Ue: Danimarca minaccia veto su budget
pluriennale 2014-2020
Irlanda: ministero Finanze, pronti ad
abbandonare programma troika
Trst, oltrepadania est. La Regione “azzera” il
patto sul federalismo: il governo non ci rispetta
Made in: Commissione Ue, progetto diventato
"impraticabile"
Causa 'no'
maggioranza Paesi Ue e problemi legali con Wto
25 ottobre, 16:38
BRUXELLES - La
Commissione Ue ha rinunciato a portare avanti la proposta di regolamento sul
'made in' perche', dopo sette anni di discussioni, ha dovuto prendere atto che
era diventata sostanzialmente ''impraticabile''a causa dell'impossibilita' di
raggiungere il necessario consenso da parte di un numero sufficiente di Stati
membri. Cosi' John Clancy, portavoce del commissario Ue al commercio Karel De
Gucht, ha difeso la decisione di Bruxelles che ha suscitato le proteste di
molti europarlamentari italiani.
Il portavoce ha
ribadito che sulla scelta fatta da De Gucht ha inciso pure la constatazione che
il regolamento avrebbe incontrato ''crescenti difficolta''' a superare un
eventuale esame di conformita' con le norme del Wto che regolamentano il
commercio internazionale. Obiettivo del regolamento, fortemente voluto
dall'Italia e da molti altri Paesi del 'fronte' Sud dell'Europa - nonche' dal
commissario all'industria Antonio Tajani - era quello di 'premiare' le scelte
di quegli industriali che non delocalizzano le loro produzioni in Paesi
extra-Ue. La dicitura 'made in' avrebbe infatti introdotto l'obbligo di
specificare dove la maggior parte del prodotto - altrimenti spacciabile per
'europeo' - viene in realta' realizzato.
Due anni fa, dopo un
lungo e minuzioso lavoro di sensibilizzazione degli europarlamentari, la
proposta aveva ricevuto l'appoggio dell'aula di Strasburgo. In questi ultimi
mesi pero', a quanto si e' appreso, la frattura Nord-Sud all'interno dell'Ue
tra gli 11 Paesi pro e i 14 contro il 'made in' si e' fatta sempre meno
ricomponibile. Questo, insieme al rischio 'estremamente elevato' che la misura
venisse considerata dal Wto alla stessa stregua di una barriera non tariffaria,
ha spinto De Gucht - che non ne era mai stato un sostenitore - ad abbandonare
il progetto.
Ue: Danimarca minaccia veto su budget
pluriennale 2014-2020
25 Ottobre 2012 -
16:22
(ASCA-AFP) - Copenaghen, 25 ott - La Danimarca
porra' il proprio veto al budget pluriennale europeo 2014-2020 se non otterra'
uno ''sconto'' di 134 milioni di euro sulla sua contribuzione. Lo ha minacciato
oggi il premier scandinavo, Helle Thorning-Schmidt. ''Il nostro messaggio - ha
detto - e' che noi dobbiamo avere una riduzione e che non accetteremo di pagare
per gli sconti accordati ad altri Paesi ricchi''.
rba/cam/rl
http://www.asca.it/news-Ue__Danimarca_minaccia_veto_su_budget_pluriennale_2014_2020-1211161-ECO.html
Irlanda: ministero Finanze, pronti ad
abbandonare programma troika
25 Ottobre 2012 -
17:55
(ASCA-AFP) - Dublino, 25 ott - L'Irlanda e'
pronta ad abbandonare il programma di salvataggio varato dalla troika nel
novembre del 2010. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze di Dublino,
Michael Noonan, nel corso di una conferenza stampa.
''Stiamo pensando - ha detto - di aprire un
processo di uscita dal programma. Il piano si conclude alla fine del 2013,
quindi, in tal senso, stiamo avendo delle discussioni preliminari per
uscirne''.
rba/cam/ss
Trst, oltrepadania est. La Regione “azzera” il
patto sul federalismo: il governo non ci rispetta
Mozione votata a maggioranza dal Conisglio
regionale. L’accordo con Tremonti prevedeva il versamento allo Stato di 370
milioni di euro l’anno
La Regione Friuli Venezia Giulia “disdetta”
il patto sul federalismo con lo Stato. Il Fvg chiederà infatti al governo
l’azzeramento del 2patto Tremonti” sul federalismo fiscale, con il quale
l’amministrazione regionale si era impegnata a versare 370 milioni di euro
all’anno allo Stato per il Fondo di solidarietà previsto dal progetto federale
dell’esecutivo Berlusconi. La Giunta comunicherà la volontà al governo alla
luce di una mozione della Lega Nord approvata con il voto trasversale dal
Consiglio regionale. La mozione impegna inoltre l’esecutivo regionale a
discutere con il Governo un nuovo patto fiscale, per trattenere in Regione
l’Irpef di 42 mila dipendenti statali ed escludere che al Friuli Venezia
Giulia, la cui spesa sanitaria è interamente coperta dal bilancio regionale,
sia chiesto un contributo per il Fondo nazionale della sanità. L’approvazione a
larga maggioranza - si sono astenuti solo i tre consiglieri di Prc e Sel - è
arrivata dopo l’eliminazione dal testo di riferimenti espliciti ai conti delle
Regioni del Sud, chiesta dal Pd e dall’Udc. L’assessore regionale alle Finanze,
Sandra Savino (Pdl), ha ricordato la «maggiore forza politica» di una mozione
votata da gran parte del Consiglio. «Questo Governo - ha aggiunto - non tiene
conto delle richieste delle Regioni di aprire un tavolo di confronto per
ristabilire equilibrio, non considera le specifiche situazioni delle singole
Regioni, non rispetta la Costituzione e centralizza le competenze».
Nessun commento:
Posta un commento