lunedì 12 novembre 2012

(1) XII.XI.MMXII/ I travet non pagano per la crisi, poiche’ non voterebbero alle elezioni del belpaese padanino..===Il debito delle famiglie, in realtà, presenta una composizione eterogenea tra le diverse aree territoriali: i mutui pesano di più nel bilancio dei nuclei familiari che abitano nel Centro Nord (circa l'85%), mentre il credito al consumo, cioè l'altra parte dell'indebitamento, incide in misura particolarmente rilevante in Calabria, in Sicilia e proprio in Sardegna.

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Crisi, le famiglie sarde si indebitano 
Crisi: -327 mila casalinghe in un anno
P.A: travet ingessati, 0,1% cambia settore
P.A., retribuzioni travet -0,2% in 2011
Germania: asta bond 6 mesi,tassi negativi
Grecia: Juncker, rapporto troika e' positivo

LA NUOVA SARDEGNA - Economia: Crisi, le famiglie sarde si indebitano
12.11.2012
Famiglie sarde sempre più in crisi come testimonia l'aggiornamento autunnale del Rapporto sulle regioni elaborato dalla Banca d'Italia. L'analisi congiunturale riguarda i primi nove mesi di un anno in cui sono calati i fatturati, la redditività delle imprese, è aumentata la disoccupazione e il rapporto con le banche è diventato tutto in salita. Ad essere sempre più vulnerabili sono le famiglie; quelle sarde vedono aumentare il proprio indebitamento sia per i mutui, sia per il credito al consumo. Per il mutuo, le famiglie sarde si sono indebitate sino al ventuno per cento del proprio reddito con una cifra che, nella media stimata dalla Banca d'Italia è pari a 66.500 euro. Che la situazione delle famiglie sia decisamente in bilico lo testimonia anche un altro rapporto pubblicato in questi giorni dalla Confcommercio che testimonia, da un altro versante, come le famiglie consumino sempre di meno per il fatto di vedere diminuire progressivamente il proprio reddito disponibile. Così nello scorso mese di settembre la flessione dei consumi è stata dello 0,8% su base mensile ma addirittura del 4,2% su base annua; (nei primi nove mesi l'indicatore si è fermato alla diminuzione del 2,7%). Il debito delle famiglie, in realtà, presenta una composizione eterogenea tra le diverse aree territoriali: i mutui pesano di più nel bilancio dei nuclei familiari che abitano nel Centro Nord (circa l'85%), mentre il credito al consumo, cioè l'altra parte dell'indebitamento, incide in misura particolarmente rilevante in Calabria, in Sicilia e proprio in Sardegna. La Banca d'Italia si limita a rilevare il dato grezzo ma, secondo il sindacato sardo, l'aumento del credito al consumo non sarebbe determinato dalla volontà di acquistare beni voluttuari, quanto dalla necessità di affrontare l'aumento del costo della vita. Non è un mistero che la grande distribuzione, attraverso proprie carte di credito revolving, stia vendendo i prodotti alimentari "a rate". Per ovvi motivi, però, la parte maggiore del debito delle famiglie è destinata al mutuo casa. Famiglie in crisi ma, a giudizio di Bankitalia, non in pericolo se hanno cumulato debiti sino (e non oltre) il trenta per cento del reddito. La crisi è testimoniata anche dal numero crescente di persone che, nel corso del 2011, non hanno potuto rispettare la data di pagamento delle proprie rate. La frazione di famiglie che, oltre a non aver rispettato le scadenze finanziarie, aveva registrato una forma di disagio nella gestione delle spese domestiche è in forte crescita, secondo l’analisi curata da Antonio Maria Conti della sede regionale. In Sardegna, secondo l'analisi congiunturale della Banca d'Italia, è in pericolo e quindi molto vulnerabile sei famiglie su cento. Una famiglia che ha contratto un mutuo può diventare finanziariamente vulnerabile per effetto di due altri fattori: la perdita di potere d'acquisto in base al proprio reddito e il rialzo dei tassi d'interesse che accresce l'importo della rata nel caso di mutuo a tasso indicizzato. La potenziale esposizione a questi due rischi, considerato che nella perdita del potere d'acquisto si deve considerare anche l'eventualità della perdita del lavoro, la Sardegna è collocata nella graduatoria della Banca d'Italia all'ultimo posto. Un dato condizionato dalla cancellazione del settore manifatturiero e quindi dallo spettro della perdita di occupazione. L’analisi congiunturale della Banca d’Italia dimostra che da gennaio a oggi i livelli produttivi si sono riportati in tutto il Mezzogiorno sui livelli minimi della primavera di tre anni fa. Il resto del Paese, pur subendo la crisi più dura degli ultimi decenni, se l’è cavata meglio grazie alle esportazioni che nell’isola, se si esclude il petrolio, incidono davvero molto poco nella formazione del Pil. L’altro punto dolenteè quello dei prestiti bancari che quando va bene sono stazionari (per le famiglie) e sono in netto calo per le imprese. Il neo presidente della Confcommercio regionale, Agostino Cicalò, conosce bene le difficoltà ma è fiducioso: «Ci sarà d’aiuto il gioco di squadra e l'alleanza strategica con le altre organizzazioni imprenditoriali».

Crisi: -327 mila casalinghe in un anno
Istat, in II trimestre -6,7%, da 2007 quasi mezzo mln in meno
10 novembre, 15:06
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - In Italia si contano 327 mila casalinghe (15-64 anni) in meno nel giro di un solo anno: dai dati Istat sul secondo trimestre 2012 emerge un calo a circa 4 milioni 562 mila da 4 milioni 890 mila dello stesso periodo del 2011(-6,7%).
Con tutta probabilita' la crisi spinge sul mercato del lavoro molte donne che prima potevano permettersi di badare solo alla famiglia. E se si fa il confronto con il secondo trimestre 2007, il ribasso risulta addirittura di quasi mezzo milione (-478 mila, -9,5%).

P.A: travet ingessati, 0,1% cambia settore
Aran,da 2001 con esuberi possibile mobilita'ma pochi si spostano
11 novembre, 12:52
(ANSA) - ROMA, 11 NOV - Nella pubblica amministrazione resta difficile non solo licenziare ma anche semplicemente trasferire il lavoratore in caso di eccedenze di personale nell'ufficio nel quale e' impiegato. Secondo un rapporto Aran, la mobilita' tra settori del pubblico impiego e' stata solo dello 0,1% del personale mentre quella 'intracomparto' (tra diversi uffici dello stesso settore) e' stata appena dell'1%. ''Colpisce, scrive l'Aran, la sostanziale impermeabilita' dei dipendenti fra i vari comparti''.

P.A., retribuzioni travet -0,2% in 2011
Inflazione 2,8%, ma rispetto a 2000 +40,6% a fronte +27% prezzi
10 novembre, 15:21
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Le retribuzioni di fatto dei dipendenti pubblici nel 2011 perdono lo 0,2% rispetto al 2010.
Lo si legge nel rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici dell'Aran secondo il quale le retribuzioni contrattuali sono invece salite nell'anno dello 0,2%. Nel 2011 i prezzi sono aumentati in media del 2,8%. Tra il 2000 e il 2011 le retribuzioni di fatto nella p.a. sono aumentate del 40,6% a fronte del 27,1% di inflazione e della crescita del 33,7% nel privato.

Germania: asta bond 6 mesi,tassi negativi
Rendimento ancora sotto zero a -0,0116%, buona la domanda
12 novembre, 11:55
(ANSA) - ROMA, 12 NOV - La Germania ha collocato titoli di Stato a 6 mesi per 3,52 miliardi di euro continuando a registrare tassi sotto zero e una buona domanda. Il rendimento medio e' stato pari a -0,0116% contro il -0,022% dell'asta precedente e la domanda ha raggiunto i 6,97 miliardi contro una offerta massima di 4 miliardi di euro

Grecia: Juncker, rapporto troika e' positivo
12 Novembre 2012 - 12:19
 (ASCA-AFP) - Bruxelles, 12 nov - Il rapporto della troika sulla Grecia e' ''fondamentalmente positivo per i greci e per le loro promesse. Ora tocca a noi mantenere la nostra''. Lo ha dichiarato il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker.
 ''Prima - ha pero' aggiunto - abbiamo bisogno di un chiarimento in merito alla sostenibilita' del debito ellenico''.
rba/sam/



Nessun commento: