giovedì 5 luglio 2012

(1)_5.7.12/ E figl’ so’ piezz e cor’.===Ma noi eravamo convinti di fare bene e lo siamo ancora. Abbiamo lavorato e lavoriamo per i nostri figli e i figli dei nostri figli, per la ricerca, lo sviluppo e la crescita del nostro Paese. Angela Merkel

Spending review, asse Caldoro-Vendola
Turismo, un valore aggiunto da 82 miliardi
Germania: deficit a 0,5% gia' in 2012
Ue, industria manifatturiera rischia di arretrare
Crisi: Merkel, io la cattiva dell'Ue? Con successi le idee cambieranno
Crisi: Merkel, tempi non facili ma supereremo insieme difficolta'
Crisi: Merkel, se paesi vicini Ue non stanno bene, Germania non sta bene
Crisi: Merkel, mercato unico non basta per integrazione Ue
Fiat, 6 stabilimenti in italia con 24.400 dipendenti
Rifiuti: Veneto undicesimo per illeciti

Spending review, asse Caldoro-Vendola
Tagli lineari da scongiurare
Governatori di Campania e Puglia, incontro a Roma
NAPOLI - Incontro romano per il governatore campano Stefano Caldoro e l'omologo pugliese Nichi Vendola. I due fanno fronte comune sul tema spending review del governo. Intesa meridionale bipartisan - invero gli amministratori pubblici non si presentano mai (apparentemente) divisi agli innumerevoli tavoli sui tagli che si susseguono da almeno 5 anni- e forte di una parola d'ordine: no alla scure dei tagli lineari che, secondo Caldoro e Vendola, finirebbero per penalizzare oltremodo il Sud nel momento in cui andrebbe a pagare dazio nelle medesime percentuali di regioni enormemente più ricche di entrate (vedi il Veneto).
GOVERNANCE ALENIA - Altro canto della trincea è la questione Alenia. il polo industriale aerospaziale, fiore all'occhiello di Campanie e Puglia, andrebbe ottimizzato attraverso una sorta di «governance bilaterale» che coadiuvi, facilitandoli, gli sforzi degli stabilimenti sul territorio, soprattutto sul raccordo tra indotto (componentistica) e casa madre e quindi la filiera produttiva.
Alessandro Chetta

Turismo, un valore aggiunto da 82 miliardi
Presentato il primo conto satellite del turismo per l'Italia. Nel 2010 il valore aggiunto prodotto dalle attività connesse al turismo corrisponde a 82,8 miliardi di euro, il 6 per cento del valore aggiunto totale dell'economia.
ID doc: 75964 Data: 04.07.2012 (aggiornato il: 04.lug.2012)
Il turismo crea ricchezza in Italia alla pari del settore delle costruzioni: nel 2010 il valore aggiunto prodotto dalle attività connesse al turismo corrisponde a circa 82,8 miliardi di euro, ovvero al 6% del valore aggiunto totale dell'economia. Un'incidenza ''molto simile'' a quella registrata dal settore delle costruzioni, ''volano della crescita''. Giunge a questa conclusione il primo conto satellite del turismo per l'Italia, presentato a Roma dal Ministro per gli Affari Regionali, Turismo e Sport, Piero
Gnudi, e dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Nel 2010 la spesa per il turismo in Italia ammonta a 114 miliardi di euro: la parte prevalente va attribuita ai turisti italiani (44,2%), mentre il turismo straniero rappresenta una quota pari al 25,7%. ''Nessuno, forse nemmeno gli italiani, sa quanto il turismo sia importante nel tessuto economico italiano, sia in termini di rapporto al Pil sia in termini di occupazione. La politica del turismo deve essere una politica del paese'', ha affermato Gnudi.
VALORE AGGIUNTO INDIRETTO TURISMO E' 10,2% - Il dato corrisponde al valoreaggiunto prodotto dalle branche turistiche sul totale dell'economia ma non completamenteimputabile al turismo: nel 2010 arriva a 152 miliardi di euro. Invece al raggiungimento del valore aggiunto diretto pari al 6%, che si confronta con il 6,5% della Spagna, il 4% della Francia e il 3,8%del Regno Unito, ha contribuito per il 54,3% il macro settore dell'alloggio, dei ristoranti e dei pubblici esercizi (di cui il 22,7% imputato all'uso per le vacanze di case di proprieta'). Il restante viene ripartito principalmente tra le attivita' del trasporto (10,8%) e del commercio al dettaglio (7,7%).
3,2% OFFERTA TOTALE ECONOMIA E' PER TURISMO - La quota di produzione destinataalla domanda turistica relativa agli alberghi corrisponde al 98,5%, quella del trasporto marittimo al69,3%. Il 22,2% delle attivita' dei servizi di ristorazione e' legato al turismo, come il 10,1% delleattivita' dei servizi culturali. In generale, il 3,2% dell'offerta totale dell'economia e' impiegata per soddisfare la domanda turistica.
PREVALE TURISMO DOMESTICO, E' 63,2% SPESA - I turisti internazionali (turismo inbound) hanno speso in Italia piu' di 29 miliardi di euro nel 2010 e il 63,6% di questo importo e'stato destinato all'alloggio e alla ristorazione. Il turismo domestico invece ha contribuito con 50 miliardi di euro: anche in questo caso la spesa maggiore ha riguardato l'alloggio e la ristorazione (52,3%). Le spese per il servizio ricettivo sono inferiori di 10 punti percentuali nel caso del turismo domestico rispetto al turismo inbound (31,6% contro 41,1%), vista l'ampia quota di italiani che trascorre le vacanze nelle case di proprietà. Agli 80 miliardi spesi dai turisti italiani e stranieri si aggiunge poi quanto speso indirettamente dai visitatori (30,1% del totale della spesa turistica) e che
afferisce ad esempio al turismo per affari o ai servizi resi dall'uso di case di proprieta': il consumo turistico interno nel 2010 è quindi di 114 miliardi di euro, mentre gli italiani per i loro viaggi all'estero hanno speso 18 miliardi di euro.

Germania: deficit a 0,5% gia' in 2012
Ministero migliora stime per anno in corso di mezzo punto
04 luglio, 18:08
(ANSA) - BERLINO, 4 LUG - Il ministero delle Finanze tedesco ha abbassato le previsioni del deficit portandole allo 0,5% del Pil gia' nel 2012, contro le precedenti stime all'1%.
Il miglioramento si deve ''alla buona situazione economica nel suo insieme, e soprattutto a una buona tenuta del mercato del lavoro'', si legge in un comunicato. L'anno scorso il deficit era l'1%. Sul fronte del debito pubblico, anche a causa delle misure anticrisi, la Germania ha sfondato la soglia dei 2mila miliardi, raggiungendo l'83,5%.

Ue, industria manifatturiera rischia di arretrare
L'industria manifatturiera europea rischia di arretrare, dinanzi alla concorrenza globale. E' l'allarme lanciato da Confindustria e Bdi, le due principali associazioni patronali italiana e tedesca, a margine del bilaterale fra Italia e Germania a Villa Madama. Nella dichiarazione, che verrà inviata ai Governi, i presidenti di Confindustria e Bdi, Giorgio Squinzi e Hans Peter Keitel, rilevano che "l'Europa è davanti al pericolo di restare indietro nella concorrenza globale".
I dati dicono che quest'anno in Europa "l'economia subirá una contrazione dello 0,5% mentre gli Stati Uniti cresceranno dell'1,8% e la Cina dell'8,2%. Mentre l'Europa sta beneficiando del dinamico sviluppo economico dei paesi Bric, la sua debolezza economica, se prolungata, ne danneggerà la reputazione e si ridurrá l'influenza dell'Europa sullo scenario globale".
Squinzi e Keitel segnalano che "i paesi che mantengono competitivi i loro settori industriali stanno avendo una performance migliore di quei paesi che intraprendono la via della deindustrializzazione" e affermano che "in un'Europa interconnessa, il settore industriale è l'unica scommessa sicura per la creazione di valore aggiunto reale. Il settore industriale ammonta al 35% della forza lavoro in Europa. Ogni posto di lavoro nel settore industriale è collegato ad almeno due posti di lavoro di alta qualità nel settore dei servizi". Per questo, l'industria deve tornare al centro di una strategia per la crescita in Europa basata su tre pilastri: un consolidamento di bilancio intelligente; la rapida implementazione delle riforme strutturali, politiche fiscali orientate alla crescita.
Occorre, secondo le associazioni imprenditoriali, una nuova strategia per la crescita, che parta con "l'individuare un nuovo approccio per politiche industriali orientate al mercato, in modo da garantire che la competitività sia presente a 360 gradi in tutte le azioni europee attraverso interventi di tipo orizzontale". Occorre ancora "una più ampia quota di integrazione politica" da portare "avanti in primo luogo tramite una più stretta collaborazione tra quei Commissari europei che detengono portafogli rilevanti". Infine serve una amministrazione pubblica efficiente, che favorisca il fare impresa e che vengano eliminati "gli ostacoli derivanti dalla burocrazia e dalla cattiva amministrazione che rallentano il processo d'innovazione in Europa, minando il futuro della nostra base manifatturiera e mettendo a repentaglio molti posti di lavoro".

Crisi: Merkel, io la cattiva dell'Ue? Con successi le idee cambieranno
04 Luglio 2012 - 18:49
 (ASCA) - Roma, 4 lug - ''Quando si e' convinti di qualcosa non contano le voci. Io so che quando otterremo i nostri successi i punti di vista cambieranno''. Gli europei ''si attendono da noi una risoluzione della crisi e noi siamo qui per questo''. Cosi', il cancelliere tedesco Angela Merkel nell'ambito del vertice intergovernativo presieduto a Villa Madama dal presidente del Consiglio Mario Monti, a chi gli chiede la sua opinione sul fatto che ''in molti Paesi la dipingano come la cattiva dell'Europa''.
 ''Quando sono diventata cancelliere federale - ha spiegato la Merkel - in Germania c'erano cinque milioni di disoccupati e c'era un solo compito da fare: creare posti di lavoro.
Questo e' quello che io e il mio governo dal 2005 abbiamo fatto''.
 Ed allora, ha proseguito, ''abbiamo varato riforme, come l'alzamento dell'eta' pensionabile a 67 anni, ritenute da molti solo drastici tagli ovvero la cosiddetta piaga dell'austerita'. Ma noi eravamo convinti di fare bene e lo siamo ancora. Abbiamo lavorato e lavoriamo per i nostri figli e i figli dei nostri figli, per la ricerca, lo sviluppo e la crescita del nostro Paese''.
rba/cam/bra

Crisi: Merkel, tempi non facili ma supereremo insieme difficolta'
04 Luglio 2012 - 17:52
 (ASCA) - Roma, 4 lug - ''Questi sono tempi non proprio facili ma nei quali Italia e Germania hanno la forte volonta' di superare insieme le difficolta'. Questi due paesi sono i fondatori dell'Unione Europea, noi l'abbiamo costruita, noi l'abbiamo sviluppata, e per questo, lo ribadisco, siamo decisi ad affrontare insieme ogni problema''. Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel nell'ambito del vertice intergovernativo presieduto a Villa Madama dal presidente del Consiglio Mario Monti e ampiamente dedicato alla crisi del debito europeo.
rba/cam/bra

Crisi: Merkel, se paesi vicini Ue non stanno bene, Germania non sta bene
ultimo aggiornamento: 04 luglio, ore 17:24
Roma, 4 lug. (Adnkronos) - ''Se i nostri vicini in Europa non stanno bene, anche noi tedeschi non stiamo bene'', ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel nella conferenza stampa congiunta che ha tenuto a Villa Madama a Roma insieme al Premier italiano Mario Monti. ''E' anche nel nostro interesse che gli altri paesi europei abbiano uno sviluppo economico positivo'', ha aggiunto Merkel.

Crisi: Merkel, mercato unico non basta per integrazione Ue
04 Luglio 2012 - 18:25
 (ASCA) - Roma, 4 lug - ''Il fatto che ci troviamo in un mercato unico interno non e' sufficiente per l'integrazione europea. Bisogna, ad esempio, scambiare le proprie esperienze sul mercato del lavoro per lottare contro la disoccupazione'' nell'Unione.
 Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel, nel corso del vertice intergovernativo presieduto a Villa Madama dal presidente del Consiglio Mario Monti e ampiamente dedicato alla crisi del debito europeo.
rba/cam/bra

Fiat, 6 stabilimenti in italia con 24.400 dipendenti
La mappa della produzione e dei modelli dell'azienda torinese
04 luglio, 19:32
TORINO - Gli stabilimenti italiani dell'auto del gruppo Fiat, dopo la chiusura a fine 2011 di Termini Imerese, sono oggi sei, con un totale di circa 24.400 dipendenti, inclusa la Sevel di Val di Sangro che produce veicoli commerciali. Sergio Marchionne ha spiegato in modo chiaro che per assorbire la loro capacita' produttiva il mercato europeo, alla luce della crisi attuale, non basta piu'. Bisognera' esportare in America, ma e' anche necessario ''trovare un accordo per mantenere tranquillita' industriale'', altrimenti uno stabilimento sara' di troppo.
 Questa la mappa delle fabbriche Fiat in Italia con i modelli prodotti e il numero dei dipendenti:
- POMIGLIANO (NAPOLI): Nello stabilimento campano si produce la nuova Panda, commercializzata dalla fine del 2011.
 L'investimento e' stato di 800 milioni di euro. Finora la newco Fabbrica Italia Pomigliano ha assunto 2.200 lavoratori. Al momento si producono 700 vetture al giorno.
- MIRAFIORI: Nella fabbrica torinese, che ha 5.000 dipendenti, si producono oggi Musa e Alfa Romeo Mito. La Mito restera' nelle nuove versioni e aggiornamenti mentre, a partire dal secondo semestre 2013, e' previsto il nuovo suv Fiat e da meta' 2014 un altro modello Jeep. L'investimento indicato e' di oltre un miliardo di euro.
- GRUGLIASCO (TORINO): Nella ex Bertone, oggi Officine Automobilistiche Grugliasco, dove il Lingotto ha investito 550 milioni di euro, da fine 2012 sara' prodotta la nuova Maserati che sostituira' il modello Quattroporte. A partire dal 2013 sara' realizzata anche la piccola Maserati del segmento E. I lavoratori sono circa mille.
- CASSINO (FROSINONE): Si producono le Fiat Bravo, la Lancia Delta e l'Alfa Romeo Giulietta. I dipendenti sono 4.500.
- MELFI (POTENZA): Si produce la Fiat Punto. I lavoratori sono 5.500.
- SEVEL VAL DI SANGRO (CHIETI): La joint venture per i veicoli commerciali con Psa produce il Ducato nelle sue varie versioni. I dipendenti sono 6.200.
Nel 2011 dalle sei fabbriche italiane, tra le quali era inclusa Termini Imerese e non la ex Bertone, sono usciti circa 700.000 veicoli.

Rifiuti: Veneto undicesimo per illeciti
Venezia settima nell'ecocriminalità
Segnali negativi dal Rapporto Ecomafia 2012, curato da Legambiente. La Regione «sale» di tre posizioni nella classifica delle irregolarità, codice rosso per il Veneziano
VENEZIA - I numeri veneti dell'illegalità ambientale nel 2011 sono rappresentati da 856 infrazioni accertate, 930 persone denunciate, 195 sequestri effettuati. Venezia è tra le prime sette province nell'illegalità dei rifiuti, mentre cemento e rifiuti si confermano settori clou del florido business dell'ecocriminalità.
È quanto emerge dal Rapporto Ecomafia 2012 che sarà illustrato il 6 luglio a Cà Farsetti, a Venezia, da Legambiente. Il Veneto sale nella classifica degli illeciti nel settore dei rifiuti dal quattordicesimo all'undicesimo posto, mentre la provincia di Venezia si piazza al settimo posto - dopo Napoli, Cosenza, Reggio Calabria, Roma, Udine, Salerno - tra tutte le province italiane con 113 illeciti accertati. La classifica conferma la diffusione su tutto il territorio nazionale dei fenomeni d'illegalità nel ciclo dei rifiuti.
Così come le recenti clamorose inchieste che hanno portato in carcere due importanti imprenditori veneti evidenziano il fitto reticolo di alleanze tra settori dell'imprenditoria e organizzazioni criminali. «Il coinvolgimento diretto di grossi imprenditori può preludere ad alleanze con i salotti buoni, compresi quelli politici, della società veneta - lancia l'allarme Luigi Lazzaro presidente regionale di Legambiente Veneto -, occorrono atti concreti perchè si arrivi ad una regolazione rigorosa e trasparente dell'economia». (Ansa)

Nessun commento: