lunedì 23 luglio 2012

(1) XXIII.VII.MMXII/ Germania. Per me un'uscita della Grecia non rappresenta piu' da tempo uno spauracchio, spiega il ministro, secondo il quale bisogna tuttavia attendere la prossima missione ad Atene della troika composta dai rappresentanti di Ue, Bce e Fmi. Roesler esprime apprezzamento per quanto stanno facendo Spagna e Portogallo nel tentativo di superare la crisi, anche se respinge ogni ipotesi di intervento della Bce nell'acquisto di titoli di Stato spagnoli. "Giu' le mani dalla Bce", ha spiegato in maniera recisa il vice cancelliere.

Autotrasporto in Puglia chiuse 845 imprese in 2 anni
Bankitalia,in 10 anni reddito operai -442 euro
Fiat: assume 600 operai fabbrica Brasile
Crisi: Roesler, uscita Grecia da euro non spaventa

Autotrasporto in Puglia chiuse 845 imprese in 2 anni
«Crollo fatturato del 30%»
di ANTONIO BIASI
BARI - Gli autotrasportatori lanciano l’allarme: nel primo semestre dell’anno in Puglia c’è stato un crollo del fatturato del 30% e negli ultimi 24 mesi ben 845 imprese hanno dovuto cessare l’attività. Sono dati pesanti per un settore che dà lavoro complessivamente a 3500 persone fra autisti, personale amministrativo, collaboratori, magazzinieri, senza considerare il consistente indotto legato a meccanici, carrozzieri, gommisti, aziende di carico e scarico delle merci, gestori e dipendenti dei distributori di benzina.
Circa un quarto del totale delle imprese (esattamente il 26%) è costituito da aziende proprietarie di un solo autotreno (il cosiddetto padroncino), mentre il 46% è formato da piccole imprese che gestiscono da due a cinque veicoli. La parte restante è costituita dalle aziende più grandi. La provincia di Bari è quella con il maggior numero di imprese seguita da quella di Foggia.
«Anche per il nostro settore è un periodo davvero difficile», spiega Michele Giglio, presidente per la provincia di Bari degli autotrasportatori di Confartigianato.

Quali sono i principali problemi con i quali si deve confrontare la sua categoria?
Il primo è senz’altro costituito dal fatto che la committenza oltre a non rispettare spesso le tariffe, non tiene neppure fede ai termini di pagamento. Dai canonici 60 giorni spesso si arriva addirittura a 180. E questo, in tempi già difficili come quelli che viviamo, diventa impossibile da reggere. Sono davvero poche le aziende che pagano nei tempi previsti.

E con le banche come va? Hanno stretto i rubinetti anche con voi?
Purtroppo sì. Veniamo considerati a rischio. L’accesso al credito è diventato difficilissimo: gli istituti bancari non fanno nulla per venire incontro alle nostre necessità.

E il prezzo del gasolio, non vi ostacola?
Certamente. È diventato insostenibile. Troppo alto, nonostante il recupero delle accise concessoci dal governo. E poi c’è il problema del rapporto col costo del barile di petrolio. Quando il barile aumenta, il prezzo alla pompa sale immediatamente, quando invece scende, la riduzione è minima e molto lenta. I petrolieri dicono che non è così, ma la realtà è diversa.

Esiste anche in Puglia il problema dello sfruttamento degli autisti stranieri?
È meno diffuso che in altre parti d’Italia, ma esiste. Alcune grosse aziende li costringono a fare del Tir la loro casa, lucrando anche sui minori contributi e danneggiando sia la concorrenza che gli stessi autisti stranieri.

Cosa sperate che accada?
È necessario che il governo pensi a qualcosa per aiutarci ad affrontare questo momento perché siamo davvero in emergenza.

Bankitalia,in 10 anni reddito operai -442 euro
Retribuzioni medie ferme, +29 euro; al sud cresciute solo 9 euro
22 luglio, 20:22
La famiglia di un operaio stava meglio dieci anni fa: nel 2000, infatti, il reddito reale familiare equivalente disponibile per un operaio, apprendista o commesso era pari a 13.691 euro, ma nel 2010 era sceso a 13.249, ben 442 euro in meno. E' quanto emerge dalla Relazione annuale di Bankitalia, che segnala anche la 'stasi' delle retribuzioni negli stessi anni: 1.410 euro al mese nel 2000, appena 29 euro in più, 1.439 nel 2010. E va peggio al Sud, dove nello stesso periodo è passata da 1.267 a 1.276 euro, con un aumento di soli 9 euro, neanche uno l'anno. In realtà, esaminando le tabelle, nell'uno come nell'altro caso, riguardo cioé sia al reddito disponibile che alle retribuzioni, si nota un aumento fino al 2006, anno in cui i dati invertono la tendenza e redditi e retribuzioni cominciano a scendere. Così, il reddito disponibile di un operaio era aumentato a 14.485 euro nel 2006, ma già nel 2008 era sceso a 13.659, per arrivare appunto ai 13.249 euro del 2010. Stesso discorso anche per il reddito familiare disponibile dei dirigenti, che seppure nel decennio è complessivamente aumentato (dai 35.229 euro del 200 ai 38.065 del 2010), il suo picco l'ha registrato nel 2006, quando ha toccato i 43.825 euro. Entrambi i dati rispecchiano la curva del reddito reale familiare equivalente medio, passato dai 18.358 euro del 2000 ai 20.3575 del 2006 ai 19.495 del 2010. Quanto alle retribuzioni mensili, si è passati dai 1.410 euro del 2000, ai 1.440 del 2002, ai 1.468 del 2004, ai 1.489 del 2006, per poi scendere a 1.442 nel 2008 e 1.439 nel 2010. Stesso percorso al Sud, con 1.267 euro del 2000 ai 1.332 del 2006 e ai 1.276 del 2010.

Fiat: assume 600 operai fabbrica Brasile
Con 19.200 dipendenti si produrranno 3.150 vetture al giorno
22 luglio, 19:04
(ANSA) - SAN PAOLO, 22 LUG - La Fiat brasiliana ha annunciato oggi l'assunzione di 600 nuovi operai nell'area di pressatura, battilastra e pittura, che porteranno la produzione della piu' grande fabbrica mondiale del gruppo, a Betim, alle periferia di Belo Horizonte, da tremila a 3.150 vetture al giorno. Il quadro del personale passera' dagli attuali 18.600 a 19.200 dipendenti.
 Il mercato brasiliano ha bisogno di circa 16 mila auto nuove al giorno e la Fiat e' la prima da quasi 11 anni con una quota del 22%.

Crisi: Roesler, uscita Grecia da euro non spaventa
19:10 22 LUG 2012
(AGI) - Berlino, 22 lug. - La permanenza della Grecia nell'euro potrebbe avere i giorni contati, in ogni caso una sua uscita non spaventa piu' di tanto la Germania. Lo afferma in un'intervista alla televisione pubblica Ard il ministro dell'Economia e vice cancelliere, il liberale Philipp Roesler, il quale si dice "piu' che scettico" che Atene riesca a mettere in atto le riforme richieste. "Se la Grecia non rispetta i suoi impegni", aggiunge il ministro, "allora non ci possono essere ulteriori pagamenti". A quel punto il fallimento della Grecia diverrebbe inevitabile con il risultato automatico di un'uscita dall'euro. "Per me un'uscita della Grecia non rappresenta piu' da tempo uno spauracchio", spiega il ministro, secondo il quale bisogna tuttavia attendere la prossima missione ad Atene della troika composta dai rappresentanti di Ue, Bce e Fmi. Roesler esprime apprezzamento per quanto stanno facendo Spagna e Portogallo nel tentativo di superare la crisi, anche se respinge ogni ipotesi di intervento della Bce nell'acquisto di titoli di Stato spagnoli. "Giu' le mani dalla Bce", ha spiegato in maniera recisa il vice cancelliere. (AGI) .

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