giovedì 18 luglio 2013

XVIII.VII.MMXIII – Amaro il commento di Cristiano Todde, presidente dello sportello Ogliastra: «Non vediamo la luce in fondo al tunnel. Tutte le azioni proposte dal mondo produttivo non hanno avuto seguito, questa situazione porterà ad una emigrazione pregiata, quella dei nostri giovani».

«Violato diritto alla vita» l’Europa indaga sull’Ilva
L'UNIONE SARDA - Economia: Confindustria, 281 milioni di rimpianti
Positano nella top 20 mondiale di Expedia. Palazzo Murat migliore hotel italiano
Istat. Produzione nelle costruzioni
Approvato decreto, migliaia licenziamenti in Grecia

«Violato diritto alla vita» l’Europa indaga sull’Ilva
di MIMMO MAZZA
 TARANTO - Mentre il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando fissa per il 24 luglio l’incontro con il commissario straordinario dell’Ilva Enrico Bondi per chiarire il significato della lettera inviata alla Regione Puglia per scagionare il siderurgico e contestare il lavoro compiuto dagli esperti, si apre un fronte europeo che rischia di travolgere tutto e tutti.Lo scorso 8 luglio la direzione generale Ambiente della Commissione Europea è tornata a scrivere al governo italiano, sollecitando risposte certe e compiute su quello che sta accadendo attorno e nella acciaieria di Taranto. La procedura non è nuova ma per la prima volta, e a seguito delle risposte, ritenute insufficienti, fornite dalle autorità italiane lo scorso 14 giugno (a decreto salva Ilva bis varato dal governo Letta, con la nomina di Bondi a commissario straordinario), vengono ipotizzati nei confronti dello Stato italiano la violazione di ben quattro articoli della Carta dei diritti fondamenti dell’Unione europea che ha valore giuridicamente vincolante per gli stati membri.
 Il primo articolo citato nel documento, di cui la Gazzetta è venuta in possesso, è il numero 2, il diritto alla vita. Poi c’è il 7 (rispetto alla vita privata e alla vita familiare), ed entrambi, secondo la Commissione europea, assumono rilevanza nel caso dell’impianto dell’Ilva di Taranto. «Anche il diritto di proprietà, tutelato dall’articolo 17 - si legge nell’atto - può essere parte in causa, con particolare riferimento alle abitazioni e alle attività commerciali situate nell’area interessata alle emissioni tossiche prodotte nello stabilimento». Viene poi citato l’articolo 37 che stabilisce il livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento della sua qualità tra gli obiettivi da integrare nelle politiche dell’Unione.
 Per fare luce sul rispetto dei principali fondamentali dell'Ue e delle regole europee in materia di ambiente, la Commissione ha inviato alcune domande alle autorità italiane, nell'ambito di uno scambio di informazioni e l’indagine pilota sull'Ilva in corso ormai dal marzo del 2012. Le domande vertono «sull'applicazione della direttiva europea sulla prevenzione e il controllo dell'inquinamento (Ippc), sulla gestione dei rifiuti e delle acque di scarico prodotte dall'Ilva e sulla possibile violazione del diritto alla vita sancito dalla Carta europea dei diritti fondamentali».

L'UNIONE SARDA - Economia: Confindustria, 281 milioni di rimpianti
18.07.2013
ORTOLÌ. Il deserto produttivo: Consorzio al collasso, aziende allo sbando, infrastrutture ferme Dal nostro inviato Simone Loi TORTOLÌ Stato civile: orfana, priva di guida politica e gestionale. Segni particolari: area di crisi non riconosciuta, esclusa dal programma di interventi della Regione per sostenere le imprese e avviare nuove attività produttive. La zona industriale di Tortolì è un deserto di risorse perdute, di progetti rimasti sulla carta. Confindustria ha fatto i conti. Sulla carta ci sono risorse per 281 milioni. Il calcolo tiene conto, tra le altre voci, dei fondi stanziati per le infrastrutture delle aree ex Cartiera (30 milioni), per la nuova 125 (192,8), per la provinciale 27 (20), per il polo della pasta fresca. Sulla carta finanziamenti in procinto di essere utilizzati, in realtà sale di rimpianti gettato sulle ferite della crisi.
L'ANALISI «È incredibile - spiega Roberto Bornioli, presidente di Confindustria per Nuoro e Ogliastra - constatare che dopo due anni i problemi sollevati allora restano ancora oggi irrisolti. I lavori per l'infrastrutturazione delle aree dell'ex cartiera non sono ancora cominciati, e nel sito industriale non ci sono ancora lotti disponibili per le nuove imprese che volessero insediarsi». Aggiungere che la Regione non ha ancora recuperato i 10 milioni dei 28 stanziati per il porto di Arbatax, fresco di declassamento europeo. Ferme le infrastrutture sul tema viabilità, chiuso l'aeroporto. In questo quadro non ci sono buone notizie. «Con le dimissioni del presidente del Consorzio l'area industriale è rimasta senza una guida operativa e i problemi strutturali restano irrisolti: per questo chiediamo alla Regione di intervenire per rendere di nuovo operativo l'ente consortile, risolvere in modo definitivo il problema dei debiti e avviare i lavori per cui sono disponibili 35 milioni di euro». Poi ci sarebbe la questione Aree di crisi: «Il pacchetto di misure sarebbe una boccata di ossigeno per le imprese», conclude Bornioli.
LE AZIENDE Gli imprenditori vivono il dramma sulla loro pelle: «Io vorrei investire in Ogliastra ma non ci sono aree - spiega Giorgio Cau, artigiano di Lanusei - da settembre sono costretto a mettere dieci dipendenti in cassa integrazione». Identica l'analisi di Antonio Scudu, imprenditore edile, ex presidente del Consorzio: «La sfida è riuscire a non chiudere lottando contro un sistema che rende impossibile la vita agli imprenditori. Non ci sono controlli, i pagamenti non si vedono, siamo costretti a licenziare». All'incontro ha partecipato l'intero consiglio di Confindustria per l'Ogliastra. Tra le aziende prevale il pessimismo. «Ci stanno dicendo andate a investire da un'altra parte - spiega Daniele Arras, di Lanusei - l'Ogliastra è sempre stato un anello debole della catena, ora lo è ancora di più». Amaro il commento di Cristiano Todde, presidente dello sportello Ogliastra: «Non vediamo la luce in fondo al tunnel. Tutte le azioni proposte dal mondo produttivo non hanno avuto seguito, questa situazione porterà ad una emigrazione pregiata, quella dei nostri giovani». Dall'assemblea le voci e i numeri da un deserto declassato a periferia industriale, ma soprattutto un appello rivolto alla politica. «Serietà e responsabilità, di questo abbiamo bisogno».

Positano nella top 20 mondiale di Expedia. Palazzo Murat migliore hotel italiano
L’albergo di lusso in Costiera sfiora la top ten: è 14esimo
SALERNO – Migliore hotel d’Italia nella classifica mondiale di Expedia, popolare portale di viaggi online. E' Palazzo Murat di Positano, 14esimo nella classifica degli alberghi più votati e apprezzati del mondo, secondo la classifica Insiders Select, resa nota oggi dal sito leader mondiale dei viaggi organizzati sul web. La struttura della Costiera amalfitana entrata nell’empireo degli alberghi mondiali, non è però sola: la Campania piazza infatti tra i primi 100 alberghi di questa classifica anche altre due strutture alberghiere. Si tratta l'Hotel Eden Roc, sempre di Positano, e il Maison La Minervetta di Sorrento.

IL PROPRIETARIO: UNA SORPRESA - "Siamo sorpresi per questo riconoscimento e siamo consapevoli di averlo ottenuto anche perché Palazzo Murat si trova in una delle mete turistiche più ambite del mondo", dice Vito Attanasio, titolare insieme alla sua famiglia dell'albergo. La struttura nacque nel 1960 grazie all'impegno e all'intuito dei suoi nonni che trasformarono l'antico palazzo Murat in una struttura per turisti. "Siamo un piccolo hotel a carattere a familiare, con appena 30 camere, che però mira a far vivere ai nostri clienti un'esperienza romantico-emozionale cogliendo e soddisfacendo, con la dovuta discrezione, anche i desideri piu' flebili della nostra clientela", ha poi aggiunto Vito Attanasio. Al di fuori della Campania Expedia Insiders' Select 2013 pone tra i top 100 altre strutture italiane che si trovano in Sicilia, Veneto e Toscana.

Istat. Produzione nelle costruzioni
Nel mese di maggio 2013 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito del 2,0% rispetto ad aprile. Nella media del trimestre marzo-maggio l'indice ha registrato una flessione del 5,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
L'indice corretto per gli effetti di calendario a maggio 2013 è diminuito del 15,2% rispetto a maggio 2012 (in entrambi i mesi giorni lavorativi sono stati 22). Nella media dei primi cinque mesi dell'anno la produzione nelle costruzioni è scesa del 12,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
A maggio 2013 l'indice grezzo ha segnato un calo tendenziale del 15,2% rispetto allo stesso mese del 2012. Nella media dei primi cinque mesi dell'anno la produzione è diminuita del 12,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Approvato decreto, migliaia licenziamenti in Grecia
Ok del Parlamento, 25 mila statali
18 luglio, 12:28
(ANSA) - ATENE - Il parlamento greco ha approvato dopo la mezzanotte il controverso disegno legge che prevede, nell'ambito della riforma dell'amministrazione pubblica, un piano tra licenziamenti e cassaintegrazione che coinvolge circa 25.000 dipendenti statali entro la fine dell'anno.
 Il disegno di legge, approvato nell'ambito degli interventi richiesti dalla troika per lo sblocco di una nuova tranche di prestito, è stato approvato con di 153 voti su un totale 300 deputati, secondo quanto ha riferito il presidente del parlamento. Una maggioranza di misura per quella che era stata annunciata come una vera prova del fuoco per la fragile coalizione di governo greca. La votazione e' avvenuta mentre migliaia di cittadini manifestavano fuori dal parlamento.



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