venerdì 20 aprile 2012

pm_20.4.12/ Indennizzo o donazione, implicita ammissione di colpa e’, altro che. Si dimetta.

Marò: Di Paola, donazione atto generosità
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L'UNIONE SARDA - Economia: Sparite 700 imprese in tre mesi
L'UNIONE SARDA - Economia: Pioggia di contributi sulle coop
Portogallo: verso altri aiuti in 2012
Marano lagunare, oltrepadania. Laguna, sprechi e dragaggi: Si parla di 133 milioni, ma nessuno è in grado di presentare una cifra certa.

Marò: Di Paola, donazione atto generosità
A famiglie pescatori. "Nulla a che fare con vicenda giudiziario"
20 aprile, 10:32
(ANSA) - MOSCA, 19 APR - "E' un atto di donazione, di generosità, ex gratia, al di fuori d'un contesto giuridico", ha detto il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, confermando le indiscrezioni su una donazione in denaro alle famiglie dei pescatori indiani della cui morte sono accusati i marò italiani.
"Un atto che il governo ha ritenuto di fare" per venire incontro alle sofferenze della famiglie, ma "non ha nulla a che fare" col procedimento giudiziario su una vicenda consumatasi "in acque internazionali".
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L'UNIONE SARDA - Economia: Sparite 700 imprese in tre mesi
20.04.2012
A soffrire sono i settori più importanti, dal commercio all'agricoltura e alle costruzioni Saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni a Cagliari e provincia La crisi continua a mietere vittime tra le imprese italiane e quelle sarde non fanno eccezione. È davvero nero il quadro dipinto dai dati sulla natalità e mortalità fotografati da Movimprese nel primo trimestre dell'anno: tra gennaio e marzo si son perse 26 mila aziende, a tanto ammonta il saldo nazionale tra le iscrizioni (120.278) e le cessazioni di attività (146.368).
I DATI Per capire a che livelli è la Sardegna si può tastare il polso della provincia di Cagliari: qui in tre mesi sono cessate 1905 imprese, ben di più di quante ne siano state avviate (1181 le iscrizioni): un saldo negativo per 724 imprese, tante mancano all'appello nei primi tre mesi. Un “buco” che allarga ancor di più la forbice tra chi sceglie di iniziare una nuova attività e chi invece esce dal mercato. «Tutto sommato, però, pur essendo negativo il saldo non è particolarmente vistoso, considerata la crisi che ci ritroviamo sulle spalle e la situazione che stiamo vivendo», è il commento di Franco Manca, direttore del Centro studi L'Unione Sarda. «Non è un caso che proprio il commercio sia il settore più esposto, con 266 iscrizioni contro le 452 cancellazioni, e il calo dei consumi proseguirà anche nei prossimi mesi per via delle misure del Governo Monti».
I SETTORI Complessivamente lo stock di aziende alla fine del periodo sotto esame si è ridotto a 70.232 contro le 70.980 che erano ancora attive sino a dicembre (all'inizio del periodo considerato). In particolare, poi, da un anno all'altro le iscrizioni diminuiscono mentre le cessazioni aumentano e le maggiori differenze si riscontrano soprattutto nei Comuni più popolosi, come Cagliari, Quartu, Assemini, Capoterra e Carbonia. Sotto i colpi della crisi cadono soprattutto i settori con maggior peso economico. A iniziare, appunto, dal commercio, all'ingrosso e al dettaglio: qui si concentra il più alto numero di imprese (18.876) e, di conseguenza il maggior numero di attività che cessano (452 contro 266 iscrizioni). Segue la categoria delle “imprese non classificate” (-327), l'agricoltura (che perde 325 realtà) e il settore delle costruzioni (-239).
LE SOCIETÀ L'incidenza della crisi varia a seconda della tipologia di impresa. Le più colpite dalle cessazioni sono le imprese individuali: le 1905 cessazioni registrate in tutta la provincia di Cagliari riguardano per la maggior parte (1243) queste ditte. Non va benissimo alle società di persone (444 cessazioni) ma, a guardar bene, neppure alle società di capitale. «Preoccupa che ci siano 177 spa o srl cessate - evidenzia Manca - il negozio che apre e chiude è un fatto abbastanza normale, che chiuda una società per azioni lo è molto meno. Purtroppo i segnali che arrivano da documenti, come il Def, ci dicono che anche quest'anno sarà particolarmente pesante per le famiglie e le imprese».

L'UNIONE SARDA - Economia: Pioggia di contributi sulle coop
20.04.2012
LAVORO. Dalla Regione più di due milioni e mezzo a sostegno di nuovi investimenti Pioggia di contributi per le cooperative dell'Isola. Sul tappeto più di due milioni e 500 mila euro offerti dall'assessorato regionale al Lavoro. L'obiettivo che si prefigge di raggiungere la manovra è il loro sviluppo e potenziamento sotto il profilo finanziario. Gli incentivi previsti potranno sostenere sia gli investimenti avviati dalle società per acquisire nuovi beni mobili che quelli per potenziare l'edilizia (compreso l'acquisto di nuovi beni immobili). Nello specifico, per quest'anno, i finanziamenti saranno concessi, in conto capitale e in regime “de minimis”, calcolati sulla base del piano di investimenti aziendale, partendo da un minimo di 10 mila a un massimo di 50 mila euro.
DESTINATARI Possono accedere all'agevolazione le società cooperative (anche riunite in consorzi) con sede legale e operativa in Sardegna, iscritte all'albo delle società cooperative (nella sezione mutualità prevalente e nelle categorie “cooperative di produzione e lavoro, sociali, di consumo” o “consorzi cooperativi”). Per le società di nuova costituzione è sufficiente aver richiesto almeno l'iscrizione all'albo, essere catalogati nel registro delle imprese ed avere regolarmente approvato e depositato il bilancio relativo all'esercizio 2010. MODALITÀ La cooperativa o il consorzio beneficiario potranno scegliere di ricevere il contributo attraverso il pagamento dei costi (in seguito alla presentazione e all'approvazione del rendiconto finale relativo alle spese sostenute) oppure, in alternativa, con pagamento anticipato, dietro presentazione di idonea polizza fideiussoria.
SCADENZA La domanda di agevolazione potrà essere compilata online (www.regione.sardegna.it/contributicooperative) entro le 12 del 21 maggio. Ammessa anche la richiesta in formato cartaceo, che dovrà pervenire entro dieci giorni dalla convalida di quella telematica, indirizzata all'assessorato regionale al Lavoro di via XXVIII Febbraio. Le istanze presentate saranno istruite in base all'ordine cronologico di arrivo all'ufficio protocollo. Per ottenere ulteriori informazioni si può contattare l'ufficio Relazioni con il Pubblico dello stesso assessorato al Lavoro che risponde al numero di telefono

Portogallo: verso altri aiuti in 2012
Lo prevede uno studio di Morgan Stanley
20 aprile, 12:15
(ANSA) - ROMA, 20 APR -Il Portogallo potrebbe chiedere un secondo salvataggio entro settembre. Lo prevede Morgan Stanley rilevando come il Paese sia in difficolta' per la debolezza dell'economia e il limitato accesso al mercato obbligazionario.
''Prevediamo una recessione piu' profonda del previsto e un secondo salvataggio entro settembre -si legge nel report- mentre c'e' il rischio di un deragliamento nel medio termine che puo' minare la determinazione dell'Europa a evitare un'altra ristrutturazione del debito''.

Marano lagunare, oltrepadania. Laguna, sprechi e dragaggi: Si parla di 133 milioni, ma nessuno è in grado di presentare una cifra certa.
La gran parte dei fondi impegnati per studi, progettazioni e analisi
MARANO LAGUNARE. Quanti sono i soldi spesi dal 2002 a oggi nella gestione commissariale della laguna di Marano e Grado? La domanda rimbalza sul muro di gomma dell’incertezza e del pressapochismo in uno stucchevole balletto delle cifre. Peccato che si tratti di un fiume carsico di denaro pubblico che sarebbe dovuto servire per la bonifica del Sin (Sito inquinato di interesse nazionale), Sic (Sito di interesse comunitario) e Zps (Zona a protezione speciale). Fonti della Procura – che ha aperto un’inchiesta per truffa – su indicazioni fornite dalla Regione Fvg, parlano di 133 milioni. Impossibile, è la replica di diversi consiglieri, che “sparano” altri dati.
 Gli stessi tre commissari parlano di quantità di euro relative al periodo del loro incarico. Sarebbero stati circa 65 milioni fino al termine della seconda gestione commissariale, secondo i dati forniti dall’entourage di Gianfranco Moretton. Di fatto, i conteggi sono soltanto all’inizio e devono ancora essere incrociati con i dati che arriveranno dal Ministero. Insomma, non si escludono sorprese. E come affermano diversi attori delle tre gestioni commissariali «i conti non tornano e le sorprese potrebbe essere tante».
 Intanto, in attesa che qualcuno fornisca l’entità della spesa, in molte zone della laguna le barche da diporto non passano e nell’ultimo periodo la situazione si è aggravata. E nel frattempo la patata bollente della bonifica tornerà nelle mani della Regione, che dieci anni fa l’aveva consegnata appunto alla gestione dei commissari. Ieri, in un vertice tra Tondo e Clini sono state poste le basi per la transizione da una gestione all’altra.
 Il sindaco di Cervignano, Piero Paviotti, che dal 2009 fa parte del Comitato scientifico presieduto dal commissario Gianni Menchini, nel difendere il grande lavoro effettuato da quest’ultimo «in un campo molto delicato», rileva che «chi si occupa di ambiente incontra rischi enormi, in primis per la complessità delle norme». Rischi che aumentano quando il discorso dall’ambiente si sposta sulle bonifiche ambientali, uno dei più grandi business degli ultimi anni. Un rischio, questo, che si aggiunge a una prerogativa che la normativa ha concesso ai commissari. Il 3 giugno 2002, con ordinanza 3217, il ministero dell’Ambiente aveva infatti nominato il primo commissario (l’allora assessore regionale, Paolo Ciani) per la realizzazione degli interventi necessari per fronteggiare e risolvere la situazione di emergenza ambientale.
 Tra le prerogative del commissario, c’era anche quella di avvalersi di procedure semplificate in materia di lavori pubblici come, ad esempio, la possibilità di effettuare incarichi e gare mediante trattative privata. Uno dei pochi bandi europei fu effettuato dal primo commissario per l’intervento di prelevamento delle “carote” e le conseguenti analisi svolte da un pool di aziende che hanno partecipato e vinto con una regolare gara pubblica europea. Nella commissione c’era anche rappresentante del ministero. Ogni decisione presa dal commissario veniva infatti vagliata anche dal Ministero che, stando alle iscrizioni, sarebbe pure al centro di indagini. Dunque, un altro tassello di un puzzle molto difficile da ricomporre.
 Uno dei pochi interventi sul campo è stato quello della Cassa di colmata di Marano dove sono stati conferiti circa 800 mila metri cubi du fanghi, quelli ritenuti meno inquinanti. Successivamente furono costruite tre vasche che servivano per lo stoccaggio temporaneo dei fanghi e che furono poste sotto sequestro dalla Procura di Udine per la mancanza di alcune autorizzazioni precise. Attualmente, i vasconi hanno ottenuto le necessarie autorizzazioni e il commissario Menchini sarebbe pronto ad appaltare i lavori per la loro messa a norma consentendo così gli scavi del canale nel porto commerciale di San Giorgio.
 Altre due casse di colmata sono previste a Grado, già in fase di appalto e l’altra a Lignano, in fase di progettazione. Ma la gran parte del denaro speso è relativo soprattutto a studi, incarichi, progettazioni, carotaggi, analisi. E molti di questi studi sono ancora in attesa di essere consegnati. Alcuni riguardano l’Arpa, ma dalla sede regionale dell’Agenzia regionale dell’ambiente mandano a dire che non soltanto si trattava di incarichi gratuiti, ma che la struttura si trova a dover fronteggiare una crisi senza precedenti di mezzi e uomini.

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