Trivelle alle Tremiti interviene la politica
Fiat: Serbia, Marchionne martedi a impianto Kragujevac
Spagna: Catalogna,rischio insolvenza anche con aiuti governo
Crisi: Spagna,Valencia chiede piu' aiuti
Crisi:Rajoy, copriremo crediti in scadenza e deficit regioni
Grecia: consumi a picco, ma prezzi continuano a salire
Trivelle alle Tremiti interviene la politica
BARI – Una serie di 'nò alla decisione del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha autorizzato le prospezioni richieste da 'Petroceltic' nei pressi delle Isole Tremiti viene espressa in note distinte da politici pugliesi, comitati e associazioni.
“L'improvvisa ed improvvida decisione del Ministro Clini di autorizzare le trivellazioni al largo del parco naturale delle isole Tremiti – afferma l’europarlamentare di Fli, Salvatore Tatarella – va combattuta in ogni sede, dal Parlamento alle aule giudiziarie, ma non mancheranno di farsi sentire i cittadini pugliesi e tutti gli amanti dell’incantevole mare di Tremiti”.
“Ribadiamo il nostro no già espresso all’unanimità da tutto il Consiglio regionale”, afferma il capogruppo del Pdl alla Regione, Rocco Palese. “Ribadiamo – aggiunge – il nostro deciso e secco 'nò ad ogni ipotesi di trivellazione per la ricerca di petrolio alle Tremiti o in qualsiasi altro tratto di costa e di mare pugliese. Su questo abbiamo sottoscritto e votato all’unanimità un ordine del giorno in Consiglio regionale, esprimendo con forza la volontà di tutte le forze politiche di preservare il nostro territorio. Volontà della quale il Ministro Clini e l’intero Governo Monti non potranno non tener conto”.
Sull'argomento interviene anche il vicecapogruppo Pdl alla Regione Puglia, Massimo Cassano: “La Puglia compatta – afferma – rimandi al mittente il progetto Petroceltic da 'svilupparè nei pressi del tesoro più prezioso, le isole Tremiti, e sottolinei ancora una volta il no alle trivelle”.
“L'attenzione che la società scientifica ha sulle problematiche legate alla valutazione del danno sanitario (Vds) ci stimola ad introdurre nelle procedure operative il massimo della scientificità possibile anche riguardo le capacità di verifica”.
Lo ha spiegato il direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, intervenendo oggi Bari, con il presidente della Società italiana di medicina del lavoro e igiene industriale, Pietro Apostoli, e l’assessore regionale all’ambiente, Lorenzo Nicastro, ad un incontro sugli aspetti tecnici della legge regionale n. 21/2012 sulla Vds delle emissioni industriali.
“Introdurremo questi aspetti a partire dal regolamento e successivamente nei protocolli attuativi. Questa legge – ha aggiunto Assennato – trova molti scettici all’interno del mondo ambientale e sanitario. C'è l’impegno della Puglia a realizzare operativamente quanto previsto della legge regionale e garantiamo che la raccomandazione che la società scientifica ci fa, di introdurre ed incardinare nelle procedure operative elementi di grande rigore per ottenere consenso dagli esperti a livello internazionale, sarà tenuta nella massima considerazione. E’ una normativa unica e per questo bisogna mettersi nelle condizioni operative migliori per certificare i risultati rendendoli solidamente difendibili”. Anche secondo Apostoli, “è una legge assolutamente unica”.
“Credo – ha concluso – sia la via giusta: si unificano gli aspetti ambientali con la valutazione degli effetti sulla salute. Sarebbe l’ideale se questa proposta interessasse l’intero livello nazionale”.
“Approfondiremo – ha sottolineato l’assessore Nicastro - anche la connotazione del danno sanitario in termini di danno sociale”.
Fiat: Serbia, Marchionne martedi a impianto Kragujevac
Incontrera' il nuovo presidente serbo Nikolic
30 agosto, 17:35
(ANSAmed) - BELGRADO, 30 AGO - Il presidente serbo, Tomislav Nikolic, incontrera' martedi' prossimo a Kragujevac (Serbia centrale) l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, insieme al quale visitera' il nuovo stabilimento di Fiat Srbija dove da luglio e' in produzione la nuova 500L. Lo ha reso noto la presidenza oggi a Belgrado.
Marchionne era stato a Kragujevac lo scorso aprile in occasione dell'inaugurazione del nuovo stabilimento per la produzione della 500L.
Ieri una delegazione Fiat guidata da Alfredo Altavilla, Head of Business Development di Fiat S.p.A. e membro del Group Executive Council, in un incontro a Belgrado con il ministro dell'economia e finanze Mladjan Dinkic, aveva accettato la richiesta del governo serbo di dilazionare in due tranches - 50 milioni di euro quest'anno e 40 nel 2013 - il pagamento dei 90 milioni di euro che il governo di Belgrado, come da impegni contrattuali, doveva versare entro quest'anno a favore dell'impianto Fiat di Kragujevac. ANSAmed)
Spagna: Catalogna,rischio insolvenza anche con aiuti governo
Non basteranno per debiti.Nei guai anche altre comunità autonome
30 agosto, 12:42
(ANSAmed) - MADRID, 30 AGO - La Catalogna rischia una sospensione dei pagamenti se non arriveranno subito gli aiuti per 5,023 miliardi richiesti al Fondo di liquidità delle regioni (Fla), al quale dopo Valencia, Murcia e la comunità catalana potrebbero dover ricorrere a breve Castilla-La Mancia, Baleari, Canarie e Andalusia.
Se il governo della Generalitat non riceverà presto i finanziamenti, potrebbe avere "problemi enormi" per far fronte alle scadenze immediate, è l'allarme lanciato dal portavoce dell'esecutivo catalano, Francesc Homs, citato oggi dai media.
Homs ha ricordato che il ministero delle finanze non ha ancora attivato il Fondo di liquidita'.
La Catalogna deve affrontare nel semestre crediti da 5,775 miliardi in scadenza, dei quali 2,639 relativi a bonos collocati fra piccoli investitori. Pertanto, gli aiuti richiesti al Fla non servono a saldare fornitori ed enti che prestano servizi sanitari ed educativi, per i quali già a luglio il governo catalano ha sospeso i pagamenti. Le comunita' autonome devono far fronte a crediti in scadenza per complessivi 15,838 miliardi entro la fine dell'anno, inclusi prestiti, linee di credito e titoli di debito. Dovranno, inoltre reperire altri 15 miliardi per finanziare il deficit, il cui obiettivo di stabilita' è fissato per l'anno all'1,5% del Pil. La richiesta di aiuti finora formalizzata da Valencia, Murcia e dalla Catalogna somma un totale di 8,8 miliardi di euro, circa la metà dei 18 miliardi coi quali il governo ha finanziato il Fondo, al quale non hanno escluso di ricorrere a breve anche le regioni di Castilla-La Mancia, Baleari, Canarie e Andalusia.
(ANSAmed).
Crisi: Spagna,Valencia chiede piu' aiuti
Debito autonomie accresce pressione su spread
30 agosto, 16:24
(ANSA) - ROMA, 30 AGO - La regione autonoma di Valencia, che aveva gia' chiesto aiuti all'esecutivo di Madrid per 3,5 miliardi aderendo al Fondo di liquidita' autonomo (Fla), vuole oltre mille milioni di euro in piu'. Lo ha annunciato oggi il presidente del governo velenciano Alberto Fabra, secondo gli on-line dei principali quotidiani spagnoli. Intanto in Andalusia si e' aperto il dibattito sulla possibilita' di un ricorso al Fla, mentre la crisi del debito delle regioni autonome accresce la pressione sullo spread.
Crisi:Rajoy, copriremo crediti in scadenza e deficit regioni
30 agosto, 18:03
(ANSAmed) - MADRID, 30 AGO - "Il governo e' cosciente dei problemi di liquidita' delle regioni e continuera' ad aiutarle, come ha fatto finora e dal primo momento" fino a che non saranno risolte le difficoltà di finanziamento sui mercati. Così si è espresso oggi il premier Mariano Rajoy riguardo al Fondo di finanziamento delle autonomie, che potrebbe esaurirsi, dopo che tre comunità - Valencia, Catalogna e Murcia - hanno sollecitato aiuti per circa la metà dei 18 miliardi stanziati dal governo e nel giorno in cui la comunita' valenciana ha aumentato da 3,5 miliardi a 4,5 la sua necessità. Il governo "fara' fronte ai crediti in scadenza e al deficit pubblico" delle regioni, ha detto Rajoy, perche' questo "non comporta un aumento del debito" dello Stato, che continua ad essere lo stesso di quanto previsto. "Gia' sappiamo quanto chiederanno le comunita' autonome durante l'anno, era gia' previsto", ha indicato il premier, assicurando "che non è affatto una sorpresa", l'Sos lanciato dalla Catalogna o "quanto ha detto oggi Valencia". Rajoy ha insistito su tre obiettivi dell'azione del suo esecutivo, condivisi con Bruxelles: "Non solo va ridotto il deficit e vanno attuate le riforme strutturali, ma è necessario che la Ue risolva i problemi dell'euro". "Una parte - ha aggiunto - e' di nostra esclusiva responsabilità, per l'altra parte dobbiamo continuare a lavorare con i soci dell'euro". (ANSAmed).
Grecia: consumi a picco, ma prezzi continuano a salire
Con aumenti anche dell'8% su alcuni prodotti alimentari di base
30 agosto, 15:04
(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 30 AGO - Nonostante la pesante crisi economica in cui la Grecia si dibatte, i prezzi dei prodotti alimentari di largo consumo e dei servizi di base continuano a crescere nel Paese, mettendo cosi' a dura prova la capacita' di sopravvivenza di tantissime famiglie che hanno visto drasticamente ridursi il loro reddito nel corso degli ultimi due anni. Uova, zucchero, verdura, latte, caffè e anche i legumi sono diventati più cari rispetto all'anno scorso, con un aumento dei prezzi che in alcuni casi ha toccato l'8%. Indicativo delle peculiarità dei consumi interni del mercato greco è anche il fatto che, mentre negli ultimi due anni centinaia di negozi di abbigliamento e di calzature hanno chiuso i battenti in tutto il Paese, i prezzi di questi prodotti sono uguali o superiori rispetto a quelli del 2011. Anche in quei pochi casi in cui i prezzi sono scesi un po', il calo non e' stato affatto quello che ci si sarebbe aspettato vista la durata della recessione, arrivata ormai al quinto anno consecutivo.
Secondo dati raccolti dall'Istituto statistico ellenico (Elstat), come ha riferito il quotidiano Kathimerini, nel secondo trimestre di quest'anno l'economia greca si è contratta del 17,4% rispetto al secondo trimestre del 2008 e i consumi sono calati del 17,1%. Nonostante cio', il livello generale dei prezzi dal luglio 2008 al luglio 2012 è aumentato del 10%. La spesa personale, indicatore dei consumi privati, nel primo trimestre di quest'anno si e' attestata a 31.8 miliardi di euro, con una contrazione del 17,1% rispetto allo stesso periodo del 2008 quando era pari a 38,4 miliardi di euro. Inoltre, il Pil è sceso del 17,4% negli stessi cinque anni sulla scia del calo dei consumi e degli investimenti, mentre i ranghi dei disoccupati si sono infoltiti sino a raggiungere 1,1 milioni di unita', pari al 23,1% dell'intera forza lavoro del Paese.
Secondo i dati dell'Elstat, lo scorso luglio il prezzo delle uova è aumentato del 7,95% rispetto allo stesso mese del 2011, quello dello zucchero è cresciuto del 6,04%, del 3,46% quello del latte fresco, del 4,24% le verdure, dell'1,89 la frutta fresca, dell'1,07% la carne di manzo e dello 0,88% il pane. C'e' da notare che questi prodotti non sono stati interessati dall'aumento dell'imposta sul valore aggiunto (Iva). L'irrazionalita' con cui funziona il mercato greco è confermata anche da uno studio condotto su di esso dalla Direzione agricoltura della Commissione europea. Anche se la ricerca dimostra che nel giugno 2012 i prezzi dei prodotti agricoli di base utilizzati come materie prime nella produzione di generi alimentari erano calati in modo significativo rispetto all'anno precedente, i prezzi pagati dai consumatori per i prodotti finali sono aumentati. Ad esempio, fra il giugno 2011 e il giugno 2012 il prezzo del grano tenero e' diminuito del 17,4%, quello del grano duro del 13% e quello del mais del 26,7%. Ma, inspiegabilmente, il prezzo del pane e dei cereali è cresciuto in media dell'1,4%.
L'aumento dei prezzi dei generi di largo consumo combinato con la contrazione dei redditi ha fatto sì che oggi i consumatori greci spendano e comprino di meno. Questa tendenza ha prodotto un calo del 5% delle vendite dei supermercati nel primo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo confermano i dati della società di ricerche Nielsen, secondo cui il valore totale delle vendite nel periodo gennaio-giugno 2012 nei negozi di alimentari con un'area di oltre 100 metri quadri nella Grecia centrale, nel Peloponneso e nelle isole, è stato di 4.15 miliardi di euro rispetto ai 4.37 miliardi nello stesso periodo dell'anno scorso. A livello individuale, tutti questi fattori messi insieme hanno fatto sì che il "carrello della spesa" (una selezione di prodotti utilizzati a fini comparativi) della famiglia media greca contiene oggi 50 euro di prodotti contro i 65 euro dell'anno scorso, con i consumatori che si affannano comunque ogni giorno ad acquistare di meno, ad approfittare degli sconti e a comprare prodotti di marche generiche. (ANSAmed).
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