mercoledì 25 maggio 2011

D’Alema. Un uomo post, di tutto e quant’altro, presidente di qualsiasi roba o robetta insignificante, ovvio. Insomma un vecchio bigoncio. Ebbene, il vetusto si ricicla in novello Cetto la Qualunque: spara coglionate, a Gioia Tauro. E’ pericoloso, per la gente del Sud: non capisce una beata mazza di niente. E’ un magna magna - a sbafo – per tutta la vita.

D'Alema: Il porto soffre l'assenza di una politica nazionale.


Massimo D'Alema, parlando a Reggio, ha denunciato per il porto di Gioia Tauro «l'assenza di una politica governativa nazionale» che starebbe causando le difficoltà attuali.
25/05/2011 
«Gioia Tauro soffre per l'assenza di una politica governativa nazionale». Lo ha detto, parlando a Reggio Calabria, Massimo D’Alema. «Sul porto – ha detto l’ex Presidente del Consiglio – non pesano solo le difficoltà di ordine internazionale, considerando che dalla crisi stiamo uscendo e registriamo anche una ripresa dei traffici». Per D’Alema i problemi derivano anche «da una attenzione che è esclusivamente rivolta alla portualità del centro nord e dal fatto che questa grande risorsa non solo calabrese, ma meridionale, rischia di declinare nell’assenza di un impegno del governo. Si tratta di segnali molto preoccupanti». D’Alema ha poi sottolineato che lo scalo marittimo gioiese rappresenta «la metà della ricchezza privata che si produce in provincia di Reggio. Gioia Tauro soffre per l'assenza di una politica governativa nazionale». Lo ha detto, parlando a Reggio Calabria, Massimo D’Alema. «Sul porto – ha detto l’ex Presidente del Consiglio – non pesano solo le difficoltà di ordine internazionale, considerando che dalla crisi stiamo uscendo e registriamo anche una ripresa dei traffici». Per D’Alema i problemi derivano anche «da una attenzione che è esclusivamente rivolta alla portualità del centro nord e dal fatto che questa grande risorsa non solo calabrese, ma meridionale, rischia di declinare nell’assenza di un impegno del governo. Si tratta di segnali molto preoccupanti». D’Alema ha poi sottolineato che lo scalo marittimo gioiese rappresenta «la metà della ricchezza privata che si produce in provincia di Reggio».

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