Calabria sempre più depressa: meno credito e
lavoro
Bankitalia: famiglie in difficoltà ma solide
Casa: caduta compravendite ma no bolla
Fisco: Passera, le tasse sono troppe per chi le
paga
Crisi: Grecia, ora Atene sente aver fatto la
sua parte
Trani, chiuse indagini chiesto rinvio a
giudizio vertici agenzie di rating
TRANI – La procura
di Trani ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici di Standard & Poor's e
di Fitch nell’ambito dell’inchiesta sulle condotte illecite delle agenzie di
rating.
Per la Procura della
Repubblica di Trani, i cinque dirigenti dell’agenzia di rating Standard &
Poor's, per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio, attraverso «artifici,
posti in essere anche a carattere 'informativò, hanno fornito intenzionalmente
ai mercati finanziari «una informazione tendenziosa e distorta», e come tale
anche «falsata», in merito alla «affidabilità creditizia italiana e alle
iniziative di risanamento e rilancio economico adottate dal governo italiano».
Tutto ciò sarebbe avvenuto in modo da «disincentivare l’acquisto di titoli del
debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il loro valore».
Le indagini della
procura di Trani sulle tre agenzie di rating si sono effettivamente concluse
nell’estate scorsa. Avvisi di conclusione delle indagini preliminari sono stati
inviati agli indagati tra giugno e agosto. Entro i 20 giorni successivi agli
'avvisì, gli indagati potevano chiedere di essere sentiti o presentare memorie
difensive. Poi, le richieste del pm al gup.
Le ipotesi di reato
contestate sono la manipolazione del mercato azionario e delle merci con
giudizi falsati, con l'aggravante per Fitch di avere un rapporto contrattuale
con l'Italia.
Per i due dirigenti
dell’agenzia Moody's, indagati per 'market abusè, la Procura di Trani ha
chiesto al gip l’archiviazione perchè, dopo aver valutato anche le memorie
difensive, “quantunque emergano situazioni penalmente valutabili sotto il
profilo oggettivo, non si apprezzano conclusivamente elementi univoci in ordine
al profilo soggettivo”, ovvero “della intenzione degli autori
dell’'announcement' di fornire ai mercati finanziari informazioni tendenziose
ed idonee a provocare una manipolazione del mercato”.
L'inchiesta su
Moody's era stata avviata sulla base di un esposto-denuncia depositato il 13
maggio 2010 dalle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori. Ciò
in seguito alla diffusione “a mercati aperti – spiega in una nota la Procura -
tramite le maggiori agenzie di stampa, tra il 6 e il 7 maggio 2010, di notizie
riguardanti la debolezza del sistema bancario italiano che avrebbero causato un
repentino e consistente deprezzamento dei titoli quotati presso la Borsa
italiana, in particolare di quelli bancari”.
L'agenzia di rating
Standard & Poor's è indagata anche negli Stati Uniti per manipolazione di
mercato e l’autorità giudiziaria statunitense ha richiesto ufficialmente
informazioni alla Procura della Repubblica di Trani che «ha fornito la propria
disponibilità alla piena collaborazione». Lo ha riferito il procuratore di
Trani, Carlo Maria Capristo, in una conferenza stampa sulla richiesta di rinvio
a giudizio per manipolazione di mercato nei confronti dei vertici delle agenzie
Standard & Poor's e Fitch e la richiesta di archiviazione per Moody's.
«Accuse totalmente
infondate, dal momento che il nostro ruolo è di fornire opinioni indipendenti
sul merito di credito, secondo le nostre metodologie pubbliche e trasparenti
applicate in modo coerente in tutto il mondo». Lo afferma Standard &
Poor's, in relazione all’inchiesta di Trani, aggiungendo che continuerà a
lavorare «senza timore».
Calabria sempre più depressa: meno credito e
lavoro
Ko commercio ed edilizia.
E faticano anche i servizi
L'analisi sui primi
sei mesi del 2012 stilata dalla Banca d'Italia riferisce una situazione con
aspetti ancora più critici che in passato. C'è un orizzonte di speranza, ma per
il persente tutte le voci sono in rosso. Sempre più persone cercano un impiego
mentre si riducono i prestiti a famiglie e imprese
ATTIVITA' economica indebolita, calo degli
occupati, diminuzione dei prestiti bancari. La congiuntura economica della
Calabria, emersa dallo studio della Banca d’Italia sull'andamento nei primi 6
mesi dell’anno, è drammatica, con aspetti ancora più critici rispetto al
passato. l calo riguarderebbe tutti i settori e sarebbe più marcato di quello registrato
nel resto del Paese.
La fase congiunturale negativa ha interessato
anche i servizi, settore principale dell’economia calabrese e generalmente meno
sensibile alle fluttuazioni cicliche, per effetto del generale calo dei
consumi. Le imprese intervistate dalla Banca d’Italia indicano tuttavia un
graduale miglioramento dell’attività a partire dai prossimi mesi.
IL NUMERO DELLE
PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE E' CRESCIUTO -
L’occupazione ha ripreso nel corso dell’anno il trend decrescente
cominciato nel 2007, che si era temporaneamente interrotto nel corso del 2011.
A fronte del calo degli occupati, si è registrato un aumento marcato delle
persone in cerca di occupazione; il tasso di disoccupazione è quindi salito al
livello più alto tra le regioni italiane, soprattutto nei settori delle
costruzioni e dell’agricoltura, con una lieve boccata di ossigeno per le donne
e i lavoratori autonomi che registrano un lieve aumento in termini di accesso
al lavoro. Il numero di ore autorizzate
di Cassa Integrazione Guadagni è sceso, a causa in particolare dell’esaurimento
della componente in deroga, ma permane a livelli tripli di quelli precedenti la
crisi.
IL CREDITO
ALL'ECONOMIA SI È RIDOTTO - I prestiti
bancari al netto delle sofferenze erogati a residenti in Calabria sono
diminuiti a un ritmo superiore alla media nazionale. Includendo i passaggi a
sofferenza, il credito erogato complessivamente in regione sarebbe diminuito a
un ritmo meno intenso. Il calo del credito alle imprese si è rafforzato durante
il primo semestre del 2012; vi hanno influito sia la debolezza della domanda da
parte delle aziende sia le residue tensioni sui criteri di erogazione da parte
degli intermediari. Il credito alla famiglie, dopo una lunga fase di
sostanziale rallentamento evidenziata durante la crisi, si è ridotto a giugno a
fronte di un ristagno rilevato a livello nazionale. Il tasso di decadimento,
pur mostrando nel complesso segnali di stabilità nel primo semestre dell’anno,
si mantiene su un livello elevato nel confronto storico e rispetto alla media
italiana.
COMMERCIO IN AFFANNO
- Le imprese calabresi operanti nel settore del commercio avrebbero registrato
un andamento peggiore in media rispetto alle altre imprese dei servizi. In base ai dati dell’Osservatorio CartaSi,
nel primo semestre del 2012 la spesa effettuata con carta di credito sarebbe
diminuita in regione dello 0,3 per cento, un calo inferiore a quello del
Mezzogiorno. Secondo i dati di ANFIA, le
immatricolazioni di autovetture tra gennaio e settembre del 2012 sarebbero
diminuite del 25,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(-20,4 per cento in Italia). In base a dati provvisori, le immatricolazioni di
veicoli commerciali sono diminuite del 35,8 per cento, in linea con il dato
nazionale.
CANTIERI A RILENTO -
Il 46 per cento aziende impegnate nel settore costruzioni e intervistate dalla
Banca d’Italia ha dichiarato che il valore della produzione del 2012 sarà
inferiore a quello dell’anno precedente, contro il 14 per cento che segnala un
aumento. Tuttavia, si registrano attese di miglioramento nel 2013 da parte
delle aziende: il 42 per cento si attende un aumento del valore della
produzione, contro il 25 per cento che prevede un calo». Non va meglio nel
comparto delle opere pubbliche, dove «il numero dei bandi di gara in Calabria –
sostiene la Banca d’Italia – si è ridotto nei primi sei mesi del 2012 del 5,9
per cento rispetto all’anno precedente. Il valore complessivo è sensibilmente
diminuito, anche se tale calo va in parte ricondotto all’effetto della
pubblicazione nel primo semestre del 2011 dei bandi relativi alla costruzione
dei nuovi ospedali».
12 novembre 2012
13:51
Bankitalia: famiglie in difficoltà ma solide
ultimo
aggiornamento: 12 novembre, ore 16:24
Roma, 12 nov.
(Adnkronos/Ign) - "La crisi non sembra aver modificato in misura
significativa le condizioni debitorie delle famiglie". E' una delle
valutazioni che emergono dal quarto 'Rapporto sulla stabilità finanziaria' che,
nonostante la difficoltà del momento, mostra anche uno scenario "nel
complesso equilibrato" anche per le imprese.
Bankitalia segnala
come "nella prima metà del 2012 la ricchezza finanziaria lorda delle
famiglie italiane è lievemente diminuita; a giugno ammontava a poco meno di
3.600 miliardi di euro. In rapporto al reddito disponibile essa rimane al di
sopra di quella media dell'area dell'euro". "Considerando il reddito
monetario, la quota di famiglie vulnerabili è pari al 3,6 per cento" si
legge ancora nel rapporto, mentre "la condizione di sovraindebitamento,
che riguarda famiglie che non riescono più ad adempiere in maniera definitiva
le obbligazioni connesse con il proprio debito e che presentano un perdurante
squilibrio fra debiti e patrimonio liquidabile", riguarderebbe appena lo
0,6 per cento del totale.
Quanto alle imprese,
per i tecnici di Via Nazionale la loro redditività "sta risentendo della
recessione". Ma se il margine operativo lordo in rapporto al valore
aggiunto è sceso al 32,2 per cento" il Rapporto segnala che "in un
quadro congiunturale fragile si registrano alcuni segnali di
miglioramento". Uno scenario che fa dire a Fabio Panetta, vicedirettore
generale di Bankitalia, che "l'Italia resta un paese con un settore
privato in condizioni finanziarie robuste''.
Riguardo al mercato
immobiliare "in Italia si registrano meno scambi, ma in nessun modo una
caduta rovinosa dei prezzi" sottolinea Fabio Panetta, vicedirettore
generale di Bankitalia, presentando il Rapporto, che dedica un'attenzione
particolare al settore immobiliare che, nello scoppio della crisi globale, ha
avuto un ruolo chiave. Infatti, ha ricordato Panetta, in altri paesi "la
crisi è diventata sistemica quando la crisi immobiliare si è riversata sulle
banche".
Quanto all'Italia,
Bankitalia evidenzia invece l'assenza di 'bolle immobiliari' preferendo parlare
di "segni di fiacchezza": in particolare la "contrazione degli
investimenti in costruzioni si è intensificata" mentre "il numero
delle compravendite di abitazioni ha subito una netta flessione, dimezzandosi
rispetto ai massimi toccati nel 2006". "I prezzi delle case,
pressoché invariati nell'ultimo triennio, sono in leggera flessione dalla fine
dello scorso anno", continua il rapporto e "gli indicatori
prospettici non prefigurano un miglioramento per i prossimi mesi".
Dal rapporto emerge
poi che nonostante le prospettive risentano della debole crescita economica,
del livello tuttora elevato del costo di finanziamento e degli esborsi a
sostegno dei paesi in difficoltà, la Banca d'Italia ritiene sia possibile
riuscire a stabilizzare già dal 2013 il rapporto debito/Pil.
Casa: caduta compravendite ma no bolla
Bankitalia,
riduzione solo moderata, non c'e' alcun disastro
12 novembre, 16:11
(ANSA) - ROMA, 12
NOV - Il mercato immobiliare italiano e' caratterizzato da ''meno scambi, ma
non c'e' alcun disastro. In nessun modo si assiste ad una caduta rovinosa dei
prezzi'', ma piuttosto ad una riduzione moderata. Lo ha sottolineato il
vicedirettore generale di Bankitalia, Fabio Panetta. A differenza di altri
Paesi come Spagna o Usa, dove l'implosione del mercato immobiliare ha impattato
negativamente sulle banche, in Italia ''non c'e' alcuna bolla'' e questo
problema non esiste.
Fisco: Passera, le tasse sono troppe per chi le
paga
12 Novembre 2012 -
13:03
(ASCA) - Milano, 12 nov - In Italia le tasse
''sono troppe per chi le paga''. Lo ha riconosciuto il ministro dello Sviluppo
economico, Corrado Passera, che durante il suo intervento dal palco dell'Italy Summit
ha fatto il punto sulle misure adottate dal governo per contrastare l'evasione
fiscale.
''Per ridurre le tasse dobbiamo ridurre
l'evasione fiscale'', ha detto il ministro definendo ''quasi storiche'' le
decisioni i provvedimenti anti-evasione adottati dal governo Monti. Il problema
e' che in Italia ci sono ''persone che pagano troppe tasse'', e proprio per
questo il governo intende ''premiare i giusti comportamenti''. L'intenzione,
percio', e' quella di ''utilizzare gli strumenti fiscali per incentivare i
giusti comportamenti''.
fcz/sam/
Crisi: Grecia, ora Atene sente aver fatto la
sua parte
Governo e greci si
aspettano che partner rispettino accordi
12 novembre, 15:43
(di Demetrio
Manolitsakis) - ATENE, 12 NOV - Negli ultimi tre anni la Grecia e' stata vista
da alcuni partner europei (e non solo) come un Paese problematico che con la
sua crisi economica e i suoi atteggiamenti metteva a rischio la coesione dell'intero
edificio europeo. L'Unione europea, per bocca dei suoi piu' alti dirigenti, ha
piu' volte chiesto alla Grecia, in cambio della sua permanenza nell'eurozona,
di fare il proprio dovere, di attuare delle riforme strutturali e di rispettare
gli impegni presi con i partner. La scorsa notte la Grecia ha compiuto l'ultimo
atto del capitolo che la riguardava: alla fine di un serrato dibattito durato
quattro giorni, in cui non sono mancati i confronti accesi fra i deputati dei
partiti della coalizione e quelli dell'opposizione, il Parlamento ellenico ha
approvato anche il Bilancio dello Stato per il 2013, dimostrando cosi' la ferma
decisione del governo di andare avanti sulla strada delle riforme e di
rispettare gli impegni assunti nei confronti dei creditori internazionali.
Quattro giorni fa il Parlamento, mettendo a rischio la coesione della compagine
governativa, aveva approvato il pacchetto delle misure di austerita'
considerate indispensabili dalla troika (Fmi, Ue e Bce) per la concessione
della tranche di aiuti da 31,5 miliardi oltre quelli che avrebbero dovuto
essere assegnati al Paese gia' da maggio scorso.
La ''pecora nera'' dell'Unione europea, come
qualcuno considerava la Grecia, ha fatto il proprio dovere. Prima ha approvato
tutte le misure previste dai due Memorandum precedenti, imposti dai
rappresentanti dei creditori, pur sapendo che non avrebbero risolto il problema
dell'economia.
Infatti e' sotto gli
occhi di tutti la situazione economica e sociale del Paese dopo la firma dei
due Memorandum: la disoccupazione ha raggiunto quasi il 26%, la recessione ha
toccato il 7% ed ogni conquista dei lavoratori negli ultimi decenni e' stata
cancellata. Dopo di cio' i creditori della Grecia hanno deciso che sarebbe
stato necessario attuare un altro Memorandum, piu' duro dei precedenti, in
cambio del pieno sostegno al governo e dell'immediata concessione della tranche
da 31,5 miliardi. A questo punto non resta che i partner europei e
internazionali della Grecia rispettino anche loro gli impegni. Cosa che, almeno
per il momento, sembra alquanto difficile. L'insistenza del governo tedesco di
pretendere ulteriori misure - come l'apertura di uno speciale conto bancario
dove andrebbero a finire i soldi destinati al finanziamento dell'economia
greca, oppure la nomina di ispettori ''residenti'' ad Atene - altro non fa che
aumentare pericolosamente le incognite intorno al problema greco, mentre il
ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, con una serie di dichiarazioni, sta
minando la politica del governo greco che la stessa cancelliera Angela Merkel
ha imposto.
''La Grecia ha fatto tutto quello che le e'
stato chiesto e questo lo ammettono tutti. E' arrivato il momento per i
creditori di fare anche loro cio' per cui si sono impegnati. E lo faranno'', ha
detto il premier Antonis Samaras nel suo intervento in Parlamento. Oggi il
primo ministro e' partito per Bruxelles per incontrare il presidente della
Commissione europea Jose' Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Hermann
Van Rompuy e il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, e per
conoscere, tra l'altro, la data dell'assegnazione della tranche di aiuti. Anche
il Ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, che la scorsa notte ha assicurato
il Parlamento e il popolo greco che la tranche da 31,5 miliardi arrivera' in
tempo utile, sara' a Bruxelles per partecipare alla riunione dell'Eurogroup,
con la speranza di ottenere una prima dichiarazione politica che metterebbe
fine ai dubbi dovuti ai tentennamenti dei creditori.
Secondo il
quotidiano Kathimerini, il governo spera che il ritardo nell'assegnazione della
tranche non sara' lungo. Il problema greco potrebbe essere risolto, secondo il
giornale, alla riunione straordinaria dell'Eurogroup in calendario per il 22
novembre. (ANSAmed)
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