LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Agricoltura, in
ritardo i fondi comunitari
Crisi: Hollande, fine vicina ma serve Ue a piu'
velocita'
Crisi: S&P taglia rating Cipro a 'B'
Grecia: troika conclude missione ma colloqui
proseguono... (1 upd)
Vendola: «Puglia ha deciso di sforare patto di
stabilità»
BARI – La Regione Puglia ha deciso di
sforare il patto di stabilità per cofinanziare la spesa comunitaria e per
immettere nel sistema economico pugliese risorse complessive per 500 milioni di
euro. Lo ha annunciato stasera il governatore, Nichi Vendola, illustrando ai
giornalisti una delibera di giunta. È - ha detto – «un atto d’amore nei
confronti della Puglia» e di «lotta politica contro il governo Monti, contro le
ricette monetariste che stanno spingendo l’Europa verso una bufera recessiva».
«Con lo sforamento 'controllatò - ha
spiegato Vendola – la Regione Puglia va incontro a mini-sanzioni: il blocco
delle assunzioni (eccetto nella sanità); l’impossibilità di contrarre nuovi
mutui e il livellamento della spesa corrente al triennio in cui è stata più
bassa (nel caso della Puglia, quello dal 2007 ndr)».
Lo sforamento controllato – ha sottolineato
– è una opportunità concessa alle Regioni che hanno rispettato almeno la media
triennale della quota prevista per il cofinanziamento dei fondi europei.
GENTILE CONTRO LEGGE DI STABILITA' - “Così
si mette in ginocchio il sistema pubblico e privato di welfare”. E’ il commento
dell’assessore al Welfare della Regione Puglia, Elena Gentile, in merito alle
scelte fatte dal governo nella legge di stabilità.
“La norma che porta l’aumento dell’Iva per
le cooperative sociali dal 4 al 10% – afferma Gentile – avrà gravissime
conseguenze sui territori”. “Come denuncia la Commissione politiche sociali
delle Regioni, – aggiunge – ci sarà un incremento del costo dei servizi gestiti
dal privato sociale del 6%. E questo per chi come noi da anni lavora per
migliorare il tessuto dei servizi e dell’infrastrutturazione sociale e sociosanitaria
sul territorio è una vera disgrazia”.
L'assessore Gentile, conti alla mano,
denuncia la possibilità di stallo dei servizi in Puglia: “negli ultimi anni
abbiamo finanziato 512 nuove strutture per un investimento complessivo da parte
della Regione di circa 260 milioni di euro: la sostenibilità di queste
strutture in termini gestionali è davvero a rischio con questo nuovo
provvedimento del Governo centrale che declina esclusivamente politiche di
rigore e non di sviluppo”.
Non solo, “la Puglia per poter garantire un
futuro ai servizi sociali sul territorio regionale ha 'distrattò per il
triennio 2012-2015 importanti risorse, per sopperire ai tagli operati dal
governo Berlusconi in poi, come il Fondo nazionale per la non autosufficienza e
il Fondo nazionale politiche sociali”. “Per il 2012-2015 – continua la Gentile
– stiamo investendo in totale 285,6 milioni di euro per dare continuità ai
servizi attivati con i Piani sociali di zona e per programmare un pezzo del
futuro dei prossimi anni”.
LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Agricoltura, in
ritardo i fondi comunitari
18.10.2012
CAGLIARI «I ritardi
nell’erogazione dei fondi comunitari rischiano di costare caro all’agricoltura
sarda – a lanciare l’allarme sono Marco Scalas e Luca Saba, presidente e
direttore della Coldiretti Sardegna che hanno anche denunciato – gli effetti
nefasti della lentezza con cui vengono erogati i fondi comunitari per le
imprese agricole». Senza un cambio di passo, sostiene la Coldiretti, oltre 50
milioni di euro torneranno nelle casse di Bruxelles. «A determinare questa
debacle sono le regole europee - ha spiegato Luca Saba - e in particolare
quella del “N+2”. Questa regola impone giustamente che gli impegni di spesa
presi dalla Regione nei confronti delle imprese, debbano essere soddisfatti
entro due anni». «Una regola giusta - ha detto Marco Scalas - che purtroppo non
trova soddisfazione nella nostra Regione, in continuo ritardo nella spendita
dei fondi comunitari. Oggi la Sardegna ha un primato, di certo non invidiabile:
tra le Regioni dell’obiettivo competitività è quella che rischia di più (la
seconda, distanziata di molte lunghezze, è il Lazio con 18 milioni di euro a
rischio). La gravità del dato sta poi nel fatto che ai 50 milioni comunitari va
sommato il cofinanziamento nazionale: stiamo parlando di oltre 110 milioni di
euro non ancora erogati alle imprese. Gli effetti dei ritardi di pagamento sono
drammatici e riguardano un fatto: dietro quei 110 milioni ci sono tante aziende
che aspettano da anni danari vitali per la loro sopravvivenza; ci sono i
produttori del biologico, ci sono quelli che operano in zone montane e
svantaggiate, ci sono tutte quelle aziende agricole per le quali i fondi
europei sono l’ultima ancora di salvezza. Se i soldi comunitari non
arriveranno, tante aziende rischiano la chiusura, con le intuibili conseguenze
in termini sociali, di spopolamento e di mancato presidio del territorio».
Crisi: Hollande, fine vicina ma serve Ue a piu'
velocita'
Vertice Bruxelles,
pesano divisioni Francia-Germania e aiuti Spagna
17 ottobre, 21:26
(di Marisa Ostolani)
(ANSAmed) - BRUXELLES - ''La questione istituzionale e' spesso evocata per non
fare delle scelte'': e' racchiusa in queste parole la distanza 'politica' tra
Francois Hollande e Angela Merkel, che si e' esplicitata alla vigilia del
summit europeo di giovedi' e venerdi' a
Bruxelles. Mercoledi' la cancelliera tedesca ha chiesto di imboccare la strada
della modifica dei trattati Ue ricordando che la Germania e' pronta a convocare
una ''convenzione a dicembre''. Ma il presidente francese ha detto di vedere
un'Europa ''a piu' velocita''', con ''diversi cerchi'' che possono chiamarsi
''avanguardia, stati precursori o nocciolo duro''. E ha rinviato ''a dopo le
elezioni europee del 2014'' la costruzione di un'unione politica: prima vanno
costruite l'Unione di bilancio e quella sociale.
L'uscita dalla crisi ''e' vicinissima'' e
l'eurozona ''non rischia piu' un'esplosione'', ha dichiarato Hollande in
un'intervista con alcuni quotidiani europei. ''Il peggio e' passato. Ma il
meglio non c'e' ancora. Spetta a noi costruirlo'', ha ammonito il leader
socialista chiedendo ''un'applicazione rapida'' delle decisioni del vertice
dell'Eurozona del giugno scorso e l'apertura ''di un grande cantiere all'inizio
del 2013''.
Tre le questioni da risolvere entro il
prossimo anno: Grecia (''che ha fatto tanti sforzi e deve essere sicura di
restare nella zona dell'euro''), spread giusti per i Paesi che hanno fatto le riforme
e che ''devono potersi finanziare a tassi ragionevoli'' e unione bancaria.
Tre questioni su cui Francia e Germania
restano lontane. Il vertice di Bruxelles e' il primo di una serie di tre: a
novembre i 27 si ritroveranno per tentare un accordo sulle prospettive
finanziarie 2014-2020 e a dicembre per trovare una ''sintesi politica'' sulla
road map a breve, medio e lungo termine per uscire dalla crisi. I due giorni
sono considerati ''interlocutori'', anche se l'agenda potrebbe essere sconvolta
dalla richiesta di aiuti di Madrid.
Negli ultimi giorni si sono intensificate le
voci su una domanda formale entro venerdi'. Il governo spagnolo chiederebbe una
linea di credito per 50 miliardi di euro dal fondo salva stati Esm, senza
utilizzarla, per attivare gli acquisti di bonos da parte della Bce sul mercato
secondario, optando cosi' per una formula ''leggera'' che gli consentirebbe di
restare sui mercati obbligazionari. Madrid spera ancora di poter
ricapitalizzare direttamente le proprie banche attraverso l'Esm.
Ma e' su questo punto che le divisioni tra
Berlino e Parigi rischiano di bloccare un percorso virtuoso. La Germania
ritiene impossibile rispettare la scadenza del primo gennaio 2013 per la
supervisione bancaria sotto l'egida della Bce e, con Olanda e Finlandia, si
oppone alla ricapitalizzazione diretta degli istituti di credito da parte del
fondo salva Stati. (ANSAmed).
Crisi: S&P taglia rating Cipro a 'B'
Dal precedente 'BB'. Agenzia minaccia
ulteriori downgrade
17 ottobre, 20:39
(ANSA) - ROMA, 17 OTT - Standard &
Poor's ha tagliato il rating di Cipro a 'B' dal precedente 'BB', minacciando
ulteriori downgrade. Lo comunica l'agenzia di rating.
Grecia: troika conclude missione ma colloqui
proseguono... (1 upd)
17 Ottobre 2012 -
19:05
(ASCA-AFP) - Roma, 17 ott - La troika Ue-Fmi
ha concluso la sua missione in Grecia. Lo si legge in un comunicato in cui si
specifica che i colloqui proseguiranno su questioni tecniche ''per raggiungere
un pieno accordo entro i prossimi giorni''. I negoziatori, si legge ancora
nella nota, sono ''daccordo su molte delle misure essenziali, necessarie per
riprendere il cammino delle riforme''.
''Durante la visita - si legge poi nel
comunicato - lo staff e le autorita' hanno avuto discussioni produttive ed esaustive
sulle politiche necessarie a rilanciare la crescita, l'occupazione e la
competitivita', garantire la sostenibilita' di bilancio in modo socialmente
equilibrato e rafforzare il sistema finanziario''.
''Le autorita' e lo staff (della troika ndr.)
- conclude la nota - hanno concordato la maggior parte delle misure essenziali
necessarie per ripristinare il ritmo delle riforme e spianare la strada al
completamento del rapporto. Le discussioni sulle questioni rimanenti
continueranno dalle rispettive sedi e tramite i rappresentanti tecnici del
settore al fine di raggiungere una pieno accordo nei prossimi giorni. Inoltre,
le questioni sul finanziamento saranno discusse tra i finanziatori ufficiali e
la Grecia''.
sen/
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