Crisi salotto, imprese e sindacati sollecitano incontro col ministro Passera
Ecco le 17 meraviglie lucane
Occupazione ancora in calo: - 75 mila nel primo trimestre
Fmi: Italia in recessione, taglio netto stime 2012-2013
Europarlamento contro la bozza di Trattato: «Troppo rigore»
Commerzbank: ricapitalizzeremo senza ricorrere a fondi pubblici
L’Fmi cerca 500 miliardi in più
Federazione Russa. Manovre strategiche in corso
Crisi salotto, imprese e sindacati sollecitano incontro col ministro Passera
Imprese e sindacati hanno sollecitato l'incontro con il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, per la sottoscrizione del programma a sostegno delle aziende del mobile imbottito dell’area murgiana. Nel caso di mancata fissazione dell’incontro imprenditori e sindacati si «autoconvocheranno» il 9 febbraio presso la sede del Ministero.
19/01/2012 Confindustria di Puglia e Basilicata e le segreterie territoriali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil delle due regioni, hanno sollecitato la convocazione entro dieci giorni dell’incontro con il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera per la sottoscrizione dell’accordo quadro di programma a sostegno delle aziende del mobile imbottito dell’area murgiana.
Rappresentanti di imprese e lavoratori, nel ribadire «la gravità della situazione economica del territorio e del comparto», motivano la richiesta «con la necessità di dare risposte urgenti alle aziende, ai cassintegrati, alle famiglie e a tutti coloro che attendono per una ripresa anche le azioni del Governo». Confindustria e organizzazioni sindacali ricordano, inoltre, come «il percorso dell’accordo di programma dell’area murgiana sia ormai completo e manca solo la firma finale e che non vi sono motivazioni di sorta che ne giustifichino ulteriori ritardi».
Ecco le 17 meraviglie lucane
Il forum nazionale dei giovani prema i migliori itinerari turistici del Belpaese
19/01/2012 CASTELMEZZANO e Pietrapertosa con “Il Volo dell'Angelo”, Episcopia con la “Festa del Grano”, Filiano con le pitture rupestri di “Tuppo dei Sassi”, Maratea col “Monte San Biagio”, Maschito con “La Retnes” (rievocazione storica in costume Arbëreshë), Melfi coi suoi “Frammenti di Storia”, Oppido con le “Ville Romane”, Palazzo San Gervasio col “Palazzo regio”, Picerno con la “Chiesa di San Nicola ed il Convento”, Pietragalla con la “Città dei Palmenti”, Potenza con la “Storica Parata dei Turchi”, San Fele con le cascate “U uattenniere”, Tramutola con l’antico lavatoio “Ngap l’Acqua”, Matera con la “Casa Cava”, Montalbano Jonico con la “Fattoria Magno Greca” e Montescaglioso con la “Notte dei Cucibocca”. Sono queste le diciassette meraviglie lucane premiate, ieri mattina nella sala consiliare della Provincia di Potenza, dal Forum nazionale dei Giovani nell’ambito di “Meraviglia Italiana”, progetto patrocinato dalla Camera dei deputati, dalla Presidenza del consiglio dei ministri e portato avanti dal Forum nazionale dei giovani allo scopo di promuovere siti paesaggistici, manifestazioni popolari e beni archeologici d’Italia. Alla conferenza stampa di premiazione, presieduta da Francesco Coviello e Carmelo Lentino, rispettivamente presidente dell’assemblea nazionale e consigliere (responsabile del progetto “Meraviglia Italiana”) del Forum dei giovani, hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore provinciale alla Viabilità, Nicola Valluzzi, il presidente del Consiglio provinciale Palmiro Sacco e le delegazioni delle amministrazioni comunali che hanno aderito al progetto. «Meraviglia Italiana – ha spiegato Lentino aprendo la mattinata di premiazione – intende costruire un itinerario turistico d’eccellenza attraverso 1.000 siti paesaggistici, culturali, storici e manifestazioni della tradizione del Belpaese a cui verrà conferito il bollino di “Meraviglia Italiana”». «Destinatari privilegiati di questo progetto – ha aggiunto il consigliere nazionale dell’Fng - sono le giovani generazioni cui permettiamo di conoscere e approfondire storia, cultura, sapori e costumi d’Italia ma anche le comunità in generale cui offriamo, attraverso il nostro portale, i nuovi mezzi di comunicazione e i grandi eventi legati al progetto, possibilità promozionali totalmente gratuite». Una vetrina importante, insomma, se è vero, come emerso dagli interventi della mattinata d’ieri, che oltre un milione e mezzo di persone, soprattutto straniere, hanno visitato le “Meraviglie italiane” sul sito del progetto (www.meravigliaitaliana.it) nei suoi primi 9 mesi di vita. Di progetto ad hoc «per i giovani che credono e vogliono operare sui loro territori di nascita» ha parlato il presidente dell’assemblea nazionale del Forum, Francesco Coviello. Di «catalogo che esalta la Basilicata su scala nazionale» ha detto l’assessore Valluzzi con riferimento alle 17 nuove “meraviglie lucane” entrate a far parte dell’iniziativa di Fng. «Meraviglia Italiana – ha sottolineato il presidente del consiglio provinciale Sacco – rilancia l’identità lucana e apre il territorio di Basilicata all’esterno. Un passo ulteriore – ha concluso Sacco – dev’essere quello di mettere questi siti a sistema creando un vero circuito ad uso turistico». Dopo le premiazioni di ieri, ha infine annunciato Carmelo Lentino, Fng prepara «per maggio prossimo, a Roma, un evento nel corso del quale verranno riconosciute, grazie ad una giuria tecnica interna al Forum, le prime due “meraviglie d’Italia” e, inoltre, verranno premiate le “meraviglie italiane” votate dagli internauti».
Michele Russomanno
Occupazione ancora in calo: - 75 mila nel primo trimestre
Previste 152 mila assunzioni a fronte di 227 mila uscite
19 gennaio, 12:17
ROMA - Entro marzo le aziende italiane dovrebbero assumere circa 152.000 persone ma le nuove entrate saranno a fronte di 227.000 uscite con un saldo negativo di 75.000 unità. E' quanto prevede il sistema informativo Excelsior di UnioNcamere e ministero del Lavoro. Il calo occupazionale previsto nel trimestre è dello 0,7%
Fmi: Italia in recessione, taglio netto stime 2012-2013
Ripresa mondiale in stallo, piu' rischi, pesa crisi Eurolandia.
19 gennaio, 12:45
Profondo rosso per l'economia italiana nel prossimo biennio. Sullo sfondo una ripresa globale in stallo, frenata soprattutto dalla crisi di Eurolandia, l'Italia si prepara ad andare incontro a due anni di recessione nel 2012 e nel 2013. La doccia fredda arriva dal Fondo Monetario Internazionale che nel rimettere mano come di consueto alle proprie previsioni ha dato una generale sforbiciata alle stime di crescita di tutto il mondo. Nell'ultimo update al World Economic Outlook che l'Ansa e' in grado di anticipare prima della sua diffusione ufficiale martedi' prossimo, il Fmi individua nell'area dell'euro il principale malato che contagia e fa vacillare un po' tutte le economie internazionali. ''La ripresa globale e' minacciata dalle crescenti tensioni nell'area dell'euro'', considerata come la ''principale ragione'' del deterioramento delle prospettive economiche. E ad essa si affiancano e si intrecciano ''le fragilita' finanziarie altrove''. Il Fondo avverte dunque che i rischi al ribasso hanno subito un'escalation. Cosi' gli economisti di Washington sono stati costretti a dare un taglio netto a tutte le statistiche e questo in gran parte perche' ''ci si aspetta che l'economia dell'euro area finira' in una lieve recessione nel 2012''. E cio' come risultato del rialzo dei rendimenti dei titoli di stato, della diminuzione del credito bancario all'economia reale e dell'impatto delle nuove misure di consolidamento fiscale. I numeri del resto parlano chiaro. La crescita mondiale sara' di appena il 3,3% quest'anno e del 4% il prossimo, con una revisione al ribasso, rispettivamente, di 0,7 e 0,5 punti percentuali. Per tutta l'area della moneta unica, invece, e' atteso un calo del Pil pari allo 0,5% nel 2012, con una revisione al ribasso di 1,6 punti percentuali. La crescita tornera' invece nel 2013, ma sara' di appena lo 0,8%. Ben peggiore sara' pero' la situazione italiana. Per quest'anno la contrazione del Pil superera' addirittura il 2% attestandosi al 2,2%, con un taglio di ben 2 punti e mezzo rispetto alle stime di settembre scorso. E il segno piu' non riuscira' a tornare nemmeno nel 2013, quando il Pil subira' un calo dello 0,3%. La frenata non risparmiera' peraltro neppure il gruppo degli emergenti, che negli ultimi tempi ha rappresentato il vero motore dell'economia globale. ''Anche la crescita dei paesi emergenti e in via di sviluppo - si legge infatti nel documento del Fmi - rallentera' a causa del peggioramento dell'ambiente economico esterno e dell'indebolimento della domanda interna''. Il Fondo suggerisce quindi alcuni ''requisiti essenziali'' per far fronte alla difficile situazione attuale. ''La piu' immediata sfida politica - afferma - e' di ristabilire la fiducia e di mettere fine alla crisi dell'area euro sostenendo la crescita'', garantendo al tempo stesso aggiustamenti di bilancio sostenibili, il contenimento della restrizione del credito bancario e fornendo piu' liquidita', grazie anche ad una politiva monetaria piu' accomodante.
Europarlamento contro la bozza di Trattato: «Troppo rigore»
dal nostro inviato Beda Romano
STRASBURGO. Il Trattato intergovernativo che deve mettere nero su bianco la nuova disciplina di bilancio è fonte di crescenti diverbi e rimostranze. A una settimana da un Eurogruppo-Ecofin, il Parlamento europeo, in sessione a Strasburgo, ha votato ieri una risoluzione in cui ha criticato tra le altre cose l'accordo perché troppo concentrato sul rigore, e non abbastanza sul rilancio dell'economia.
La risoluzione, promossa dai quattro deputati che stanno partecipando ai negoziati sul trattato (Elmar Brok, Roberto Gualtieri, Guy Verhofstadt e Daniel Cohn-Bendit), è stata approvata a grande maggioranza, 521 voti a favore e 124 contrari. Nel documento, il Parlamento sostiene che «la disciplina di bilancio, nonostante sia la base per una crescita durevole, non può da sola provocare una ripresa» economica.
I deputati quindi chiedono che nel nuovo Trattato ci sia «una traccia che indichi la futura adozione di obbligazioni europee». La presa di posizione (non vincolante) giunge mentre da più parti, a Roma come a Parigi, crescono le pressioni perché Berlino ammorbidisca le sue posizioni, accettando di dare un ruolo maggiore alla Banca centrale europea o di rafforzare lo scudo finanziario Efsf.
A intervenire ieri sulla questione è stato anche Martin Schulz, neo presidente (tedesco) dell'assemblea parlamentare: «L'austerità non può avere effetti durevoli senza che ci sia crescita economica», ha avvertito l'uomo politico socialdemocratico. «Puntare solo al rigore è sbagliato». Lo stesso ha ribadito il presidente della Commissione José Manuel Barroso: «L'Europa non è condannata alla recessione».
L'obiettivo di molti non è solo di aiutare la crescita economica con misure espansive, ma è soprattutto di dare una risposta collettiva alla crisi debitoria che convinca i mercati e attenui le gravi tensioni sui rendimenti obbligazionari dei Paesi più fragili. Dalla Germania, il cancelliere Angela Merkel non ha voluto (per ora) prendere in considerazione un potenziamento dell'Efsf.
Parigi e Berlino hanno fatto trapelare ieri un documento preparatorio al vertice europeo del 30 gennaio. Per aiutare l'economia, individuano sei priorità: nuove forme di apprendistato, misure a favore del venture capital, un impulso al coordinamento fiscale, impegni per modernizzare la funzione pubblica, sforzi per aprire ai prodotti europei mercati terzi, e la nascita di un fondo per nuovi investimenti nei Paesi in difficoltà. Basterà?
Dietro al dibattito di questi giorni si nascondono per molti versi i negoziati sulla scrittura di un nuovo Trattato intergovernativo. Mentre la Germania considera l'accordo necessario per imporre maggiore disciplina di bilancio, molti altri Paesi vorrebbero che l'intesa tratteggiasse anche un percorso che rafforzi il coordinamento economico nell'Unione, fino a portare a una graduale mutualizzazione dei debiti.
Tra le altre cose, Berlino ha chiesto di irrigidire alcune norme del testo, in particolare l'articolo 8 che permette a un Paese di adire la Corte di Giustizia nel caso in cui un altro Paese non abbia inserito nella legislazione nazionale la regola d'oro, vale a dire il pareggio di bilancio. Addirittura alcuni negoziatori sostengono che la Germania vorrebbe introdurre la possibilità di sanzionare i Paesi inadempienti.
Per molti osservatori, il dibattito ricorda il 1997 quando si discusse del Patto di stabilità e di crescita. Anche allora il confronto fu tra la Germania che puntava sull'impegno alla stabilità e la Francia che sosteneva l'importanza della crescita. Nel frattempo, la crisi ha reso la ricerca di un equilibrio molto più urgente. I Governi discuteranno del nuovo trattato all'Eurogruppo-Ecofin della settimana prossima.
Commerzbank: ricapitalizzeremo senza ricorrere a fondi pubblici
19 Gennaio 2012 - 12:08
(ASCA-Afp) - Francoforte, 19 gen - Commerzbank rafforzera' il proprio patrimonio come richiesto dall'Autorita' bancaria europea (Eba) senza ricorrere agli aiuti di stato. Il Financial Times ha scritto che la banca tedesca potrebbe invece essere costretta a ricorrere ai fondi pubblici per colmare il deficit patrimoniale.
''Sulla base dell'attuale piano industriale e senza un ulteriore deterioramento dello scenario macroeconomico, in particolare nell'evoluzione della crisi del debito sovrano, Commerzbank sara' in grado di soddifare le richieste dell'Eba entro giugno 2012'', spiega la nota della banca tedesca.
Complessivamente Commerzbank deve aumentare il capitale di 5,3 miliardi di euro, la banca ha precisato che il deficit di capitale e' gia' stato ridotto a 3 miliardi a fine 2011, a fine giugno la banca ritiene che avra' capitale superiore di 1 miliardo a quanto richiesto dall'Eba.
Una precisazione che ha messo le ali al titolo Commerzbank che alla borsa di Francoforte sale dell'11%.
red/vam
http://asca.it/news-Commerzbank__ricapitalizzeremo_senza_ricorrere_a_fondi_pubblici-1115115-ECO.html
L’Fmi cerca 500 miliardi in più
Serviranno mille miliardi per i Paesi in difficoltà
La Banca mondiale: l’Eurozona è in recession
TONIA MASTROBUONI
Nell’attesa che l’Europa riesca finalmente a tirar fuori il «bazooka» convincente per far fronte alla crisi, il Fondo monetario internazionale ha fatto sapere che raccoglierà 500 miliardi di dollari aggiuntivi per far fronte a 1.000 miliardi che «nelle stime dello staff» potrebbero essere chiesti da Paesi in difficoltà nei prossimi due anni. Tra di essi, secondo quanto anticipato da La Stampa , rischiano di esserci anche l’Italia e la Spagna. La notizia ha regalato ieri una giornata di sollievo all’euro che ha guadagnato terreno contro il dollaro chiudendo a 1,2817. E il differenziale tra titoli italiani e tedeschi a dieci anni si è ridotto a 4,63 dai 4,71 di martedì.
L’organizzazione di Washington, che dispone di 387 miliardi, ha anche precisato che 200 dei 500 miliardi in più verranno dall’Europa, che all’ultimo Consiglio Ue di dicembre si è impegnata a versare quella cifra al Fmi. Ma la domanda essenziale è da dove verranno le altre risorse. E anche sulla quota europea continuano a pesare le riserve della Gran Bretagna.
Il Fondo si limita a dire, per ora, che sta «esplorando varie opzioni per i finanziamenti» ma secondo il Financial Times la maggior parte delle risorse aggiuntive non potrà che arrivare dal Vecchio continente, dunque molto più dei 200 miliardi stabiliti ad oggi.
Il piano deve fare i conti, inoltre, con l’espressa contrarietà degli Stati Uniti. Un comunicato del Tesoro ha fatto sapere ieri che «l’Fmi non può sostituirsi a un robusto “frangifuoco” europeo. Abbiamo detto ai nostri Partner internazionali che non abbiamo intenzione di trovare risorse aggiuntive per l’Fmi». E non è un mistero che il «no» ad aiuti europei è attualmente uno dei temi preferiti dei candidati repubblicani alle presidenziali. Difficile che Obama riesca a far approvare un aumento dei contributi per il Fondo dal Congresso.
I Paesi disponibili a un contributo aggiuntivo per le emergenze dei prossimi 24 mesi sono Cina, Brasile, Russia, India e Giappone. Ma a incupire il clima è arrivato ieri il rapporto economico della Banca mondiale che ha messo in guardia da un nuovo acuirsi della crisi in Europa e un indebolimento già in atto nei Paesi emergenti che potrebbe aprire scenari da post crac di Lehman Brothers. Le stime per l’andamento dell’economia globale nel 2012 sono state riviste da 3,6 a 2,5 per cento. Per l’area euro è prevista una recessione dello 0,3 per cento. Un propostico condiviso anche dal presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker che ha ammesso che «nell’Eurozona siamo sull’orlo di una recessione tecnica». Infine, anche dalla Germania sono giunte ieri notizie ampiamente previste ma negative.
Il governo ha presentato le previsioni economiche per il 2012. La «locomotiva» europea crescerà solo dello 0,7 per cento contro il 3 per cento dell’anno appena concluso. Ma il ministro dell’Economia Roesler ha puntualizzato che per la prima economia europea «non si può minimanente parlare di recessione». E che la Germania riuscirà comunque a creare 220mila posti di lavoro in più. I disoccupati scenderanno a 2,9 milioni - il numero più basso da 20 anni. Quest’anno, inoltre, nella «Cina d’Europa» le importazioni aumenteranno più delle esportazioni: «questo dovrebbe avere effetti stabilizzanti per i nostri partner europei» ha concluso Roesler.
Federazione Russa. Manovre strategiche in corso
19 gennaio 2012
Sergej Konovalov, Nezavisimaja Gazeta
Lo Stato Maggiore russo ha programmato lo svolgimento di una serie di esercitazioni militari di grandi proporzioni, legate a un possibile attacco contro l'Iran da parte di Israele e Usa
Il Ministero della Difesa russo ha dato il via alla preparazione della simulazione strategica dei comandi di Stato Maggiore denominata “Kavkaz-2012”. Secondo le informazioni ufficiali diffuse dal Ministero, a differenza di esercitazioni analoghe dello scorso anno, le manovre del 2012 saranno di portata maggiore e più vicine alle realtà politico-militari attuali.
Le manovre si svolgeranno non solo nel Sud della Russia, ma anche in Abkhazija, Ossezia del Sud e Armenia. “Kavkaz-2012”, che dovrebbe svolgersi in settembre, sarà uno dei momenti salienti dell'attività delle forze armate russe nel corso di quest'anno. Al momento attuale si sta elaborando il concetto dell'esercizio e, secondo l'opinione di diversi esperti di strategia militare, l'esercizio includerà la simulazione di situazioni legate a un'eventuale guerra di Stati Uniti e altri Paesi contro l'Iran, oltre a possibili ulteriori conflitti nella regione del Mar Caspio e del Caucaso meridionale.
Non è la prima volta che si svolgono esercitazioni con lo stesso nome in codice, ma rispetto alle precedenti queste manovre presenteranno alcune differenze. Innanzitutto le esercitazioni di quest'anno non saranno di tipo tattico-operativo, ma strategico. Questo significa che alla realizzazione degli scopi della simulazione nella circoscrizione militare del Sud prenderanno parte non solo tutti i corpi militari russi (inclusi quelli dell'Aviazione militare, della Marina, delle Forze Missilistiche strategiche, delle truppe aviotrasportate e delle Forze spaziali), ma anche altre forze armate come Polizia (Mvd), Servizi Segreti (Fsb), Servizi di sicurezza (Fso) e la Protezione Civile (MChS) ecc. In pratica tutto il sistema militare del Paese prenderà parte alle esercitazioni.
In secondo luogo, uno degli scopi delle manovre sarà la messa in atto di azioni militari che prevedono l'utilizzo dei moderni sistemi di gestione automatizzata (cioè i mezzi di comunicazione e ricognizione elettronici, apparecchi volanti senza pilota, armi ad alta precisione ecc.). Di questo ha parlato a dicembre 2011 per la prima volta in via ufficiale il Capo di Stato Maggiore Generale Nikolaj Makarov, durante un incontro con gli addetti militari delle ambasciate straniere.
Le parole del generale si riferiscono a fatti concreti. Fonti ufficiali della circoscrizione militare del Sud hanno fatto sapere dell'arrivo e dislocamento nel Caucaso Settentrionale di quasi venti veicoli d'assalto ammodernati dello Stato Maggiore (tali mezzi rientrano nel complesso di ogni battaglione corazzato e motorizzato), dove in qualità di sistema di orientamento e ricognizione viene utilizzato il Glonass. Questo del resto è il sistema di cui sono forniti tutti gli elicotteri di nuova generazione e gli aerei da combattimento (il parco aerei della circoscrizione del Sud è stato rinnovato quasi al 100%), che si occupano della ricognizione nella circoscrizione di competenza, e anche i mezzi dell'artiglieria e della difesa antiaerea.
Le truppe, in particolare, sono state dotate di un nuovo sistema automatizzato di gestione delle forze della difesa antiaerea denominato “Barnaul-T”. Tale sistema è già in azione per controllare lo spazio aereo sopra la Russia e anche sopra al territorio del Caucaso Meridionale, particolare importante dal momento che la 102esima base militare, dislocata in Armenia, si trova isolata rispetto al resto della Circoscrizione militare del Sud.
Come fa notare Anatolij Tsyganok, direttore del Centro Previsioni Militari, “le fasi preliminari dell'esercitazione Kavkaz-2012 hanno già avuto inizio a causa dell'aumento delle tensioni militari nell'area del Golfo Persico”. “Nell'ipotetica guerra contro l'Iran potrebbero restare coinvolti alcuni Paesi ex-sovietici che si trovano nel Caucaso Meridionale. Come sarebbe possibile aiutare le truppe russe dislocate in paesi come l'Armenia? Evidentemente lo Stato Maggiore sta prendendo misure preventive, come ad esempio le esercitazioni per imparare ad organizzare l'approvvigionamento logistico delle truppe in situazioni critiche”, spiega l'esperto.
A conferma della sua ipotesi Tsyganok ha fatto riferimento alle parole pronunciate ieri dal capo del servizio stampa della Circoscrizione Militare del Sud, Igor Gorbul, sul fatto che le truppe specializzate nel posizionamento di tubature logistiche “hanno intrapreso gli esercizi per sviluppare le capacità pratiche per lo sviluppo delle magistrali e il trasferimento di carburante”. Questo tipo di truppe specializzate si trova esclusivamente nell'esercito russo. Nel giugno 2011, durante esercitazioni tattiche, sono riusciti a posizionare un'arteria di 75 km dal villaggio dell'Ossezia del Nord Ardon, attraverso il massiccio caucasico, fino al confine con l'Ossezia del Sud.
Non ci sono dubbi che l'esercitazione “Kavkaz-2012” e le misure preliminari con l'elaborazione dei relativi obiettivi, fanno parte della pianificazione già da tempo. “Ma questo non significa che i piani esistenti non verranno calibrati in base alla concreta situazione politico-militare dell'area del Caucaso, dove esistono specifici interessi geopolitici da parte della Federazione Russa,- come spiega il generale Leonid Ivashov, presidente dell'Accademia di Geopolitica. - E' nella difesa di questi interessi che vengono organizzate manovre, esercitazioni ecc.”.
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