giovedì 24 marzo 2011

Mezzogiorno-Mattino. 24 marzo 2011.

Trapani Birgi, Airgest: “Danni per 100mila euro al giorno”

Prezzo pomodoro, al Sud serve subito l’accordo

Federalismo: torna in gioco l'Irpef

Napoli. Chiaiano, scatta la rivolta

Nuovi sbarchi a Lampedusa

Reintegrati i fondi per la cultura

Lampedusa psicologi per migranti e residenti

'Ndrangheta, Vito: Nel Nord cosche 'indipendenti' da Calabria

Campobasso. Federalismo municipale: il 25 marzo il convegno

La Regione Basilicata autorizza nuove ricerce petrolifere

No al federalismo petrolifero e alla rapina delle risorse

Comune, a Napoli tornano i 60 consiglieri

Lombardo a Tirrenia: “Date navi per sgomberare Lampedusa”

Lampedusa negata. Anche al governo regionale

Molise. Finanziate 119 imprese


Trapani Birgi, Airgest: “Danni per 100mila euro al giorno”
di Gianpiero Casagni 23 marzo 2011 -
“La doverosa tutela degli interessi dell’azionario pubblico e privato ci ha imposto di attivare ogni iniziativa utile al ristoro del danno economico subito che, in prima battuta, stimiamo in circa 100mila euro al giorno di mancati ricavi e costi fissi di gestione”.

Lo scrive Salvatore Ombra, presidente della Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani, in una missiva che BlogSicilia ha letto in esclusiva, inviata ieri sera al presidente dell’Enac, Vito Riggio e per conoscenza al ministro dei trasporti.

“Quali sono le limitazioni che di fatto inibiscono la normale attività gestionale dell’aeroporto civile di Trapani-Birgi?”, si chiede Ombra evidenziando più volte nella lettera l’anomalia di una assenza di comunicazioni ufficiali.

Il ‘Vincenzo Florio’, infatti, “sta registrando – una ‘militarizzazione’ dell’area e dell’intero sedime che penalizza l’attività civile, ma soprattutto condiziona per un periodo indeterminato la stessa ragione economica dell’aeroporto e del territorio, che si riconosce in una spiccata destinazione turistica, per la quale si stanno registrando pesanti cancellazioni per il prossimo periodo pasquale”.

Senza considerare che l’operatore low cost che opera a Trapani, Ryanair si è visto costretto a spostarsi sullo scalo di Palermo. Salvatore Ombra dopo aver sottolineato l’enorme quantità di risorse economiche investite dal pubblico e dal privato, del volume di traffico record raggiunto dall’aeroporto di Trapani e le positive ricadute occupazionali, chiede a Riggio e al Cda Enac “di tutelare la missione economica dell’aeroporto, asicurando interventi che minimizzino la portata delle decisioni e il loro tempo di applicabilità, ipotizzando anche possibili ristori economici e finanziari che potranno essere calibrati e determinati in ragione della durata dell’interruzione delle operazioni aeroportuali e delle ricadute di mancato rispetto contrattuale della attività aviation e commerciali della nostra società”.

Prezzo pomodoro, al Sud serve subito l’accordo
Preoccupazione espressa dal vicepresidente della Federazione nazionale di Prodotto di Confagricoltura Marco Nicastro
Fonte: © CONFAGRICOLTURA.it - Pubblicata il 23/03/2011
ROMA - Preoccupazione per il mancato accordo sul prezzo del pomodoro da industria per il Sud Italia, malgrado gli impegni assunti dalle associazioni degli industriali e dai rappresentati delle Organizzazioni di produttori, in tutti i tavoli tecnici e politici, viene espressa dal vicepresidente della Federazione nazionale di Prodotto di Confagricoltura Marco Nicastro.

DEFINIRE UN ACCORDO - «Siamo quasi a fine marzo e le imprese agricole stanno per iniziare le operazioni di trapianto, anticipando tutti i costi di produzione, senza conoscere ancora né il prezzo, né le griglie qualità dei pomodori che raccoglieremo» denuncia Nicastro. Circa il 50% del pomodoro italiano viene prodotto in Meridione e la provincia di Foggia, con più di 21.000 ettari, è quella che investe di più in questa coltura.
Negli ultimi anni c’è stato un deprezzamento del pomodoro, sotto la soglia dei costi di produzione. Confagricoltura si batte per la giusta remunerazione degli agricoltori e auspica che tutte le parti in causa, trasformatori e OP, si siedano quanto prima al tavolo delle trattative per definire un accordo.

Federalismo: torna in gioco l'Irpef
COMMISSIONE BICAMERALE. Stop trasferimenti: ridisegnate le entrate per gli enti, con qualche manovra che è attuabile già quest'anno
Ormai è definito il testo del decreto per le Regioni. 23/03/2011. Si va al voto domani alle 17: la commissione bicamerale darà il parere sul decreto del "federalismo delle Regioni" (riguarda in realtà anche le Province), ma il testo - segnala il senatore leghista Paolo Franco, vicepresidente - ormai è definito: quello che la maggioranza Pdl-Lega ha deciso di recepire delle proposte del Pd è stato inserito, ora si va alla conta.

REGIONI: TORNA "IN CORSA" L'ADDIZIONALE IRPEF. Uno dei fulcri dell'intera rivoluzione federalista è l'addizionale Irpef. Dal 2013 l'aliquota fissa (oggi ferma allo 0,9%, imposto dallo Stato e "girato" alle Regioni) sarà rideterminata per non creare "buchi" nei conti della Regione. Ma la novità del testo è che già da quest'anno le Regioni potranno aggiungere (o anche sottrarre) un'addizionale dello 0,5%, esclusi però i redditi più bassi e con la possibilità di applicare aliquote diverse a seconda di scaglioni di reddito. L'aliquota aggiunta potrà poi anche crescere all'1,1% dal 2014. Il Veneto insomma, se il decreto arrivasse presto in Gazzetta, potrebbe anche reintrodurre subito l'addizionale per coprire eventuali guai nei conti sanitari.

COMPARTECIPAZIONE IVA E LIVELLI ESSENZIALI DI SERVIZI. Scatta anche una compartecipazione dell'Iva per le Regioni, calcolata su tutti gli acquisti, anche quelli di servizi fatti da enti pubblici e realtà sociali. Per quest'anno e il prossimo la percentuale di Iva per le Regioni sarà stabilita dal Governo, ma a regime, e cioè dal 2013, sarà stabilita prendendo un'unica Regione modello e stabilendo qual è la cifra che le serve per coprire i "livelli essenziali" di assistenza, istruzione, trasporto pubblico e altro. Quella stessa percentuale sarà data a tutte le altre Regioni, valorizzando la "territorialità" - cioè incassa di più chi registra più Iva sul suo territorio - ma garantendo anche un fondo perequativo che permetta di garantire un finanziamento adeguato a ogni Regione. I livelli essenziali di servizi delle Regioni saranno stabiliti dalla società Sose che sta già operando per quelli dei Comuni.

TASSE CHE SPARISCONO, RIDOTTE O "TRASFORMATE". La nuova legge prevede la possibilità che le Regioni riducano l'Irap per le imprese, a patto però che in contemporanea non applichino "picchi" di addizionale Irpef. Viene sancito anche l'addio alla partecipazione delle Regioni all'accisa sulla benzina. Addio anche all'imposta delle Province sull'energia elettrica. Con il 2013 peraltro spariranno anche i trasferimenti dallo Stato alle Regioni, e diventeranno "proprie" della Regione la tassa per l'abilitazione professionale, l'imposta sulle concessioni di beni del demanio marittimo, quella per l'occupazione e uso di beni pubblici o di aree, le concessioni, l'imposta sui rumori degli aerei, e la tassa automobilistica regionale (con compartecipazione anche alle Province). Di pari passo con il nuovo sistema di tasse, grazie ad accordi con l'Agenzia delle entrate le Regioni (e le Province) potranno incassare le cifre recuperate dalla scoperta di evasioni.
PROVINCE: TASSA SUI VEICOLI E "DI SCOPO". Per le Province il decreto prevede che compartecipino a loro volta all'Irpef e che si gestiscano prima di tutto l'imposta sulle assicurazioni dei veicoli: è al 12,5%, ma già quest'anno potrà essere aumentata o diminuita fino al 3,5%. Potranno istituire anche una tassa di scopo. In generale comunque spariranno i trasferimenti dalla Regione a Province e Comuni, ma ci saranno "fondi perequativi" per evitare che qualche ente locale si trovi senza soldi per i servizi.

COSTI STANDARD DELLA SANITÀ. Altra rivoluzione annunciata, il passaggio ai "costi standard" per la sanità. Saranno individuate dalla Conferenza Stato-Regioni le tre Regioni "modello" con i bilanci migliori che indicheranno così i costi standard. Attenzione per il Sud: verranno riconosciuti "interventi straordinari" per aree con particolari carenze.
Piero Erle

Napoli. Chiaiano, scatta la rivolta
Sospetto ritiro delle due ditte concorrenti della Ibi e della Edilcar, modalità del collaudo della discarica di Chiaiano e caccia ad eventuali funzionari “infedeli” del commissariato. Sono i tre filoni di indagine dopo i 10 avvisi di garanzia sull’inchiesta tra clan e veleni. Intanto i cittadini e i comitati sono scesi in strada: lunedì notte hanno bloccato i camion diretti al sito (nella foto), impregnato di argilla scadente. C’è il rischio di percolato nel sottosuolo.

Nuovi sbarchi a Lampedusa
di BlogSicilia 23 marzo 2011 -
Agrigento – Si ricomincia… Nessuna tregua dall’Africa. La catena di barconi, barchette e uomini che in questi giorni unisce idealmente la Tunisia con l’isola di Lampedusa non si spezza, anzi.

Primo sbarco della giornata. Altri 50 immigrati sono stati intercettati a poca distanza dal porto dell’Isola e subito scortati dalle motovedette giunte sul posto. Contemporaneamente, procedono le operazioni di imbarco di tunisini sulla nave militare “San Marco”, destinazione Sicilia e Puglia.

Reintegrati i fondi per la cultura
Grazie ad aumento di 1-2 centesimi della benzina: «Piccolo sacrificio che gli italiani saranno lieti di fare»
MILANO - Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto per il reintegro dei fondi destinati alla cultura: i soldi non arriveranno dall'aumento di 1 euro del biglietto del cinema, ma dall'incremento di 1-2 centesimi del prezzo della benzina. Il governo «ha rispettato gli impegni» e ha ripristinato i fondi per il Fus (Fondo unico per lo spettacolo) e ha reso strutturale il tax credit chiesto a gran voce dal mondo del cinema e dello spettacolo, ha riferito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta: «Non ho mai avuto dubbi che l'impegno sarebbe stato rispettato. Il ministro Bondi - che poi ha rassegnato le sue dimissioni definitive, ndr - e io abbiamo rispettato l'impegno».

FUS - Il fondo Fus ritorna quindi ai livelli dell'anno scorso con 428 milioni «anzi qualcosa in più», ha spiegato Letta. Si tratta di 149 milioni di risorse integrate con altri 26 milioni del Mibac «che non rientravano nel congelamento», ha spiegato Letta. I fondi per il ripristino del Fus per la cultura e per finanziare il tax credit arriveranno con l'aumento di 1-2 centesimi delle accise della benzina: «Un piccolo sacrificio che tutti gli italiani saranno lieti di fare». «Sono nate polemiche poco simpatiche e qualche manifestazione, ma tutto è bene quel che finisce bene», ha aggiunto Letta. Approvata anche una norma straordinaria per Pompei che prevede l'assunzione di personale straordinario «e risolve il problema delle sovrintendenze».

Lampedusa psicologi per migranti e residenti
di BlogSicilia 23 marzo 2011 -
Presto a Lampedusa anche un team di psicologici per aiutare e supportare sia la popolazione residente sia gli immigrati che, ancora in queste ore, stanno giungendo nell’isola. Lo ha annunciato oggi l’assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Massimo Russo, partecipando alla prima edizione in corso a Roma degli Stati Generali della tubercolosi.

Tra le misure annunciate da Russo per fronteggiare la situazione di emergenza creatasi nell’isola anche il raddoppio degli elicotteri per l’emergenza che collegano Lampedusa a Palermo. Previsto anche a breve, ha detto l’assessore, l’aumento del numero dei medici presente a Lampedusa, nonche’ l’arrivo di imprese per la sanificazione del territorio: ”Quest’ultima misura – ha precisato Russo – proprio per scongiurare il rischio di epidemie”.

'Ndrangheta, Vito: Nel Nord cosche 'indipendenti' da Calabria
Roma, 23 mar (Il Velino) - "Il contrasto alla criminalità organizzata, e in particolare ai tentativi di infiltrazione mafiosa nelle amministrazioni locali, costituisce una delle priorità nell'azione del Governo". Lo ha dichiarato il ministro per i Rapporti col Parlamento Elio Vito, replicando per conto del ministero della Difesa a un'interrogazione di Fli sulle infiltrazioni mafiose nel comune di Bollate, nel corso del question time a Montecitorio. "L'attività della Direzione Nazionale Antimafia e delle Forze di Polizia - ha spiegato Vito - è costantemente protesa ad individuare ogni possibile turbativa al libero esercizio del diritto di voto e alla legalità e trasparenza dell'azione amministrativa degli enti locali. Nel corso di vaste ed articolate attività di indagine sulla 'ndrangheta calabrese e sulle sue proiezioni extraregionali – ivi compreso il territorio lombardo richiamato nel documento parlamentare – sono emerse ipotesi di reato tuttora al vaglio dell'autorità giudiziaria per la complessità degli elementi raccolti. In particolare, nel corso dell'operazione 'Infinito', portata a termine nel luglio dello scorso anno, ricorda il ministero dell’Interno, sono state eseguite 154 ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari di Milano, a carico di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso e di illecita detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo il ministero dell’Interno, l'operazione costituisce l'epilogo di diversi filoni investigativi, tra loro collegati, che hanno dato conto di strategie, modalità operative, assetti organizzativi della criminalità organizzata calabrese sia nei territori di origine che nel Nord Italia".

"Per il ministero dell’Interno - ha sottolineato il ministro - il quadro accusatorio avanza per la Lombardia l'ipotesi di gruppi stanziali, organizzati con un certo grado di indipendenza dalle ‘ndrine’ calabresi. Tali gruppi, ai fini di un maggior controllo del territorio, avrebbero tentato di infiltrarsi nelle amministrazioni locali. In tal modo, anziché operare con le modalità tipiche della criminalità organizzata, avrebbero messo in piedi una rete di interessi diretta a utilizzare il territorio per le proprie lucrose attività. Il ministero conferma che nel corso delle indagini è emerso l'interesse ad avere una rappresentanza in seno al consiglio comunale. In conclusione, il ministero dell’Interno ribadisce che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, coperto da segreto istruttorio. Qualora all'esito delle indagini dovessero emergere sintomi di condizionamento dell’attività del comune da parte della criminalità organizzata - ha concluso Vito - il ministero dell’Interno assicura che verranno attivate tutte le misure necessarie per il ripristino delle condizioni di legalità”.
(baz) 23 mar 2011 16:15

Campobasso. Federalismo municipale: il 25 marzo il convegno
«Analizzeremo il Federalismo municipale con i suoi lati positivi e le sue criticità»: questo il commento del Commissario straordinario dell’Istituto Autonomo Case Popolari Pierluigi Lepore sul convegno che lo stesso ente di via Montegrappa in collaborazione con Federcasa ha organizzato per venerdì 25 marzo alle ore 9 presso il Convitto “Mario Pagano” di Campobasso. «Sarà un appuntamento molto importante che si addentrerà in tematiche di rilievo – ha continuato Lepore durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento – Ci saranno parlamentari dell’VIII commissione che si occupano dell’edilizia popolare. Il Federalismo municipale ha i suoi pro e i suoi contro. Noi, anche grazie all’apporto di illustri ospiti che prenderanno parte all’evento, cercheremo di toccare i piů ampi argomenti che riguardano l’edilizia popolare inseriti in questa legge». La conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella Sala di consiglio dello Iacp è stata anche un motivo per fare un bilancio sulle attività dell’ente: «Molto presto affideremo 32 alloggi popolari e dovremo appaltare lavori del valore di 1 milione e 400 mila euro per la realizzazione di 14 appartamenti. Siamo molto soddisfatti di questi lavori e per questo voglio ringraziare il direttore generale Lembo e tutti i dipendenti dell’Iacp per il grande lavoro di squadra che sta facendo. Senza di loro gli obiettivi non potrebbero essere raggiunti».

La Regione Basilicata autorizza nuove ricerce petrolifere
23 marzo 2011
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) denuncia l’assoluto asservimento dell’intero territorio lucano agli interessi delle compagnie petrolifere. Infatti, nell’ultimo Bollettino Regionale (n.7 del 16 marzo 2011), l’Ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento ambiente della Regione Basilicata ha rilasciato parere favorevole, con esclusione VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale), alle istanze presentate da Eni spa riguardanti i permessi di ricerca idrocarburi denominati “Frusci”, “Anzi” e “Satriano di Lucania”. Sono 22 i territori comunali interessati dalle nuove istanze petrolifere (Atella, Avigliano, Baragiano, Bella, Filiano, Pietragalla,Pignola, Potenza, Ruoti, San Fele,Abriola, Anzi, Brindisi di Montagna, Calvello, Trivigno, Brienza, Picerno, Sant’Angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Savoia di Lucania e Tito) molti dei quali ricadenti all’interno dei territori di parchi nazionali e aree protette regionali.

Le relative determinazioni dirigenziali, rubricate con i numeri 171,172 e 173 del 23 febbraio 2011, riguardano un territorio esteso su circa 459 chilometri quadrati. Per alcune istanze di permessi di ricerca la Regione non ha tenuto conto dei pareri sfavorevoli delle amministrazioni comunali interessate (Satriano di Lucania, Tito, Sasso di Castalda e Brienza), mentre le procedure di esclusione dalla VIA regionale, di fatto, escludono la possibilità di conoscere nel dettaglio le implicazioni ambientali e presentare osservazioni da parte del pubblico e delle amministrazioni interessate. Le ultime autorizzazioni regionali – secondo la OLA – evidenziano la dichiarata volontà di trasformare la Basilicata in “hub energetico” (Basilicata gruviera petrolifera + bombola del gas), contrapposto ad uno sviluppo agricolo e turistico dei territori.

Inoltre, dallo stesso Bollettino sopraccitato si apprende come il Dipartimento ambiente della Regione Basilicata abbia anche rilasciato, sempre ad Eni spa, l’autorizzazione alla realizzazione della postazione di perforazione del pozzo esplorativo “Pergola 1”, situato nel comune di Marsico Nuovo. Un pozzo – è bene ricordarlo – ubicato sul confine del Parco nazionale Appennino Lucano che insiste su complessi sorgentizi di particolare vulnerabilità dell’Alta Val d’Agri. Il tutto accompagnato dall’assordante silenzio dell’Ente Parco, di cui non sono noti eventuali pareri in merito sia alle nuove istanze di ricerca, sia sul nuovo pozzo petrolifero di Marsico Nuovo, situato a poco più di un chilometro in linea d’aria dalla sede dell’Ente.

No al federalismo petrolifero e alla rapina delle risorse
23 marzo 2011
La senatrice Adriana Poli Bortone è stato l’unico politico che, senza mezzi termini o linguaggi in politichese, ha definito “irrisorie le percentuali riconosciute dall’Eni alla Basilicata”, andando anche oltre, in tema di federalismo fiscale, affermando il principio di “territorialità dell’imposta” (le imprese devono lasciare le imposte dei loro profitti non dove hanno residenze fiscali, ma nei luoghi dove traggono i loro benefici).

In tema di petrolio l’Eni ha già attuato questa pratica della territorialità d’imposta (Fonte: “L’era del petrolio”, di Leonardo Maugeri, Feltrinelli Editore) in Iran nel 1957, quando decise di lasciare al Paese orientale il 50 per cento degli utili lordi sottoforma di imposte, da aggiungere al 50 per cento degli utili netti, per un totale complessivo del 75 per cento del valore commerciale dei barili estratti. Riservando per sé il 25 per cento dei barili estratti, oltre a tutto il ricavato della raffinazione e della vendita di benzina e derivati. Un protocollo di intesa che dà la misura di quanto è misero e neo-colonialista quel 7 per cento di elemosina che i petrolieri lasciano alla Basilicata e di quanto è provocatorio e umiliante il bonus benzina di 30 euro a patentato all’anno, pensato dall’opposizione lucana (ne esiste una?). Inoltre, stando a quanto affermato proprio al Copam 2011 dalla stessa Eni – ovvero che la “ricchezza” del sottosuolo lucano è stimabile in circa 50 miliardi di euro, da estrarre in circa 8 o 9 anni a 170 mila barili al giorno – abbiamo anche la dimensione della presa in giro subita dai cittadini lucani, dalla loro terra e dalle loro amministrazioni “beote”, visto che, stando alle ripartizioni attuali, ai petrolieri andrebbero 46,5 miliardi di euro e al territorio solo 3,5, dai quali bisogna anche far uscire i costi ambientali di un’attività fortemente impattante ed inquinante (i costi di salute se li piangono i cittadini visto che è accertato – Relazione Sanitaria Basilicata 2000 – che le patologie cardio-respiratorie intorno al centro oli di Viggiano sono triplicate rispetto al resto della regione).

L’intervento della senatrice pugliese di “Io Sud” è stata l’unica voce che abbiamo ascoltato a difesa di un’identità territoriale contro evidenti soprusi economici ed ambientali, mentre nulla è trapelato né da altri leader meridionali (pensiamo a Niki Vendola di SEL), né dall’opposizione lucana, né dal resto della maggioranza lucana (pensiamo a Felice Belisario di Idv) che non ha partecipato all’enfasi mediatica del Copam 2011 di Vito De Filippo&Co. (mentre c’era tutto il Pdl lucano in pompa magna, è il caso di dire).

Dal governatore lucano, la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – oltre alle verità economica e ambientali sulla filiera degli idrocarburi – sta ancora aspettando che comunichi agli agricoltori le reali cifre su quanta acqua le imprese minerarie “ruberanno” ai lucani per il futuro hub energetico. Perché, secondo la OLA, ai petrolieri e al loro affare del millennio, la nostra classe politica ha regalato non solo l’oro nero, ma anche l’oro blu, l’acqua: quasi l’intera diga del Pertusillo – che ricordiamo essere una ZPS, inserita in zona 1 del Parco Nazionale della Val d’Agri-Lagonegrese, ancora commissariato – sarà, infatti, sacrificata alle necessità delle future attività petrolifere, in una regione da tempo contraddistinta da “grandi manovre energetiche”, confermate ulteriormente dagli impegni di questi giorni del presidente della Regione. Il governatore De Filippo, infatti, “avrà un nuovo incontro con i sottosegretari Viceconte e Saglia per mettere a punto la bozza di intesa tra Regione e Governo sui temi dell’energia e delle estrazioni petrolifere in Basilicata da sottoporre, prima della definitiva sottoscrizione, alla valutazione del Consiglio regionale”, nonchè “sarà infine ricevuto dal ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, per affrontare il tema legato allo sviluppo delle energie rinnovabili”. Verrebbe da sottolineare, come affermava Persio, che “la fame fa imparare presto tutti i mestieri”.

Comune, a Napoli tornano i 60 consiglieri
ROMA. Torna la norma che aumenta il tetto massimo di consiglieri e assessori per i Comuni con più di un milione di abitanti. Stralciata dal decreto Milleproroghe, è stata oggi inserita dal governo nel decreto che tra le altre cose aumenta i fondi Fus e proroga il divieto di incroci tra stampa e giornali.
La misura, secondo quanto si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri, riguarda «la fissazione del tetto massimo di 60 componenti per i Consigli comunali e di 15 componenti (più il Sindaco) per le Giunte nelle città con più di un milione di abitanti».
La norma era attesa da mesi da Roma capitale e dal sindaco Gianni Alemanno, che ha a più riprese invocato una correzione al tetto fissato di 48 consiglieri e 12 assessori, ripristinando il numero di 60, precedentemente in vigore.
La modific riguarda importanti città che vanno al voto a maggio come Napoli e Milano.

Lombardo a Tirrenia: “Date navi per sgomberare Lampedusa”
di Antonio Schembri 23 marzo 2011 -
“Sgomberare subito Lampedusa, utilizzando tutte le navi disponibili“. E’ la richiesta avanzata a mezzo di una lettera, dal presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo al commissario straordinario della Tirrenia, Giancarlo D’Andrea e ai ministri dell’Interno, Roberto Maroni, della Difesa, Ignazio La Russa, insieme al responsabile dei Trasporti Altero Matteoli e al ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
La nave San Marco, l’unità da trasporto e sbarco della Marina Militare Italiana, “non è sufficiente a assolvere tutte le procedure d’emergenza”, ha sottolineato Lombardo nella nota. Il governo nazionale ha perciò il dovere di intervenire individuando con chiarezza i luoghi per accogliere gli immigrati”.
“Come sostengono anche autorevoli organizzazioni umanitarie, ha continuato il governatore siciliano, la situazione a Lampedusa non è più sostenibile, sia per i cittadini locali, che per i migranti, i quali non devono essere respinti, ma assistiti”.
Operazione, questa, “possibile con l’intervento di navi che li intercettino in mare, li soccorrano e li trasportino nei luoghi d’accoglienza in tutta Italia, con ponti aerei per il  trasferimento immediato. Per questo motivo chiediamo a Tirrenia di mettere a disposizione la sua flotta”.
Si sta intanto sbloccando la situazione di stallo che per tutta la mattina ha impedito ai mezzi della San Marco di imbarcare circa 600 migranti. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, questi saranno trasportati  nel centro d’accoglienza allestito a Mineo, in provincia di Catania.
Una scelta sulla quale Lombardo aveva già manifestato dubbi. “Il ‘villaggio della solidarietà rischia di trasformarsi in un enorme ghetto in cui saranno ammassate centinaia di persone che chiedono integrazione in un’area che non ne può offrire. Vedremo come verrà attuato il protocollo di sicurezza di cui si parla”.

Lampedusa negata. Anche al governo regionale
di BlogSicilia 23 marzo 2011 -
Lo aveva annunciato il governatore Raffaele Lombardo alla conferenza stampa di stamattina. Il governo regionale si trasferirà a Lampedusa in segno anche di solidarietà alla popolazione e di forte messaggio istituzionale anche al potere centrale dello Stato.
Ma l’annunciata partenza dell’assessore regionale Gian Maria Sparma con un volo verso l’isola presa d’assalto in questi giorni dai migranti del nord Africa non è potuta esserci.
Causa? La cancellazione dell’unico volo che avrebbe collegato l’isola maggiore a Lampedusa. Il volo avrebbe dovuto ospitare tra i passaggeri anche l’assessore Sparma.
Il fatto inquieta per diverse ragioni. Soprattutto per una: Lampedusa assediata non è più collegata al resto del territorio siciliano.

Molise. Finanziate 119 imprese
Approvata dalla giunta Regionale, su proposta del presidente Iorio e dell'assessore alla Programmazione Vitagliano, la graduatoria dei bandi dei progetti finalizzati a sostenere e promuovere «l'efficienza energetica, la diffusione di processi a minore domanda energetica e la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili a finalità esclusivamente di autoconsumo». Oltre 10 milioni di euro sono le risorse del Por Molise 2007/2013 che la Giunta Regionale ha destinato a 119 micro, piccole e medie imprese, sia in forma singola che associata o strutturate in filiera. «I finanziamenti -ha evidenziato il presidente Iorio - consentiranno alle imprese un miglioramento significativo dell'efficienza energetica delle unità operative interessate, attraverso l'acquisto e l'installazione di macchinari ad alta efficienza energetica e la realizzazione di interventi di sistemi architettonici caratterizzati da impatti rilevanti in termini di contenimento dei consumi. Complessivamente l'iniziativa - ha concluso il Presidente - oltre ad avere una significativa ricaduta sull'abbattimento dell'inquinamento atmosferico e sul miglioramento della qualità dell'aria». «Si tratta di un bando -ha spiegato l'Assessore Vitagliano- che è riuscito a accogliere le esigenze delle piccolissime realtà artigianali e ad intervenire in modo significativo sul sistema di rete e di filiera. Sistemi sui quali il Governo regionale sta da tempo puntando per ottenere una strategia di competitività elevata».

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