martedì 24 aprile 2012

pm_24.4.12/ Belpaese padanino. - Delia Cascini: Al primo posto la Grecia con 355 miliardi pari al 165% del Pil seguita dal 120% dell'Italia che però in termini assoluti vola a 1.897 miliardi alla fine dello scorso anno.---Udin, oltrepadania: In attesa che le promesse del governo si realizzino la Regione compie un nuovo sforzo economico, aumentando lo sconto della benzina di sei centesimi in fascia 1 e di uno in fascia due. Nel frattempo da Roma sono attesi segnali.

Marò eroe in India salva per strada un fotoreporter
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Dal Wsj: "L'austerità in Italia rappresenta una minaccia per l'economia"
Sorpresa Irlanda. Ridotto il deficit
Crisi: Grecia, si prevede recessione al 5% nel 2012
Udin, oltrepadania. Benzina, da domani torna il supersconto

Marò eroe in India salva per strada un fotoreporter
Corte suprema accoglie ricorso
di MARISTELLA MASSARI
Gli ha salvato la vita con un coraggioso balzo, fermando a mani nude l’auto che stava per investirlo.
I giornali indiani sono tornati a parlare dei due «marines» italiani detenuti dal 4 marzo scorso nella prigione indiana di Trivandrum con l’accusa di aver ucciso due pescatori del posto scambiati per pirati. In particolare è Massimiliano Latorre, maresciallo tarantino in forza al Reggimento San Marco, ad essere finito addirittura sulla prima pagina del «The new sunday express», uno dei maggiori quotidiani dell’India. Questa volta però, la stampa indiana non punta il dito contro i militari italiani per la ben nota vicenda della petroliera Enrica Lexie, ma li ringrazia, Massimiliano Latorre soprattutto, per un atto di vero e proprio eroismo.
Il maresciallo tarantino sabato mattina, uscito dalla prigione per incontrare i propri familiari con un permesso speciale, insieme con il suo collega barese Salvatore Girone, ha salvato la vita ad un fotoreporter indiano che stava per essere schiacciato sotto le ruote di un’auto.
La didascalia che accompagna la grande foto in prima pagina dice: «Il marine italiano Massimiliano Latorre mentre sta balzando per salvare chi è inciampato dopo aver colpito un’auto di fronte alla prigione centrale di Poojappura. Il marine era uscito dal carcere per incontrare la sua famiglia quando è avvenuto l’incidente».
La notizia sembra sia stata accolta con grande favore dall’opinione pubblica indiana, rimasta colpita dalla spontaneità del gesto e dal coraggio di Latorre. Chi ha assistito alla scena racconta che Massimiliano, quando si è accorto dell’incidente e ha visto il giornalista rotolare sull’asfalto, ha intuito il pericolo e ha reagito di istinto. Si è lanciato contro l’auto che, procedendo in retromarcia, stava per travolgere il malcapitato e l’ha fermata a mani nude.
Il fotoreporter protagonista di questa vicenda lavora per la testata «Time of India», si chiama Aijaz Rahi ha 39 anni ed ha espresso i suoi più sentiti ringraziamenti nei confronti di Massimiliano Latorre, al quale ha immediatamente fatto arrivare tramite i parenti la sua immensa gratitudine.
Alla scena hanno assistito attoniti i responsabili della polizia indiana che si stavano occupando del trasferimento dei due fucilieri nel parlatorio dove avrebbero poi incontrato i parenti giunti dall’Italia. Erano presenti al momento dell’incidente anche numerosi reporter locali ed internazionali che hanno immortalato immediatamente l’episodio.
Il gesto eroico di Massimiliano Latorre stempera un po’ le polemiche nate dopo il caso dell’Enrica Lexie, soprattutto alla vigilia di un’altra importante udienza sul caso dell’omicidio dei due pescatori. La Corte suprema indiana tornerà infatti a riunirsi proprio oggi per esaminare un nuovo ricorso di incostituzionalità presentato dal governo italiano riguardo alla detenzione dei due marò da parte della polizia del Kerala.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, intanto, potranno ricevere ancora per un paio di giorni le visite dei parenti giunti dall’Italia. I fucilieri incontrano ogni giorno, per un paio di ore, i familiari all’interno di un parlatorio che si trova poco fuori dal carcere. A loro, sotto lo sguardo attento della polizia, hanno raccontato come trascorrono le giornate, senza tv e giornali, ma accompagnati dal profumo di caffé grazie alla moka che qualche giorno fa è giunta dall’Italia apposta per alleviare i disagi della detenzione. Si dorme su tavolacci e due vecchi materassini all’interno di un piccolo compound con le sbarre alle finestre e la rete metallica tutta intorno. Caldo e zanzare sono una fastidiosa e costante compagnia. Ma Salvatore e Massimiliano sono professionisti addestrati a ben altro. Chi li conosce bene, come i colleghi del Reggimento San Marco, dice che con la forza di volontà e lo spirito di corpo si possono superare le prove più dure.
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Dal Wsj: "L'austerità in Italia rappresenta una minaccia per l'economia"
Di Delia Cascini  | 24.04.2012 10:49 CEST
"Le misure di austerity in Italia stanno bloccando l'attività nella terza principale economia dell'Eurozona, secondo quanto appare dai dati economici più recenti che dimostrano come queste misure siano controproducenti". Questo è quanto si legge sul  Wsj Europe ,in un articolo di prima pagina dal titolo emblematico "L'austerità in Italia rappresenta una minaccia per l'economia".
Partendo dai dati diffusi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze sul fabbisogno in calo nel primo trimestre, il quotidiano americano riconosce che i recenti aumenti delle tasse stiano aiutando l'Italia a ridurre il suo deficit, ma allo stesso tempo pone l'accento sul fatto che l'attività economica si stia contraendo. E tale processo è sempre più veloce.
Uno scenario che secondo il giornalista Christopher Emsen, autore dell'articolo, lascerà i Paesi come l'Italia, la Spagna e la Grecia "con percentuali di debito pubblico ancora più alte, nonostante gli sforzi dolorosi per ridurlo".
Parlando attraverso i numeri è possibile comprendere ancora meglio la precarietà di alcuni Paesi dell'Eurozona.
Negli ultimi due anni l'Europa ha speso 91 miliardi per non farsi "divorare" dalla crisi. Un peso ingente ricaduto naturalmente sulle spalle dei cittadini che lo scorso anno hanno dovuto pagare 69,3 miliardi, in aggiunta ai 21,2 miliardi del 2010.
Berlino ha tirato fuori 27 miliardi, 20 solo lo scorso anno con un impatto dello 0,8% sul Pil. Lo stesso dell'Italia che ha versato 13,1 miliardi oltre ai 3,9 del 2010. Ha speso di più, ma solo in valori assoluti, Parigi: nel 2011 ha prestato 14,9 miliardi, ma solo lo 0,7% del Pil (4,4 miliardi l'anno prima).
Cifre record che fanno pensare al peggio.
Per quanto concerne il debito pubblico accumulato dai Paesi dell'Eurozona, la situazione è alquanto pericolosa. Ecco nel dettaglio la classifica delle aree più indebitate.
Al primo posto la Grecia con 355 miliardi pari al 165% del Pil seguita dal 120% dell'Italia che però in termini assoluti vola a 1.897 miliardi alla fine dello scorso anno. Complessivamente nell'Eurozona il debito è pari all'87,2% del Pil, un tantino meglio all'interno dell'Ue a 27 dove scende all'82,5%, ma sono solo 13 i Paesi che rientrano nei parametri di Maastricht (debito al 60% del Pil): Bulgaria (16%), Danimarca (46,5%), Estonia (6%), Finlanda (48,6%), Lettonia (42,6%), Lituania (38,5%), Lussemburgo (18,2%), Polonia (56,3%), Repubblica Ceca (41,2%), Romania (33,3%), Slovenia (47,6%), Slovacchia (43,3%) e Svezia (38,4%).
Il nostro Paese in vetta alla classifica, nonostante le misure approvate e le tasse incredibilmente alte sulla spalle degli italiani, non da alcun segno di crescita.
Ci pensa Passera a placare gli animi, ma i mercati non si lasciano condizionare dal fumo e lo spread torna a schizzare oltre i 300 punti.
A questo punto verrebbe da chiedersi: il lavoro del governo del Professor Monti,  spesso definito tecnico, è stato anch'esso inghiottito dai brutali meccanismi della politica? Chi salverà l'Italia? Basterà il contributo delle famiglie medie a sfamare il debito?

Sorpresa Irlanda. Ridotto il deficit
Leonardo Maisano
 LONDRA. Dal nostro corrispondente
 Più che una bomba un petardo, ma la correzione del deficit irlandese marcia un po' meglio delle attese. I numeri dicono che il disavanzo fra il 2010 e il 2011 è crollato di una ventina di punti, precisamente dal 31,2% del 2010 al 13,1 del 2011, una correzione da primato se fosse vera. La finzione è nell'effetto ottico creato dall'iniezione di danaro pubblico che il governo di Dublino fu costretto a pompare nel corpo esausto di Anglo Irish bank, un pozzo senza fondo che ha risucchiato quasi interamente il boom irlandese, quello, per intenderci, che faceva inneggiare alla tigre celtica. Chiuso dolorosamente il capitolo Anglo Irish, nel 2011, lo stato non ha dovuto misurarsi con altrettanto strabilianti partite contabili e così il deficit è calato al 13,1. «Anche questo è un dato fittizio - precisa Dermot O 'Leary chief economist di Goodbody stockbrokers - in quanto va sottratto il 3,7% che equivale ai danari pagati one off, una volta di più alle banche». Pagati nel 2011 soprattutto ad Aib. Al netto di questa altra partita straordinaria il disavanzo reale dell'Irlanda è del 9,4% e la nota positiva è proprio questa. In base alla tabella di marcia che Dublino si era posta in accordo con Fondo monetario e Commissione europea, il deficit del 2011 al netto degli aiuti al sistema del credito, avrebbe dovuto attestarsi al 10,6. È andata meglio, molto meglio visto che Dublino ha recuperato 1,2 punti di pil in un anno.
 «L'anno prossimo - continua Dermot O 'Leary - andrà meglio. Il target per il 2012 è l'8,6 e senza più aiuti alle banche». Comunque la si legga, l'Irlanda si conferma success story della crisi nell'eurozona. «Non c'è dubbio - ha dichiarato Alan Mc Quaid, chief economist di Bloxham stockbrokers - che stiamo andando nella direzione giusta. I numeri diffusi dal ministro delle finanze, Michael Noonan, sono incoraggianti». E sono in linea con quelli della Commissione. Eurostat s'è però riservata di non discutere del delicato capitolo di Nama, la bad bank che ha asset sotto forma di prestiti immobiliari per 32 miliardi di euro sui quali pesa una discreta incertezza. Formalmente Nama è però ente privato e quindi non è computato dalla statistica del quadro finanziario pubblico. L'Irlanda, lo ricordiamo, fu travolta dalla bolla immobiliare all'avvio della crisi del credito. Un boom che ha spazzato via quasi interamente il sistema bancario costringendo lo stato ad iniettare il 40% del pil a sostegno degli istituti di credito per poi dover accettare, comunque, gli aiuti di Commissione e Fmi.

Crisi: Grecia, si prevede recessione al 5% nel 2012
Oggi Governatore Banca Centrale presenta suo rapporto
24 aprile, 10:38
(ANSAmed) - ATENE, 24 APR - C'e' grande attesa oggi negli ambienti economici e politici della Grecia per la presentazione del rapporto della Banca Centrale sull'andamento dell'economia nazionale da parte del Governatore dell'istituto Giorgos Provopoulos. Secondo informazioni di stampa, nel rapporto si prevede, fra l'altro, che la recessione per il 2012 tocchera' il 5%, mentre la ripresa economica si colloca alla fine del 2013.
Per quanto riguarda i redditi dei lavoratori del settore pubblico e privato, si prevede un'ulteriore riduzione intorno al 20% per il periodo 2013-2014 mentre la disoccupazione restera' al di sopra del 19%.
 Secondo i giornali, il Governatore della Banca parlera' anche dell'insufficienza del settore pubblico a della mancanza delle volontà da parte dei governanti di cambiare la struttura e la funzione del settore, sottolineando nello stesso tempo l'importanza di ridurre lo sperpero di denaro pubblico.
 Per quanto riguarda l'uscita del Paese dalla crisi economica, Provopoulos proporra' fra l'altro l'accelerazione delle privatizzazioni per migliorare il clima per gli investimenti, un miglior utilizzo dei fondi strutturali comunitari e l'immediata attuazione del programma energetico. In piu' sottolineera' la necessita' di un nuovo sistema fiscale come presupposto per lo sviluppo economico. (ANSAmed).

Udin, oltrepadania. Benzina, da domani torna il supersconto
La giunta regionale: per tutto maggio aumento dello sconto di 6 cent per la fascia uno e di 1 per la due. Alle manifestazioni sportive 736 mila euro
UDINE. Ritorna il maxi-sconto sulla benzina verde che da domani al 31 maggio sarà di 27 centesimi nella fascia uno e di 15 nella due. A deciderlo è stata ieri la giunta guidata da Renzo Tondo. In attesa che le promesse del governo si realizzino la Regione compie un nuovo sforzo economico, aumentando lo sconto della benzina di sei centesimi in fascia 1 e di uno in fascia due. Nel frattempo da Roma sono attesi segnali. Perché il tavolo con il governo per definire il nuovo patto finanziario e di competenze con il Fvg non è ancora stato riunito e perché la soluzione per le Regioni di confine, con i Paesi vicini come la Slovenia dove la benzina costa meno, non è ancora stata approvata dal Parlamento.
 Ai vertici della Regione, poi, piace poco perché prevede un Fondo da 20 milioni da dividere tra Fvg, Lombardia e Piemonte, con criteri di riparto ancora da definire e alimentato con il recupero del gettito ricavato dalla vendita di carburanti. «Restiamo in attesa – spiega il vicepresidente Fvg Luca Ciriani – che si chiuda con il governo un accordo in grado di definire uno sconto carburante per il Fvg che non pesi completamente sul bilancio regionale, azione per la quale chiediamo con decisione un ulteriore interessamento da parte del governo dopo la disponibilità dimostrata alle Regioni di confine, che così come strutturata risulta insufficiente».
Manifestazioni sportive. Ammontano a 736 mila euro i fondi che l’esecutivo ha assegnato per il 2012 a 32 istituzioni pubbliche e private, società e associazioni sportive e gruppi ricreativi aziendali senza fine di lucro, per sostenere l’organizzazione delle manifestazioni sportive più importanti e prestigiose in Fvg. Su proposta dell’assessore Elio De Anna per arrivare alla definizione della griglia e delle assegnazioni è stato creato un apposito schema con elementi come l’internazionalità della manifestazione, il valore per la promozione della disciplina, la storicità dell’evento e la ricaduta mediatica. I criteri sono stati condivisi e applicati dalla Commissione per la governance dello sport, di cui fanno parte rappresentanti di Regione, Upi, Anci, Coni e del mondo della scuola. «Le risorse a disposizione – commenta De Anna – sono in linea con quelli dell’anno precedente, senza compiere quindi alcun taglio evidente. A questi vanno poi aggiunti gli altri 570 mila euro a capitolo in Finanziaria, perché 15 manifestazioni sono state inserite direttamente a bilancio, per un totale complessivo di oltre 1 milione 300 mila euro. Al riparto dei ’Top’ ne farà seguito un secondo in programma nel mese di maggio (il cosiddetto “ripartone”): allora verrà notificato agli aventi diritto il contributo in base al punteggio acquisito così come previsto dal regolamento approvato nel 2011».
Sostegno agli affitti. La giunta ha stanziato 5,6 milioni come fondo in aiuto alle persone in difficoltà per pagare l’affitto nelle abitazioni di edilizia residenziale pubblica. Su indicazione dell’assessore Riccardo Riccardi la giunta ha dato l’ok al fondo composto da 5,4 milioni di risorse regionale e 200 mila euro dallo Stato. Una somma che è la stessa dell’anno scorso. Per il parere di competenza il provvedimento passerà ora al vaglio della Commissione regionale.
Fondi a opere di viabilità. L’esecutivo, sempre su proposta di Riccardi, ha stabilito anche di assegnare 600 mila euro per 20 anni – e quindi 12 milioni – alle quattro Province per la progettazione e la realizzazione di opere viarie di competenza provinciale. Alle Province di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste saranno destinati (come indicato in Finanziaria) fondi straordinari a copertura degli oneri, in linea capitale e interessi, relativi a mutui, o ad altra forma di ricorso al mercato finanziario, che questi Enti stipulano per l’avvio di nuovi interventi in ambito viario. Il finanziamento viene suddiviso tra le Province in base alla superficie del territorio e alla popolazione residente.

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