lunedì 29 ottobre 2012

(2) XXIX.X.MMXII/ Cartolarizzazione in salsa ispanica. Ole'

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Agricoltura, a rischio 50 milioni di euro 
Ungheria: negoziatore Budapest, possiamo fare a meno dei soldi Fmi
Spagna: a Bad Bank fino a 90 mld di sofferenze. Applicato sconto del 63%
Gas: Gazprom firma con la Serbia decisione finale su South Stream

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Agricoltura, a rischio 50 milioni di euro
29.10.2012
Agricoltori sardi col fiato sospeso in attesa di conoscere le nuove misure della politica europea. Sulla nuova politica agraria comunitaria "gravano", infatti, più di settemila emendamenti. La maggior parte delle correzioni che sono state presentate all'europarlamento riguardano gli aiuti. Degli emendamenti più di duemila si riferiscono ai pagamenti diretti, cioè agli aiuti vincolati. L'agricoltura sarda, secondo l'idea della politica regionale, dovrebbe essere trainante anche per altri settori, come il turismo, ma è in posizione di debolezza. Cala la produzione, le aziende sono indebitate, e incide la debolezza del comparto zootecnico. Ma le organizzazioni del mondo agricolo sono in allarme soprattutto per il cattivo andamento della spesa: «I ritardi nell’erogazione dei fondi comunitari rischiano di costare caro agli agricoltori dell’isola e, senza un cambio di passo, oltre cinquanta milioni di euro torneranno nelle casse di Bruxelles». A dare questo allarme sono stati Marco Scalas e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore della Coldiretti sarda. A far paura sono le ricadute nefaste per la vita delle aziende agricole che ormai devono sopportare da troppo tempo la lentezza esasperante dell’erogazione dei fondi comunitari. «A determinare questa debacle sono le regole europee», spiega Luca Saba, «e in particolare quella che impone che gli impegni di spesa presi dalla Regione verso le imprese debbano essere soddisfatti entro due anni». Secondo i vertici della Coldiretti la regola è giusta «ma purtroppo non trova soddisfazione nella nostra Regione, in continuo ritardo nella spendita dei fondi comunitari». La Sardegna ha un primato davvero triste tra le Regioni dell’obiettivo competitività è quella che rischia di più (la seconda, distanziata di molte lunghezze, è il Lazio con 18.000.000 di euro a rischio). La gravità del dato sta poi nel fatto che ai 50 milioni comunitari va sommato il cofinanziamento nazionale. Come dire che si arriva a una cifra che s’aggira sui 110.000.000 di euro non ancora erogati alle imprese. «Gli effetti dei ritardi di pagamento sono drammatici», afferma Marco Scalas, «e riguardano in primis un fatto: dietro quei 110.000.000 di euro ci sono tante aziende che aspettano da anni i soldi necessari per la loro sopravvivenza; ci sono i produttori del biologico, ci sono quelli che operano in zone montane e svantaggiate, ci sono tutte quelle aziende agricole per le quali i fondi europei sono l’ultima ancora di salvezza». Se i soldi comunitari non arrivano molte aziende rischiano la chiusura, con le intuibili conseguenze in termini sociali, di spopolamento e di mancato presidio del territorio». Senza contare che l’agroindustria è indicata da tutti i maggiori istituti di ricerca come uno dei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo interno.

Ungheria: negoziatore Budapest, possiamo fare a meno dei soldi Fmi
29 Ottobre 2012 - 14:48
 (ASCA-AFP) - Budapest, 29 ott - ''L'Ungheria non ha bisogno dei soldi del Fondo monetario internazionale. Anche senza un accordo con il Fmi'' per una linea di credito precauzionale di circa 15 miliardi di euro nei confronti di Budapest ''la vita' continuera' ad andare avanti''. Lo ha dichiarato il capo negoziatore ungherese, Mihaly Varga, auspicando tuttavia un'intesa con l'istituto di Bretton Woods.
rba/sam/

Spagna: a Bad Bank fino a 90 mld di sofferenze. Applicato sconto del 63%
29 Ottobre 2012 - 18:27
 (ASCA) - Roma, 29 ott - Gli attivi bancari in sofferenza, che saranno trasferiti dalle banche spagnole alla ''Bad Bank'' (Sareb) non supererrano quota 90 miliardi di euro, come stabilito dal decreto regio sul salvataggio del sistema bancario spagnolo.
 E' quanto comunica la nota del Frob ( Il fondo statale per la ristrutturazione del sistema bancari) dove viene illustrata la bozza del progetto di ristrutturazione del sistema bancario iberico. Il Frob avra' nella Sareb una partecipazione minoritaria mentre la maggioranza del capitale sara' in capo agli investitori privati.
 Il trasferimento degli attivi,in gran parte di mutui su immobili' gia' pignorati, avverra' sulla base di valutazioni prudenziali'', per assicurare alla Sareb ''profittabilita''' nell'arco della sua esistenza, fissata nell'orrizzonte massimo di 15 anni.
 Gli attivi saranno trasferiti alla Sareb con un sconto medio del 63% sul loro valore lordo di libro.
 Per i soci della ''Bad Bank'' viene stimato un Roe (rendimento sul capitale) tra il 14-15%.
 La Sareb sara' finanziata con tre strumenti: garanzie statali sul debito senior emesso dalla stessa societa', bond subordinati irrediminibili (perpetuals) e capitale azionario.
 Questi ultimi due strumenti saranno sottoscritti minoritariamente anche dal Frob, il resto dagli investitori privati.
 La bozza ''sara' discussa con i potenziali investitori nei prossimi giorni'' per rendere operativo il progetto fin dal prossimo mese di dicembre quando saranno trasferiti al Frob gli attivi in sofferenza del primo gruppo di banche (Bfa-Bankia, Catalunya Banc, Novagalicia Banco e Banco de Valencia), in totale circa 45 miliardi su 90 complessivi.
 Nel 2013 sara' la volta della banche del secondo gruppo di cui devono ancora essere accertate le necessita' di ricapitalizzazione.
 Rispetto al limite massimo di 90 miliardi, la Banca di Spagna stima che gli attivi bancari da trasferire siano intorno a 61 miliardi.
men/

Gas: Gazprom firma con la Serbia decisione finale su South Stream
29 Ottobre 2012 - 17:31
 (ASCA) - Roma, 29 ott - Gazprom e la Repubblica di Serbia hanno firmato la decisione finale di investimento sul progetto del gasdotto South Stream. L'accordo e' stato sottoscritto nel corso di una visita nel Paese di una una delegazione della societa' russa guidata dal responsabile del Dipartimento Project Management Leonid Chugunov.
 Nel corso della visita, spiega Gazprom, si e' svolto un incontro generale degli azionisti della joint venture South Stream Serbia AG al termine del quale e' stata adottata la decisione finale di investimento relativa al progetto South Stream.
 ''La transizione verso la fase degli investimenti con riferimento al segmento serbo del gasdotto fornira' nuove opportunita' di crescita per l'economia nazionale e garantira' benefici di lungo periodo dalla partecipazione al progetto. Secondo stime preliminari, l'implementazione di South Stream portera' alla creazione di circa 2.200 posti di lavoro in Serbia e sara' in grado di attrarre circa 1,5 miliardi di investimenti diretti'' ha dichiarato Leonid Chugunov.
 ''Siamo soddisfatti che la Repubblica di Serbia sia il primo Paese partecipante al progetto South Stream ad adottare la decisione finale di investimento'' - ha aggiunto il direttore generale della compagnia statale Srbijagas, Dusan Bajatovic - La realizzazione del progetto sta rispettando le tempistiche programmate, con il pieno supporto del nostro governo. A breve saremo in grado di iniziare i lavori preparatori per la costruzione del segmento serbo di South Stream. Ovviamente, South Stream e' un progetto di interesse nazionale, e stiamo cercando quindi di adottare una legge speciale con riferimento al progetto. Inoltre, il progetto garantira' la sicurezza energetica e addizionali guadagni per la Serbia, creera' nuove possibilita' per nuovi progetti nel settore energetico e dell'industria chimica, con un conseguente stimolo del flusso di investimenti''.
com-fgl/



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