domenica 30 gennaio 2011

Napoli, emergenza rifiuti, l'esercito fuori dalla gestione dei conti

La competenza passa alla Protezione civile. Il generale Morelli aveva trovato debiti per 500 milioni
[Fubini Federico] Corriere della Sera.


Il rendiconto di un quindicennio di gestione dell'emergenza rifiuti in Campania cambia firma e padrone. La delibera e’ attesa per domani e sara’ quella che nel gergo dell'amministrazione si chiama un'Opcm: ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri. Escono di scena il generale Mario Morelli e il dirigente generale della Funzione pubblica Luciano Cannerozzi de Grazia, recupera un ruolo centrale il dipartimento della Protezione civile di Palazzo Chigi. La chiusura della contabilita’ degli anni di emergenza rifiuti a Napoli non verra’ piu’ assicurata da un'autorita’ indipendente, ma da una struttura legata a chi di quelle entrate e di quelle spese direttamente responsabile. Potrebbe apparire strano, se solo il commissariato ai rifiuti fosse gestito come un'impresa: per certificare la qualita’ dei propri conti di solito un'azienda ricorre a un revisore esterno, non a se stessa. Ma la questione spazzatura in Campania e’ sempre stata un caso a se’. In ottobre, un rapporto della Corte dei conti sulla gestione commissariale dal '94 a fine 2009 parlava di logiche gestionali e contabili piuttosto sommarie e di una gestione amministrativo-finanziaria poco attenta alla verifica dei presupposti dei pagamenti. Per la precisione, la magistratura contabile cita anche una situazione debitoria al primo luglio 2008 valutabile intorno ai 2,35 miliardi di euro, a fronte di crediti per soli 415 milioni. Nel frattempo molta di questa esposizione dev'essere stata saldata, perche’ il rendiconto affidato all'esercito avrebbe fatto emergere fin qui circa 500 milioni di debiti e 400 di crediti aperti. Ma il passaggio di poteri dalla squadra del generale Morelli ad altri non era scontato. Il decreto che un anno fa ha chiuso la gestione commissariale aveva affidato all'esercito, attraverso il generale Morelli, la responsabilita’ dell'unit operativa (i militari a guardia di discariche e impianti di smaltimento) e della cosiddetta missione stralcio per la rendicontazione dal '94 in poi. Quel mandato contabile si chiude formalmente domani, ma resta del lavoro da fare nella massa inestricabile di debiti e crediti. Non e’ un caso se una proroga di sei mesi alla missione fosse stata prevista fin dall'inizio.
Quello che probabilmente Morelli e Cannerozzi non avevano messo in conto, era la loro estromissione nella fase decisiva della chiusura dei conti di quindici anni di emergenza rifiuti gestita dal commissariato di governo. Al loro posto, l'Opcm di domani potrebbe chiamare un'autorita’ prefettizia o un vice del capo della Protezione civile Franco Gabrielli: lo si capira’ solo a ordinanza firmata dal premier. I militari si ritireranno secondo gli ordini, non senza per
prendere alcune precauzioni. Una su tutte: malgrado le indicazioni di segno opposto che sarebbero venute dalla Protezione civile, i loro conti verranno chiusi al giorno di domani. Da martedi’ se ne aprono altri, in modo da separare le responsabilita’ di rendicontazione degli uni e degli altri. Non che manchi il lavoro da fare. La Corte dei conti parla di omessa presentazione della documentazione della spesa sostenuta nel 2006 per 50 milioni di euro alla Fibe Campania Spa (gruppo Impregilo). Sempre la Corte sostiene che la Ragioneria dello Stato avrebbe ricusato il visto all'utilizzo di somme per arca 30 milioni. Per non parlare di quei 155 milioni del periodo gennaio 2007-giugno 2008 per i quali a ottobre 2010 mancavano ancora i rendiconti amministrativi. I magistrati contabili notano poi le spese interne della struttura commissariale, cresciute negli anni in misura esponenziale. E si preoccupano del futuro: Con la cessazione dello stato di emergenza scrivono emergera’ in tutta la sua evidenza l'irragionevole duplicazione dei costi. Tutte questioni di cui, da martedi’, si occupera’ un'autorita’ di cui ancora non si sa nulla. Federico Fubini
http://tweb.interno.it/news/

Nessun commento: