giovedì 30 agosto 2012

(1) XXX.VIII.MMXII/ Secondo l’assessore, la Puglia “la cui economia è fortemente legata al mare, al turismo ed ai prodotti enogastronomici, subisce oggi una minaccia che speravamo scongiurata: nonostante il corale 'nò gridato a gran voce lo scorso 21 gennaio a Monopoli da istituzioni e cittadini pugliesi, il rischio di un 'embargò sulle nostre coste ad opera delle multinazionali del petrolio prende sempre più corpo”.


Capitanata. La siccità si abbatte sul pomodoro. È una calamità da 30 milioni
Trivelle alle Tremiti il ministro Clini dice sì. Regione: sarà battaglia
Sicilia. Bozza Bilancio 2013, tagli record: meno soldi per sanità e lavoro
Grecia: tagli si', ma senza colpire di più poveri e pensionati
Grecia: Markaris su tagli, nessuno vuole toccare sistema

Capitanata. La siccità si abbatte sul pomodoro. È una calamità da 30 milioni
Raccolto dimezzato rispetto al 2011 e con superfici
coltivate scese da 19 mila a 16mila ettari
FOGGIA - Ammonterebbero a 30 milioni di euro il danno al raccolto del pomodoro causato dalla siccità di questi ultimi mesi. È quanto emerso dall’incontro di questa mattina all’Ufficio provinciale Agricoltura con tutte le organizzazioni agricole della provincia di Foggia. Dalle verifiche condotte nelle aziende del foggiano emergerebbero dati a dir poco allarmanti per quel che riguarda la campagna del pomodoro con un raccolto dimezzato rispetto al 2011 e con superfici coltivate scese da 19 mila ettari a 16mila ettari. In provincia di Foggia sono 3.500 i produttori che coltivano mediamente 20 mila ettari, con una produzione pari ad oltre il 32% della produzione nazionale ed una produzione lorda vendibile regionale di oltre 87 milioni di euro.
GLI ALTRI SETTORI - Il problema della siccità, però, riguarda in generale tutte le coltivazioni da orto, con un calo generalizzato del 25% e per l’uva da vino fino al 15%. E nell’incontro di oggi le organizzazioni agricole della provincia di Foggia hanno sollecitato la Regione Puglia affinché si attivi verso il Ministero dell’Agricoltura per il riconoscimento della stato di calamità naturale per la provincia di Foggia. Uno stato di calamità per l’intera annata agraria e per tutte le colture. Intanto il direttore della Coldiretti, Antonio De Concilio ha detto che la Regione Puglia ha dato la disponibilità per una ulteriore assegnazione di carburante agricolo ad accise agevolata per fare fronte al momento di emergenza, misura che sarà allargata anche agli allevatori.
Luca Pernice

Trivelle alle Tremiti il ministro Clini dice sì. Regione: sarà battaglia
La decisione del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, di autorizzare alla vigilia di Ferragosto le prospezioni chieste dalla Petroceltic nei pressi delle Isole Tremiti è “una offesa alla dignità della nostra Regione e degli altri enti locali che si erano espressi negativamente rispetto alla prospettiva di vedere il nostro mare violentato dalla corsa all’oro nero”. Lo dichiara l’assessore regionale della Puglia alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, che oggi ha ricevuto comunicazione ufficiale.
La decisione del governo “è una ulteriore conferma – prosegue Nicastro – della sensazione di marginalizzazione della Puglia. Speravamo che questo atteggiamento, in considerazione dell’attenzione e della collaborazione avviate sulla vicenda Taranto, fosse ormai consegnato al passato. Ma evidentemente non è così”.
Secondo l’assessore, la Puglia “la cui economia è fortemente legata al mare, al turismo ed ai prodotti enogastronomici, subisce oggi una minaccia che speravamo scongiurata: nonostante il corale 'nò gridato a gran voce lo scorso 21 gennaio a Monopoli da istituzioni e cittadini pugliesi, il rischio di un 'embargò sulle nostre coste ad opera delle multinazionali del petrolio prende sempre più corpo”.
Per Nicastro il parere del ministro “conferma la direzione ostinata del Governo nazionale verso lo sfruttamento massivo delle fonti energetiche fossili e, riteniamo, crea un pericoloso precedente per il destino del nostro mare”. L’assessore rciorda che giacciono al ministero altre richieste di autorizzazione per prospezioni geosismiche.
“Se fino ad ora nutrivamo qualche speranza di ravvedimento nelle scelte di politica energetica nazionale che servisse a scongiurare la corsa al petrolio nel basso Adriatico – afferma l’assessore pugliese – adesso abbiamo l'amara certezza che anche le altre richieste di prospezione, verosimilmente, saranno autorizzate. In prospettiva si concretizza uno scenario allarmante per il nostro mare e per la vocazione turistica della nostra regione”.
“Fin da ora dico che non ci daremo per vinti e che - conclude l’assessore – oltre a ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali, proseguiremo con le modalità civili proprie dei pugliesi a manifestare il nostro dissenso e la nostra protesta nella battaglia per affermare il diritto della Puglia a progettare un futuro diverso rispetto a quello che altri pensano di disegnare. Invito i pugliesi tutti, oltre che i rappresentanti delle istituzioni e coloro che siedono in parlamento eletti nella nostra regione, ad aiutarci a sostenere questa battaglia”.

Sicilia. Bozza Bilancio 2013, tagli record: meno soldi per sanità e lavoro
L'assessorato all'Economia ha trasmesso a uffici e dipartimenti il «bozzone» per la stesura del bilancio
PALERMO - Chi occuperà lo scranno di presidente della Regione Sicilia non avrà vita facile nel far quadrare i conti. Assenza di fondi per coprire spese come la sanità o il precariato e nuovi tagli, alcune delle non liete novelle che emergono dalla bozza del bilancio di previsione per il 2013 e di quello pluriennale 2013-2015. Mentre i partiti lavorano ad alleanze e candidature, l'assessorato all'Economia ha trasmesso a uffici e dipartimenti il «bozzone» per la stesura del bilancio.
TAGLI - Il documento, contiene una stretta con tagli sugli impegni di spesa nel 2013 per 1,3 miliardi, pari a una riduzione del 22% rispetto al budget 2011 che rientra all'interno del patto di stabilità. Il taglio salirà al 24% nel 2014 e nel 2015. La sforbiciata riguarda anche i pagamenti, -26% nel 2013 e -28% negli anni 2014 e 2015. Non solo. Gli uffici del Bilancio avvertono che non ci sono i fondi necessari a coprire per interno alcune voci di spesa «aventi natura obbligatoria o di rilevante valenza sociale, per cui - si legge nella circolare firmata dall'assessore Gaetano Armao ai dipartimenti chiamati a presentare le proposte di spesa - potrà rendersi necessario ridurre ulteriormente i budget di spesa dei singoli dipartimenti regionali».
SETTORI A RISCHIO - A rischio, scrive Armao nel «bozzone», ci sono il cofinanziamento alla spesa sanitaria, la copertura per il personale della Regione a tempo determinato e per il settore del precariato. E ancora la spesa per la forestazione e le attività antincendio, per gli impianti di dissalazione e per i capitoli relativi alle regolazioni contabili.

Grecia: tagli si', ma senza colpire di più poveri e pensionati
Accordo tra alleati di governo ma non su come spalmare sacrifici
29 agosto, 19:19
Il leader della Sinistra Democratica Fotis Kouvelis mentre esce dall'incontro con gli alleati di governo
(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE- Tagli si', ma attenti a non fare ancora piu' male ai poveri e ai pensionati greci. E' questa l'indicazione emersa  al termine di un incontro di due ore cui hanno preso parte il premier Antonis Samaras (Nea Dimokratia, conservatore), il socialista Evangelos Venizelos (Pasok) e Fotis Kouvelis (Sinistra Democratica).
 I leader dei tre partiti che formano il governo di coalizione greco, infatti, concordano in linea di principio sul pacchetto di tagli per 11,5 miliardi al bilancio statale per il biennio 2013-2014 richiesto dalla troika (Fmi, Bce e Ue) ad Atene, ma debbono ancora decidere come attenuarne l'impatto sulle classi meno abbienti e in particolare sui pensionati.
 Il pacchetto con le nuove misure di austerita' sara' pronto la settimana prossima giusto in tempo per essere presentato ai funzionari della troika che torneranno ad Atene il 5 settembre, ha dichiarato il ministro delle Finanze Yannis Stournaras al termine della riunione cui anch'egli ha preso parte. "Sul pacchetto esiste un accordo politico", ha tagliato corto il ministro, il quale ha definito "minori e tecnici" gli ostacoli che ancora si frappongono ad una approvazione finale da parte di tutti e tre i leader di partito che proseguiranno i colloqui.
 Ma sia Venizelos sia Kouvelis - entrambi sotto pressione da parte dell'elettorato, contrario ad una nuova stangata - sono stati molto piu' cauti circa quanto ancora resta da fare per finalizzare il nuovo pacchetto di misure. Infatti, anche la controversa questione se tagliare o meno pure i cosiddetti "stipendi speciali" di cui godono circa 195mila dipendenti statali sta diventando un ostacolo insormontabile. Magistrati, diplomatici, politici, medici statali, professori universitari, prelati ortodossi di vario grado, agenti di polizia e militari godono degli "stipendi speciali" che avrebbero dovuto essere tagliati del 12% già dal primo luglio scorso, in base ai termini del secondo Memorandum firmato dal governo di Atene con i creditori internazionali.
 Una riduzione del 12% di questi stipendi farebbe risparmiare alle casse dello Stato 100 milioni di euro solo quest'anno. Gli stipendi speciali rappresentano un terzo di tutti i salari del settore pubblico e sono stati esenti da tagli nell'ambito dell'accordo relativo al primo Memorandum. Il governo starebbe prendendo in considerazione tagli per i dipendenti "speciali" nelle seguenti misure: il 6% per agenti di polizia e militari, il 10% per docenti universitari e medici, e il 20% per giudici, diplomatici e membri della gerarchia ecclesiastica ortodossa.
 Venizelos ha affermato che occorre discutere ancora sui dettagli delle misure contemplate nel pacchetto e che bisogna fare ogni sforzo possibile per proteggere le classi piu' povere.
 "Ci saranno piu' tagli e sacrifici ma dovranno essere equi ed equilibrati per non distruggere il ceto medio", ha concluso.
 Kouvelis, invece, si e' detto "categoricamente contrario ad ogni taglio orizzontale e all'ingrosso di pensioni e stipendi" ed ha ribadito che "i cittadini poveri che hanno salari bassi devono essere protetti e non fatti sanguinare ancora".
 Oltre che sul taglio degli "stipendi speciali", nel corso dei prossimi colloqui i tre leader dovranno accordarsi pure sui tagli alle pensioni degli agricoltori, sull'eventuale abolizione della tredicesima e quattordicesima mensilità e sul piano per la drastica riduzione del numero dei dipendenti statali in eccedenza attraverso prepensionamenti o messa in mobilità. Tutte misure che, una volta concordate, dovranno essere discusse ed approvate dal Parlamento prima del 14 settembre. Ma trovare un accordo, come sostengono vari osservatori, non sara' affatto facile visto che parecchi deputati conservatori e anche membri di governo - tra cui il ministro dell'Ordine pubblico, Nikos Dendias, e quello della Difesa, Panos Panagiotopoulos - sono assolutamente contrari alle nuove e piu' dolorose misure di austerita'. (ANSAmed).

Grecia: Markaris su tagli, nessuno vuole toccare sistema
Per lo scrittore greco il problema e' il settore pubblico
29 agosto, 20:33
 (ANSAmed) - ANCONA, 29 AGO - ''Non faranno mai i tagli se non decidono di tagliare il settore pubblico''. Cosi' lo scrittore greco Petros Markaris, ad Ancona ospite del Festival Adriatico Mediterraneo, rispondendo alle domande dei giornalisti - a margine di un incontro pubblico - sul pacchetto di tagli per 11,5 miliardi al bilancio statale per il biennio 2013-2014 richiesto dalla troika (Fmi, Bce e Ue) ad Atene, di cui anche oggi hanno discusso i leader dei tre partiti che formano il governo di coalizione greco senza decidere ancora come attenuare l'impatto della manovra sulle classi meno abbienti.
 ''I greci hanno fatto l'errore: quando votavano - ha detto il battagliero scrittore e sceneggiatore di origini armene - credevano di votare un governo per i greci, invece hanno votato per i dipendenti pubblici. Nessuno tocca il sistema. E visto che non vogliono fare questo, e' difficile poi andare a colpire le persone che stanno soffrendo veramente moltissimo''.
 Durante l'incontro pubblico, Markaris ha fatto un'analisi della crisi greca, sintetizzando: ''La Grecia, per tutta la sua storia fino al 1980, e' stata un Paese povero con un alto livello culturale. Poi il denaro ha cominciato a fluire, in un Paese che era esperto nella cultura della poverta' e non conosceva quella della ricchezza''. Poi una serie di bordate all'euro: ''Il grande errore e' stato identificare l'Europa con l'euro, ma l'Europa e' un insieme di culture e l'euro senza il resto non ha senso, non funziona. Da anni - ha concluso - sento solo parlare politici e economisti, no intellettuali, artisti scrittori. Cosi' non va''. (ANSAmed).


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