martedì 13 dicembre 2011

Federali_mattino_13.12.11. Bozen, oltrepadania: Contro la crisi al Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di prolungare anche quest'anno lo sconto del 10% rispetto alle tariffe nazionali sul bollo auto. Come ha detto il governatore Luis Durnwalder, si studia poi l'applicazione di un rimborso per gli abitanti dei paesi vicini al confine con l'Austria dove i carburanti costano molto meno che in Italia.----Londra, Cameron: Ho difeso l'interesse nazionale britannico. Ho fatto soltanto quanto avevo anticipato in quest'aula: se non ci fossero state date garanzie dai partner Ue avrei posto il veto. Erano garanzie modeste, ragionevoli ma rilevanti che avrebbero concesso regole eque per tutti. Non ho mai chiesto l'opt out britannico dal capitolo dei servizi finanziari.

Napoli. Differenziata, de Magistris: tra 20 giorni 25% in città e 70% dove c'è il porta a porta
Napoli. America's Cup, Caldoro:«Se salta Bagnoli 'viriamo' su Nisida o su Mergellina»
Bozen, oltrepadania. Crisi: bollo auto -10% in Alto Adige e rimborsi su benzina
Manovra: Marcegaglia, fare presto
Bri, Italia in grado di sostenere tassi alti per anni
Banca dei regolamenti internazionali (BRI)
Cameron: «Ho difeso l'interesse britannico». Ma la sedia di Nick Clegg, ai Comuni, è vuota
Grecia: Bei, 135 milioni a progetti urbani e di Pmi
Crisi: ''Questa settimana decisiva per Grecia'', Venizelos
Crisi: in Serbia forte aumento compravendita case con pagamenti quasi sempre in cash, per liberarsi degli euro
Turchia: Pil, record mondiale primi nove mesi, batte Cina



Napoli. Differenziata, de Magistris: tra 20 giorni 25% in città e 70% dove c'è il porta a porta
La previsione del sindaco sull'andamento della raccolta
differenziata a pochi giorni dalla fine dell'anno
NAPOLI - «Entro la fine dell'anno in città dovremmo raggiungere il 25% di raccolta differenziata. Nei quartieri in cui abbiamo già avviato il porta a porta saremo invece al 70%». È la previsione sull'andamento della raccolta dei rifiuti in città fatta dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris a pochi giorni dalla fine dell'anno e nel giorno in cui prende il via la raccolta nel quartiere di Posillipo. «Siamo partiti dal 15 per cento di fine settembre, dato che abbiamo ereditato - ha aggiunto il sindaco di Napoli - e se tutto va bene avremo un trend positivo in tre mesi del 10 per cento in più». «Se il ministro Clini mantiene l'impegno di sbloccare i fondi Fas - ha concluso - ci sarà un'ulteriore accelerazione e copriremo mezzo milione di abitanti. A gennaio partiremo con i quartieri spagnoli e la nostra intenzione è estendere il porta a porta a tutta la città».

Napoli. America's Cup, Caldoro:«Se salta Bagnoli 'viriamo' su Nisida o su Mergellina»
«A Bagnoli c'è un problema di sicurezza legato a opere di bonifica». Graziano: «Al piano b lavoriamo da tempo»
NAPOLI - Se salta Bagnoli bisognerà necessariamente «virare» su Nisida o su Mergellina e via Caracciolo. Questo in sintesi il pensiero del governatore della Campania Stefano Caldoro ribadito oggi 12 dicembre nel corso di una diretta web con i cittadini della regione. «Stiamo studiando - ha detto Stefano Caldoro - le diverse soluzioni per dare a questa grande manifestazione la migliore immagine di Napoli».

LE DIFFICOLTA' DI BAGNOLI - «Come è noto - ha precisato il governatore - a Bagnoli c'è un problema di sicurezza legato a opere di bonifica che devono essere completate. Aspettiamo un ultimo parere del ministero dell'Ambiente e se non dovesse arrivare in tempo saremo allora costretti a spostare le regate da Bagnoli ad un'altra zona che può essere da Nisida fino a Mergellina e via Caracciolo. Bagnoli - ha aggiunto - per noi ha un significato di rilancio dell'area, ma potremmo non poterla fare lì perchè gli organismi competenti che devono dare i pareri o non si pronunciano in tempo o devono fare ulteriori analisi come nel nostro caso». Caldoro ha infine ricordato che il ministero potrebbe «dare parere negativo se non a condizione di fare lavori di bonifica che richiedono un tempo che non abbiamo».

GRAZIANO: «AL PIANO B GIA' LAVORAVAMO DA TEMPO» - «Via Caracciolo era una opzione già presa in considerazione proprio perchè c'erano dubbi su Bagnoli, ci eravamo preparati in tempo». È quanto ha affermato Paolo Graziano, presidente dell'Unione industriali di Napoli ed amministratore unico di ACN, la società di scopo creata per gestire le regate di coppa America a Napoli. «Ci sono le due opzioni e sono le uniche due possibili - ha affermato Graziano -. L'unica area degna di considerazione è quella di Bagnoli, c'è bisogno di grandi spazi». «Su via Caracciolo - ha aggiunto- bisogna fare una cosa più piccola e dobbiamo contrattarlo come campo di gara prima di tutto con gli americani. È una decisione loro, non nostra».

CALDORO: «LA PANDA A POMIGLIANO HA SALVATO 10.000 POSTI DI LAVORO - Alla vigilia dell'avvio della produzione della nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano d'Arco, il governatore della Campania Stefano Caldoro ha ribadito l'importanza della ripresa del ciclo produttivo nell'ex stabilimento G.B Vico. «L'alternativa - ha detto il governatore - era la chiusura dello stabilimento. Andremo a vedere l'impianto - ha aggiunto - la produzione, vigileremo sulla percentuale di riassunzione, perchè la Fiat deve rispettare gli impegni che ha preso. Dovevamo prima di tutto difendere 5.000 posti di lavoro nella fabbrica di Pomigliano e almeno altrettanti o forse di più nell'indotto, quindi parliamo di 10.000 posti di lavoro. La Fiat è un'azienda globale e non è detto che produca da noi, lo fa se il prodotto è poi competitivo». Sull'accordo Caldoro ha sottolineato come «una parte del sindacato ha subito accettato la sfida, dando poi la possibilità ai lavoratori in autonomia di confermarlo nel referendum. Noi dobbiamo fidarci della maggioranza dei sindacati e della maggioranza dei lavoratori che hanno partecipato al referendum».

Bozen, oltrepadania. Crisi: bollo auto -10% in Alto Adige e rimborsi su benzina
Contro la crisi al Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di prolungare anche quest'anno lo sconto del 10% rispetto alle tariffe nazionali sul bollo auto
BOLZANO. Contro la crisi al Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di prolungare anche quest'anno lo sconto del 10% rispetto alle tariffe nazionali sul bollo auto. Come ha detto il governatore Luis Durnwalder, si studia poi l'applicazione di un rimborso per gli abitanti dei paesi vicini al confine con l'Austria dove i carburanti costano molto meno che in Italia. La circostanza sta alimentando in questi giorni un vero e propri pellegrinaggio di automobilisti. 12 dicembre 2011

Manovra: Marcegaglia, fare presto
Molti sacrifici ma andare avanti, situazione sta peggiorando
12 dicembre, 19:37
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - Il governo deve ''mantenere una manovra credibile e forte perche' il Paese e' ancora in pericolo, e l'andamento di spread e Borse lo dimostrano''. Cosi' Emma Marcegaglia, che ribadisce che ''la manovra non va stravolta, va fatta nel piu' breve tempo possibile a saldi invariati, deve mantenere il carattere strutturale. Questo porta molti sacrifici pero' purtroppo la situazione per l'Italia non e' buona, sta peggiorando perche' dall'Europa non sono arrivate le risposte che aspettavamo''.

Bri, Italia in grado di sostenere tassi alti per anni
L'Italia è in grado di sostenere il rialzo dei tassi d'interesse sui titoli di Stato per alcuni anni perchè il suo debito ha una scadenza a lungo termine che aiuta a mitigare i rendimenti record.Lo afferma la Bri,secondo cui i costi sul debito italiano peseranno appena per lo 0,95% del Pil nel 2012 se i tassi torneranno al record del 7,48%. Nello scenario peggiore con una durata di tre anni, i costi sul debito saliranno al 2% del Pil, sottolinea la Bri nel suo bollettino trimestrale. Secondo le diverse simulazioni della Bri, "l'Italia dovrebbe essere quindi in grado di sostenere tassi alti per alcuni anni". La scadenza media del debito italiano è di sette anni rispetto ai sei anni del Portogallo e della Germania.

Banca dei regolamenti internazionali (BRI)
Fonte: Banca d’Italia
La Banca dei regolamenti internazionali (BRI), con sede a Basilea, ha come azionisti 56 banche centrali, tra cui la Banca d’Italia. La BRI promuove la cooperazione monetaria e finanziaria tra le banche centrali, fornisce servizi di gestione delle riserve in valuta a numerose banche centrali e svolge attività di ricerca economica e monetaria, producendo altresì statistiche sul sistema bancario e finanziario internazionale.
Oltre a ospitare le riunioni periodiche dei Governatori dei paesi del G10, la BRI assicura i servizi di segretariato per vari comitati permanenti impegnati a promuovere la stabilità finanziaria e monetaria internazionale, tra cui il Committee on the Global Financial System (CGFS), il Committee on Payment and Settlement Systems (CPSS) e il Basel Committee on Banking Supervision, cui partecipano rappresentanti delle principali banche centrali e autorità di vigilanza su istituzioni e mercati finanziari, nonché per il Financial Stability Forum (FSF).
La Banca d’Italia è uno dei sei soci fondatori della BRI, ed è presente attraverso i propri rappresentanti in tutti i comitati che operano nel suo ambito.

Cameron: «Ho difeso l'interesse britannico». Ma la sedia di Nick Clegg, ai Comuni, è vuota
dal nostro corrispondete Leonardo Maisano
Londra – La sedia vuota era quella di Nick Clegg, lo scranno che il vice premier occupa normalmente ai Comuni per stare al fianco del suo premier. Il leader del partito liberaldemocratico in coalizione di governo con i conservatori non ha voluto assistere alla relazione di David Cameron sul summit di Bruxelles. Un'assenza voluta, ricercata, che sottolinea, fisicamente, il dissenso da una scelta – il no britannico - stigmatizzata con toni duri da Clegg nel corso del week end. E basta questo per dare la misura della crisi politica che avvolge il governo inglese.
La tesi sostenuta da David Cameron a Westminster è stata lungo le linee tradizionali. "Ho difeso l'interesse nazionale britannico. Ho fatto soltanto quanto avevo anticipato in quest' aula: se non ci fossero state date garanzie dai partner Ue avrei posto il veto. Erano garanzie modeste, ragionevoli ma rilevanti che avrebbero concesso regole eque per tutti. Non ho mai chiesto l'opt out britannico dal capitolo dei servizi finanziari". Il premier ha poi ammesso che l'assetto istituzionale europeo prossimo venturo lascia incertezza sull'uso del voto a maggioranza da parte degli altri Paesi (potrebbero mettere sistematicamente in minoranza la Gran Bretagna arrivando al tavolo a ventisette con intese predefinite nelle riunioni a cui Londra non parteciperà), ma ha insistito che far sbocciare "un trattato nel trattato" sarebbe stato molto peggio.
Alle parole, poco convincenti, di David Cameron sono seguite quelle normalmente ancor meno pungenti del leader dell'opposizione laburista. Ed Milliband questa volta ha però sorpreso tutti con un argomentato affondo al cuore del governo.. "Come pensa il primo ministro di convincere un Paese se non ha convinto nemmeno il suo vice ?"
Domanda retorica, prologo a un diluvio di accuse che si possono risolvere nella doppia considerazione: la politica della sedia vuota non ha precedenti nelle relazioni anglo-europee; non c'è ombra di motivazione tattica o di scelta strategica per giustificare questa scelta. "E' un male per la Gran Bretagna – ha continuato Ed Milliband – ed è la conferma che il premier ha abbandonato il Paese per salvaguardare il partito". Il riferimento è alla rivolta dei cosiddetti backbenchers, i deputati che non hanno responsabilità di governo e occupano i banchi più arretrati dei Comuni. La maggior parte sono euroscettici e si sono sperticati in elogi e congratulazioni per la determinazione del premier, dando la netta sensazione che stiano già mettendo a punto una precisa strategia per spingere ancora più in là il gap che divide Londra da Bruxelles. David Cameron non ha dato segni di volerli agevolare in questa direzione, temendo il ricorso al referendum che porterebbe all'immediata caduta del governo per mano dei LibDem.
Di segno opposto gli interventi dei laburisti che pure contano nelle proprie un numero significativo di euroscettici. Gli oppositori all'abbraccio continentale hanno taciuto, lasciando agli eurofili il compito di imbarazzare Cameron. "Il primo ministro ci tranquillizzi – ha detto in uno dei più incisivi interventi Dennis Mac Shane, l'ex ministro per l'europa del governo Blair – confermando che d'ora in avanti in occasione di qualsiasi appuntamento internazionale si farà accompagnare dal suo vice".
Ancora una volta l'attenzione è caduto sull'assente, Nick Clegg, l'uomo che può staccare la spina al governo. Potrebbe farlo, ma per ora è francamente improbabile. Dipenderà dalla spinta interna ai rispettivi partiti. Se crescerà quella degli euroscettici nelle file Tory crescerà quella degli eurofili in quelle LibDem e questo potrebbe davvero portare alla frattura. Dalla loro, i Tory, hanno il sostegno popolare se è vero che la maggioranza della popolazione – i sondaggi non sono però tutti unanimi – approva il pollice verso del premier e se è vero come suggeriscono altre proiezioni che un referendum sull'adesione all'Ue finirebbe con il probabile addio di Londra. La via delle urne, per i LibDem significherebbe invece il collasso elettorale, essendo oggi ai minimi termini del consenso. E questo potrebbe bastare per raffreddare gli animi. Almeno per ora.
Leonardo Maisano
 12 dicembre 2011

Grecia: Bei, 135 milioni a progetti urbani e di Pmi
12 dicembre, 16:05
(ANSAmed) - BRUXELLES, 12 DIC - La Banca europea d'investimenti (Bei) ha firmato due accordi per un valore complessivo di 135 milioni di euro, a sostegno dell'economia reale in Grecia.
 Un ammontare di 85 milioni di euro servira' alla creazione di un Fondo di sviluppo urbano con la Banca nazionale di Grecia, per investire in progetti in diverse regioni del paese nei prossimi quattro anni. Il portafogli sara' destinato a progetti per infrastrutture, ma anche per la gestione di acqua e rifiuti, reti energetiche e recupero aree degradate. Le aree interessate saranno le regioni dell'Attica (50 milioni), Grecia occidentale (15 milioni) e isole dello Ionio (10 milioni). Altri 10 milioni potranno essere investiti nelle aree dell'obiettivo di ''convergenza'' della politica di coesione dell'Ue (Macedonia orientale, Tracia, Nord Egeo, Epiro, Tessaglia, Grecia occidentale, isole dello Ionio, Peloponneso e Creta). Un finanziamento da 50 milioni di euro invece andra' alla Pancretan Cooperative Bank per investimenti nelle piccole e medie imprese, di pubblici e privati, nel campo di turismo, industria, servizi, infrastrutture, energia, protezione ambientale, salute ed istruzione, in tutta la Grecia. (ANSAmed)

Crisi: ''Questa settimana decisiva per Grecia'', Venizelos
Ma assicura che non ci sara' bisogno di nuove misure
(ANSAmed) - ATENE, 12 DIC - ''La settimana cominciata oggi sara' decisiva per la Grecia'', ha dichiarato questa sera il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, al termine degli incontri avuti oggi ad Atene con i rappresentanti della troika e con Charles Dallara, il direttore generale dell'Istituto di finanza internazionale (Ifi) incaricato di negoziare con la Grecia il programma per la cancellazione del debito. Parlando in conferenza stampa della necessita' di nuove misure economiche, il ministro ha detto che ''se il bilancio 2011 sara' applicato cosi' come e' previsto non ci sara' bisogno di nuove misure''.
 Venizelos ha incontrato in giornata i rappresentanti della troika - Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea - con i quali, secondo i media ellenici, ha parlato dello stato dell'attuazione del Programma Economico a Medio Termine, di quello che riguarda lo scambio dei titoli dello Stato greco con i privati e delle trattative riguardanti il piano unito (collegato) al nuovo pacchetto di aiuti deciso dal Vertice europeo del 26 ottobre scorso. I rappresentanti della troika, secondo i media, hanno voluto esaminare alcune questioni che, fra l'altro, riguardano le misure da attuare per il prossimo triennio 2012-2014, la spesa del governo centrale e delle Autonomie locali, le spese per i medicinali e quelle ospedaliere, gli stipendi speciali e i sussidi sociali. (ANSAmed).

Crisi: in Serbia forte aumento compravendita case con pagamenti quasi sempre in cash, per liberarsi degli euro
12 dicembre, 18:10
(ANSAmed) - BELGRADO, 12 DIC - In Serbia la crisi dell'euro ha rianimato notevolmente il mercato immobiliare, con le case che vanno a ruba in compravendite effettuate quasi sempre in cash, ovviamente euro.
 Come riferiscono i giornali, cresce in continuazione il numero dei serbi che, nell'incertezza per il futuro dei loro risparmi in euro, decidono o di cambiarli in altre valute (franchi svizzeri, dollari, sterline) o di investirli in qualcosa di piu' sicuro, a cominciare dagli immobili. Si stima che dall'inizio della crisi, ogni serbo in possesso di risparmi ha cambiato non meno di 2 mila euro.
 Ma il fenomeno piu' macroscopico riguarda l'aumento vertiginoso nelle vendite di case. ''Molti hanno deciso di investire i risparmi nel settore immobiliare'', ha detto al quotidiano Kurir Kacia Lazarevic, responsabile della maggiore agenzia immobiliare del paese, Alka. Prima, ha aggiunto, si comprava con mutui e prestiti, mentre ora quasi sempre in cash, segno che la gente si vuole liberare degli euro, ritenuti ormai poco sicuri. (ANSAmed)

Turchia: Pil, record mondiale primi nove mesi, batte Cina
+8,2% in 3/o trimestre oltre le attese, ma arriva rallentamento
(ANSAmed) - ANKARA, 12 DIC - Nonostante un previsto rallentamento, la crescita economica della Turchia si conferma la piu' impetuosa al mondo. Il tasso di aumento del Pil turco nel terzo trimestre e' stato dell'8,2% portando il ritmo di crescita del paese a superare di nuovo quello della Cina nei primi nove mesi dell'anno. Lo ha sottolineato il ministro dell'economia turco, Zafer Caglayan, in una dichiarazione rilanciata dall'agenzia Anadolu a commento del dato trimestrale pubblicato oggi.
 Mentre da gennaio a settembre il Pil cinese e' cresciuto del 9,4%, quello turco e' aumentato del 9,6%, ha affermato il ministro notando che l'incremento e' andato oltre le aspettative.
 Considerando solo il terzo trimestre, ha notato in tv un altro ministro turco, il record pero' spetta nettamente alla Cina con un tasso del 9,1%.
 Il primato mondiale della crescita piu' veloce era andato alla Turchia anche per l'intero primo semestre mentre la Cina si era imposta nel secondo trimestre.
 La Banca centrale turca all'inizio del mese scorso aveva segnalavano pero' un rallentamento al 7% per l'intero 2011 che dovrebbe accentuarsi l'anno prossimo anche secondo il governo: lo stesso Caglayan la scorsa settimana ha parlato di 4% commentando una previsione ancor piu' modesta (2%) fatta del Fondo monetario internazionale. (ANSAmed).

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