggire alle loro responsabilità. Sostengono che la maggioranza allargata non è necessaria dal punto di vista legale, ma la vogliono per motivi politici”, ha detto Michelakis, ricordando ancora una volta che il suo partito non voterà a favore dell'accordo.
Da tempo, ha aggiunto il portavoce di Nea Dimocratia, il leader del partito Antonis Samaras ha spiegato in Parlamento “che non dirà di sì ad una cosa sbagliata”.

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