'Stretta' di Fitch sulle comunicazioni
riguardanti l'Italia dopo il caso Trani
Grecia: Pil terzo trimestre -7,2%
Beograd, balcani. South Stream, accordo con la
Slovenia
Sulcis: De Vincenti, i lavoratori ci hanno
capito
14 Novembre 2012 -
17:30
(ASCA) - Roma, 14 nov - ''I lavoratori ci
hanno capito. E non possono essere i comportamenti di un gruppo nettamente
minoritario ad oscurare una giornata positiva per il Sulcis''. E' quanto
afferma il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Claudio De
Vincenti.
''L'investimento concordato con la Portovesme
srl per la produzione di zinco e ghisa, il protocollo d'intesa che firmeremo il
22 novembre con Rusal per il piano di investimenti e la ripresa produttiva di
Eurallumina - prosegue De Vincenti - testimoniano le possibilita' di ripresa
della filiera metallurgica. Certo, la vicenda Alcoa e' ancora aperta, ma la
partita e' tutt'altro che chiusa, come abbiamo chiarito con i lavoratori. E
nella serie di incontri di ieri con le rappresentanze aziendali abbiamo
riscontrato un atteggiamento responsabile, costruttivo e consapevole delle difficolta'
ma anche delle possibilita' di soluzioni''.
''Lo stesso atteggiamento responsabile,
costruttivo e consapevole- conclude il Sottosegretario- lo abbiamo riscontrato
poi nell'ampia discussione avuta con le istituzioni locali, con i sindacati e
con le organizzazioni imprenditoriali, sul Piano Sulcis. Un piano concreto che
parte dalla proposte del territorio e che abbiamo definito insieme con Regione
e Provincia in modo da stanziare risorse certe per obiettivi precisi''.
red/did/
'Stretta' di Fitch sulle comunicazioni
riguardanti l'Italia dopo il caso Trani
ultimo
aggiornamento: 14 novembre, ore 16:09
Londra, 14 nov.
(Adnkronos) - Dopo la richiesta della Procura di Trani per il rinvio a giudizio
di due responsabili di Fitch, l'agenzia di rating risponde annunciando una
'stretta' sulle comunicazioni riguardanti entità ed emittenti italiani.
Dopo il rinvio a
giudizio, definito "una manovra senza precedenti e senza fondamento",
Fitch fa sapere di avere sospeso conferenze, dibattiti e risposte a richieste
di investitori e giornalisti. E, minaccia, "senza assicurazioni adeguate
che questo tipo di incidenti non si ripeteranno, potremmo rivedere il futuro
delle nostre operazioni in Italia": parole che fanno ventilare una
possibile chiusura della sede di Milano.
L'agenzia ribadisce
quanto già affermato in una nota di lunedì scorso, in cui si nega qualsiasi
addebito e si conferma il rispetto delle leggi italiane.
Grecia: Pil terzo trimestre -7,2%
Lo riferisce
istituto di statistica
14 novembre, 12:03
(ANSA) - ATENE, 14
NOV - Il prodotto interno lordo (Pil) della Grecia e' sceso del 7,2% nel terzo
trimestre di quest'anno. Lo riferisce l'Elstat, l'istituto statistico ellenico,
pubblicando oggi una sua stima.
Beograd, balcani. South Stream, accordo con la
Slovenia
Gazprom accelera i
piani per i gasdotti in Europa. Snam Rete Gas: «Garantiremo i volumi previsti
per l’ingresso a Tarvisio»
di Stefano Giantin
BELGRADO. Ungheria,
Serbia, adesso la Slovenia. Procede spedita l’azione della Russia per far
partire quanto prima i lavori del gasdotto South Stream. Dopo i recenti accordi
con Belgrado e con Budapest per l’esecuzione delle opere per la “pipeline” sul
tratto serbo e su quello ungherese, ieri a Mosca è stata siglata un’intesa
sorella a margine di un vertice tra il premier sloveno Janez Jansa e il suo
omologo russo, Dmitry Medvedev. Alexey Miller, numero uno di Gazprom e Marjan
Eberlinc, capo dell’azienda slovena per la distribuzione del gas Plinovodi,
«hanno firmato l’accordo» che suggella «l’approvazione definitiva della
costruzione del tratto sloveno di South Stream», ha annunciato l’agenzia di
stampa di Lubiana, “Sta”. «L’accordo è importante», ha rilevato Eberlinc,
perché ora la Slovenia «si trova all’incrocio delle vie europee dell’energia» e
del gas. Gas che fluirà in Slovenia in tubature lunghe 266 chilometri, da
posare grazie a un investimento da un miliardo di euro che permetterà anche la
costruzione di due stazioni di compressione.
Il gasdotto, lungo
nella sua interezza 3.600 chilometri, dovrebbe convogliare - entro il 2015 -,
63 miliardi di metri cubi l’anno di gas russo in Europa, 22 riservati
all’Italia. Dopo aver superato in condotte sotterranee il Mar Nero, il
“braccio” settentrionale di South Stream transiterà attraverso Bulgaria,
Serbia, Ungheria e Slovenia in direzione Austria e Italia. Quello meridionale,
via Grecia e Adriatico, farà in futuro rotta sulla Puglia. Gazprom, ricordiamo,
controlla il 50% del consorzio South Stream, mentre la restante metà fa capo a
Eni (20%), alla tedesca Wintershall Holding e alla francese Edf. Il costo
previsto dell’opera ammonta a circa 15 miliardi di euro. Un’opera che, anche in
Slovenia, «creerà posti di lavoro, nuove infrastrutture e attirerà grandi
investimenti», ha assicurato l’amministratore delegato di Gazprom, Miller.
E «noi abbiamo
bisogno di nuovi investimenti», gli aveva fatto eco Jansa discutendo con Medvedev.
South Stream è solo la punta dell’iceberg dei rinnovati rapporti tra Mosca e
Lubiana. «Siamo interessati a tutte le forme di cooperazione» strategica con il
Cremlino, ha dichiarato il premier sloveno. Gas russo che dovrebbe entrare in
Italia passando per Tarvisio. E Snam Rete Gas, contattata per un commento,
specifica che «assicurerà quanto necessario per garantire i volumi previsti per
l’ingresso in Italia» del gas in arrivo da South Stream. Le firme degli accordi
con Slovenia, Ungheria e Serbia – quello con l’ancora titubante Bulgaria
dovrebbe essere sottoscritto giovedì prossimo -, confermano le ipotesi di
un’accelerazione degli sforzi russi per realizzare South Stream. «È proprio
così», risponde Mikhail Krutikhin, analista e partner di RusEnergy, compagnia
moscovita specializzata nell’analisi del settore gas e petrolio in Russia e
Asia Centrale. Gazprom sta cercando di «agire il più in fretta possibile»,
racconta Krutikhin, fra i più accreditati esperti russi di energia. «Il suo
management è convinto infatti che la Commissione europea il prossimo anno
imporrà alcune delle condizioni del “Terzo Pacchetto Energia” Ue su iniziative
del genere». Per Gazprom, che per bocca di Miller ha confermato ieri che il 7
dicembre inizieranno i lavori al gasdotto sulla costa russa del Mar Nero, «è
più conveniente lanciare ora il progetto», evitando le sanzioni europee «contro
pratiche monopolistiche». Il gigante russo del gas «teme di dover fare
concessioni» a Bruxelles se non agirà con la massima celerità. Concessioni
«come permettere l’accesso del gas del Caspio nel gasdotto o la costituzione di
operatori indipendenti sui segmenti nazionali di South Stream», suggerisce
l’esperto. Con i recenti accordi, di certo i promotori di South Stream segnano
comunque un punto a loro favore nella “battaglia del gas”, che vede nel
gasdotto Nabucco, sponsorizzato da Bruxelles, il rivale più accreditato. «Ma
Nabucco non è morto», assicura Krutikhin, «perché il progetto nella sua forma
attuale prevede un piano molto concreto», quello di sfruttare il gas azero per
mezzo del Tanap, «il gasdotto transanatolico che attraverserà la Turchia».
Turchia che sarà collegata all’Ue da due gasdotti, «uno in direzione Austria»,
il Nabucco West, «l’altro via Grecia e Albania verso l’Italia». I piani per il
complesso sistema, «quello del “Corridoio meridionale del gas”, stanno andando
avanti», conclude Krutikhin. Ma mentre il contendente fa qualche progresso,
South Stream compie ormai passi da gigante.
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