L'UNIONE SARDA - Economia: Confindustria, 281
milioni di rimpianti
Positano nella top 20 mondiale di Expedia. Palazzo
Murat migliore hotel italiano
Istat. Produzione nelle costruzioni
Approvato decreto, migliaia licenziamenti in
Grecia
«Violato diritto alla vita» l’Europa indaga
sull’Ilva
di MIMMO MAZZA
TARANTO - Mentre il ministro dell’Ambiente
Andrea Orlando fissa per il 24 luglio l’incontro con il commissario
straordinario dell’Ilva Enrico Bondi per chiarire il significato della lettera
inviata alla Regione Puglia per scagionare il siderurgico e contestare il
lavoro compiuto dagli esperti, si apre un fronte europeo che rischia di
travolgere tutto e tutti.Lo scorso 8 luglio la direzione generale Ambiente
della Commissione Europea è tornata a scrivere al governo italiano,
sollecitando risposte certe e compiute su quello che sta accadendo attorno e
nella acciaieria di Taranto. La procedura non è nuova ma per la prima volta, e
a seguito delle risposte, ritenute insufficienti, fornite dalle autorità
italiane lo scorso 14 giugno (a decreto salva Ilva bis varato dal governo
Letta, con la nomina di Bondi a commissario straordinario), vengono ipotizzati
nei confronti dello Stato italiano la violazione di ben quattro articoli della
Carta dei diritti fondamenti dell’Unione europea che ha valore giuridicamente vincolante
per gli stati membri.
Il primo articolo citato nel documento, di cui
la Gazzetta è venuta in possesso, è il numero 2, il diritto alla vita. Poi c’è
il 7 (rispetto alla vita privata e alla vita familiare), ed entrambi, secondo
la Commissione europea, assumono rilevanza nel caso dell’impianto dell’Ilva di
Taranto. «Anche il diritto di proprietà, tutelato dall’articolo 17 - si legge
nell’atto - può essere parte in causa, con particolare riferimento alle
abitazioni e alle attività commerciali situate nell’area interessata alle
emissioni tossiche prodotte nello stabilimento». Viene poi citato l’articolo 37
che stabilisce il livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento
della sua qualità tra gli obiettivi da integrare nelle politiche dell’Unione.
Per fare luce sul rispetto dei principali
fondamentali dell'Ue e delle regole europee in materia di ambiente, la
Commissione ha inviato alcune domande alle autorità italiane, nell'ambito di
uno scambio di informazioni e l’indagine pilota sull'Ilva in corso ormai dal
marzo del 2012. Le domande vertono «sull'applicazione della direttiva europea
sulla prevenzione e il controllo dell'inquinamento (Ippc), sulla gestione dei
rifiuti e delle acque di scarico prodotte dall'Ilva e sulla possibile
violazione del diritto alla vita sancito dalla Carta europea dei diritti
fondamentali».
L'UNIONE SARDA - Economia: Confindustria, 281
milioni di rimpianti
18.07.2013
ORTOLÌ. Il deserto
produttivo: Consorzio al collasso, aziende allo sbando, infrastrutture ferme
Dal nostro inviato Simone Loi TORTOLÌ Stato civile: orfana, priva di guida
politica e gestionale. Segni particolari: area di crisi non riconosciuta,
esclusa dal programma di interventi della Regione per sostenere le imprese e
avviare nuove attività produttive. La zona industriale di Tortolì è un deserto
di risorse perdute, di progetti rimasti sulla carta. Confindustria ha fatto i
conti. Sulla carta ci sono risorse per 281 milioni. Il calcolo tiene conto, tra
le altre voci, dei fondi stanziati per le infrastrutture delle aree ex Cartiera
(30 milioni), per la nuova 125 (192,8), per la provinciale 27 (20), per il polo
della pasta fresca. Sulla carta finanziamenti in procinto di essere utilizzati,
in realtà sale di rimpianti gettato sulle ferite della crisi.
L'ANALISI «È
incredibile - spiega Roberto Bornioli, presidente di Confindustria per Nuoro e
Ogliastra - constatare che dopo due anni i problemi sollevati allora restano
ancora oggi irrisolti. I lavori per l'infrastrutturazione delle aree dell'ex
cartiera non sono ancora cominciati, e nel sito industriale non ci sono ancora
lotti disponibili per le nuove imprese che volessero insediarsi». Aggiungere
che la Regione non ha ancora recuperato i 10 milioni dei 28 stanziati per il
porto di Arbatax, fresco di declassamento europeo. Ferme le infrastrutture sul
tema viabilità, chiuso l'aeroporto. In questo quadro non ci sono buone notizie.
«Con le dimissioni del presidente del Consorzio l'area industriale è rimasta
senza una guida operativa e i problemi strutturali restano irrisolti: per
questo chiediamo alla Regione di intervenire per rendere di nuovo operativo
l'ente consortile, risolvere in modo definitivo il problema dei debiti e
avviare i lavori per cui sono disponibili 35 milioni di euro». Poi ci sarebbe
la questione Aree di crisi: «Il pacchetto di misure sarebbe una boccata di
ossigeno per le imprese», conclude Bornioli.
LE AZIENDE Gli
imprenditori vivono il dramma sulla loro pelle: «Io vorrei investire in
Ogliastra ma non ci sono aree - spiega Giorgio Cau, artigiano di Lanusei - da
settembre sono costretto a mettere dieci dipendenti in cassa integrazione».
Identica l'analisi di Antonio Scudu, imprenditore edile, ex presidente del
Consorzio: «La sfida è riuscire a non chiudere lottando contro un sistema che
rende impossibile la vita agli imprenditori. Non ci sono controlli, i pagamenti
non si vedono, siamo costretti a licenziare». All'incontro ha partecipato
l'intero consiglio di Confindustria per l'Ogliastra. Tra le aziende prevale il
pessimismo. «Ci stanno dicendo andate a investire da un'altra parte - spiega
Daniele Arras, di Lanusei - l'Ogliastra è sempre stato un anello debole della
catena, ora lo è ancora di più». Amaro il commento di Cristiano Todde,
presidente dello sportello Ogliastra: «Non vediamo la luce in fondo al tunnel.
Tutte le azioni proposte dal mondo produttivo non hanno avuto seguito, questa
situazione porterà ad una emigrazione pregiata, quella dei nostri giovani».
Dall'assemblea le voci e i numeri da un deserto declassato a periferia
industriale, ma soprattutto un appello rivolto alla politica. «Serietà e
responsabilità, di questo abbiamo bisogno».
Positano nella top 20 mondiale di Expedia. Palazzo
Murat migliore hotel italiano
L’albergo di lusso
in Costiera sfiora la top ten: è 14esimo
SALERNO – Migliore
hotel d’Italia nella classifica mondiale di Expedia, popolare portale di viaggi
online. E' Palazzo Murat di Positano, 14esimo nella classifica degli alberghi
più votati e apprezzati del mondo, secondo la classifica Insiders Select, resa
nota oggi dal sito leader mondiale dei viaggi organizzati sul web. La struttura
della Costiera amalfitana entrata nell’empireo degli alberghi mondiali, non è
però sola: la Campania piazza infatti tra i primi 100 alberghi di questa
classifica anche altre due strutture alberghiere. Si tratta l'Hotel Eden Roc,
sempre di Positano, e il Maison La Minervetta di Sorrento.
IL PROPRIETARIO: UNA
SORPRESA - "Siamo sorpresi per questo riconoscimento e siamo consapevoli
di averlo ottenuto anche perché Palazzo Murat si trova in una delle mete
turistiche più ambite del mondo", dice Vito Attanasio, titolare insieme
alla sua famiglia dell'albergo. La struttura nacque nel 1960 grazie all'impegno
e all'intuito dei suoi nonni che trasformarono l'antico palazzo Murat in una
struttura per turisti. "Siamo un piccolo hotel a carattere a familiare,
con appena 30 camere, che però mira a far vivere ai nostri clienti
un'esperienza romantico-emozionale cogliendo e soddisfacendo, con la dovuta
discrezione, anche i desideri piu' flebili della nostra clientela", ha poi
aggiunto Vito Attanasio. Al di fuori della Campania Expedia Insiders' Select
2013 pone tra i top 100 altre strutture italiane che si trovano in Sicilia,
Veneto e Toscana.
Istat. Produzione nelle costruzioni
Nel mese di maggio 2013 l'indice
destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito del 2,0%
rispetto ad aprile. Nella media del trimestre marzo-maggio l'indice ha
registrato una flessione del 5,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
L'indice corretto per gli effetti di
calendario a maggio 2013 è diminuito del 15,2% rispetto a maggio 2012 (in
entrambi i mesi giorni lavorativi sono stati 22). Nella media dei primi cinque
mesi dell'anno la produzione nelle costruzioni è scesa del 12,5% rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente.
A maggio 2013 l'indice grezzo ha segnato un
calo tendenziale del 15,2% rispetto allo stesso mese del 2012. Nella media dei
primi cinque mesi dell'anno la produzione è diminuita del 12,7% rispetto allo
stesso periodo dell'anno precedente.
Approvato decreto, migliaia licenziamenti in
Grecia
Ok del Parlamento,
25 mila statali
18 luglio, 12:28
(ANSA) - ATENE - Il
parlamento greco ha approvato dopo la mezzanotte il controverso disegno legge
che prevede, nell'ambito della riforma dell'amministrazione pubblica, un piano
tra licenziamenti e cassaintegrazione che coinvolge circa 25.000 dipendenti statali
entro la fine dell'anno.
Il disegno di legge, approvato nell'ambito
degli interventi richiesti dalla troika per lo sblocco di una nuova tranche di
prestito, è stato approvato con di 153 voti su un totale 300 deputati, secondo
quanto ha riferito il presidente del parlamento. Una maggioranza di misura per
quella che era stata annunciata come una vera prova del fuoco per la fragile
coalizione di governo greca. La votazione e' avvenuta mentre migliaia di
cittadini manifestavano fuori dal parlamento.
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