martedì 30 ottobre 2012

(2) XXX.X.MMXII/ Per la Fiat Target=Cig. Trst, oltrepadania est, Fincantieri: Bono fiducioso su un altro ordine. Grecia: ennesimo annuncio di accordo. Come si dice "ole’" in catalano?

Fiat: gli impianti italiani non chiuderanno
Spagna: per Bruxelles Catalogna indipendente fuori Ue
Crisi: Grecia; Samaras, raggiunto accordo con Troika
Crisi: Grecia; Venizelos, voteremo si' alle privatizzazioni
Trst, oltrepadania est. Fincantieri, Bono fiducioso su un altro ordine”

Fiat: gli impianti italiani non chiuderanno
 Ma il gruppo ridimensiona gli obiettivi
Ridotti i target per il biennio 2013/2014. Il titolo crolla in Borsa
ROMA - Il gruppo Fiat prevede di raggiungere il pareggio delle attività europee nel 2015-2016 ma rivede al ribasso i target sui volumi auto da produrre nel 2014: dai 6 milioni finora indicati a 4,6-4,8 milioni. Buone notizie per l'Italia: il Lingotto fa sapere che non chiuderà nessuno degli stabilimenti dello Stivale.
 Target ridotti. Per il 2013 la nuova stima del gruppo Fiat è di ricavi tra 4,3 e 4,5 miliardi (finora il target era di 5,5 miliardi) e di un utile della gestione ordinaria tra 4 e 4,5 miliardi (era di 6,1). Per il 2014 sono previsti ricavi tra 94 e 98 miliardi (erano 104 miliardi) e un utile della gestione ordinaria tra 4,7 e 5,2 miliardi (era 7,5 miliardi).
 17 nuovi modelli in Italia. Il gruppo sceglie di «fare leva sui grandi marchi storici premium come Alfa Romeo e Maserati, riallineare il portafoglio prodotti e riposizionare l'attività per il futuro». Tradottto: non chiude nessun impianto italiano. Per gli impianti italiani saranno sviluppati interventi entro i prossimi 24-36 mesi. Fiat produrrà 17 nuovi modelli in Italia entro il 2016: tre nel 2013, 6 nel 2014, 5 nel 2015 e tre nel 2016. I modelli previsti nel 2013 sono l'Alfa 4C che verrà prodotta a Modena e le due vetture Maserati a Grugliasco.
 Giù in borsa. Il Lingotto va giù pesantemente in Borsa, con un calo fino al 4,2% e un minimo di 3,91 euro, dopo la diffusione dei conti del terzo trimestre 2012: pesano i target 2012, confermati ma nella parte più bassa della forchetta precedentemente indicata, e l'aumento del debito a 6,7 miliardi dai 5,4 di giugno.
 Chrysler. A tenere su i conti del gruppo sono la Chrysler e il positivo andamento sul mercato americano dove è stata venduta più della metà del milione di veicoli consegnati dal gruppo nel trimestre (3,1 milioni nei nove mesi). Male invece l'Europa dove le perdite sono maggiori delle previsioni con un risultato della gestione ordinaria negativo per 238 milioni di euro: le vendite sono state un quinto del totale (206.000 nell'Emea che comprende anche Medio Oriente e Africa), con un calo di circa il 15 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011.
 Bene il terzo trimestre. Il terzo trimestre chiude con un utile netto di 286 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto all'analogo periodo del 2011 e un utile della gestione ordinaria che sale da 851 a 951 milioni di euro. In aumento del 16% i ricavi grazie a una forte crescita in tutte le aree in cui il gruppo opera ad eccezione dell'Europa. Positivi i risultati dei marchi di Lusso e Sportivi e del business dei Componenti e Sistemi di Produzione che hanno contribuito con un utile, rispettivamente pari a 89 milioni di euro e 39 milioni di euro. La liquidità, che include i 3 miliardi di euro di linee di credito non utilizzate, è di 20 miliardi di euro. Per il 2012 la Fiat prevede ricavi di circa 83 miliardi di euro, un utile netto di oltre 1,2 miliardi, un utile della gestione ordinaria di oltre 3,8 miliardi e una riduzione del debito a 6,5 miliardi.
 Jeep resta negli Usa. «La produzione di Jeep non sarà trasferita dagli Stati Uniti alla Cina», ha inoltre assicurato il numero uno di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, in una e-mail agli impiegati del gruppo.
Spagna: per Bruxelles Catalogna indipendente fuori Ue
Commissario Reding su proposta referendum su sovranità regione
30 ottobre, 16:01
MADRID - La Commissione europea assicura che una Catalogna indipendente resterebbe fuori dall'Unione europea dei 27. E' quanto afferma il vicepresidente e commissario per la Giustizia, Viviane Reding, in una lettera privata inviata al governo spagnolo, citata oggi da El Pais. "La Ue non puo' riconoscere un'indipendenza unilaterale" e pertanto la regione non starebbe nell'Unione in caso di indipendenza dalla Spagna.
 Nella lettera la Reding risponde al segretario di Stato per la Ue, Inigo Mendez de Vigo, che le aveva scritto in precedenza riguardo all'impossibilita' di un processo di indipendenza della Catalogna all'interno della Ue. Mendez de Vigo ricordava che l'articolo 4.2 del Trattato della Ue indica che l'unione dovra' rispettare le strutture fondamentali costituzionali e politiche e l'integrita' territoriale degli Stati membri, la cui determinazione e' di esclusiva competenza di questi ultimi. In altre parole, la Ue non puo' riconoscere un'eventuale dichiarazione di indipendenza della regione per costituire un Stato membro.
 Una tesi che il commissario per la Giustizia afferma di appoggiare, a poco meno di un mese dalle elezioni anticipate in Catalogna, previste per il 25 novembre prossimo, alle quali il leader di CiU, Artur Mas, si presenta con una proposta di convocazione, nella prossima legislatura, di un referendum sulla sovranita' nazionale calatana. Nel confidare nel "buon senso e nell'europeismo degli spagnoli" per risolvere il conflitto fra la regione e lo Stato "nell'ambito domestico che gli e' proprio", la Reding ricorda che se la Catalogna si dichiara indipendente, dovra' chiedere alla Ue l'adesione e ottenere un si' all'unanimita'. Ma quest'ultimo non ci sarebbe, perche' la Spagna avrebbe diritto di veto.

Crisi: Grecia; Samaras, raggiunto accordo con Troika
Se pacchetto approvato Atene fuori da crisi
30 ottobre, 14:38
(ANSAmed) - ATENE, 30 OTT - Il premier Antonis Samaras ha annunciato di aver raggiunto l'accordo con la troika. Lo riferisce Antenna tv. "Abbiamo ottenuto tutto il possibile. Se le misure e il bilancio saranno approvati dal parlamento la Grecia uscirà dalla crisi", ha spiegato. "D'ora in poi il problema è che cosa potrebbe succedere se l'accordo non sarà approvato dal parlamento perché il paese andrebbe verso il caos", ha aggiunto Samaras. "Una tale eventualità sarebbe molto dolorosa per l'intero popolo greco sia sotto il profilo economico ma ancor peggio sotto quello politico. Questi pericoli devono essere evitati. Adesso spetta al senso di responsabilità dei partiti e di ciascun parlamentare'', ha detto il premier.(ANSAmed).

Crisi: Grecia; Venizelos, voteremo si' alle privatizzazioni
30 ottobre, 13:52
(ANSAmed) - ATENE, 30 OTT - Le privatizzazioni non costituiscono la svendita delle proprietà dello Stato ma sono uno strumento di sviluppo e il partito socialista Pasok e' a favore della loro attuazione e quindi in Parlamento votera' a favore. E' quanto ha dichiarato oggi il leader socialista greco Evangelos Venizelos parlando alla riunione del gruppo parlamentare del suo partito. Venizelos ha difeso la richiesta dei parlamentari del suo partito, dicendo che l'approvazione da parte del Parlamento degli accordi di carattere strategico costituisce "un elemento di trasparenza". Il leader del Pasok ha quindi chiesto l'approvazione da parte di tutti dell'intero pacchetto delle misure di austerità "per cambiare il clima politico e ottenere la concessione della nuova tranche di aiuti da 31,5

Trst, oltrepadania est. Fincantieri, Bono fiducioso su un altro ordine”
Dopo la firma appena apposta su due commesse, l’amministratore delegato vede nuove opportunità: «Trattative in corso»
«Carnival ha gia dichiarato da due o tre anni che marcerà su due-tre navi l'anno. Quest'anno le abbiamo prese noi; speriamo l'anno prossimo di riprenderle ancora noi. Quelle 2-3 navi saranno il 50% del mercato. Sarà un mercato per i prossimi anni di 6-8 navi al massimo. Ci siamo attrezzati per poter soddisfare questa domanda e legare la capacità produttiva a una domanda ridotta, per sopravvivere. Siamo fiduciosi». Lo ha dichiarato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri.
Nei giorni scorsi il gruppo statunitense Carnival Corporation & plc e Fincantieri hanno raggiunto un accordo per la costruzione di due navi da crociera, destinate ai brand Holland America Line e Carnival Cruise Lines. Il valore della commessa per Fincantieri è di circa un miliardo di euro.
Dopo quest'ordine, interpellato sule prospettive nel settore crocieristico, Bono ha aggiunto: «Già abbiamo fatto due ordini per due Viking, abbiamo delle trattative in corso, certamente il mercato è quello che è, però in questo mercato credo che ci stiamo difendendo bene».



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