Spagna: per Bruxelles Catalogna indipendente
fuori Ue
Crisi: Grecia; Samaras, raggiunto accordo con
Troika
Crisi: Grecia; Venizelos, voteremo si' alle
privatizzazioni
Trst, oltrepadania est. Fincantieri, Bono
fiducioso su un altro ordine”
Fiat: gli impianti italiani non chiuderanno
Ma il gruppo ridimensiona gli obiettivi
Ridotti i target per
il biennio 2013/2014. Il titolo crolla in Borsa
ROMA - Il gruppo
Fiat prevede di raggiungere il pareggio delle attività europee nel 2015-2016 ma
rivede al ribasso i target sui volumi auto da produrre nel 2014: dai 6 milioni
finora indicati a 4,6-4,8 milioni. Buone notizie per l'Italia: il Lingotto fa
sapere che non chiuderà nessuno degli stabilimenti dello Stivale.
Target ridotti. Per il 2013 la nuova stima del
gruppo Fiat è di ricavi tra 4,3 e 4,5 miliardi (finora il target era di 5,5
miliardi) e di un utile della gestione ordinaria tra 4 e 4,5 miliardi (era di
6,1). Per il 2014 sono previsti ricavi tra 94 e 98 miliardi (erano 104
miliardi) e un utile della gestione ordinaria tra 4,7 e 5,2 miliardi (era 7,5
miliardi).
17 nuovi modelli in Italia. Il gruppo sceglie
di «fare leva sui grandi marchi storici premium come Alfa Romeo e Maserati,
riallineare il portafoglio prodotti e riposizionare l'attività per il futuro».
Tradottto: non chiude nessun impianto italiano. Per gli impianti italiani
saranno sviluppati interventi entro i prossimi 24-36 mesi. Fiat produrrà 17
nuovi modelli in Italia entro il 2016: tre nel 2013, 6 nel 2014, 5 nel 2015 e
tre nel 2016. I modelli previsti nel 2013 sono l'Alfa 4C che verrà prodotta a
Modena e le due vetture Maserati a Grugliasco.
Giù in borsa. Il Lingotto va giù pesantemente
in Borsa, con un calo fino al 4,2% e un minimo di 3,91 euro, dopo la diffusione
dei conti del terzo trimestre 2012: pesano i target 2012, confermati ma nella
parte più bassa della forchetta precedentemente indicata, e l'aumento del
debito a 6,7 miliardi dai 5,4 di giugno.
Chrysler. A tenere su i conti del gruppo sono
la Chrysler e il positivo andamento sul mercato americano dove è stata venduta
più della metà del milione di veicoli consegnati dal gruppo nel trimestre (3,1
milioni nei nove mesi). Male invece l'Europa dove le perdite sono maggiori
delle previsioni con un risultato della gestione ordinaria negativo per 238
milioni di euro: le vendite sono state un quinto del totale (206.000 nell'Emea
che comprende anche Medio Oriente e Africa), con un calo di circa il 15 per
cento rispetto allo stesso periodo del 2011.
Bene il terzo trimestre. Il terzo trimestre
chiude con un utile netto di 286 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto
all'analogo periodo del 2011 e un utile della gestione ordinaria che sale da
851 a 951 milioni di euro. In aumento del 16% i ricavi grazie a una forte
crescita in tutte le aree in cui il gruppo opera ad eccezione dell'Europa.
Positivi i risultati dei marchi di Lusso e Sportivi e del business dei
Componenti e Sistemi di Produzione che hanno contribuito con un utile,
rispettivamente pari a 89 milioni di euro e 39 milioni di euro. La liquidità,
che include i 3 miliardi di euro di linee di credito non utilizzate, è di 20
miliardi di euro. Per il 2012 la Fiat prevede ricavi di circa 83 miliardi di
euro, un utile netto di oltre 1,2 miliardi, un utile della gestione ordinaria
di oltre 3,8 miliardi e una riduzione del debito a 6,5 miliardi.
Jeep resta negli Usa. «La produzione di Jeep
non sarà trasferita dagli Stati Uniti alla Cina», ha inoltre assicurato il
numero uno di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, in una e-mail agli impiegati
del gruppo.
Spagna: per Bruxelles Catalogna indipendente
fuori Ue
Commissario Reding
su proposta referendum su sovranità regione
30 ottobre, 16:01
MADRID - La
Commissione europea assicura che una Catalogna indipendente resterebbe fuori
dall'Unione europea dei 27. E' quanto afferma il vicepresidente e commissario
per la Giustizia, Viviane Reding, in una lettera privata inviata al governo
spagnolo, citata oggi da El Pais. "La Ue non puo' riconoscere
un'indipendenza unilaterale" e pertanto la regione non starebbe
nell'Unione in caso di indipendenza dalla Spagna.
Nella lettera la Reding risponde al segretario
di Stato per la Ue, Inigo Mendez de Vigo, che le aveva scritto in precedenza
riguardo all'impossibilita' di un processo di indipendenza della Catalogna
all'interno della Ue. Mendez de Vigo ricordava che l'articolo 4.2 del Trattato
della Ue indica che l'unione dovra' rispettare le strutture fondamentali
costituzionali e politiche e l'integrita' territoriale degli Stati membri, la
cui determinazione e' di esclusiva competenza di questi ultimi. In altre
parole, la Ue non puo' riconoscere un'eventuale dichiarazione di indipendenza
della regione per costituire un Stato membro.
Una tesi che il commissario per la Giustizia
afferma di appoggiare, a poco meno di un mese dalle elezioni anticipate in
Catalogna, previste per il 25 novembre prossimo, alle quali il leader di CiU,
Artur Mas, si presenta con una proposta di convocazione, nella prossima
legislatura, di un referendum sulla sovranita' nazionale calatana. Nel
confidare nel "buon senso e nell'europeismo degli spagnoli" per
risolvere il conflitto fra la regione e lo Stato "nell'ambito domestico
che gli e' proprio", la Reding ricorda che se la Catalogna si dichiara
indipendente, dovra' chiedere alla Ue l'adesione e ottenere un si'
all'unanimita'. Ma quest'ultimo non ci sarebbe, perche' la Spagna avrebbe
diritto di veto.
Crisi: Grecia; Samaras, raggiunto accordo con
Troika
Se pacchetto
approvato Atene fuori da crisi
30 ottobre, 14:38
(ANSAmed) - ATENE,
30 OTT - Il premier Antonis Samaras ha annunciato di aver raggiunto l'accordo
con la troika. Lo riferisce Antenna tv. "Abbiamo ottenuto tutto il
possibile. Se le misure e il bilancio saranno approvati dal parlamento la
Grecia uscirà dalla crisi", ha spiegato. "D'ora in poi il problema è
che cosa potrebbe succedere se l'accordo non sarà approvato dal parlamento
perché il paese andrebbe verso il caos", ha aggiunto Samaras. "Una
tale eventualità sarebbe molto dolorosa per l'intero popolo greco sia sotto il
profilo economico ma ancor peggio sotto quello politico. Questi pericoli devono
essere evitati. Adesso spetta al senso di responsabilità dei partiti e di
ciascun parlamentare'', ha detto il premier.(ANSAmed).
Crisi: Grecia; Venizelos, voteremo si' alle
privatizzazioni
30 ottobre, 13:52
(ANSAmed) - ATENE,
30 OTT - Le privatizzazioni non costituiscono la svendita delle proprietà dello
Stato ma sono uno strumento di sviluppo e il partito socialista Pasok e' a
favore della loro attuazione e quindi in Parlamento votera' a favore. E' quanto
ha dichiarato oggi il leader socialista greco Evangelos Venizelos parlando alla
riunione del gruppo parlamentare del suo partito. Venizelos ha difeso la
richiesta dei parlamentari del suo partito, dicendo che l'approvazione da parte
del Parlamento degli accordi di carattere strategico costituisce "un
elemento di trasparenza". Il leader del Pasok ha quindi chiesto l'approvazione
da parte di tutti dell'intero pacchetto delle misure di austerità "per
cambiare il clima politico e ottenere la concessione della nuova tranche di
aiuti da 31,5
Trst, oltrepadania est. Fincantieri, Bono
fiducioso su un altro ordine”
Dopo la firma appena
apposta su due commesse, l’amministratore delegato vede nuove opportunità:
«Trattative in corso»
«Carnival ha gia
dichiarato da due o tre anni che marcerà su due-tre navi l'anno. Quest'anno le
abbiamo prese noi; speriamo l'anno prossimo di riprenderle ancora noi. Quelle
2-3 navi saranno il 50% del mercato. Sarà un mercato per i prossimi anni di 6-8
navi al massimo. Ci siamo attrezzati per poter soddisfare questa domanda e
legare la capacità produttiva a una domanda ridotta, per sopravvivere. Siamo
fiduciosi». Lo ha dichiarato Giuseppe Bono, amministratore delegato di
Fincantieri.
Nei giorni scorsi il
gruppo statunitense Carnival Corporation & plc e Fincantieri hanno
raggiunto un accordo per la costruzione di due navi da crociera, destinate ai
brand Holland America Line e Carnival Cruise Lines. Il valore della commessa
per Fincantieri è di circa un miliardo di euro.
Dopo quest'ordine,
interpellato sule prospettive nel settore crocieristico, Bono ha aggiunto: «Già
abbiamo fatto due ordini per due Viking, abbiamo delle trattative in corso,
certamente il mercato è quello che è, però in questo mercato credo che ci
stiamo difendendo bene».
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