mercoledì 15 febbraio 2012

News.am_15.2.12. 62esima edizione del Festival della Canzone Galbanino Belpaese. – Cantante 1) Il Sud avrà un ruolo strategico, un ruolo decisivo nella fase due del Governo Monti. Lo dice il ministro della Salute, Renato Balduzzi, seguendo un copione molto noto da queste parti: mai nessun ministro è arrivato a Napoli senza sottolineare la strategicità del Sud. Comunque. Parlando a Napoli Balduzzi ha detto: Il Mezzogiorno va aiutato e deve aiutarsi da solo dentro il quadro delle compatibilità complessive che il Governo ha stabilito. Credo che ci sia spazio per migliorare l'assetto dei servizi, la qualità della vita del Sud e quindi di tutto il Paese.--Cantante 2) Nel panorama dei grandi cambiamenti che accompagnano e caratterizzano la globalizzazione dell'economia e dei sistemi produttivi, emerge come esempio virtuoso e vincente, il sistema dei distretti industriali italiani.--Cantante 3) L'Italia preoccupa per il suo basso potenziale di crescita. Lo ha detto il commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn presentando il rapporto sugli squilibri macroeconomici. L'Italia e' in un gruppo di 12 paesi con Francia, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Svezia.--Cantante 4) Estromesso Sergio Rizzo&Politecnicco di Milano, con: Se ogni Provincia vuole un aeroporto internazionale, perché impedire a Caserta di sognare?

"La Sicilia ha speso solo 12 per cento dei fondi europei"
Grazzanise, la questione in consiglio: sarebbe il terzo aeroporto in soli 90 km
Grazzanise, la Regione: l'aeroporto si farà
Balduzzi: «Sud, ruolo decisivo nella fase due del governo Monti»
Imprese: Marzano (Cnel), la forza del Paese sono i distretti
Ue, protezione squilibrata tra le generazioni
Rehn,preoccupa bassa crescita Italia
Ue, mancano condizioni aiuti a Grecia
Gran Bretagna, -0,5% mese su mese inflazione gennaio
Ticino. Atene brucia L’Europa fuma



"La Sicilia ha speso solo 12 per cento dei fondi europei"
Sono i dati emersi nel corso dell'audizione di Felice Bonanno (dirigente generale del dipartimento della programmazione regionale) in commissione Attività produttive dell'Ars. A fronte di 6,5 miliardi ne sono stati assegnati "solo" 762 milioni
PALERMO. Solo il 12 per cento delle somme  assegnate dall'Ue alla Sicilia è stato finora speso: a fronte  di 6,5 miliardi di euro tra fondi comunitari del Fesr e  cofinanziamenti nazionali e regionali, sono stati assegnati solo  762 milioni. Sono i dati emersi nel corso dell'audizione di  Felice Bonanno (dirigente generale del dipartimento della  programmazione regionale) in commissione Attività produttive  dell'Ars, presieduta da Salvino Caputo.     Nel corso dell'audizione è stato deciso di istituire, in  Commissione, un tavolo tecnico permanente alla presenza di tutti  i direttori dei dipartimenti interessati, che si riunirà  mensilmente per monitorare i livelli di spesa.     "C'é il rischio di perdere risorse finanziarie  importantissime - dice Caputo - e soprattutto in questo momento  di difficoltà non si può certamente correre il rischio di  perdere queste occasioni".

Grazzanise, la questione in consiglio: sarebbe il terzo aeroporto in soli 90 km
Il governatore sembra orientato a dire no, così come
il governo Monti, ma il partito dell'aeroporto preme
ROMA — Dopo Frosinone e Sibari, adesso è la volta di Grazzanise. Se ogni Provincia vuole un aeroporto internazionale, perché impedire a Caserta di sognare? Ecco perciò che oggi al Consiglio regionale della Campania i sostenitori del progetto giocheranno il tutto per tutto, nel tentativo di averla vinta. Non valgono le considerazioni sui costi, enormi: almeno un miliardo di euro, ma è una cifra puramente indicativa (ovviamente per difetto). Né quelle sulla densità esagerata delle nostre, spesso scadenti, infrastrutture aeroportuali: con Frosinone e Grazzanise, Lazio e Campania ne avrebbero ben sette in un arco di appena 350 chilometri. Tre nei soli 90 chilometri che separano Caserta da Salerno. Certo, per evitare la congestione c'è sempre la possibilità di abolirne qualcuno, come va dicendo il presidente dell'Enac Vito Riggio: il prezzo di Caserta Grazzanise è la chiusura di Napoli Capodichino. Si tratta solo di vedere se il gioco vale la candela.
LO STUDIO: NON FATTIBILE - E si dà il caso che il Politecnico di Milano abbia appena completato uno studio che giudica senza appello «non fattibile» lo scalo di Grazzanise, pure nel caso di chiusura di Capodichino, dal quale dista appena 37 chilometri. Ragion per cui la società che gestisce l'aeroporto di Napoli, la Ge.s.a.c. ora controllata da F2i e al cui vertice si è insediato circa un anno fa l'ex vicedirettore generale di Bankitalia Mario Sarcinelli, e che dovrebbe partecipare all'operazione, non appare per nulla favorevole. Ma in questa vicenda le questioni tecniche sono relegate in secondo piano. La partita è infatti tutta politica. Contro l'aeroporto casertano, che dovrebbe essere realizzata in un'area ad altissima incidenza camorristica, cuore del territorio dei casalesi, c'è il governo di Mario Monti. E contro si è dovuto schierare pure il presidente della Regione, Stefano Caldoro, un tempo favorevole.
IL NODO FONDI - Il quale, dopo una serie di incontri con il premier, ha preso atto: «Non ci sono fondi, Grazzanise non rientra fra i progetti strategici del governo». Al contrario i grandi sponsor dell'operazione, avviata di concerto con la Regione quando governatore della Campania era Antonio Bassolino, sono i politici casertani. Primo fra tutti il parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, del quale i magistrati hanno chiesto per ben due volte (senza ottenerlo) l'arresto, ritenendolo il referente politico dei clan camorristici casertani, nonché acerrimo nemico di Caldoro.
IL PARTITO DELL'AEROPORTO - Nel partito dell'aeroporto non poteva poi mancare Gennaro Coronella, senatore del Pdl originario, come Cosentino, di Casal di Principe. Senza dimenticare Domenico Zinzi, presidente della Provincia e deputato del Pdl. Ma la febbre dello scalo internazionale ha contagiato anche l'opposizione, nonostante le parole di fuoco spese recentemente da Roberto Saviano, convinto che «l'affare» di Grazzanise sia quello che «più degli altri sta a cuore» a Cosentino.
IDV E SEL PRO-GRAZZANISE - Il consigliere regionale di Sinistra ecologia libertà, Gennaro Oliviero, si dice addirittura «esterrefatto dalle dichiarazioni del governatore». E anche l'Italia dei valori, insieme a Oliviero, ha chiesto una resa dei conti. Mentre in una interrogazione al ministro Corrado Passera il deputato pd Stefano Graziano, casertano di Aversa, definisce Grazzanise «una infrastruttura strategica non solo per Caserta ma per il rilancio economico e sociale del Mezzogiorno». L'accerchiamento è dunque completo: resisterà il fortino di Caldoro?
Sergio Rizzo

Grazzanise, la Regione: l'aeroporto si farà
La questione discussa in aula tra le polemiche, a fugare ogni dubbio l'assessore Vetrella: è una grande opera
CASERTA - Alla fine l’aeroporto di “Napoli – Grazzanise” si farà è quanto è emerso nel corso del Consiglio regionale monotematico proprio sul nuovo scalo campano. La questione si è portata dietro uno strascico di polemiche sulla necessità di un nuovo hub così vicino a Capodichino. Ma a dirimire ulteriori polemiche è proprio l’intervento dell’assessore regionale ai Trasporti Sergio Vetrella “Si tratta di una grande opera su cui poggia lo sviluppo non solo della Campania”. “Ci vorranno 20 anni per mettere a regime l’aeroporto a Grazzanise che uno studio dell’Enac – spiega - definisce di priorità 1”. Dunque, lo stesso Vetrella conferma lo stanziamento di 50 milioni di euro per sviluppare il progetto che sarà realizzato con una gara internazionale.
Il dibattito diventa comunque incandescente, non a tutti è andato giù l’articolo di Sergio Rizzo apparso oggi sul Corriere della Serasullo scontro tra il «partito dell'aeroporto» e i detrattori del progetto. “Non è possibile tenere in quarantena la provincia di Caserta – tenta di replicare Fulvio Martusciello capogruppo Pdl - perché c’è la macchia della camorra” . Alla fine si tira in ballo Roberto Saviano reo di aver legato la costruzione dell’aeroporto alla volontà di Casentino e dei cosentiniani. Intanto si vota la mozione su Grazzanise presentata da Gennaro Oliviero Psi. “Oggi – conclude Caputo Pd - sappiamo che il vero player decisionale per la realizzazione dell’aeroporto di Grazzanise sarà la Regione Campania”.
Rocco Sessa

Balduzzi: «Sud, ruolo decisivo nella fase due del governo Monti»
Il ministro della Salute in visita a Napoli
NAPOLI - «Il Sud avrà un ruolo strategico, un ruolo decisivo nella fase due del Governo Monti». Lo dice il ministro della Salute, Renato Balduzzi, seguendo un copione molto noto da queste parti: mai nessun ministro è arrivato a Napoli senza sottolineare la strategicità del Sud. Comunque. Parlando a Napoli Balduzzi ha detto: «Il Mezzogiorno va aiutato e deve aiutarsi da solo dentro il quadro delle compatibilità complessive che il Governo ha stabilito. Credo che ci sia spazio per migliorare l'assetto dei servizi, la qualità della vita del Sud e quindi di tutto il Paese».
RIPARTO FONDI NAZIONALI - Poi entra nello specifico in merito alla proposta di portare al tavolo per il riparto dei fondi nazionali destinati alla sanità, gli indici di deprivazione socio-economica. «La Campania è ancora nella fase del piano di rientro e vuol dire che ha ancora un pezzo di strada da fare. Lo faremo insieme sulla base di regole condivise. L'Italia ce la farà e ce la farà anche la Campania». Fatto che rappresenta «una grande apertura» secondo il governatore Stefano Caldoro. «Il ministro ci ha dato ragione - ha affermato il presidente campano - sulla parte dei parametri di riparto del fondo sanitario che penalizzano il Sud». «È chiaro che il ministro è stato prudente perché dobbiamo essere tutti d'accordo visto che è prevista l'unanimità delle Regioni - ha aggiunto -. Siamo all'ultimo anno del Patto per la salute quindi è difficile cambiare le regole».

Imprese: Marzano (Cnel), la forza del Paese sono i distretti
14 Febbraio 2012 - 13:34
 (ASCA) - Roma, 14 feb - ''Nel panorama dei grandi cambiamenti che accompagnano e caratterizzano la globalizzazione dell'economia e dei sistemi produttivi, emerge come esempio virtuoso e vincente, il sistema dei distretti industriali italiani. L'organizzazione a distretto e' lo strumento migliore per superare la mera occasionalita' di rapporti tra imprese e il sistema di filiera, a tutto vantaggio della competitivita' e dello sviluppo Nel settore dell aerospazio il superamento dei limiti di occasionalita' e dimensione consentirebbero un maggior sviluppo, in particolare in quelle regioni come la Campania e la Puglia, che in questo momento incontrano delle difficolta' e dove si constata un numero elevato di piccole e medie imprese'' . Lo ha dichiarato il presidente del Cnel, Antonio Marzano, intervenendo al convegno sul tema ''Aerospazio, l'Italia dei distretti''.
com/rf

Ue, protezione squilibrata tra le generazioni
14 febbraio, 13:53
BRUXELLES - "La disoccupazione giovanile in Italia è causata da molti fattori tra cui la segmentazione del mercato del lavoro e un sistema squilibrato di sostegno alla disoccupazione che ha creato diseguaglianze tra le generazioni": è quanto scrive la Commissione Ue presentando l'azione del team anti-disoccupazione in partenza per l'Italia.

Rehn,preoccupa bassa crescita Italia
Commissario Ue presenta rapporto su squilibri macroeconomici
14 febbraio, 16:05
(ANSA) - STRASBURGO, 14 FEB - 'L'Italia preoccupa per il suo basso potenziale di crescita''. Lo ha detto il commissario Ue per gli affari economici Olli Rehn presentando il rapporto sugli squilibri macroeconomici. L'Italia e' in un gruppo di 12 paesi con Francia, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Svezia.

Ue, mancano condizioni aiuti a Grecia
Eurogruppo domani sara' solo teleconferenza
14 febbraio, 18:45
(ANSA) - BRUXELLES, 14 FEB - La Grecia non ha ancora soddisfatto tutte le condizioni chieste dall'Europa per ottenere i nuovi aiuti, e quindi la riunione dell'Eurogruppo di domani si terra' in teleconferenza senza prendere decisioni sugli aiuti.
Lo comunica il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker in una nota.

Gran Bretagna, -0,5% mese su mese inflazione gennaio
Il tasso di inflazione in Gran Bretagna ha rallentato a gennaio attestandosi a +3,6% anno su anno (+3,5% anno su anno il consenso, +4,2% anno su anno a dicembre). Lo ha reso noto l'Ufficio di statistica inglese, aggiungendo che su base mensile i prezzi al consumo sono calati dello 0,5%, in linea con il consenso.

Ticino. Atene brucia L’Europa fuma
di Aldo Sofia - 02/14/2012
Atene brucia, urlavano ieri i principali titoli dei giornali europei. In effetti, e al di là dell’enfatica semplificazione giornalistica, nelle fiamme di Piazza Syntagma c’era soprattutto la drammatica contrapposizione “fra un popolo affamato e il suo parlamento prigioniero”, ostaggio di un diktat internazionale sempre più pesante, sempre meno accettabile per una società già allo stremo: altri 3,3 miliardi di tagli, ancora 150 mila posti da sopprimere a breve nella pubblica amministrazione, salari minimi ulteriormente ridotti del 22 per cento.
Una terapia d’urto che non favorisce, ma indebolisce le possibilità di crescita economica. Quindi, pronosticano non pochi specialisti, una medicina che invece di sanare rischia di aggravare le condizioni del grande malato d’Europa. Decretandone anche ufficialmente un fallimento che è già nei fatti. Si vedrà. Intanto, nelle ceneri e nella rabbia (non solo black bloc) di Piazza Syntagma ci sono i tizzoni di altri fallimenti. Di altre responsabilità.
Ne ha certo la stessa Grecia, che a lungo, con la destra al governo, truccò pesantemente i suoi conti e mentì sull’entità del deficit pubblico. Ne ha anche la Germania di Frau Merkel, stranamente “distratta” prima di usare la scure e spingere alle dimissioni il socialista Papandreu, “colpevole” di essersi presentato al G20 di Cannes con l’idea di un referendum considerato troppo insidioso addirittura per la tenuta dell’euro. E di responsabilità ne ha, nel complesso, la stessa Unione Europea.
Innanzitutto per aver allegramente disatteso i parametri di Maastricht a suo tempo varati per evitare il rigonfiarsi del debito pubblico, con Germania e Francia a loro volta incuranti dei guasti e del pessimo messaggio che sarebbero derivati dal non rispetto di quel primo “patto di stabilità”.
Poi per aver accuratamente evitato (come sempre) di inoltrarsi lungo la via federalista dell’integrazione politico-finanziaria, negando la concessione di dosi importanti di sovranità nazionale per dare senso, governabilità e stabilità all’euro. Infine per il modo con cui la stessa Ue “a trazione tedesca” ha gestito la crisi ellenica. “Fin dal 2009 – scriveva ieri un economista della Bocconi – si sono chiesti ai greci aggiustamenti troppo rapidi per essere fatti bene ed essere digeribili politicamente e socialmente”.
Se, come e quanto sia ancora sostenibile e sopportabile la terapia shock imposta ad Atene dalla cosiddetta Troika (Commissione europea, Banca centrale, Fmi) lo si vedrà anche nelle prossime settimane, visto che già in aprile la Grecia andrà anticipatamente alle urne. Nulla garantisce che ne esca un Paese più governabile e stabile. Nemmeno lo slancio che il voto del parlamento di Atene favorevole alla stangata ha impresso alle Borse; lo stesso slancio che registrano le azioni di società quando si applicano a sopprimere posti di lavoro...
Di certo, per ora, c’è il fatto che le istituzioni europee hanno dimostrato di non saper gestire la crisi di una nazione che rappresenta soltanto il 2 per cento di tutto il prodotto interno lordo dei 17 Paesi di Eurolandia. Forse anche per effetto di questa constatazione di inadempienza, se non di fallimento, negli scorsi giorni la cancelliera Merkel si diceva finalmente convinta che “ci vuole più Europa”. Ma quale Europa? Quella che sa coniugare rigore e solidarietà, efficienza e socialità? Oppure quella che, come nel caso della Grecia e non solo, sembra capace soltanto di mostrare il bastone di “un’austerità con scarsa equità”?

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