sabato 11 febbraio 2012

News_mattino_11.2.12. Ritardatari e quote latte, ovvero incapaci meridionali e furbastri padani ora milionari. - Le previsioni nefaste del ministro delle Finanze tedesco: Ai piani attuali rapporto debito/Pil greco al 120% nel 2020.---Tagliate a "BBB+", oltre a Unicredit e Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Bnl. Il Banco Popolare ha visto il rating ridotto a "BBB-" così come la Popolare di Milano e Banca Carige, mentre il merito di credito di Mps è stato rivisto a a "BBB".

Fondi Ue, Lombardo: "Basta con i ritardi"        
I Forconi: non nascerà alcun partito
Grecia, i dubbi tedeschi e l'ottimismo della Ue. Ad Atene 17mila manifestanti in strada: scontri
Grecia: Sciopero, tafferugli nel centro di Atene
Grecia offre un miliardo titoli Stato 3 mesi martedì
Crisi: Grecia, estrema destra votera' contro accordo troika
Crisi: Grecia, si dimette sottosegretaria agli Esteri
Grecia: Papademos, con default rischio di 'caos incontrollabile'
Grecia, Governo vara piano anticrisi
Proroga multe sulle «quote latte». Indagine della Ue sugli aiuti di Stato
Quote Latte: indagine Ue su aiuti Stato
Quote latte: Cia, puniti solo gli allevatori onesti. Storia da chiudere
Proroga quote latte, indagine Ue. Italia sospettata di aiuti di Stato
Parmigiano Reggiano e Grana Padano trainano l'export alimentare italiano
S&P declassa 34 banche italiane



Fondi Ue, Lombardo: "Basta con i ritardi"        
Raffaele Lombardo
"Mercoledì abbiamo incontrato i collaboratori del ministro Barca con i quali abbiamo messo in piedi un'ipotesi di sull'utilizzo dei soldi. Dobbiamo essere un esempio per tutto il Sud"
PALERMO. «Sull'utilizzo dei fondi europei non possiamo tollerare ritardi. Mercoledì abbiamo incontrato i collaboratori del ministro Barca con i quali abbiamo messo in piedi un'ipotesi di sull'utilizzo dei fondi europei perchè non si possono più tollerare ritardi. Se il sistema non dovesse funzionare sono pronto a staccare la spina, a prescindere da ridicole mozioni di sfiducia». Lo dice il presidente della regione Raffaele Lombardo. «Ho già inoltrato a tutti gli assessori - aggiunge - perchè diventi vincolo contrattuale per i loro dirigenti generali, una nota in cui è previsto che o si va avanti con la spesa europea oppure nessuno può restare al suo posto, non possiamo permettercelo. La Sicilia dovrà costituire un esempio anche per le altre regioni meridionali»

I Forconi: non nascerà alcun partito
Il leader Mariano Ferro: "Abbiamo fatto tessere solo per finanziare il movimento. Se non ci saranno risposte da Regione e governo nazionale a marzo torneremo in piazza"
PALERMO. "Non ci sarà nessun partito dei Forconi e se non ci saranno risposte da Regione e governo nazionale a marzo torneremo in piazza e alzeremo il tiro". Mette subito le cose in chiaro Mariano Ferro, leader di uno dei due tronconi del movimento dei Forconi. L'altro "pezzo" si trova in un camper di fronte alla presidenza della Regione ed è capeggiato da Martino Morsello. "Fuori da qui c'é un nostro amico, Martino Morsello - ha spiegato Ferro. Gli vogliamo bene, ma queste cinque persone dentro un camper davanti a palazzo d'Orleans ci danneggiano. Non possono assaltare il potere dall'interno di un camper. Per tanti anni siamo stati insieme e questo da lui non ce lo aspettavamo. Poi questa sua vicinanza a Forza Nuova, con la figlia in quel partito, proprio non la digeriamo".
Ferro ha ribadito che il movimento non fa riferimento a nessun partito né lo vuole creare. "E' tutto falso - ha detto - a noi le appartenenze politiche non interessano. Abbiamo fatto delle tessere, ma sono solo dei fogliettini per raccogliere dei soldi per sostenere le spese del movimento. Cinque euro a tessera. E' solo un modo per avere un fondo cassa".
Divergenza anche con Giuseppe Richichi, presidente dell'associazione autotrasportatori Aias. "L'ho sentito ieri - ha detto Ferro - Abbiamo un obiettivo comune, ma strategie  iverse. Le nostre strade non si separano ma camminano parallelamente. Forse ci incontreremo in altri momenti, ma per ora ognuno va avanti per la sua strada".

Grecia, i dubbi tedeschi e l'ottimismo della Ue. Ad Atene 17mila manifestanti in strada: scontri
Le previsioni nefaste del ministro delle Finanze tedesco: «Ai piani attuali rapporto debito/Pil greco al 120% nel 2020»
MILANO - «Un fallimento della Grecia è un rischio che non si vuole affrontare, e che non si potrebbe controllare». Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel secondo indiscrezioni trapelate dall'incontro con i gruppi parlamentari tenuto oggi a Berlino. E il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha detto ai parlamentari conservatori che gli impegni esistenti della Grecia sulle riforme non abbasserebbero il debito a livelli considerati sostenibili, secondo quanto riferito da fonti che hanno partecipato alla riunione. "Schaeuble ha detto che i piani attuali non consentirebbero alla Grecia di raggiungere l'obiettivo di tagliare il debito al 120% del Pil entro il 2020", ha detto una delle fonti.
IL PIANO SALVA-GRECIA - Un'altra fonte presente all'incontro ha riferito che il ministro ha detto ai parlamentari che la Grecia raggiungerà soltanto un rapporto debito/Pil del 136% nel 2020 sulla base dei programmi attuali. Il Fondo monetario internazionale ha dichiarato che il debito greco deve essere ridotto al 120% del Pil per essere sostenibile. Tuttavia l'obiettivo adesso sembra impossibile e ci sono indicazioni che Fmi, Banca centrale europea e Commissione europea accetterebbero un cifra intorno al 125%. Le dichiarazioni di Schaeuble suggeriscono che ci sono ancora 10-11 punti percentuali da ridurre dal totale del debito per renderlo sostenibile. In termini monetari, questo significa trovare altri 20 miliardi di euro di risparmi, magari tramite una svalutazione dei bond detenuti dalle istituzioni pubbliche. Secondo la prima fonte, il Cancelliere Angela Merkel ha detto alla stessa riunione che sarebbe pericoloso consentire alla Grecia di andare in default sul debito, aggiungendo che questo potrebbe scatenare "conseguenze incontrollabili".
LA COMMISSIONE UE - Mentre il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, cerca di spargere acqua sul fuoco: «Sono fiducioso sul raggiungimento di una soluzione la prossima settimana. Questa è estremamente importante prima per la Grecia e i suoi cittadini e poi per l'intera area euro». Barroso ha poi lanciato una richiesta ai politici di Atene e dell'Eurozona: «Faccio appello alla responsabilità dei leader greci e di tutti i membri dell'eurozona, in modo da raggiungere questo obiettivo, importante per l'area euro e per tutta l'economia mondiale».
TUTTI IN PIAZZA - E proprio venerdì sono circa 17mila i manifestanti che stanno marciando verso piazza Syntagma ad Atene, dove ha sede il Parlamento greco. Secondo quanto riferisce la polizia, due cortei separati scandiscono slogan contro il nuovo pacchetto di austerità chiesto dai creditori internazionali in cambio del secondo prestito di salvataggio. La tensione è altissima, tanto che si sono verificati diversi scontri tra manifestanti e polizia.

Grecia: Sciopero, tafferugli nel centro di Atene
10 febbraio, 13:00
(ANSAmed) - ATENE, 10 FEB - Tafferugli si sono registrati pochi minuti fa tra dimostranti e polizia nelle strade adiacenti la centralissima piazza Syntagma dove e' in corso una manifestazione di protesta popolare contro le nuove nisure di austerity concordate fra il governo greco e la troika. Secondo quanto riferito da radio locali, un gruppo di manifestanti ha lanciato alcune bombe incendiarie contro una decina di poliziotti in assetto antisommossa dispiegati nei pressi del Parlamento. Questi ultimi hanno reagito all'attacco esplodendo candelotti lacrimogeni e mettendo in fuga gli aggressori. (ANSAmed).

Grecia offre un miliardo titoli Stato 3 mesi martedì
La Grecia offrirà martedì prossimo 14 febbraio titoli di Stato a tre mesi per un miliardo di euro, portando avanti il proprio programma di emissioni mensili di breve termine. Lo annuncia l'agenzia per lagestione del debito Pdma, precisando che l'asta è riservata agli operatori 'primary' e ha regolamento sul 17 febbraio.

Crisi: Grecia, estrema destra votera' contro accordo troika
10 febbraio, 14:38
(ANSAmed) - ATENE, 10 FEB - Giorgio Karatzaferis, il leader del partito di estrema destra greco Laos - che insieme con il Pasok (socialista) e Nea Dimocratia (centro-destra) appoggia il governo di coalizione del premier Lucas Papademos - ha detto oggi che egli ed il suo partito voteranno contro l'accordo raggiunto fra il governo di Atene e i creditori internazionali per la concessione del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia.
Karatzaferis ha fatto le sue dichiarazioni durante una conferenza stampa ancora in corso ad Atene. Secondo vari osservatori politici, il leader di estrema destra si sta schierando contro l'accordo per tentare di recuperare i consensi elettorali per il suo partito persi in gran parte da quando il Laos ha cominciato a sostenere il governo Papademos. (ANSAmed).

Crisi: Grecia, si dimette sottosegretaria agli Esteri
10 febbraio, 17:18
(ANSAmed) - ATENE, 10 FEB - La deputata socialista greca e sottosegretaria agli Esteri Mariliza Xenogiannakopoulou si e' dimessa oggi dall'incarico in aperta polemica con l'accordo raggiunto ieri dal governo guidato dal premier Lucas Papademos (e appoggiato dal partito socialista Pasok) con la troika per le nuove misure d'austerita' da varare per ottenere il secondo pacchetto di aiuti per il Paese. Lo hanno riferito radio greche.
Xenogiannakopoulou, che ha 49 anni, e' stata parlamentare europea dal 2004 al 2007 e nel 2009 era stata nomonata dall'allora premier socilista Giorgio Papandreou ministro per la Sanita' e la Solidarieta' sociale. Le dimissioni di Xenogiannakopoulou fanno seguite a quelle gia' presentate dal vice ministro del lavoro socialista e da quattro ministri del partito di estrema destra Laos. (ANSAmed).

Grecia: Papademos, con default rischio di 'caos incontrollabile'
10 Febbraio 2012 - 19:08
 (ASCA-AFP) - Atene, 10 feb - La Grecia rischia un ''caos incontrollabile'' se dovesse esserci il default per la mancanza di un accordo sul debito. Lo ha detto il primo ministro greco, Lucas Papademos, mentre si appresta a far approvare dal Parlamento di Atene il nuovo pacchetto di austerity per sbloccare gli aiuti da 130 miliardi di euro da parte dell'Europa e del Fondo monetario internazionale.
 ''Un default disordinato - ha aggiunto Papademos - farebbe precipitare il nostro paese in un'avventura disastrosa. Si creerebbero le condizioni di caos economico e incontrollata esplosione sociale ... questa e' un'ora di responsabilita' storica''.
sen/

Grecia, Governo vara piano anticrisi
Domani vota il Parlamento. Oggi nuove proteste e scioperi
11 febbraio, 06:52
(ANSA) - ROMA, 11 FEB - Il governo greco perde i pezzi ma riesce in nottata a salvare il salvabile, approvando il piano di austerity da 130 miliardi di euro che il Parlamento dovrà varare domani. Le proteste però non si placano: ieri molotov e fiamme ad Atene, ed oggi i greci torneranno in piazza. Per il secondo giorno di seguito si fermeranno autobus, treni e metropolitane, e scuole e ospedali.

Proroga multe sulle «quote latte». Indagine della Ue sugli aiuti di Stato
Invito a fornire informazioni sulla proroga di 6 mesi del pagamento della rata delle multe in scadenza al 31/12/2010
BRUXELLES - L'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il leader della Lega Umberto Bossi di mercoledì scorso doveva servire a chiarire proprio l'atteggiamento che il nuovo esecutivo terrà sulla questione delle «quote latte», da sempre nel cuore dei leghisti. Secondo il ministero delle Politiche agricole, gli esuberi nella produzione di latte sono costati all'Italia circa 4,4 miliardi di euro trattenuti dalla Ue. Ma l'intervento che arriva da Bruxelles ora complica le cose. La Commissione europea ha aperto infatti nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010.
AIUTO DI STATO - Come già preannunciato da Bruxelles, tale proroga è infatti considerata un aiuto di Stato incompatibile con i trattati europei. L'Italia ora ha un mese per rispondere a Bruxelles. E se la risposta non sarà convincente potrebbe scattare una procedura che porterà a nuove sanzioni.
Andando ad analizzare il testo si nota come detto, che il richiamo riguarda la proroga di sei mesi concessa all'ultimo momento, con un decreto di fine anno, a chi non aveva pagato le rate entro la scadenza del 31 dicembre 2010. Nel 2003 era stato infatti concesso all'Italia di aiutare i produttori di latte «sostituendosi a questi nel pagamento degli importi da essi dovuti alla Comunità» per il periodo dal 1995/1996 al 2001/2002 in quanto produttori di quote «in eccesso» rispetto a quelle programmate, in quanto «eccezionalmente compatibile con il mercato comune» ma a certe condizioni. La decisione di fine 2010 di concedere un'ulteriore proroga al pagamento delle rate non rispetta tali condizioni e si configura come un aiuto incompatibile con il mercato interno, perchè falsa la concorrenza. La Commissione aveva chiesto già l'anno scorso di avere «complementi di informazione» su questa proroga, e in ottobre aveva aperto il fascicolo. Ora, nella lettera alle autorità italiane, la Commissione «ha comunicato all'Italia la propria decisione di avviare il procedimento» di infrazione, invitando «gli interessati a presentare osservazione in merito» entro un mese.

Quote Latte: indagine Ue su aiuti Stato
Roma ha un mese per fornire informazioni utili a bruxelles
10 febbraio, 17:05
(ANSA) - BRUXELLES, 10 FEB - La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles.

Quote latte: Cia, puniti solo gli allevatori onesti. Storia da chiudere
10 Febbraio 2012 - 19:07
 (ASCA) - Roma, 10 feb - ''Quella delle quote latte e' una storia che deve finire e presto. Questa vicenda ci e' costata finora oltre 1,7 miliardi di euro, ai quali abbiamo contribuito tutti, compresi gli agricoltori. In questi anni si sono tutelati gli splafonatori, il cui operato ha causato soltanto danni. Mentre si sono ignorate completamente le esigenze dei tantissimi agricoltori onesti che stanno vivendo una fase di grande crisi''. E' quanto sostenuto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alla notizia relativa alla decisione della Commissione europea di aprire nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato, invitandola a fornire informazioni sulla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010.
 ''A quella proroga -ricorda la Cia- noi ci siamo sempre opposti e anche con la massima fermezza, perche' ritenuta un vero sopruso e un atto di ingiustizia verso chi e' stato sempre alle regole nazionali e comunitarie.
La partita quote latte ha da troppi anni condizionato l'agricoltura italiana. E' ora, quindi, di finirla una volta per tutte. La legge c'e'. Facciamola rispettare. Per questo motivo la Cia ribadisce che non esiste assolutamente alcun motivo per un'ulteriore proroga del pagamento delle multe.
Sarebbe un'assurdita'. Bisogna chiudere questo increscioso e mortificante capitolo''.
com/mpd

Proroga quote latte, indagine Ue. Italia sospettata di aiuti di Stato
La Commissione ha aperto una procedura di indagine formale nei confronti dell'Italia: nel mirino il rinvio di 6 mesi delle sanzioni, inserito nel "Milleproroghe" dello scorso anno. Nel 2010, la Commissione aveva richiesto chiarimenti anche in merito al primo rinvio. "Se risulterà contrario alla legislazione europea - disse un portavoce - adotteremo le misure necessarie"
BRUXELLES - La Commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia una procedura di indagine formale sugli aiuti di stato, invitandola a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011, del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010. La proroga viene considerata dalla Commissione come un aiuto di Stato incompatibile con i trattati europei. L'Italia ha un mese per rispondere a Bruxelles, presentando "le proprie osservazioni" e fornire chiarimenti.
La proroga al 30 giugno 2011 del pagamento delle multe per gli allevatori che avevano superato i limiti di produzione imposti a livello comunitario era stata inserita nel decreto Milleproroghe approvato il 25 febbraio 2011 durante una seduta infuocata 1 e preceduto da un voto di fiducia. Poco dopo l'approvazione, a fine febbraio la Commissione europea aveva inviato al governo italiano una lettera in cui si chiedevano chiarimenti sul rinvio. Lo slittamento del pagamento delle rate sulle quote latte era stato molto criticato da Confagricoltura. "Uno schiaffo ai produttori onesti" lo definì l'associazione, che denunciò la "blindatura della fiducia" per far passare con il Milleproroghe un provvedimento "iniquo".
Nell'ottobre del 2010, l'organismo Ue aveva scritto all'Italia per avere chiarimenti anche sulla prima proroga, che aveva fatto slittare  i pagamenti al 31 dicembre 2010. La risposta di Roma arrivò in ritardo, il 3 febbraio 2011, con dieci documenti di spiegazione "molto lunghi". "E' chiaro che se questi provvedimenti risultassero essere contrari alla legislazione europea - avvertì all'epoca un portavoce del commissario Ue all'agricoltura - , prenderemo le misure necessarie". Ovvero, l'apertura della procedura d'indagine, puntualmente scattata un anno dopo.
(10 febbraio 2012)

Parmigiano Reggiano e Grana Padano trainano l'export alimentare italiano
Il 2010 è stato l’anno della ripresa per gli scambi internazionali di prodotti agroalimentari: dopo una forte contrazione dei flussi nel 2009, l’anno si è chiuso con un incremento dell’11,9% delle importazioni (pari a 35,408 milioni) e dell’11,6% delle esportazioni (28,087 milioni). Un dato esclusivamente imputabile all’impennata dei volumi di scambio (+15,4% import; +17% export) e non ai prezzi, in lieve contrazione. Questi alcuni dei principali dati contenuti nel rapporto Inea «Il commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari».
Il maggior incremento in valore dell’import ha però provocato un peggioramento del deficit agroalimentare, attestatosi a -7,321 milioni di euro. Nota negativa, anche la riduzione dell’1% del peso dell’agroalimentare sul totale delle esportazioni (8,3%) e delle importazioni (9,3%) italiane, cresciute rispettivamente del 16 e del 23%. L'Europa rimane il principale mercato di scambio dei prodotti agroalimentari italiani (70% quota export, 71% import), mentre si registra una vera e propria impennata dei flussi da e per l’Asia (+20% export, +22% import), che si conferma un mercato in forte espansione per il made in Italy agroalimentare. All’interno dell’Europa, la Germania si conferma il miglior cliente dell’Italia (quota 19,6%), ma perde leggermente terreno sul fronte importazioni, guidato dalla Francia (16,4%). Da registrare il notevole aumento dei flussi con la Spagna. Spostando l’analisi sui comparti, resta stabile il peso dell’industria alimentare nelle importazioni (66,5%), mentre si riduce di quasi un punto percentuale per l’export (78,8%), a favore dei prodotti agricoli.
A trainare la crescita della esportazioni italiane sono soprattutto i prodotti lattiero caseari (+21%), con in testa il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano (+26%), mentre il vino si conferma il principale comparto di esportazione, con un valore che supera i 4 miliardi di euro (+11% vendite). Anche sul lato importazioni il balzo è rappresentato dai lattiero caseari, spinti da un piccolo boom del latte (+35%). Aumenti significativi anche per gli oli (+20%), trainati dall’acquisto di olio d’oliva spagnolo (+36%). Il principale comparto di importazione rimane però la carne, con un valore degli acquisti pari a 4,350 milioni di euro. Sul fronte dei prodotti, emerge una netta contrazione delle vendite di «conserve di pomodori e pelati» e in misura più lieve delle pasta (-3% in valore, +4% in volume). Performance positive, invece, per i prodotti dolciari a base di cacao e per l’extra vergine di oliva (+10% in valore). Sul lato delle importazioni si registrano invece aumenti per tutti i principali prodotti.
A livello geografico, il Nord Italia conferma la propria egemonia sia per le esportazioni, (69%), sia per le importazioni (71%), con Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte che concentrano quasi due terzi degli scambi agroalimentari nazionali.
S&P declassa 34 banche italiane
ROMA - L'agenzia di rating Standard & Poor's ha tagliato il rating di 34 banche italiane (solo tre delle 37 totali scampano alla scure). È quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Tra gli istituti declassati ci sono Unicredit e Mediobanca. Standard & Poor's, che aveva recentemente ridotto il rating dell'Italia a "BBB+". Tutti gli istituti colpiti dal downgrade hanno outlook negativo. Tagliate a "BBB+", oltre a Unicredit e Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca e Bnl. Il Banco Popolare ha visto il rating ridotto a "BBB-" così come la Popolare di Milano e Banca Carige, mentre il merito di credito di Mps è stato rivisto a a "BBB".
Venerdì 10 Febbraio 2012 - 19:55    Ultimo aggiornamento: 20:03

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